Esame, risposte PDF

Title Esame, risposte
Course Dermatologia
Institution Università degli Studi di Pavia
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Domanda frequenti di Dermatologia e risposte dettagliate ...


Description

Dermatologia domande 1-69 1. Ciclo vitale del cheratinocita basale e processo di cheratinizzazione I cheratinociti vanno incontro a 5 diversi stadi del corso della loro vita, partendo dalla parte più profonda dell'epidermide dove nascono, salgono fino alla superficie dove poi si sfalderanno. Essi sono, dal più interno al più esterno:  strato basale o germinale  strato spinoso o "del Malpighi"  strato granuloso  strato lucido  strato corneo o di sfaldamento Durante la loro esistenza vanno incontro a citomorfosi cornea o cheratinogenesi passando da cellule vive dotate di nucleo, a cellule morte senza nucleo e formanti semplici lamelle cornee che determinano la cheratinizzazione della cute e la sua protezione. Il processo che porta alla morte delle cellule, in questo caso, non è definito apoptosi, bensì differenziamento terminale[1] poiché le cellule morte rimangono adese all'epidermide per un certo periodo di tempo ed hanno una funzione nell'organismo. La formazione del corneocita e il suo successivo distacco dallo strato corneo portano al depositarsi di costituenti citoplasmatici come proteine solubili, amminoacidi derivati dalla filaggrina , acidi e sali che entrano a far parte del cosiddetto film idrolipidico e del fattore naturale di idratazione, noto come NMF o natural moisturizing factor [da Wikipedia] Cheratinizzazione: processo differenziativo che porta la cellula basale epidermica a trasformarsi nella cellula dello strato corneo. Si ha modificazione della sintesi delle cheratine (K): da K5 e K14 basali a K10 nei cheratinociti, con lo sviluppo di un involucro intracellulare corneo insolubile, e l’ espressione di particolari lipidi intercellulari. Il risultato finale è una cellula priva di nucleo e completamente cheratinizzata, quindi una barriera impermeabile e protettiva. Negli strati granuloso e corneo i filamenti K vengono aggregati dal proteina filaggrina, contenuta nei granuli di cheratoialina. I cheratinociti dello strato spinoso producono l’involucrina, proteina che diventa insolubile creando un involucro corneo subito all’interno della membrana plasmatica. Nello strato granuloso, la loricrina crea un’unione tra i filamenti di cheratina e l’involucro corneo.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------2. Anatomia ed istologia della cute

La cute costituisce l’involucro esterno del corpo degli animali vertebrati. Negli esseri umani è l’organo più esteso dell’ apparato tegumenatrio (la sua superficie è di circa 2 metri quadri) e protegge i tessuti sottostanti: connettivo, muscoli, ossa, organi interni. Essa si può suddividere in 3 comparti fondamentali: epidermide, derma e sottocutaneo. Di questi il derma, soprattutto quello papillare, e l’epidermide sono sede di importantissimi meccanismi fisiologici e patologici. La pelle dei mammiferi è ricoperta di peli; se abbondanti vengono definiti “pelliccia”. Il palmo delle mani e dei piedi è invece normalmente privo di peluria. Le caratteristiche della cute cambiano nei distretti corporei:

     

palpebre: Il derma è molto più ridotto e manca il sottocute; ascella: vi è una grossa componente ghiandolare; scalpo/capillizio: ricco di bulbi piliferi naso: sebaceo, dotato di follicoli piliferi piuttosto ridotti e di strutture follicolo-sebacee peculiari; dorso: molto compatto; derma e sottocute sono molto rappresentati; palmo: è privo dei peli.

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Funzioni

        

Protezione meccanica; Sensibilità tattile; Barriera contro ingresso di patogeni; Equilibrio idrico salino; Regolazione termica; Difesa/offesa (annessi cutanei e ghiandole sierose); Attrazione sessuale (pigmento); [ciao proprio…] Funzione alimentare (accumulo grassi, ghiandola mammaria); Sintesi di sostanze (vitamina D).

Il colore della pelle nell’uomo dipende da molte variabili:

    

spessore dello strato corneo; ossigenazione; assorbimento ottico da parte di cromofori, melanina, betacarotene, emoglobina colore variabile tra i vari gruppi etnici e da individuo a individuo. quantità di melanina presente.

