L’economia The CORE Team PDF

Title L’economia The CORE Team
Author Lisa Pulzato
Course Istituzioni di Economia Politica
Institution Università degli Studi di Padova
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Summary

Capitolo 1La rivoluzione capitalista1 La diseguaglianza del reddito Esistono differenze di reddito tra regioni del mondo, in base al Pil pro capite. Nel 2014 il paese più ricco e Singapore, dove i redditi medi sono del 10% più ricco e del 10% più povero della popolazione popolazione. Nel 1980 i paes...


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Capitolo 1 La rivoluzione capitalista 1.1 La diseguaglianza del reddito Esistono differenze di reddito tra regioni del mondo, in base al Pil pro capite. Nel 2014 il paese più ricco e Singapore, dove i redditi medi sono del 10% più ricco e del 10% più povero della popolazione popolazione. Nel 1980 i paesi più poveri erano il Lesotho e la Cina. I più ricchi erano la Svizzera, la Finlandia e gli Stati Uniti. La Cina diventò più ricca durante gli anni 80 nel quale la disuguaglianza crebbe in molti paesi. Tra il 1990 e il 2014 la Cina cresce molto rapidamente. La distribuzione del reddito è diventata più diseguale in molti paesi più ricchi. 1.2 Misurare il reddito e il tenore di vita Il prodotto interno lordo Pil è una misura della produzione totale di un’economia in un certo periodo, un anno. La misura del tenore di vita si ottiene dividendo il Pil per la popolazione del paese stesso. Gli economisti devono decidere cosa includere e come attribuire un valore a ognuna di queste cose. Il modo più semplice e utilizzare i rispettivi prezzi.il valore del Pil così corrisponde alla somma dei redditi percepiti nel paese. Dividendo tale valore per la popolazione, abbiamo il Pil pro capite, cioè il reddito medio degli individui residenti nel paese. Il reddito disponibile Il Pil pro capite è la misura del reddito medio, ma non coincide con il reddito disponibile di un individuo rappresentativo della popolazione. Il reddito disponibile è la somma degli stipendi o salari, dei profitti, delle rendite finanziarie e dei trasferimenti dal governo ricevuti in un certo lasso di tempo, un anno, incluse le imposte pagate al governo. Il reddito disponibile è considerato una buona misura del tenore di vita che rappresenta il massimo ammontare del cibo, vestiario e altri beni e servizi che una persona è in grado di acquistare senza ricorrere a prestiti, cioè senza doversi indebitare o dover vendere qualche sua proprietà. Il reddito disponibile rappresenta una buona misura del nostro benessere? Il reddito a un impatto rilevante sul benessere perché ci consente di acquistare i beni e i servizi di cui abbiamo bisogno. Il reddito disponibile medio e benessere medio Il reddito assoluto è importante per il benessere, le persone sono interessate anche alla loro posizione relativa nella distribuzione del reddito. La distribuzione del reddito influenza il benessere, il reddito medio può riflettere in modo non corretto il livello di benessere materiale di un gruppo rispetto ad un altro.

