Descrizione del Metodo BPMN PDF

Title Descrizione del Metodo BPMN
Course Business Process Management
Institution Politecnico di Bari
Pages 3
File Size 107.8 KB
File Type PDF
Total Downloads 79
Total Views 164

Summary

Descrizione del Metodo BPMN...


Description

LA METODOLOGIA BPMN Notazione per gli utenti ma anche per gli informatici, facile da tramutare in XML. Cambiamenti dello standard presentate da un’impresa, vengono esaminate prima di consentire la modifica dello standard stesso. Versione 2.0.2 dopo 12 anni dall’inizio del suo sviluppo (2001). Modelli del BPMN •

Processi (Orchestrazione à molto simile all’IDEF3 o al diagramma di flusso, poiché descrive le azioni o la sequenza delle azioni) Ogni elemento all’interno dell’orchestrazione ha una sua funzione e contribuisce attraverso le diverse azioni, alla finalità del processo. Ogni orchestrazione si trova all’interno di una Pool (vasca) e può essere di due tipi: pubblica (aperta verso l’esterno) o privata (riservata ai clienti interni all’azienda). L’orchestrazione privata ci appare nel modello come un’entità vuota.



Coreografie (introdotta, o meglio evidenziata, nello standard 2.0 à non si può rappresentare in ARIS e VISIO) Consente di descrivere il modello comportamentale che si verifica tra le varie orchestrazioni. La coreografia rispetto alle collaborazioni ci fornisce anche la sequenza di scambio di conversazioni tra orchestrazioni. [Mittente chiaro, destinatario scuro; ruoli e colori si invertono nelle orchestrazioni; se non ci sono attività intermedie rilevanti, il messaggio inviato è quello di risposta compaiono sulla stessa attività]



Collaborazioni Scambio di informazioni fra due orchestrazioni ma senza dirci la sequenza.



Conversazioni Evoluzione delle collaborazioni, per venire incontro ai molti scambi di messaggi che possono avvenire tra i vari attori. I messaggi vengono racchiusi in argomenti di discussione. In questo modo sarà più semplice avere una visione di insieme. [Istanza di un processo è un’esecuzione specifica del processo, dall’inizio alla fine]

Studieremo un esempio (richiesta del form per il prestito à concessione/diniego del prestito) LE COMPONENTI: Start Event à Sequence Flow à Sub-process à Gateway à Task à End Event Start Event è l’evento che da inizio al processo (non ha punti di ingresso, solo d’uscita) e con esso viene generato un Token (sconosciuto, tempo, messaggio, segnale (si conosce il mandante ma non il destinatario), condizione (es. inserimento di almeno 5 cent nella macchinetta) o multiple (per condizioni d’innesco di diversa natura)) cioè un’ISTANZA del processo. In questo caso lo Start Event è di tipo catching (cattura condizioni di innesco) e saranno rappresentati tutti con un colore chiaro. Quando si cattura l’evento (Evento Triggered), lo Start Event si illumina e si genera il token che inizierà a muoversi verso la prima attività attraverso il Sequence Flow (una freccia, una linea continua). Il sequence flow, che indica una sequenza di attività, può trovarsi solo all’interno di un pool, non può uscire dai confini della vasca.

Le attività possono essere semplici (task), sotto-processi (sub-process espansibili), e looped-task (per sintetizzare i cicli “while-do”). In quest’ultima posso trovare una multi-istanza activity, una stessa istanza di processo ripetuta per diversi dati (più istanze di attività). L’attività cattura il token, lo elabora e in seguito lo rilascia ad attività completata. Un’attività può rilasciare anche due o più token (es. completamento ordine genera sia un token per invio prodotto, sia per mail di conferma da inviare). L’arrivo di un token non avvia un’attività ma un’istanza!! Le attività hanno bisogno di risorse disponibili per essere attivate! Gli End Event (Error, Cancel Compensation, Multiple) saranno di colore scuro. Considereremo un End Event di tipo terminate per chiudere un sotto-processo, altrimenti il sub-process continuerà a produrre token. Flow Data à linee punteggiate che collegano le attività a pagine con un angolino ripiegato. (Modalità alternativa: data flow collegato solo alla freccia della sequence flow.) Descrizione delle attività -> Tipologie: Manual, Human (Persona che utilizza strumenti informatici), Message (unità che invia o riceve attività, ricordare cattura-catch/chiaro e elabora&rilascia-throw/scuro), Script, Service e Rule. GATEWAY Exclusive (rombo vuoto o con la X all’interno): corrisponde ad un XOR di Aris, dove ci sono almeno due percorsi alternativi; essendo esclusivo viene attivato solo uno dei rami del gateway, e il token instrada il ramo che ha la precedenza in una sequenza specifica; se non ci sono rami di uscita, va sempre considerato un ramo di default, altrimenti il processo va in stallo! (es. pallina di legno, gialla e liscia) Anche l’Event Gateway ha un comportamento simile all’exclusive, l’unica differenza è che vengono messi in competizione gli eventi a valle del gateway (es. messaggio positivo, messaggio negativo, messaggio dopo 3 giorni à es. VeloService con il sollecito). Qui si considera un timer per evitare situazioni di stallo; Il Parallel Gateway attiva tutti gli eventi a valle (splitting) o a monte (merging) del gateway, nel quale i token vengono duplicati, diventando indipendenti, o uniti; Inclusive (rombo con dentro un cerchio): possono essere attivati uno o più rami del gateway (situazione intermedia tra parallel ed exclusive); Complex (rombo con dentro asterisco): per rappresentare comportamenti complessi, tipo effettuo analisi solo del primo token giunto al gateway. Ci sono anche eventi Intermedi (doppio cerchio), introdotti al posto dell’Event Gateway che attiva una sequenza alternativa allo scadere di un timer per esempio. In sintesi vengono messi in competizione un’attività e un evento.

Ulteriore elemento à Il Group: un rettangolo con linea tratto-punto per focalizzare l’attenzione su un gateway, da non confondere con il sub-process; o i text annotations, note da inserire sul modello. All’interno dell’orchestazione possiamo scambiare Dati (data flow) ma non messaggi (che sono già condivisi), mentre questi vengono scambiati con altre orchestrazioni (es. tra Velo Service e Cliente), ma non è detto che avremo l’intera coreografia, perché ad esempio il cliente può essere esterno e quindi non conosciamo la loro orchestrazione (è privata)

Ultimo elemento che si può inserire in un modello di processo à un segnale (un triangolo in doppio cerchio) che nel caso blocca uno dei sub-process che si sviluppa in parallelo (es. controllo tre documenti per concessione di un prestito; svolgo i tre sub-process in parallelo, ma se uno dei tre mi dà esito negativo, sospendo anche le altre due attività, poiché inutile allocare risorse.) L’alert (il segnale) può sostituire il messaggio di avviso all’interno del pool....


Similar Free PDFs