Dermatoglifi La superficie della cute non è uniforme, ma ha un disegno molto complesso e varia da zona a zona per la presenza di solchi superficiali paralleli che determinano, soprattutto nei polpastrelli, delle figurazioni caratteristiche (dermatoglifi) che variano da individuo a individuo. Sulle palme delle mani e sulle piante dei piedi sono presenti inoltre solchi profondi, mentre nelle zone sottoposte a movimento articolare sono presenti pieghe cutanee.

Dal punto di vista istologico la cute è un tessuto pluristratificato composto da tre strati:

1. 2.

Epidermide, che funge da barriera e conferisce impermeabilità Derma, in cui sono localizzati i vasi e gli annessi cutanei

2

3.

ipoderma o tessuto sottocutaneo, costituito da connettivo e tessuto adiposo.

EPIDERMIDE L’epidermide è la zona più esterna della pelle. Alla sua base ci sono numerosi strati di cellule che si riproducono continuamente spostandosi verso gli strati più esterni per sostituire quelle che muoiono e si staccano – causando, ad esempio, la forfora. L’epidermide non contiene vasi sanguigni e viene nutrita per diffusione attraverso il derma sottostante. Epidermide: dalla profondità verso la superficie troviamo: strato basale, che corrisponde all’epitelio germinativo. Contiene anche i melanociti: essi hanno dei dendriti che si inseriscono tra i cheratinociti fin quasi allo strato granulare. I cheratinociti captano i granuli presenti nei dendriti e vengono pigmentati per assorbimento della melanina. A questo livello le cellule sono tenute unite da emidesmosomi; - strato spinoso o Malpighiano: prende il nome dalle cellule del Malpighi, che si differenziano in cellule cornee; a questo livello le cellule sono tenute unite da desmosomi. La loro osservazione nei preparati ricorda delle “spine”, prolungamenti fibrosi, da cui il nome dello strato; - strato granuloso (granuli di cheratoialina, c. di Odland); - strato lucido – eleidina: a questo livello si perfeziona il processo di cheratinizzazione; - strato corneo (12-48 giorni per il processo): a questo livello hanno sbocco i tubuli delle ghiandole eccrine, il fusto dei peli.

-

Oltre ai cheratinociti [Spiegati in domanda 1], melanociti [domanda 9], cellule di Langherans [domanda8] nell’epidermide troviamo anche le cellule di Merkel : si trovano nello strato basale e svolgono funzioni di contatto con le terminazioni nervose. Scatenano segnali elettrici che vengono elaborati come sensazione tattile. DERMA Si trova sotto lo strato dell’epidermide ed è costituito da tessuto connettivo (fibre collagene ed elastiche) che conferisce elasticità e funge da ammortizzatore per i traumi meccanici della pelle. Il derma è strettamente legato all’epidermide da una membrana basale e ospita molte terminazioni nervose che forniscono la sensibilità tattile e termica. Contiene inoltre vasi sanguigni, vasi linfatici, ghiandole sebacee, ghiandole sudoripare, ghiandole apocrine e follicoli piliferi. La membrana basale in molte patologie cutanee, soprattutto malattie bollose autoimmuni (più raramente in malattie non bollose autoimmuni, come il LES), diventa target della risposta immunologica. Il derma si suddivide in due strati: quello più esterno, adiacente all’epidermide, è detto strato papillare, quello più profondo e più spesso è chiamato strato reticolare. Componenti dello strato reticolare: 1. Fibroblasti: sono la componente più importante e svolgono molte funzioni:

    

produzione procollagene ed elastina (collagene III nel derma, IV); enzimi; produzione della matrice extracellulare, mucopolisaccaridi; fattori di crescita e risposta immunologica; acido ialuronico;

2. Collagene:

proteina fibrosa che conferisce resistenza e volume alla cute, fungendo da impalcatura. Si tratta della principale proteina strutturale del derma e costituisce i 3/4 del peso secco della cute. Le singole fibre di procollagene si uniscono in fasci interconnessi.

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3. Elastina:

principale componente del tessuto connettivo, conferisce elasticità alla cute (ritorno alla posizione originaria dopo distensione). Presenta un core centrale circondato da microfibrille. Le fibre di elastina sono ancorate alle fibre di collagene.

4. Glicosamminoglicani: conferiscono volume e idratazione. TESSUTO SOTTOCUTANEO L’ipoderma è la parte più interna che sta a contatto con i muscoli e gli organi sottostanti; è costituito da cellule rotondeggianti piene di lipidi dette adipociti, circondate da una fitta rete di vasi arteriosi e venosi. Lo spessore del sottocutaneo è variabile; funge da isolante, riserva di lipidi, ammortizzatore e favorisce la mobilità della pelle rispetto alle strutture più profonde.

