Canto xviii - riassunti PDF

Title Canto xviii - riassunti
Author Chiara Vacchieri
Course Storia dell'architettura e itinerari turistici
Institution Università degli Studi di Torino
Pages 6
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canto XVIII,Gerusalemme lIberata Letteratura Italiana Università di Torino 5 pag.

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CANTO XVIII In questo canto si perfeziona la metamorfosi di Rinaldo, il quale non è più un guerriero ribelle e schiavo d’amore ma è un casto e sacro eroe, rispecchiante gli ideali cavallereschi. Il giovane eroe ritorna presso il campo cristiano : il cavaliere viene accolto benevolmente da Goffredo ma viene punito da Pietro l’EREMITA, il quale lo sprona a compiere un percorso di purificazione della preghiera e della meditazione soprattutto riguardante l’abbandono dei peccati amorosi. Rinaldo chiede perdono a Goffredo e a Dio, sale sul monte Oliveto, espia le proprie colpe e a questo punto è pronto di nuovo per combattere con l’esercito crociato e per affrontare gli incantesimi della Selva,con una trasformazione che è sottolineata anche dal colore candido della sua sopravveste, per effetto della rugiada mattutina : entra nella selva di Saron per prendere il legname necessario per costruire le macchine da guerra per ricostruire la torre distrutta da Clorinda e Argante. Nella selva gli si presentano figure diverse dai suoi compagni che gli ricordano il giardino, paradiso di Armida, tra cui c’è anche il fantasma di Armida che esce da un mirto , pianta sacra a Venere. Rinaldo è infatti accolto da una dolce melodia in cui si mescola il suono del vento, dell'acqua, degli uccelli e di cantori umani invisibili, vede un limpido fiume reso ombroso dalla fitta boscaglia e compare magicamente un ponte dorato che gli consente di attraversarlo e che scompare subito dopo, vede fiori sbocciare e scaturire fonti d'acqua,mentre gli alberi stillano manna e miele come se questo fosse una sorta di Eden artificiale frutto dell'opera dei demoni. La scena è appositamente studiata per riprodurre le delizie del giardino di Armida in cui Rinaldo è stato schiavo d'amore. Rinaldo è in grado di vincere il prodigio e di abbattere senza pietà la pianta e tutti i fantasmi della sua anima. Inoltre spezza anche l ‘incantesimo del mago Ismeno e grazie al legname, i crociati riusciranno a ricostruire la torre necessaria per la conquista di Gerusalemme. Dopo aver superato la prova, rientra nel campo vincitore e i cristiani iniziano a costruire le nuove macchine da guerra, più micidiali di prima e anche i difensori perfezionano le loro armi.(Tasso, in questo canto, segue fedelmente le cronache storiche).Goffredo viene a conoscenza di un immediato arrivo dell’esercito egiziano e quindi decide di preparare un attacco strategico su 3 fronti alla città. Inoltre viene inviato Vafrino, uomo di Tancredi come spia presso l’esercito egiziano per raccogliere un numero maggiore di notizie sulla formazione e composizione di quell’esercito. Terminate le macchine da guerra,i cristiani danno il via all’attacco finale: all’inizio spicca la figura di Rinaldo il quale scegli di salire le mura della città pronto a sfondare le linee

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avversarie per porre lui per primo la bandiera crociata in segno di vittoria. Mentre la nuova macchina da guerra cristiana si avvicina, si ha l’ultimo tentativo del mago Ismeno di mettere al servizio di Gerusalemme le sue arti magiche: mentre sta per compiere il suo piano, viene colpito assieme alle due streghe da un enorme proiettile lanciato dalla macchina. Questo segna la definitiva sconfitta delle forze del male. Ormai le porte di Gerusalemme sono aperte e i cristiani ne diventano padroni!

Verso 1: Discorso di Rinaldo.Lui va da Goffredo e gli chiede scusa per l’uccisione di Gernando per difendere il suo onore Dice anche di essersi pentito per ciò che ha fatto Verso 2: Goffredo perdona Rinaldo e lo abbraccia e gli dice di sciogliere l’incantesimo della Selva e di pensare a combattere con i cristiani a danno dei nemici. Verso 3: Goffredo gli comunica che si deve sottoporre ad una prova. Verso 4: Rinaldo accetta di sottoporsi al rischio della prova. Rinaldo raduna anche i soldati meno importanti oltre ai cavalieri più importanti. Verso 6: Rinaldo va dai suoi compagni e gli chiede loro molte informazioni sulla guerra e sulla selva e poi parla con Pietro l’Eremita, il quale confessa Rinaldo perfezionando la redenzione spirituale. Verso 7: Rinaldo è considerato come la pecorella smarrita dal suo gregge che poi è stata liberata da Dio. ( richiamo alla parabola evangelica della pecora). Pietro gli dice anche che non conviene che lui esegua i grandi compiti di Dio perché è ancora considerato un peccatore. Verso 8: Pietro gli dice che non è ancora purificato del tutto( riferimento all’eccesso d’ira che l’ha spinto ad uccidere Gernando, e a cedere alle passioni di Armida). Rinaldo è considerato ancora un peccatore e deve rivolgersi a Dio per liberarsi dai peccati, per diventare puro. Verso 9: Il terzo canonico momento della confessione è la preghiera. Verso 10: Pietro l’eremita gli dice a Rinaldo di andare prima verso il monte a pregare e poi gli dice di andare nella selva per sciogliere l’incantesimo e sconfiggere i demoni. Gli dice anche di non lasciarsi ingannare da nessuno.

