Capitolo 12 L\'Economia-The Core Team PDF

Title Capitolo 12 L\'Economia-The Core Team
Course Istituzioni di Economia Politica
Institution Università degli Studi di Padova
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Capitolo 12MERCATI, EFFICIENZA E POLITICHE PUBBLICHEParliamo di esternalità quando i contratti e i diritti di proprietà non tengono conto di tutti gli effetti delle decisioni individuali.Vi sono interventi di politica economica che possono correggere i fallimenti del mercato, inducendo gli agenti a ...


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Capitolo 12 MERCATI, EFFICIENZA E POLITICHE PUBBLICHE Parliamo di esternalità quando i contratti e i diritti di proprietà non tengono conto di tutti gli effetti delle decisioni individuali. Vi sono interventi di politica economica che possono correggere i fallimenti del mercato, inducendo gli agenti a internalizzare gli effetti esterni. Un’alternativa è quella di regolamentare le azioni di imprese e consumatori, ad esempio proibendo l’uso di prodotti nocivi come i pesticidi. Vi sono beni e servizi che, per ragioni di carattere morale e politico, non sono scambiati sul mercato, ma vengono allocati mediante altri meccanismi. Le azioni di imprese e consumatori price-taker, ciascuno mosso dal proprio interesse, portano al raggiungimento di un equilibrio di mercato Pareto-efficiente. Una spiegazione del meccanismo smithiano della mano invisibile che i prezzi di mercato segnalano agli agenti la scarsità di beni e servizi; questi messaggi motivano gli agenti a produrre, consumare, investire e innovare in modo da utilizzare al meglio il potenziale produttivo dell’economia, e questo processo consente al sistema di mercato — costituito da numerosi mercati interconnessi — di coordinare la divisione del lavoro senza ricorrere ad alcuna direzione centralizzata, attraverso scambi impersonali. Possiamo pensare al mercato come a una macchina per l’elaborazione delle informazioni. Essa produce i prezzi di mercato, che guidano l’economia nella direzione generalmente ritenuta desiderabile. Nessuno l’ha progettato e nessuno lo controlla. In contesti quali il sistema scolastico e quello legale, per promuovere il benessere e assicurare il buon funzionamento dei mercati è necessario un intervento pubblico. Smith era inoltre un convinto sostenitore della tesi secondo cui vi sono beni e servizi che non dovrebbero essere oggetto di compravendite di mercato. L’esistenza e il funzionamento di un mercato presuppongono dunque la presenza di istituzioni e norme sociali. Le autorità politiche hanno introdotto leggi e meccanismi sanzionatori che garantiscono i diritti di proprietà e il rispetto dei contratti. Le norme sociali fanno sì che i diritti di proprietà altrui vengano rispettati anche nei casi in cui è improbabile o impossibile garantirne l’esecuzione ricorrendo al sistema giudiziario. Ogni volta che paghiamo un certo ammontare per l’acquisto di un bene, stipuliamo implicitamente un contratto con il venditore.

12.1 GLI EFFETTI ESTERNI DELL’INQUINAMENTO Quando le azioni di produttori e consumatori hanno effetti su soggetti terzi, non coinvolti nello scambio, è probabile che la condizione di Pareto-efficienza non sia verificata e che si abbia un altro caso di fallimento del mercato.

Parliamo in questo caso di effetti esterni o esternalità. L’inquinamento e la congestione stradale sono esternalità negative; specularmente, quando la decisione di un soggetto comporta benefici non compensati per altri soggetti parliamo di esternalità positive. Il costo marginale sopportato dai produttori di banane è detto costo marginale privato. Esso è rappresentato da una curva crescente, visto che il costo di una tonnellata addizionale di banane è tanto più alto quanto più intensivi sono lo sfruttamento dei terreni coltivabili e l’utilizzo del pesticida. Il costo marginale sociale è maggiore di quello privato in quanto include anche il costo sopportato dai pescatori danneggiati dall’utilizzo del pesticida. Fino a che punto sarebbe possibile ridurre la produzione? Consideriamo il punto in corrispondenza del quale il prezzo delle banane è pari al costo marginale sociale. Oltre ad un certo livello, la possibilità di pagare i proprietari per ridurre la produzione cessa di essere giudicata vantaggiosa: se il volume di prodotto fosse ridotto ulteriormente, infatti, la perdita subita dai proprietari delle piantagioni (la differenza tra prezzo e costo marginale privato) sarebbe superiore al guadagno percepito dai pescatori (la differenza tra costo marginale sociale e costo privato, pari al costo marginale esterno). In generale, le sostanze inquinanti come il nostro pesticida sono in grado di garantire benefici privati a chi li utilizza ma impongono un costo esterno alle altre imprese e a tutti gli individui interessati dal degrado ambientale provocato.