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3. Cosa è il desmosoma

Wiki: il desmosoma, o macula adhaerens è una giunzione aderente [vs occludente o comunicante] di natura proteica tra cellule non esclusivamente ma soprattutto epiteliali adiacenti che salda i rispettivi citoscheletri (in particolare i filamenti intermedi, quindi nel caso di un epitelio filamenti di cheratina) donando al tessuto di cui le cellule fanno parte resistenza alla trazione ed altri traumi fisici. In pratica i desmosomi impediscono anche la separazione cellulare della pelle, che potrebbe verificarsi in seguito a stiramento o pressioni superficiali. Il desmosoma si lega ai filamenti intermedi, fatti di cheratina , tramite una placca citoplasmatica composta da tre proteine chiamate desmoplachina, plectina e placoglobina, che legano anche le proteine integrali di membrana desmocollina e desmogleina, alle quali spetta il compito di legarsi a proteine analoghe su di un desmosoma della cellula adiacente.

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4. Cosa è il collagene proteina fibrosa che conferisce resistenza e volume alla cute, fungendo da impalcatura. Si tratta della principale proteina strutturale del derma e costituisce i 3/4 del peso secco della cute. Le singole fibre di procollagene si uniscono in fasci interconnessi. Da Wikipedia: la proteina più abbondante nei mammiferi (circa il 25% della massa proteica totale), rappresentando nell'uomo circa il 6% del peso corporeo. La più stabile disposizione e riarrangiamento del collagene è quella della tripla elica proprio per la presenza della prolina. L'unità strutturale del collagene è rappresentata dal tropocollagene (o tropocollageno), formata da tre catene polipeptidiche con andamento sinistrorso che si associano a formare una tripla elica destrorsa. Il tipo 1 rappresenta il 90% del collagene totale ed entra nella composizione dei principali tessuti connettivi, come pelle, tendini, ossa e cornea.

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5. Cosa si intende per paracheratosi

Wikipedia: La paracheratosi è una modifica cellulare normale in genere successiva ad un'infiammazione; aumento dello spessore dell'epitelio, conseguente, in genere ad uno stimolo infiammatorio/irritativo ripetuto, che può essere di natura chimica, fisica o meccanica. Le cellule presentano residui nucleari fusiformi negli strati più superficiali. La paracheratosi è il passaggio diretto delle cellule dallo strato spinoso a quello corneo, saltando tutti i passaggi intermedi della citomorfosi cornea. La paracheratosi è una cheratinizzazione caratterizzata da ritenzione dei nuclei nello strato corneo. Nelle mucose la paracheratosi è normale. Lezione [non so se intende questo]: Cosa succede quando il processo di cheratinizzazione è alterato? 1. Ipercheratosi epidermolitica - Eritrodermia ittiosiforme congenita bollosa Mutazione geni per CK 1 o CK 10, che sono citocheratine (variabilità fenotipica); - (Brocq 1902) Rara forma di ittiosi congenita, AD 1/200.00; Bolle superficiali a contenuto sieroso, in particolare aree sottoposte a traumi; Si osservano delle fissurazioni e la pelle ha un aspetto roseo. Nel preparato si vede la paracheratosi: ovvero cellule non maturate, ancora nucleate, che arrivano allo strato corneo pur non essendo sufficientemente cheratinizzate. A ciò consegue uno sfaldamento diffuso della cute, che può avere serie conseguenze: dal momento che il film protettivo è discontinuo, si ha perdita di proteine e di liquidi. 2. Malattia di Darier (a destra) Altra malattia congenita, ma non grave come la precedente. Si osservano papule con ipercheratosi; a livello istologico osservo importanti alterazioni della cheratinizzazione.

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3. Malattia di Hailey-Hailey In questo caso osservo sia alterata cheratinizzazione, sia alterata coesione fra le cellule, per cui i cheratinociti si sfaldano. Altrove: Per paracheratosi si intende la presenza di cellule cornee in cui persistono i nuclei, cioè uno strato corneo anomalo. Praticamente questo strato di cheratina ha cementato i cheratinociti l'un con l'altro, e questo processo non viene ultimato. Quindi la paracheratosi non è soltanto un aumento di strato corneo, è proprio uno strato corneo anomalo: è uno strato minimo, ma è paracheratosico. ---------------------------------Lo strato corneo può alterarsi:

-

Aumentare, andando anche ad interessare lo sbocco dei follicoli =IPERCHERATOSI

-Ortocheratosi = mantenendo la sua conformazione normale, ovvero SENZA nuclei. -Paracheratosi = cheratinizzazione caratterizzata da ritenzione dei nuclei nello strato corneo(wikipedia); CON nuclei.

