Domande Aperte Paleografia B Università ecampus PDF

Title Domande Aperte Paleografia B Università ecampus
Course Paleografia B
Institution Università telematica e-Campus
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Summary

Principali domande aperte di paloegrafia latina utili sia per l'esame scritto che per l'orale....


Description

Lo studio degli aspetti formali di una scrittura si pone in una prospettiva sincronica o diacronica? Lo studio degli aspetti formali di una scrittura si pone in una prospettiva sincronica; prendendo in considerazione un tipo di scrittura in un determinato momento della storia è possibile conoscere i suoi elementi, gli aspetti della scrittura che vanno considerati e il motivo per il quale questi aspetti devono essere presi in considerazione. La scrittura viene considerata come fonte di storia. Lo studio, attraverso la prospettiva sincronica, esamina attentamente la morfologia, il modulo, il ductus, l’angolo di scrittura, il peso dei tratti e il tipo di supporto. Nell’analisi formale di una scrittura quali aspetti vanno considerati? Nell’anali formale di una scrittura è necessario che il Paleografo prenda in considerazione una serie di aspetti generali, ovvero: La morfologia cioè la forma che hanno le lettere. Il modulo cioè le dimensioni delle lettere. Ductus è il modo di condurre la penna nell’esecuzione quindi riguarda il numero, la successione e la direzione dei tratti che formano ogni lettera. IL peso della lettera: la scrittura definita “pesante” è un tipo di scrittura contrastata in cui vi è un’evidente differenza nello spessore delle linee. Angolo di scrittura o angolo dei grassi riguarda la posizione dello strumento scrittorio rispetto alla riga di base della scrittura. Supporto: fa riferimento al tipo di materiale e/o l’oggetto materiale utilizzato; può essere la carta, il papiro, la pergamena. Ovviamente in base al tipo di supporto utilizzato la tecnica di scrittura subirà un cambiamento. Datazione topica e datazione cronica: cosa sai dire in merito a ciò? La datazione topica fa riferimento al luogo in cui è stata scritta una testimonianza invece la datazione cronica fornisce la data (giorno, mese e anno) in un è stato posto in essere il documento. In caso di documenti non datati, lo studioso può effettuare degli studi specifici per risalire a un anno (o gruppi di anni). In questo caso dovrà poi riportare la datazione chiarendo i motivi per cui la ritiene valida. Cosa si intende per scrittura libraria e scrittura documentaria. Nell’ambito della palografia latina possiamo distinguere diversi tipi di scrittura tra cui: Scrittura libraria: viene utilizzata per scrivere libri. Si tratta di scritture canonizzate ovvero riproducono in maniera più precisa possibile un modello che prendono come riferimento. E’ una scrittura dall’andamento posato realizzata con penna temperata larga. Scrittura documentaria: viene utilizzata per redigere documenti; generalmente è una scrittura corsiva eseguita attraverso una penna a punta fine. Per loro natura le scritture corsive sono libere quindi canonizzarle è difficile. Analisi diacronica e sincronica della scrittura Attraverso l’analisi diacronica è possibile studiare l’evoluzione di una scrittura lungo l’arco temporale dei secoli. Attraverso l’analisi sincronica invece, è possibile studiare gli elementi formali (morfologia, angolo di scrittura, modulo, peso dei tratti, ductus e supporto) di un certo tipo di scrittura in un determinato momento storico Cosa è una scrittura corsiva? E’ una scrittura vergata con velocità in cui, preferibilmente, non viene staccato lo strumento dal supporto; viene utilizzata una penna con punta fine che permette di eseguire i tratti in maniera legata. Cosa è la minuscola carolina? La minuscola carolina viene utilizzata in tutte le aree del Sacro Romano Impero dal IX al XII Sec . per tutti gli usi grafici. E’ caratterizzata da forme rotondeggianti regolari ed eleganti, facilmente leggibile. Attraverso il recupero umanistico è passata alla stampa arrivando fino ai giorni nostri proprio per la sua chiarezza ed eleganza. Definizione di scrittura minuscola e maiuscola. Nella scrittura maiuscola le lettere entrano interamente dentro un binario ovvero le lettere hanno la stessa altezza e sono comprese tra due linee parallele. Nella scrittura minuscola le lettere fuoriescono dal binario, le lettere non hanno la stessa altezza e sono comprese tra quattro linee parallele con aste sopra e sotto il rigo. Cos?