12.2 ESTERNALITA’ E CONTRATTAZIONE Secondo Ronald Coase, quando si tratta di correggere l’inefficienza allocativa dovuta a un’esternalità, le soluzioni negoziate privatamente tra le parti possono in molti casi risultare essere preferibili all’intervento pubblico. Secondo Coase, infatti, gli agenti coinvolti nella contrattazione conoscono il problema meglio del governo e per questa ragione possono raggiungere più facilmente un esito efficiente. Entrambe le parti coinvolte dovrebbero riconoscere che la stipula di accordo che preveda una riduzione dell’output al livello Pareto-efficiente è in grado di generare mutui benefici. L’offerta minima accettabile per i proprietari delle piantagioni corrisponde a ciò che perderebbero rispetto alla situazione iniziale, e corrisponde all’area colorata in azzurro. Se i proprietari delle piantagioni accettassero questa somma come risarcimento, i pescatori otterrebbero un guadagno netto dall’accordo pari al guadagno sociale netto, mentre i proprietari delle piantagioni avrebbero un profitto pari a quello della situazione iniziale.

L’allocazione iniziale dei diritti, tuttavia, ha un effetto molto significativo sulla distribuzione del maggiore surplus derivante dal raggiungimento di una soluzione efficiente. La presenza di ostacoli alla contrattazione può impedire il raggiungimento di un esito Paretoefficiente. Tali ostacoli includono: 

Impedimenti all’azione collettiva: nel caso in cui i soggetti interessati dall’esternalità siano numerosi, la contrattazione dell’accordo potrebbe rivelarsi molto complessa: occorrerà individuare un rappresentante che goda della fiducia degli interessati, e definire una ripartizione dei costi e benefici a carico di ciascuno



Mancanza di informazioni



Applicabilità dell’accordo: a ciascuna parte coinvolta deve essere garantita la possibilità di far rispettare il contratto che regola lo scambio dei diritti di proprietà



Difficoltà economiche: si potrebbe non disporre della somma necessaria a indurre i proprietari delle imprese a ridurre la produzione

Per quanto la correzione dei fallimenti del mercato tramite contrattazione non richieda l’intervento diretto dello Stato, essa non può prescindere dalla presenza di un sistema legale che assicuri il rispetto dei contratti.

12.3 ESTERNALITA’, POLITICHE PUBBLICHE E DISTRIBUZIONE DEL REDDITO Quale intervento pubblico potrebbero determinare una riduzione della produzione a un livello che tenga conto dei costi imposti ai pescatori? Le strade percorribili sono tre: 

la regolamentazione del livello di produzione



la tassazione della produzione o della vendita di banane



l’imposizione di un risarcimento a beneficio dei pescatori

Regolamentazione Il governo potrebbe fissare il volume massimo di prodotto, ovvero il livello Pareto-efficiente. Una politica di questo tipo ridurrebbe i costi sopportati dai pescatori a causa dell’inquinamento, ma determinerebbe anche una diminuzione dei profitti dei proprietari delle piantagioni.

Tassazione Se i proprietari delle piantagioni agissero in modo da massimizzare i propri profitti, sceglierebbero quindi un livello di produzione tale da eguagliare il prezzo al netto dell’imposta e il costo marginale privato. Quando l’imposta uguaglia il costo imposto ai pescatori, un ’imposta di questo tipo è detta imposta pigouviana, dal nome dell’economista che per primo ha proposto questa soluzione, Arthur Pigou. Un ragionamento analogo può essere fatto nel caso di un’esternalità positiva: se il costo marginale sociale è maggiore del costo marginale privato, un sussidio pigouviano può assicurare che gli agenti tengano in considerazione il beneficio esterno generato dalle proprie decisioni.

Gli effetti distributivi della tassazione sono diversi da quelli della regolazione. I costi (causati dall’inquinamento) sopportati dai pescatori si riducono dello stesso ammontare, ma la riduzione dei profitti dei proprietari delle piantagioni è più elevata, dal momento che essi si trovano a dover pagare un’imposta oltre che a ridurre la produzione. Gli introiti derivanti dalla tassazione vengono incassati dallo Stato.

