ERIK Erikson - esami PDF

Title ERIK Erikson - esami
Author Agata Mantuano
Course Psicologia Dello Sviluppo
Institution Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro
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ERIK ERIKSON Nacque a Francoforte, in Germania nel 1902. Dopo il liceo Erikson passò un anno in giro per l’Europa alla ricerca di qualche indicazione o ispirazione per il suo futuro; infine optò per l’arte. Studiò e divenne insegnante d’arte. All’età di 25 anni insegnava in una scuola privata molto all’avanguardia a Vienna, dove conobbe Anna Freud. Divento il primo analista infantile di Boston; Studio le crisi da battaglia in soldati americani con problemi psicologici; il gioco in bambini con e senza problemi; le conversazioni degli adolescenti che soffrivano di crisi di identità. Si interessò dei cambiamenti sociali che avvenivano in America e scrisse su questioni quali: le trasformazioni dei ruoli sessuali, le tensioni razziali, la delinquenza giovanile, i pericoli di una guerra nucleare. ORIENTAMENTO GENERALE DELLA TEORIA Erikson accetta le nozioni di base della teoria freudiana (strutture psicologiche, conscio e inconscio, pulsioni, stadi psicosessuali, continuum normale-anormale e metodo psicoanalitico). Ha però allargato la teoria freudiana sviluppando una serie di otto stadi psicologici che si estendono lungo il corso della vita, studiando lo sviluppo dell’identità ed elaborando un metodo che vanno al di là del setting. Studiando le varie culture era convinto che bisognasse aggiungere una dimensione psicosociale alla teoria di Freud. Secondo la prospettiva psicosociale la maturazione fisica ha ripercussioni personali e sociali. La maturazione porta con sé una nuova abilità che apre al bambino nuove possibilità ma che aumenta anche le richieste che la società gli fa (esempio: parlare invece di piangere, quando vuole qualcosa). Si parla di adeguamento tra il bambino e la cultura che vive.

Le società hanno strutturato dei modi convenzionali di risposta alle nuove esigenze che il bambino sviluppa in ciascuna fase della sua maturazione: le cure dei genitori, le scuole, le organizzazioni sociali, i valori ecc. Erikson parla di cicli vitali come di un ingranaggio, come quando il bisogno che l’adulto ha di prendersi cura di qualcuno coincide con i bisogni dei bambini di ricevere cure. Ogni bambino è circondato da altri bambini che stanno attraversando gli stessi stadi di crescita. Mentre la cultura si è adattata al bambino nel corso degli anni, anche il bambino a sua volta si adatta alla cultura e alla società. Lo sviluppo psicosociale è connesso alla cultura in due modi: Anche se i bambini in tutte le culture passano attraverso la stessa sequenza di stadi ogni cultura rivela un modo idiosincratico di guidare e promuovere il comportamento del bambino. In secondo luogo c’è relatività culturale anche all’interno di una cultura via via che cambia con il passare del tempo. Lo sviluppo psicosociale progredisce secondo il «principio epigenetico», composto da epi, che significa «su», e genesi, che significa «emergenza»; al pari del feto la personalità diventa sempre più differenziata e organizzata gerarchicamente, mano a mano che il bambino cresce nel suo ambiente. La maturazione e le aspettative sociali concorrono a creare 8 crisi, ossia problemi che il bambino deve affrontare e risolvere. Ciascun problema diventa particolarmente evidente in un determinato stadio del ciclo di vita, ma compare in qualche modo lungo tutto l’arco della vita. STADI PSICOSOCIALI Erikson descrive ciascuna crisi nei termini di una dimensione che può avere conseguenze sia positive sia negative.

Se le crisi di infanzia non hanno avuto una soluzione soddisfacente la persona continuerà a combattere le stesse battaglie anche in seguito; Erikson afferma che non è mai troppo tardi per risolvere qualsiasi crisi. Ogni stadio si costruisce sulla base degli stadi precedenti e influenza la forma degli stadi successivi. Accento sull’identità - Il tema principale della vita è la ricerca dell’identità. - L’identità subisce una trasformazione da uno stadio all’altro e le precedenti forme di identità influenzano le forme successive. - Identità: senso consapevole dell’identità individuale, sforzo inconscio verso la continuità di carattere personale, criterio per il silenzioso agire della sintesi dell’Io, mantenimento di una solidarietà interiore con gli ideali e l’identità di un gruppo. L’identità è la comprensione e l’accettazione sia del sé che della propria società. AMPLIAMENTO DELLA METODOLOGIA PSICOANALITICA Osservazione diretta dei bambini

Confronti tra diverse culture Psicobiobgrafie: analisi di sviluppo psicosociale di persone famose che mostrano come un individuo singolo possa rappresentare la preoccupazione centrale di una società in un particolare momento storico