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1.3 La crescita del reddito Per tasso di crescita del Pil intendiamo il tasto il tasso di variazione. Il tasso di crescita= alla variazione del Pil/il livello iniziale del Pil. Quando usiamo una scala logaritmica, una variabile che cresce con un tasso costante ci appare come una linea retta crescente. Una retta più ripida rappresenta su una scala logaritmica un tasso di crescita più elevato. In alcune economie, miglioramenti sostanziali nel tenore di vita della popolazione non è vero luogo prima dell’ottenimento dell’indipendenza della dominazione coloniale o dall’interferenza delle nazioni europee. 1.4 La rivoluzione tecnologica permanente In Inghilterra a metà del XVIII secolo si verificarono importanti progressi scientifici e tecnologici. Vennero introdotte nuove tecniche produttive in campo tessile, nella produzione di energia e nei trasporti. Il carattere comulativo di questi eventi ha fatto sì che si siano indicati con il termine rivoluzione industriale. Fino alla fine del XVIII secolo, la maggior parte della produzione aveva luogo con le tradizionali tecniche di produzione artigianale, che si basava su abilità trasmette tramandate di generazione in generazione. La nuova era introdusse nuove idee, nuove scoperte, nuovi metodi e nuovi macchinari, rendendo obsolete le idee e gli strumenti utilizzati fino ad allora. A loro volta, questi nuovi metodi di produrre furono resi obsoleti da altri ancor più nuovi. Parlando di tecnica in economia si indica il processo che utilizza un insieme di materiali e altri input per creare un prodotto.a seguito della rivoluzione portata dal progresso tecnico, ciò segno l’inizio di una rivoluzione tecnologica permanente. Riducendo l’ammontare di ore di lavoro necessarie a produrre gli oggetti di cui abbiamo bisogno, i cambiamenti tecnologici hanno consentito una crescita significativa del tenore di vita. La rivoluzione tecnologica permanente ha generato un mondo connesso. 1.6 Definire il capitalismo: proprietà privata, mercati e imprese Il capitalismo è un sistema economico caratterizzato da una particolare combinazione di istituzioni, è un modo di organizzare la produzione e la distribuzione dei beni e dei servizi nell’economia presa nel suo insieme. Per istituzioni intendiamo i differenti insiemi di leggi e norme sociali che regolano la produzione e la distribuzione nelle famiglie, tra operatori economici privati, nell’azione di governo.le istituzioni economiche chiave erano la proprietà privata e le famiglie. L’istituzione che controllava la produzione e decideva come i beni dovessero essere distribuiti era lo Stato, parliamo di sistemi economici a economia pianificata come ad esempio l’unione sovietica e la Germania dell’est. In un’economia capitalista, un’importante forma di proprietà privata è quella degli impianti, degli edifici, delle materie prime e degli input utilizzati nella produzione di beni e servizi, ovvero dei beni capitali. La proprietà può essere attribuita ad un individuo, una famiglia, un’impresa o un’altra entità diversa dal settore pubblico. I mercati consentono il trasferimento di beni e servizi da un individuo all’altro. Ci sono altri modi di trasferire i beni: attraverso il furto, o il dono, o un ordine del governo.

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I trasferimenti tramite i mercati differiscono da queste e da altre modalità in quanto: ● comportano reciprocità: in uno scambio di mercati il trasferimento di un bene e servizio da parte di una persona a un’altra è direttamente ricambiato da un trasferimento nella direzione opposta; ● il trasferimento è volontario sia per il venditore sia per l’acquirente, ciò che è scambiato è proprietà privata e quindi lo scambio deve essere considerato mutualmente vantaggioso delle parti. Lo scambio di mercato differisce dal furto, e anche dal trasferimento di beni e servizi in una economia pianificata. Nella maggior parte dei mercati c’è concorrenza La proprietà privata e i mercati da soli non bastano a definire il capitalismo. Il terzo elemento che definisce il capitalismo riguarda l’impresa, termine utilizzato per indicare genericamente un’attività economica organizzata al fine della produzione e scambio di beni e servizi. Sono organizzate in questa forma le banche, le imprese agricole con dipendenti salariati, le imprese industriali, i supermercati, ecc. Altri tipi di impresa, come l’impresa familiare, l’impresa non profit, l’impresa cooperativa e l’impresa pubblica non corrispondono alla nostra definizione di impresa capitalistica, perché il loro scopo non è ottenere un profitto. Le imprese capitalistiche esistevano in molte economie già prima che l’arrivo del capitalismo. L’accresciuta rilevanza dell’impresa capitalistica portò alla rapida espansione di una ultra un’altra istituzione il cui ruolo era limitato nei sistemi economici precedenti: il mercato del lavoro. Nel mercato del lavoro i proprietari delle imprese offrono opportunità di impiego con salari e stipendi in grado di attrarre coloro che stanno cercando un lavoro. I datori di lavoro sono il lato domanda: domanda non lavoro, mentre i lavoratori rappresentano il lato offerta: offrono di lavorare sotto la direzione dei proprietari o manager dell’impresa che li hanno assunti, del mercato del lavoro. Ciò che colpisce è la rapidità con cui esse possono nascere, espandersi, contrarsi e morire. Definire il capitalismo con precisione La parola capitalismo è spesso associata a forti sentimenti positivi o negativi. Definiamo il capitalismo come un sistema che combina le tre istituzioni menzionate, cioè proprietà privata, mercato e impresa. Il termine capitalismo non si riferisce dunque ad uno specifico sistema economico, ma piuttosto ad una classe di sistemi che condividono queste caratteristiche. 1.7 Il capitalismo come sistema economico I mercati e la proprietà privata sono condizioni essenziali per operare dell’impresa capitalistica per due ragioni: ● gli input e gli output dell’impresa sono proprietà privata: gli edifici e gli impianti, i brevetti e gli altri input utilizzati nella produzione appartengono a chi alla proprietà dell’impresa; ● le imprese vendono i loro prodotti attraverso il mercato: il profitto dei proprietari dell’impresa dipende dall’esistenza di mercati nei quali vi siano clienti interessati ad acquistare i beni prodotti ad un prezzo superiore ai costi di produzione. La proprietà privata è condizione essenziale per il funzionamento dei mercati.

