D’ Annunzio PDF

Title D’ Annunzio
Course italiano (letteratura)
Institution Liceo (Italia)
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D’ANNUNZIO

D'ANNUNZIO E IL SIMBOLISMO ● ● ● ●

più Attenzione al suono delle parole che al significato Utilizzo della sinestesia,analogia e verso libero Viene dato ampio spazio alla creazione di atmosfere che rendono la realtà ignota Al contrario del Simbolismo,l’attenzione alla musicalità e all’atmosfera ignota non serve per decifrare la realtà ma si configura come esercizio poetico

L’ESORDIO ●

Nelle sue prime opere,”Primo vere”, “Canto novo” ,D’annunzio guarda al Carducci delle “Odi barbare” , mentre attraverso la raccolta “Terra vergine” guarda al Verga di “Vita dei campi”. I primi scritti però attestano nuovi spunti rispetto ai modelli di riferimento,vediamo infatti contrapposto al vitalismo sfrenato il fascino ambiguo della morte e alla visione positivistica del verismo si contrappone la matrice razionalistica del decadentismo.D’annunzio inizia inoltre ad aprirsi al movimento dell’estetismo facendo suo l’ideale parnassiano dell'arte per l’arte”.L'estetismo Dannunziano Implica infatti un culto del bello, ponendo in secondo piano l’importanza dei contenuti o dei significati perché molto più importante è il modo in cui le opere appaiono: devono essere piacevoli alla vista, al tatto, alla lettura, devono sconvolgere, esprimere lusso e distacco da tutto quello che è comune. D’Annunzio interpreta benissimo questi temi e anzi arriva ad estremizzarli e rendere la sua stessa vita una meravigliosa opera artistica.

I VERSI DEGLI ANNI 80 E L’ESTETISMO



La stessa matrice estetica è evidente nella copiosa produzione in versi negli anni 80 rivelando l’influenza profonda dei poeti decadenti francesi ed inglesi.In particolare nella produzione poetica “L’intermezzo di rime”,egli rappresenta se stesso come un grande esteta ponendo grande interesse verso la bellezza.Il personaggio dell’esteta poò essere considerato ,secondo il critico Baldi, come una risposta ideologica ai processi sociali in atto nell’italia postunitaria che tendevano a declassare e ad emarginare l’artista,togliendogli quella posizione privilegiata e di grande prestigio di cui aveva goduto nelle epoche precedenti,oppure lo costringevano a subordinarsi alle esigenze della produzione e del mercato.D’annunzio quindi propone una nuova figura dell’intellettuale che si distacca dalla borghesia però mantiene una condizione di privilegio tipica delle epoche passate

LA CRISI DELL’ESTETISMO



Ben presto però D’annunzio si rende conto dell’intima debolezza di questa figura e l’esteta quindi non ha la forza di opporsi realmente alla borghesia in ascesa.Il culto della bellezza si trasforma in menzogna la costruzione dell’esteta entra quindi in crisi.Questa crisi però non approda immediatamente a soluzioni alternative.La stanchezza sensuale e il disgusto per gli artefici dell’estetismo inducono D’annunzio a subire il fascino del romanzo russo.In particolare nel “poema paradisiaco”,rappresenta l’amore per una donna mescolato però insieme a citazioni che si riferiscono alla sua famiglia .Egli recupera infatti gli affetti della sua innocente vita passata,cercando di purificarsi i ricordi della sua fanciullezza e della sua famiglia.

Collegamento al contenuto critico del webinar di Baldi Il giovane d'Annunzio, nella sua prima opera narrativa, la raccolta di novelle "Terra  Vergine” adotta una materia veristica, ma lo fa in modo decadente. Durante il 1894 il Decadentismo e Verismo per breve tempo sono esistiti infatti in questo stesso anno abbiamo l'uscita del piacere di D'Annunzio ma anche del Mastro Don Gesualdo di Verga e dei Viceré di De Roberto. Così come Verga in “Vita dei campi” rappresenta il p  aesaggio siciliano, D'Annunzio allo stesso modo presenta l'ambientazione della sua terra, l'Abruzzo. Ma se in Verga troviamo una denuncia di una situazione  di crisi e i meccanismi della lotta della vita contadina contro le classi sociali elevate, il mondo di D’Annunzio in Terra Vergine è un mondo di idilliaco, non problematico, troviamo una natura rigogliosa (in cui è presente una forma di erotismo). Persino nella narrazione si distacca da quello che era il metodo impersonale di Verga, infatti se quest'ultimo ritiene che le opere debbano parlare sole, che i fatti debbano essere raccontati senza essere filtrati dal punto di vista dello scrittore, e che il narratore non debba intromettersi nell'intimo dei personaggi. Al contrario D'Annunzio respinge l'impersonalità e l'obiettività adottata da Verga, nell'opera dannunziana emerge la soggettività della narrazione, i fatti sono raccontati dal punto di vista di un narratore onnisciente, che si intromette nel racconto giudicando i fatti ed entra nell'intimo di tutti i personaggi, presente l’analisi psicologica.

ma D'Annunzio di Verga accoglie la connotazione dei personaggi selvaggi, dalla passione violenta, manca nelle opere di D'Annunzio una riflessione morale, sottolinea l'erotismo. Troviamo già nella raccolta di novelle un influsso decadente, dovuto all'influenza dei poeti decadenti inglesi e francesi. La stessa matrice decadente è evidente nella produzione in versi degli anni 80 quali L'Intermezzo di rime, l 'Isotteo o ancora la Chimera. In queste opere D'Annunzio insiste sui temi di sensualità perversa, coadiuvati a immagini di una femminilità fatale e distruttrice. Queste opere poetiche sono frutto dello sviluppo della fase dell'estetismo dannunziano....


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