Risarciment Lo Stato potrebbe richiedere ai proprietari delle piantagioni il pagamento di un risarcimento per i costi imposti ai pescatori. Il risarcimento richiesto per ciascuna tonnellata di banane è uguale alla differenza tra il costo marginale sociale e il costo marginale privato e corrisponde alla distanza tra la linea rossa e la linea viola. Una volta che il risarcimento è incluso nel computo, il costo marginale sostenuto dai proprietari delle piantagioni per ciascuna tonnellata diviene pari alla somma di costo marginale privato e risarcimento, ossia al costo marginale sociale. L’area grigia rappresenta l’ammontare totale della compensazione pagata: i pescatori sono pienamente compensati per l’inquinamento sopportato, e i profitti dei proprietari delle piantagioni sono uguali al vero surplus sociale relativo alla produzione di banane. L’effetto di questa misura sui profitti dei proprietari delle piantagioni è simile a quello di un’imposta, mentre il beneficio percepito dai pescatori è maggiore: sono infatti loro, e non il fisco, a ricevere la somma compensatoria pagata dai proprietari delle piantagioni.

Diagnosi e trattamento: il caso del clordecone Qualora esistessero alternative meno inquinanti del pesticida, limitare la produzione non sarebbe più una soluzione efficiente: se i proprietari delle piantagioni avessero la possibilità di scegliere quale metodo di produzione utilizzare — e utilizzando tale metodo scegliessero un livello di output che massimizza i profitti — potrebbero ottenere un risultato migliore senza peggiorare la situazione dei pescatori. Il fallimento del mercato era legato al fatto che il prezzo del clordecone non incorporava i costi che il suo utilizzo imponeva ai pescatori. Esso inviava il segnale sbagliato alle imprese: il suo prezzo incoraggiava l’uso di questa sostanza chimica, visto che a quel prezzo i proprietari potevano risparmiare denaro e aumentare i profitti. Se il prezzo del prodotto avesse incluso i costi esterni legati al suo utilizzo, il segnale sarebbe stato diverso: esso avrebbe spinto i produttori di banane a cercare un modo alternativo di risolvere il problema posto dai parassiti, tenendo conto del danno provocato alle falde acquifere. Piuttosto che tentare con la regolazione e la tassazione della produzione di banane, sarebbe semmai preferibile tassare o regolamentare l’uso del clordecone, così da spingere i proprietari delle piantagioni a trovare un’alternativa all’uso intensivo del pesticida inquinante.

12.4 DIRITTI DI PROPRIETA’, CONTRATTI E FALLIMENTI DEL MERCATO Siamo in presenza di un fallimento del mercato quando i benefici o costi esterni delle azioni di un individuo non sono proprietà di nessuno. Gli economisti parlando in questo caso di contratti incomplet. Tra i più importanti contesti di incompletezza contrattuale vi è quello relativo alle prestazioni lavorative. I contratti di lavoro stabiliscono una retribuzione per il tempo lavorato, ma l’impegno del lavoratore non può essere specificato. Non esiste un mercato nel quale gli effetti esterni possono essere compensati, ecco perché talvolta si parla di mercat mancant. L’informazione necessaria per la stipula di un contratto completo (ossia di un contratto che specifica tutti gli aspetti dello scambio rilevanti per i contraenti così da garantirne l’esecuzione) è in genere non disponibile o non verificabile. Gli effetti esterni, inoltre, potrebbero essere così complessi o difficili da quantificare da rendere impossibile verificare e garantire l’esecuzione del contratto.

12.5 BENI PUBBLICI La caratteristica che definisce un bene pubblico è che il suo utilizzo da parte di qualcuno non preclude che esso possa essere utilizzato anche da altri senza costi addizionali. La fornitura di alcuni servizi non è generalmente affidata al mercato, ma garantita dallo Stato. Anche la conoscenza è un bene pubblico: possiamo imparare senza che ciò impedisca agli altri di fare lo stesso.