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La caratteristica distintiva del sistema economico capitalista è la proprietà privata dei beni capitali utilizzati nell’impresa. Il sistema economico capitalista differisce anche per la rilevanza che i beni capitali hanno nei processi produttivi. Il capitalismo è un sistema che combina decentramento e centralizzazione. Esso concentra il potere nelle mani dei proprietari e dei manager delle imprese, che possono così coordinare e far cooperare nel processo produttivo un numero elevato di dipendenti. Ma allo stesso modo tempo limita il potere del governo e dei vari attori nella misura in cui essi, per vendere o comprare, devono affrontare la concorrenza. In che modo il capitalismo porta ad una crescita del tenore di vita? L’emergere del capitalismo è stato accompagnato da due fattori, causa entrambi di un aumento della produttività dei lavoratori: ● la tecnologia, grazie alla rivoluzione tecnologica permanente ha coinciso con l’affermazione dell’impresa quale forma predominante di organizzazione della produzione. La concorrenza tra imprese sul mercato ha incentivato fortemente l’adozione e lo sviluppo di nuove e più produttive tecnologia, e l’investimento di beni in beni capitali ben al di là di quello che sarebbe stato possibile nell’ambito di piccole imprese familiari; ● la specializzazione, con la crescita di imprese che impiegano un elevato numero di lavoratori e l’espansione del mercato fino ad unire il mondo intero nel processo di scambio ha consentito una specializzazione senza precedenti nei compiti svolti dei lavoratori e nei prodotti. 1.10 Varietà di capitalismi: istituzioni, governi ed economia L’esistenza di istituzioni capitalistiche, ovvero una economia che porta ad una crescita sostenuta delle condizioni materiali di vita. Al dinamismo di un sistema economico capitalista contribuiscono condizioni sia economiche che politiche. Le condizioni economiche sono che un capitalismo può essere poco dinamico per le seguenti ragioni: ● gli esercizio dei diritti di proprietà risulta debole per effetto di un’applicazione incerta della legge e dei contratti, o per il rischio di espropriazione da organizzazioni criminali o dallo Stato; ● i mercati non sono concorrenziali e non offrono gli incentivi necessari a rendere dinamico il sistema capitalista; ● per effetto delle due condizioni precedenti, la proprietà e la gestione delle imprese è attribuita più per privilegio di nascita e per relazioni politiche che per una reale capacità di fornire e vendere beni e servizi di elevata qualità ad un prezzo concorrenziale. La combinazione dei tre elementi di debolezza indicati, relativi alle tre istituzioni di base del capitalismo, implica che gli individui e i gruppi spesso abbiano più da guadagnare spendendo tempo e risorse per influenzare a proprio favore il potere politico. Quando le istituzioni funzionano correttamente, per cui la proprietà è sicura, i mercati sono concorrenziali e le imprese sono guidate da chi ha la capacità di farlo, il capitalismo mostra tutto il suo potenziale. Una caratteristica importante della disciplina del mercato è che essa operi in modo