DESCRIZIONE DEGLI STADI

Erikson divide l’intero ciclo di vita in «otto età dell’uomo». Sono otto periodi critici in cui raggiungono l’apice alcuni punti critici che interessano l’Io lungo tutta la vita.  Stadio 1: senso fondamentale di fiducia VS sfiducia (dalla nascita a 1 anno)  Stadio 2: autonomia VS vergogna o dubbio (da 2 a 3 anni)  Stadio 3: spirito di iniziativa VS senso di colpa (da 4 a 5 anni)  Stadio 4: industriosità VS inferiorità (da 6 anni alla pubertà)  Stadio 5: identità e rifiuto VS diffusione di identità (adolescenza)  Stadio 6: intimità e solidarietà VS isolamento (prima età adulta)  Stadio 7: generatività VS stagnazione e autoassorbimento (età adulta media)  Stadio 8: integrità dell’Io VS disperazione (tarda età adulta)

LA TEORIA DELLO SVILUPPO PSICOSOCIALE DI ERIKSON Le fasi dello sviluppo psicosociale di Erikson rispondono a una teoria psicoanalitica integrale che identifica una serie di momenti attraverso i quali un individuo sano passa nel corso della sua vita. Ogni fase sarebbe caratterizzata da una crisi psicosociale generata da due forze in conflitto. Erikson, come Sigmund Freud, credeva che la personalità si sviluppasse in una serie di fasi. La differenza fondamentale è che Freud basò la sua teoria dello sviluppo su una serie di stadi psicosessuali. Al contrario, Erikson si concentrò sulle fasi dello sviluppo psicosociale. Questi era interessato al ruolo dell’interazione e delle relazioni sociali nello sviluppo e nella crescita degli esseri umani. “I conflitti di un uomo rappresentano la sua vera natura.” -Erik Erikson-

STADIO 1: FIDUCIA vs SFIDUCIA  Il compito principale della prima infanzia è acquisire un vantaggioso equilibrio tra fiducia e sfiducia  Senso fondamentale di fiducia: fiducia essenziale in altre persone, nonché in se stessi. Sensazione che vi è qualche corrispondenza tra i propri bisogni e il proprio mondo  Il lattante che ha un atteggiamento di fiducia può prevedere che la madre gli darà da mangiare quando ha fame. Sviluppa fiducia in se stesso sentendo che altri lo accettano e accrescendo la familiarità con i suoi bisogni corporei  È anche necessario, ad ogni età, sviluppare in qualche misura la sfiducia al fine di riuscire a percepire un disagio o un pericolo, a discriminare tra persone oneste e disoneste STADIO 2: AUTONOMA vs VERGOGNA - A uno sviluppo neurologico e muscolare si accompagnano il camminare, il parlare e la capacità del controllo anale; - Il bambino acquisisce maggiore indipendenza fisica e psicologica, con cui si aprono nuove possibilità di sviluppo della personalità; - Allo stesso tempo compaiono nuovi punti vulnerabili: angoscia di separazione, paura di non essere sempre capace di controllo anale e perdita di stime di sé quando si fallisce; - La cultura che si esprime attraverso i genitori dà forma e significato alle nuove competenze del bambino ; - La modalità psicosociale è quella di trattenere rispetto/lasciare andare e rappresenta la controparte di ritenzione ed eliminazione;

STADIO 3: SPIRITO DI INIZIATIVA vs SENSO DI COLPA

 Tema di questo stadio è l’identificazione con i genitori, percepiti come grandi, potenti e intrusivi  La modalità psicosociale di base è il «fare», cioè intromettersi nel mondo fisico e nelle relazioni con gli altri.  Il bambino si assesta in un punto o nell’altro lungo una dimensione che va da un’iniziativa di successo a un senso di colpa dovuto a una coscienza severa che punisce fantasie sessuali e pensieri o comportamenti immorali  Altro pericolo è il fatto che il bambino si sente in continuazione che deve essere occupato in qualcosa, sempre «fare» per avere valore come persona STADIO 4: INDUSTRIOSITA’ vs INFERIORITA’  Il bambino vuole entrare a fare parte del mondo più vasto della conoscenza e del lavoro  Il grande evento sta nell’entrata a scuola. L’apprendimento, tuttavia, avviene anche in casa propria e di amici, per strada  Esperienze positive danno al bambino un senso di industriosità, sentimento di competenza; al contrario, il fallimento porta con sé un senso di inferiorità  Gli anni spesi per consolidare un senso fondamentale di fiducia, autonomia e spirito di iniziativa sono stati anni di preparazione per questa energetica entrata nella società STADIO 5: IDENTITA’ E RIFIUTO vs DIFFUSIONE DI IDENTITA’  Fiducia, autonomia, iniziativa e industriosità contribuiscono a formare l’identità del bambino, ma nel quinto stadio questo problema raggiunge l’apice. Rapidi cambiamenti psicologici producono un «nuovo» corpo che ha bisogni sessuali sconosciuti

