Basilica DI SAN Pietro- Bernini PDF

Title Basilica DI SAN Pietro- Bernini
Author Gatt Mamaun
Course Scienze della formazione primaria
Institution Libera Università di Bolzano
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Appunti della Lezione di Storia dell’Arte del 12/05/2017 BERNINI: PIAZZA SAN PIETRO- BASILICA DI SAN PIETRO BORROMINI- CHIESA DI SAN IVO ALLA SAPIENZA- Roma

SAN PIETRO è un complesso di monumenti costruiti in più momenti storici, tanto da far parlare di “fabbrica di San Pietro”. La basilica di San Pietro, costruita sui resti di una basilica costantiniana,

venne progettata da Bramante, ma il progetto venne poi ripreso da Michelangelo e, successivamente, dal Bernini.

Il progetto originario della pianta centrale di Michelangelo venne modificato da Carlo Maderno che, risentendo del clima della Controriforma, allungò la pianta.

Progetto di completamento di Carlo Maderno 1

Poiché i fedeli non vedevano più la maestosità della cupola di Michelangelo, Bernini, nel 1600, venne incaricato di ovviare a ciò. L’architetto costruì, partendo dalla facciata del Maderno, 2 aree rettilinee in prospettiva inversa ( capovolta rispetto a quella tradizionale. Tale prospettiva aumentava la grandezza dello

spazio in fondo che diventava più vicino). Bernini realizzò 2 emicicli porticati che, come le braccia della Chiesa, accoglievano i fedeli. La piazza così divenne il luogo ideale per vedere tutta la Basilica.

Gianlorenzo Bernini. Piazza e Colonnato di San Pietro. Veduta aerea. 1656-1667. Roma

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Emicicli porticati

I due emicicli porticati erano formati da un colonnato con ordini di colonne giganti disposte su 4 file. Sulla sommità del colonnato vennero poste statue che raffiguravano papi e santi.

Nel progetto originario del Bernini c’era una chiusura della piazza che non venne mai realizzata. L’idea di tale progetto era quella di far provare una grande emozione ai fedeli che, venendo dalle viuzze intorno al colonnnato, si trovavano all’improvviso di fronte un grande spazio.

Progetto originario del Bernini 3

In epoca mussoliniana fu aperta via della Conciliazione per far vedere da lontano la piazza con la Chiesa. Venne così snaturato il progetto originario del Bernini che puntava sulla sorpresa del visitatore che si trovavaall’improvviso, dopo aver attraversato delle viuzze, in un grande spazio. VIA DELLA CONCILIAZIONE

Bernini venne anche incaricato di arredare l’enorme spazio all’interno della Basilica. Si occupò, dunque, - dell’altare, - del Baldacchino di San Pietro (che pose al centro della Basilica) Realizzò anche:

-la scultura di San Longino (in cui si nota la stoffa mossa)

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- il monumento funebre di Alessandro VI

- la Cattedra di San Pietro . La cattedra di san Pietro, tipicamente barocca, contiene una reliquia di San Pietro (cioè un frammento del trono/cattedra di San Pietro). La reliquia è circondata da una teoria (= insieme) di angeli rappresentati su nuvole mentre trasportano la reliquia del santo. Il sole dorato rappresenterebbe Dio. In basso compaiono i dottori della Chiesa. Per questa struttura Bernini usò molto lo stucco dorato e i raggi. IL BALDACCHINO DI SAN PIETRO, alto quasi 30 metri, in bronzo, venne costruito sul luogo in cui si pensava fosse stato crocifisso San Pietro. Per alleggerire la struttura, Bernini si ispirò ai baldacchini in stoffa e in legno delle processioni. Il baldacchino ha un alto basamento che sostiene 4 colonne tortili (= a spirale) su cui vi è una trabeazione mossa (Bernini voleva così simulare la stoffa dei baldacchini delle processioni). La struttura termina con 4 costoloni a dorso di delfino su cui vi è una sfera con una croce. 4 volute a dorso di delfino convergono al centro e reggono una sfera sormontata da una croce.

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Trabeazione concava

Colonne tortili decorate con viticci e api, danno uno slancio verticale

Basamento con marmi colorati

Particolare delle volute che convergono al centro e reggono una sfera sormontata da una croce.

FRANCESCO CASTELLI DETTO IL BORROMINI Francesco Castelli detto il BORROMINI, architetto, si formò in Lombardia, a Milano, nell’ambito della cultura austera del cardinale Borromeo. Si spostò da Milano a Roma e lavorò con il Bernini, da cui si differenziò per carattere. Bernini era l’artista di successo, al servizio del papa, estroverso; Borromini era inquieto, insoddisfatto, di fama diversa rispetto a quella del Bernini, artista degli ordini monastici.

Una sua realizzazione fu la Chiesa di San Ivo alla Sapienza (a Roma).

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Tetto a spirale Lucerna

Contrafforti curvi

Tamburo mosso

La facciata della chiesa è concava e si collega con un preesistente cortile porticato. Sulla sommità vi è un alto tamburo mosso su cui è impostata una cupola con contrafforti curvi che termina con un’alta lucerna in cui vediamo finestre sormontate da un tetto a spirale che termina con una sfera e una croce. Per l’interno della chiesa l’architetto si ispirò alla forma delle api (l’ape era all’interno dello stemma della famiglia Barberini a cui la Chiesa fu dedicata).

Significativa è la progettazione della pianta che appare geometrizzata ( la pianta geometrizzata è tipica del barocco), costituita da un triangolo con angoli tagliati.

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Pianta della Chiesa di San Ivo L’interno è luminoso in quanto molta luce proviene dalla cupola con finestre. Lo stucco bianco utilizzato, oltre a dare luminosità alla struttura, mette in risalto l’originalità della forma.

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