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automatico. Le condizioni politiche indicano che anche il ruolo dello Stato è importante. I mercati, la proprietà privata e le imprese sono istituzioni regolate dalle leggi e dalle politiche pubbliche. È lo Stato che risolve le dispute sulla proprietà e garantisce il rispetto dei relativi diritti, condizione per il funzionamento del mercato. Creando posizioni di monopolio, lo Stato può anche limitare la forza della concorrenza. Lo Stato fornisce le infrastrutture fisiche, l’istituzione, la difesa nazionale, e altri beni e servizi essenziali. Il capitalismo può essere un sistema economico dinamico quando è in grado di combinare: ● validi incentivi e innovare e ridurre i costi, tramite la concorrenza di mercato e la certezza dei diritti di proprietà; ● la selezione, alla guida delle imprese, di coloro che hanno una provata capacità di produrre beni a basso costo; ● politiche pubbliche che sostengono queste condizioni, fornendo beni e servizi essenziali che non sarebbero prodotti dalle imprese private; ● la stabilità sociale e ambientale e quella delle risorse. L’insieme di queste condizioni realizza la rivoluzione capitalista che ha trasformato il modo in cui le persone interagiscono tra loro e con la natura per produrre il necessario per vivere. I sistemi politici Un sistema politico, come la democrazia o la dittatura, determina il modo in cui si seleziona il governo, e il modo in cui i governi prendono e mettono in atto le decisioni che interessano la popolazione. Nella maggior parte dei paesi capitalismo e democrazia coesistono, influenzandosi a vicenda. Anche la democrazia può assumere forme diverse. Il capo dello Stato è eletto direttamente; in altre è un’assemblea elettiva ad eleggerlo. 1.11 L’economia come campo di studi L’economia si occupa di come le persone interagiscono l’una con l’altra e con l’ambiente naturale che le circonda per produrre ciò di cui necessitano, e come tali interazioni cambi nel tempo. Dunque essa riguarda: ● come acquistiamo le cose; ● come interagiamo tra noi in qualità di venditori e compratori; ● come interagiamo con il nostro ambiente naturale, svolgendo attività che vanno dal respirare all’estrarre materie prima dalla terra; ● come tutte queste interazioni cambiano nel tempo. L’economia è parte della società.

1.12 Conclusioni

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Le condizioni materiali di vita sono state simili in tutto il mondo e sono cambiate di poco da un secolo all’altro. Questa svolta a coinciso con l’avvio di un periodo di rapido progresso tecnico, il capitalismo, nel quale la proprietà privata, i mercati e l’impresa capitalista svolgono un ruolo centrale. L’economia capitalista fornisce incentivi e opportunità per realizzare innovazioni tecnologiche, e rendere vantaggiosa la specializzazione. Non tutte le economie capitaliste hanno avuto una crescita sostenuta. La crescita della produzione è stata accompagnata dal depauperamento delle risorse naturali e dell’ambiente, con effetti anche sul clima.

Capitolo 2 6

Progresso tecnico, demografia e crescita economica 2.3 Concetti di base: prezzi, costi e rendite da innovazione Sono quattro le idee chiave della modellizzazione economica: ● l’ipotesi ceteris paribus aiutare a focalizzare l’attenzione sulla variabile di interesse; ● gli incentivi contano, perché influenzano i costi e i benefici derivanti dal compiere un’azione invece di un’altra, possono essere monetari o no; ● i prezzi relativi aiutano a confrontare le alternative del prezzo di un bene confrontato con il prezzo di un altro bene; ● la rendita economica è alla base delle scelte economiche, il profitto e il guadagno derivano da un comportamento basato a massifica massimizzare la rendita. L’ipotesi ceteris paribus e le altre semplificazioni Gli economisti usano l’espressione come a parità di altre condizioni. Quando studiamo i modi in cui un sistema economico capitalista promuove il progresso tecnico, guardiamo a come i cambiamenti nei salari influenzano la scelta delle tecniche da adottare delle imprese. Bisogna cioè che: ● i prezzi di tutti gli input siano gli stessi per tutte le imprese; ● ciascuna impresa abbia accesso alle tecniche utilizzate dalle altre imprese; ● l’attitudine al rischio sia la stessa tra i proprietari delle diverse imprese. Gli incentivi contano Gli individui cercano di ottenere il risultato migliore. Gli individui non devono sottostare a qualche indicazione su cosa fare, ma siamo liberi di selezionare tra diversi corsi di azione. È qui che entrano in gioco gli incentivi economici. Quello che usiamo per spiegare la rivoluzione tecnologica permanente si basa sull’idea che persone e imprese rispondano degli agli incentivi economici. La ricerca delle comodità materiali è senz’altro una fonte importante di motivazione, e gli incentivi economici fanno appello a tale motivazione. I prezzi sono un fattore determinante della sua decisione. I prezzi relativi Una caratteristica di molti modelli economici è che siamo interessati ai rapporti tra le quantità più che ai valori assoluti, perché l’economia si concreta concentra sulle alternative e sulle scelte. I prezzi relativi sono semplicemente il prezzo di un’opzione rispetto ad un’altra. Di solito esprimiamo i prezzi relativi come un rapporto tra due prezzi. I prezzi sono importanti per spiegare il nostro comportamento di consumatori e per spiegare le scelte delle imprese.