 Questi cambiamenti, la pressione sociale a prendere decisioni relative all’occupazione e all’educazione forzano i giovani a prendere in considerazione una varietà di ruoli  Il compito di base consiste nell’integrare le varie identificazioni che si porta dall’infanzia per formare un’identità completa  La modalità psicosociale è rappresentata dall’essere se stessi o meno  L’ideologia sociale guida questa messa in atto di ruoli, trasmettendo quelli più accreditati dalla società STADIO 6: INTIMITA’E SOLIDARIETA’ vs ISOLAMENTO  Solo se durante il quinto stadio il giovane ha costruito un’identità ragionevolmente bene integrata è possibile che egli stabilisca un’intimità con altre persone  Questo stadio è caratterizzato da importanti relazioni sentimentali, di amicizia e accesso ai propri sentimenti e pensieri intimi  Queste relazioni accrescono l’identità personale, fanno avanzare la crescita della personalità  Un aspetto dell’intimità è rappresentato dal sentimento di solidarietà del «noi» e dalla difesa contro il «loro»  Se i tentativi verso l’intimità compiuti in gioventù falliscono, la persona si ritira in isolamento. In questo caso le relazioni sociali sono fredde, vuote STADIO 7: GENERATIVITA’ vs STAGNAZIONE E AUTOASSORBIMENTO  Generatività: interesse a fondare e guidare la generazione successiva attraverso l’allevamento di figli o imprese produttive

 La semplice messa al mondo dei figli non garantisce che il genitore svilupperà senso di generatività  I prerequisiti per lo sviluppo in questo stadio sono la fede nel futuro, il credere nella specie e la capacità di curarsi degli altri  La mancanza di generatività si esprime con la stagnazione, l’autoassorbimento, la noia e la mancanza di crescita psicologica STADIO 8: INTEGRITA’ DELL’IO vs DISPERAZIONE  La persona deve vivere con quanto ha costruito durante la vita  L’integrità comporta l’accettazione dei limiti della vita, il senso di fare parte di una storia più ampia, che comprende le generazioni precedenti, il senso di possedere la saggezza dei tempi, un’integrazione finale di tutti gli stadi precedenti  L’antitesi dell’integrità è la disperazione cioè il rimpianto per quanto si è fatto o non si è fatto nella vita

MECCANISMI DI SVILUPPO

Il principio epigenetico descrive le forze sottostanti al passaggio da stadio a stadio

La maturazione fisica scrive la tabella di marcia dello sviluppo

La cultura di appartenenza spinge, rallenta, nutre o distrugge

Il gioco è meccanismo di sviluppo

IL GIOCO  È inteso come termine ampio: uso dell’immaginazione per tentare di padroneggiare la realtà e adattarsi a essa, per esprimere emozioni, per ricreare situazioni passate o immaginare situazioni future e per sviluppare nuovi modelli di esistenza  Il gioco non è limitato ai bambini 

È spesso ritualizzato e diventa formale, un modo culturalmente accettato di interazione con gli altri. (esempio: un adolescente che bighellona con gli amici sta acquisendo modelli culturalmente approvati di interazione con gli altri)

 I risultati sono meccanismi di sviluppo in quanto ad ogni stadio portano gli essere umani dentro la linea culturale principale e forniscono soluzioni già pronte ai problemi quotidiani POSIZIONE RISPETTO ALLE QUESTIONI EVOLUTIVE

 Erikson, come Piaget, ha una visione più ottimistica della natura umana: bambini e adulti non solo cercano di evitare il dolore, ma cercano anche attivamente di sviluppare un senso positivo di identità  Diversamente dalla teoria di Freud quella di Erikson accoglie aspetti della visione contestualista del mondo. Vede il bambino che cambia in un mondo che cambia e un insieme di contesti culturalmente costruiti dedicati alla socializzazione del bambino in una data cultura  Come Freud, Erikson crede che sia la natura a determinare la sequenza degli stadi. Se l’eredità assicura il sorgere di certe crisi, è l’ambiente che determina come esse vengono risolte  Lo sviluppo è un processo che dura tutta la vita, non come per Freud  L’essenza dello sviluppo è la formazione di un’identità che dia coerenza alla personalità dell’individuo VALUTAZIONE DELLA TEORIA - Ampliamento della teoria psicoanalitica: 1. Ne accresce la credibilità 2. Ha aggiunto lo psicosociale allo psicosessuale, il culturale al biologico, l’identità all’Io e alle difese dell’Io, il normale all’anormale, il transculturale alla cultura specifica, le osservazioni dei bambini alle ricostruzioni dell’infanzia fatte dagli adulti e lo sviluppo dell’adulto allo sviluppo del bambino 3. La teoria è notevole per la sua capacità di integrare un’ampia varietà di situazioni - AMPIA PORTATA DELLA TEORIA

1. La rilevanza di Erikson per l’attuale visione dello sviluppo sta nell’ampia prospettiva che egli offre del comportamento del bambino 2. Un comportamento specifico di un bambino specifico è influenzato dalla sua storia passata, dalla situazione presente e anche dalla storia passata e presente della sua cultura di appartenenza e persino dalla situazione del mondo nel suo complesso - MANCANZA DI MECCANISMO SPECIFICI DELLO SVILUPPO 1. Erikson non spiega in dettaglio come il bambino passi da uno stadio all’altro o anche come egli risolva le crisi entro uno stadio 2. L’autore espone che cosa influenza il passaggio (maturazione fisica, genitori, credenze culturali, il grado in cui sono state risolte le crisi precedenti) ma non spiega in modo specifico come avvenga il passaggio...


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