è la pecia? Nel XII sec. Nascono in Europa le Università che portò ad un aumento della richiesta di libri, in particolare di quelli utilizzati dai docenti nelle loro spiegazioni. Nacquero così officine librarie con lo scopo di promuovere la copiatura dei testi dietro compenso. Fu elaborato il sistema delle pecie: l’exemplar, la copia principale, veniva approvata dal collegio dei professori e poi consegnata alle officine librarie per la copiatura; l’exemplar non veniva copiato tutto intero ma in pezzi, le pecie, in modo da poter essere copiato contemporaneamente da più copisti. La pecia era in origine il foglio di pergamena che una volta ripiegato formava il fascicolo del manoscritto. Il testo era suddiviso in due colonne con spazi destinati per la trascrizione di annotazioni o aggiunte. Quale scrittura può essere definita l?archetipo grafico insuperato e perché La minuscola carolina viene utilizzata in tutte le aree del Sacro Romano Impero dal IX al XII Sec . per tutti gli usi grafici. E’ caratterizzata da forme rotondeggianti regolari ed eleganti, facilmente leggibile. Attraverso il recupero umanistico è passata alla stampa arrivando fino ai giorni nostri proprio per la sua chiarezza ed eleganza. Le litterae textuales A partire da XII sec. La carolina viene sostituita da un tipo di scrittura nuova: le litterae textuales; in quel periodo nacquero le università che portarono alla nascita di un nuovo ambiente culturale e quindi di un nuovo tipo di scrittura (Litterae textuales). Era un tipo di scrittura più moderna, più compatta, con tratti curvi spezzati in cui si fa ricorso anche a numerose abbreviazioni. Tradizione corsiva e tradizione libraria: intersezioni e divorzi In età romana la scrittura latina presenta una bipartizione: la tradizione libraria da una parte e la tradizione corsiva dall’altra. La tradizione libraria è la scrittura dei monumenti o dei libri, le lettere sono tracciate in maniera posata e sono ripetute sempre uguali a sé stesse attraverso un modello canonizzato. nella tradizione corsiva invece non si fa uso di un canone e la scrittura è più veloce perfetta per la scrittura documentaria. Tipi e funzioni delle abbreviazioni Fu durante il medioevo che si iniziò a fare uso delle abbreviazioni fino a quando nei sec. XIV-XV si arrivò all’apice della loro diffusione. Lo scopo delle abbreviazioni è quello di scrivere un termine tralasciando alcune lettere che vrngono sostituite con un segno particolare. Le abbreviazioni uilizzate più comuni erano le sigle. La maggioranza di esse è formata tramite il sistema del troncamento, cioè l’indicazione delle sole prime lettere del vocabolo. erano per sigla o per troncamento; Scopo delle abbreviazioni può essere il risparmio del materiale scrittorio. A partire dal III sec. d.C le abbreviazioni vengono seguite da un punto o una linea alla fine della parola per far capire che essa è stata abbreviata. È nella tarda età imperiale che si diffonde il sistema tachigrafico cioè l’arte di scrivere una frase in maniera rapida attraverso dei segni. Cosa è la pergamena? Quando e dove fu usata? La pergamena è costituita da pelle di animale conciata sottile e preparata in maniera particolare proprio per ricevere l’inchiostro. Il nome “pergamena” viene utilizzato per la prima volta sui pezzi di Diocleziano. L’Egitto aveva da sempre utilizzato il papiro come supporto librario ma, secondo la tradizione, il re di Pergamo voleva trovare un supporto diverso, la pergamena appunto. Le pelli utilizzate erano ovine, caprine, vitelline ma la qualità dipendeva dalla conciatura fatta nel momento della fabbricazione. Dal IV d.C, per gli scritti più di pregio, era solito colorire di porpora la pergamena intera e scrivervi in lettere di color oro e argento. Le fasi fondamentali per ottenere la pergamena la pelle veniva innanzitutto trattata con della calce spenta per farle perdere il pelo o la lana e poi veniva raschiata, resa molto sottile, con un coltello. Cosa significa archeologia del manoscritto Studiare un manoscritto significa prendere in considerazione, in maniera dettagliata, gli aspetti dei manoscritti e fare un’analisi archeologica di esso. Il primo passo per poter effettuare lo studio e capire l’epoca del manoscritto è verificare se sia in pergamena o carta. Il tipo di lavorazione della pergamena può fornire indicazioni per la datazione così come anche la carta fatta a mano. Altri elementi che ci permettono di fare una collocazione cronologica è la presenza di legature antiche o apposte successivamente, decorazioni,note; questi aspetti permettono di collocare nel tempo e nello spazio il manoscritto e possono raccontarci la sua storia. Cos?è un fascicolo? Nei manoscritti il raggruppamento di due o più fogli ripiegati al centro e inseriti l’uno nell’altro. Un fascicolo costituito da 2 bifogli inseriti l’uno nell’altro forma un binione. Se il fascicolo è composto da 3 bifogli; un quaternione se il fascicolo è composto da bifogli; quinione se il fascicolo è composto da bifogli e senione se il fascicolo è composto da 6 bifogli. Determinare la fascicolazione è molto importante, ogni irregolarità può causare lacune nel testo. Cosa sono i richiami? Nel periodo del basso Medioevo e comunque a partire dal XI sec. si diffonde l’uso dei richiami ovvero le prime parole del fascicolo vengono scritte fuori margine alla fine del fascicolo precedente; questo può essere fatto soltanto dopo la scrittura del testo. Differenza tra rigatura a secco / rigatura a colore. La rilegatura a secco veniva usata nei secoli più antichi. E’ costituita da un’incisione che ha il compito di lasciare un solco sul lato in cui viene fatta e un rilevo sul verso. Nel IX sec. la rilegatura a secco viene sostituita da quella a colore che viene eseguita con una mina di piombo o inchiostro.