Le opzioni di riserva e rendite Le rendite da innovazione sono una forma di rendita economica. 7

Diremo di aver ottenuto una rendita economica e quando, compiendo un’azione otteniamo un beneficio maggiore di quello ottenibile scegliendo la migliore tra le azioni alternative disponibili. rendita economica = beneficio ottenuto - beneficio della migliore alternativa. 2.4 Il modello di un’economia dinamica: tecnologia e costi Quale sarà la tecnica scelta dall’impresa? Il primo passo è quello di escludere quelle tecniche che risultano chiaramente inferiori. Questa decisione richiede che specifichiamo l’obiettivo dell’impresa. Assumiamo che tale obiettivo sia ottenere il massimo profitto possibile. La scelta su quale tecnica adottare richiede di avere delle informazioni sui prezzi relativi, cioè quanto costa assumere un lavoratore e acquistare una tonnellata di carbone. In che modo un’impresa valuta il costo di diverse tecniche? Un’impresa può calcolare il costo di qualsiasi combinazione di input da utilizzare moltiplicando il numero di lavoratori per il salario e le tonnellate di carbone per il prezzo del carbone. Le rette di isocosto permettono di confrontare in modo immediato i costi di tutte le combinazioni di input. Possiamo rappresentare le rette di isocosto per qualsiasi salario W e prezzo del carbone P informa di equazioni. Indicando con C il costo di produzione, abbiamo: C= (W x L) + (P x R) Da cui possiamo ottenere l’espressione della retta di isocosto per qualsiasi valore di C. Visto che nel nostro grafico le tonnellate di carbone R sono sull’asse Y e il numero di lavoratori L, è utile riarrangiare i termini e scrivere tale espressione come: R=(c/p) - (w/p) x L 2.5 Il modello di un’economia dinamica: innovazione e profitto Il minor costo del carbone rende meno costosi tutti i metodi di produzione, ma a costare meno di tutte è ora la tecnica ad alta intensità di energia. In che modo un’innovazione che riduce i costi aumenta i profitti dell’impresa? Il passo successivo è quello di calcolare i guadagni per la prima impresa che adotta la tecnica meno costosa in presenza di un aumento del prezzo relativo del lavoro rispetto al carbone. L’impresa inizialmente minimizza i costi fino a quando si verifica un cambiamento nei prezzi relativi. Il profitto dell’impresa è pari ai ricavi della vendita del prodotto meno i costi sostenuti. Il prezzo da pagare per acquistare il lavoro e carbone e il prezzo che si ricava dalla vendita sono gli stessi. La variazione nel profitto è dunque pari alla riduzione nei costi associati all’utilizzo della nuova tecnica: profitti = ricavi - costi; variazione dei profitti = variazione dei ricavi - variazione dei costi. La regola decisionale suggerisce all’impresa di innovare. Il primo ad adottare la nuova tecnica è definito imprenditore, la sua inclinazione a sperimentare nuove tecniche e intraprendere nuove attività.

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