Una volta che il bene è disponibile per tutti, il costo marginale di renderlo disponibile a un individuo addizionale è pari a zero. Beni con queste caratteristiche sono detti beni non rivali. Un bene si dice pubblico se, una volta che è stato reso disponibile a qualcuno, può essere reso disponibile a ciascuno senza sostenere ulteriori costi, e la sua fruizione da parte di un individuo non riduce la disponibilità per tutti gli altri. Si parla di assenza di rivalità perché gli utilizzatori potenziali non sono tra loro in competizione per utilizzare il bene. Quando non è la scarsità del bene che ne impedisce l’utilizzo da parte di chiunque, ma la scelta di introdurre un meccanismo di esclusione, si parla di beni pubblici artficialmente scarsi. I beni pubblici per i quali è possibile l’esclusione sono a volte chiamati beni di club. L’opposto dei beni pubblici è rappresentato dai beni privat. Tutti questi beni sono sia rivali sia escludibili. Vi è un quarto tipo di beni, che sono rivali ma non escludibili: si parla in questo caso di beni comune (o risorse comuni). Un esempio è costituito dagli allevamenti di pesce ad accesso libero. Il pesce pescato da un pescatore non può essere pescato da nessun altro, ma tutti coloro che vogliono pescare possono farlo. Anche le strade pubbliche affollate possono essere pensate come una bene comune: chiunque voglia percorrerle può farlo, ma ciascun passante aumenta la congestione stradale e contribuisce a impedire il passaggio degli alti. In economia, per “bene” si intende qualcosa che le persone desiderano usare o consumare. I “mali”, al contrario, sono cose che le persone non vogliono e che potrebbero pagare per non avere, come i rifiuti o i liquami fognari. Possiamo quindi definire mali pubblici quei mali il cui effetto interessa una molteplicità di persone contemporaneamente, come l’inquinamento atmosferico. un bene sia pubblico o privato non dipende soltanto dalla natura del bene stesso, ma anche dal contesto legale e istituzionale: 

la conoscenza che non è protetta da copyright o da altre forme di proprietà intellettuale sarebbe classificata come un bene pubblico puro (bene pubblico per il quale non è possibile l’esclusione)



… ma quando un autore si avvale delle leggi sul copyright per istituire un monopolio sul diritto di riprodurre il proprio lavoro, questo diviene un bene pubblico artficialmente scarso (bene pubblico, dunque non rivale, per il quale è possibile l’esclusione)



un campo aperto destinato a pascolo è un bene comune (bene rivale che non è escludibile)



… ma se il terreno viene recintato per escludere altri utilizzatori, diviene un bene privato (bene rivale ed escludibile)

I mercati sono solitamente in grado di allocare i beni privati, ma per gli altri tipi di beni la creazione di un mercato è spesso impossibile o destinata a un probabile fallimento. Le ragioni per cui ciò accade sono due: 

quando i beni sono non rivali, il costo marginale di fornire il bene ad un individuo aggiuntivo è pari a zero: fissare un prezzo che eguaglia il costo marginale (condizione necessaria affinché una transazione di mercato sia Pareto-efficiente) comporta l’applicazione di un prezzo nullo, soluzione che ovviamente non consente di coprire i costi



quando il bene non è escludibile, non vi è modo di richiedere il pagamento di un prezzo per il loro utilizzo

Quando un bene non è privato, la sua allocazione potrebbe richiedere l’introduzione di politiche pubbliche. In tutti i paesi, ad esempio, la difesa nazionale è una responsabilità dello Stato. Gli stati possono inoltre adottare politiche per regolare lo sfruttamento della conoscenza, ad esempio introducendo brevetti che forniscano alle imprese un incentivo a investire in attività di ricerca e sviluppo. I fallimenti di mercato dovuti alla presenza di beni pubblici hanno forti somiglianze con i problemi legati alle esternalità (effetto positivo o negativo, dovuto a una decisione di produzione, consumo o altro, su una terza persona che non è inclusa nel contratto come destinatario di tale effetto. Viene chiamata anche effetto esterno perché si tratta di una conseguenza che è esterna rispetto al contratto) , all’assenza di diritti di proprietà (protezione legale che conferisce al possessore di un bene il diritto a trarne beneficio, quello di venderlo e quello di escludere gli altri dal suo utilizzo) e al fatto che i contratti sono incomplet (contratto che non specifica, in un modo che sia verificabile, tutti gli aspetti dello scambio rilevanti per i contraenti o per altri soggetti). Rivale

Non rivale

Escludibil e

Beni privati (generi alimentari, vestiti, case)

Beni pubblici artificialmente scarsi (TV ad abbonamento, strade non congestionate soggette a pedaggio, conoscenza protetta da proprietà intellettuale)

Non escludibil e

Beni comuni (risorse ittiche in un lago, campi aperti destinati a pascolo

Beni e mali pubblici puri (vista di un’eclissi lunare, trasmissioni televisive in chiaro, regole matematiche, difesa nazionale, rumore e inquinamento)...


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