Cos?è uno scriptorium? Lo scriptorum era un luogo ben illuminato e attrezzato per il lavoro di copiatura che si trovava suprattutto nei monasteri. Cosa si intende per rubrica? Per rubrica si intende il titolo vergato in rosso. La rubrica iniziale indica il titolo e l’opera introdotti dalla formula “Incipit liber…”. Aprendo un codice medievale vedo davanti a me? Aprendo un codice medievale si può innanzitutto prendere visione del formato e del tipo di scrittura. possiamo vedere il titolo e il nome dell’autore. In alcuni manoscritti nella prima pagina poteva esserci la subscriptio, cioè la riportazione indicante il luogo e/o la data di pubblicazione del libro o il nome dello scrivaio o del committente. Possiamo vedere se vi sono note, la disposizione delle pagine, possiamo fare un’analisi della legatura anche se non è uno degli elementi principali su cui basarsi perché può essere stata realizzata anche in un secondo momento. Cosa è una filigrana Quando le cartarie iniziarono a moltiplicarsi, ogni fabbrica sentì la necessità di distinguere i propri prodotti da quelli degli altri. La filigrana rappresenta il marchio di fabbrica della cartiera che ha prodotto il foglio di carta. La filigrana può aiutare a capire la provenienza e la data dello scritto o della fabbricazione della carta. Quando e dove si usa la rigatura a secco e quando e dove quella a colore Parlare della domanda sulla rigatura Cosa significa descrizione esterna del manoscritto? Significa studiare le caratteristiche del manoscritto in modo tale da poterne capire la segnatura, la data e l’origine del manoscritto, il supporto su cui è stato scritto il codice, la dimensione ovvero se si tratta di un codice di piccole dimensioni o meno; si passa poi all’esaminazione dei fascicoli, si stabilisce se vi sono richiami, decorazioni, numero di righe, se la rigatura è stata fatta a secco o a colore, il tipo di scrittura utilizzato. Cosa si intende per descrizione interna ed esterna di un manoscritto La descrizione esterna studia le caratteristiche materiali del manoscritto. La descrizione interna fa riferimento al testo o i testi conservati nel manoscritto, quindi, riguarda gli aspetti contenutistici di esso. Elementi significativi per la storia del manoscritto Parlare delle domande descr. Interna ed esterna del manoscritto. Explicit, colophon sottoscrizione L’explicit si usa per indicare la fine di un manoscritto. Il colophon è posto sempre alla fine del manoscritto e riguarda le circostanze della realizzazione del codice per una datazione più precisa. Un colophon completo può indicare nome del copista, il luogo di produzione del codice, il tempo per la produzione, chi è il committente. In fondo al codice può esserci anche la sottoscrizione del copista il quale può apporre la propria firma. Cosa significa archivistica del manoscritto

Cosa significa archivistica del manoscritto

Ogni manoscritto è unico ma ha una storia. Grazie ad una prospettiva di tipo archivistica è possibile risalire alla serie di appartenenza ovvero nella sua vita il manoscritto appartiene ad un insieme di elementi, dati che è possibile decodificare per studiarlo.

Lezione 31 in poi Chi è il committente di un manoscritto Il committente è colui che commissiona il codice occupandosi anche della parte economica legata alle spese per realizzarlo. Il committente può essere: committente-donatore: ha fatto scrivere il codice per regalarlo ad un’istituzione religiosa committente-possessore: può farsi anche ritrarre nella decorazione, a lui appartiene lo stemma che si trova nella pagina iniziale. Rogatus scripsi: cosa significa?...


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