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Tasso, menzionando “finti”, ribadisce la natura illusoria delle figure che si incontrano nella selva. Verso 11: Rinaldo si prepara, indossa le armi date dal mago Ascalona e si veste non col il solito vestito da battaglia ma con una sottoveste di color cenere che sottolinea il fatto che la sua anima non è ancora stata purificata del tutto. Verso 12: momento sospeso tra la comparsa della luce del giorno e la scomparsa della notte (alba). Sono presenti molti riferimenti danteschi, soprattutto riguardanti il Paradiso e il Purgatorio, utili a disegnare l’itinerario di redenzione di Rinaldo, simile al percorso di Dante come pellegrino. Verso 13: Rinaldo, alla fine del suo cammino di crescita,dopo aver attraversato i terreni dell’orrore,diventa un perfetto cavaliere cristiano e comprende la miseria delle passioni umane. Verso 14: Rinaldo vuole purificarsi e chiede al cielo la grazia. Verso 15: questo lieve venticello, arietta piacevole scioglie la rugiada che è ancora presente sul suo corpo (Metafora) Verso 16: la rugiada mattutina pulisce la caliggine, ravviva le foglie Verso 17: Rinaldo si stupisce del cambio di colore del suo vestito che si è i qualche modo purificato., ha cambiato aspetto. Il bosco si è trasformato in un bellissimo giardino e a Rinaldo non fa più paura tutto ciò. Verso 18: La Selva si trasforma nel giardino di Armida e gli fa rivivere il canto degli uccelli. La selva è il simbolo del rimorso che Rinaldo ha nei confronti di Armida. Verso 19: in quest’ottava, vengono messi in evidenza gli elementi presenti nel finto paradiso di Armida. “Tutto sospeso”: rif a dante nel paradiso terrestre. Verso 20: il bosco è diviso da un fiumicello che lo bagna e rinfresca. Verso 21: Oltre al fiume c’è anche un ponte dorato situato sopra solide arcate. Questo ponte viene trascinato dal fiume che si trasforma in torrente impetuoso pieno d’acqua.

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Verso22/23/24: Rinaldo si immagina ancora di rivivere in quel giardino.(tutto rinasce la selva non è più un luogo pauroso e orribile anzi è un luogo meraviglioso). Viene presentata l’immagine del magico fiorire della natura. All’inizio a Rinaldo la selva pare come un luogo orribile, oscuro, terrificante, poi la sua paura svanisce e il bosco si trasforma in un luogo meraviglioso che allude al paradiso di Armida, al suo giardino e in cui tutte fiorisce, ringiovanisce e rinasce. La selva simboleggia il rimorso di Rinaldo nei confronti di Armida. Rinaldo si immagina ancora di vivere in quel palazzo e rivive il canto armonioso degli uccelli. Verso 24: manna, linfa estratta dalla corteccia. Si presenta di nuovo l’immagine del canto degli uccelli ecc., il tutto viene letto in chiave allegorica. Verso 25: al centro della radura si trova un mirto, pianta sacra ad Afrodite, dea dell’Amore, dal quale esce il fantasma di Armidam (così come quando Tancredi abbatte il cipresso e da esso esce la voce di Clorinda). Il mirto sembra governare l’intera selva, in quanto alto. Verso 27: l’ottava si presenta come una descrizione di una delle scene mitologiche rappresentate sulla sopravveste di Florinda.

Verso 28: Rinaldo si immagina di vedere ballare le ninfe di Armida attorno a lui e attorno al mirto, la pianta di Armida. Le ninfe escono dalla corteccia degli alberi proprio come le ninfee boscherecce della tradizione classica: esse non hanno armi ma strumenti musicali. Verso 29:Rinaldo dice di essere arrivato qui, nella selva,per curare Armida ferita dalle passioni d’amore. Verso 30: il mirto che si apre gli permette di vedere Armida. Sileno: piccola statua in legno che una volta aperta, conteneva al suo interno immagini di divinità. Anche Armida si immagina di rivivere assieme a Rinaldo nel suo giardino. Tutto ciò è frutto dell’immaginazione. Verso 32: Armida, a causa della bellezza di Rinaldo, aveva vissuto una metamorfosi, da “nemica” ad “amante”. Nelle parole del fantasma di Armida, c’è una ripetizione

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delle condizioni del suo magico palazzo, create per difendere e coronare l’amore con Rinaldo. Le ultime parole sono un invito a cedere alle lusinghe amorose ed erotiche e pietro l’Eremita gli aveva detto di non lasciarsi ingannare e di non ricadere nel folle errore, infatti poi Rinaldo, insensibile riesce ad abbattere il mirto. Verso 33: Rinaldo non si lascia ingannare dalle parole del fantasma perché sa che tutto ciò è solamente “finzione” e impugna la spada. Verso 34/35: Rinaldo va verso il mirto e alza la spada per colpirla e non si preoccupa delle sue preghiere e Armida si trasforma in un mostro , una specie di Briareo e le ninfe si trasformano in ciclopi ( dalle delizie del giardino si passa alle apparizioni mostruose) Verso 36: Rinaldo colpisce l’albero più volte che intanto si era trasformato in un orrendo ciclope, mostro gigante con un solo occhio. Verso 37: Rinaldo riesce a sconfiggere tutti gli incanti della Selva e a far scomparire i fantasmi, cosa che non era riuscito a fare Tancredi. Verso 38: il cielo ritorna sereno e la selva torna nel suo aspetto iniziale. A questo punto sono superati gli ostacoli per i cristiani i quali possono procedere con i preparativi per l’attacco finale! Questo momento segna anche il trionfo della sfera religiosa e dei doveri militari nei confronti degli elementi peccaminosi.

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