-

Diminuire= IPOCHERATOSI

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6. Cosa è la spongiosi Treccani: processo patologico per cui lo strato spinoso dell’epidermide si presenta imbibito di siero, determinando il distacco delle singole cellule tra loro e la formazione di piccole cavità nello spessore dell’epidermide stessa. Alla s. è dovuta la vescicola caratteristica dell’eczema e della dermatite atopica. [Ne parla anche nella domanda 25]

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7. Come si definisce il granuloma Wikipedia: il granuloma è una reazione immunitaria a lesioni tipiche delle infiammazioni croniche, non solo di natura infettiva (streptococchi, per esempio nella febbre reumatica si formano i noduli di Aschoff, tubercolosi, sifilide, actinomiceti, ecc.), ma anche da corpi estranei. Macroscopicamente è caratterizzato da neoformazioni nodulari a struttura microscopica concentrica che dal centro alla periferia rivelano la presenza di  centro necrotico talvolta calcificato con l'agente eziologico (non sempre è presente)  proliferazione macrofagica, cellule epitelioidi di origine monocitico-macrofagica, grosse cellule giganti multinucleate con funzione fagocitaria, derivanti dalla fusione delle cellule epitelioidi. Nel caso specifico del granuloma da tubercolosi , le cellule giganti multinucleate (con i nuclei disposti alla periferia a ferro di cavallo) prendono il nome di cellule di Langhans ;  una corona di linfociti;  un alone di fibrociti e plasmacellule. Infine, il granuloma va incontro a necrosi, che viene circoscritta da tessuto fibroso, ed il focolaio infiammatorio si estingue. Il granuloma può essere riassorbito, o dar luogo ad un nodulo fibroso.

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8. Definizione e funzioni della cellula di Langerhans

Lezione: si trovano strato sovrabasale dell’epidermide e nel derma, dove appaiono come cellule ramificate (elementi dendritici). Svolgono funzioni di difesa: sono cellule immunocompetenti derivate dal midollo osseo, che inglobano sostanze estranee o germi e le rielaborano in modo da essere riconoscibili dai linfociti. Presentano marker di superficie simili alle cellule della serie monocito-macrofagica:

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  

recettori per il frammento Fc-Ig recettori per il C3 CD1a positive.

Sono coinvolti nei processi infiammatori e di risposta immunologica; ad esempio nella dermatite allergica da contatto.

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9. Definizione e funzione dei melanociti Sono cellule dendritiche derivate dalla cresta neurale; sono collocati nello strato basale ed il loro computo è di produrre e secernere le melanine. Contengono melanosomi, con l’enzima tirosinasi che trasforma la tirosina in eumelanina e feomelanina. Rapporto Melanocita/cheratinocita: variabile a seconda della sede e della razza (1/4 - 1/10). I melanociti, posizionati a livello dello strato basale, producono melanina che viene assunta dai cheratinociti attraverso l’assunzione dei granuli contenenti pigmento.

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10.Innervazione cutanea Lezione: Sistema efferente: controllo di vascolarizzazione e annessi (a carico del sistema nervoso autonomo simpatico); Sistema afferente: nelle papille dermiche, si occupa della sensibilità cutanea; Terminazioni nervose libere, connesse ai peli e incapsulate: 1. libere: a bassa velocità, mieliniche e amieliniche: stimoli termici, dolorifici e prurito. 2. capsulate, sono i corpuscoli specializzati di:

• •

Meissner: sensibilità tattile, papille dermiche mani e piedi, superficie volare avambraccio. Pacini: pressione profonda e vibrazioni, localizzati nel sottocute palmo-plantare.

Medicinapertutti.it: Nella cute, i nervi si distribuiscono alle cellule adipose dell’ipoderma come fibre simpatiche adrenergiche; a livello del derma, essi arrivano in gran numero fino alle papille e penetrano poi in parte nell’epidermide. La loro organizzazione consiste di plessi, più fitti a livello delle papille, nei quali buona parte delle fibre sono amieliniche. Si distinguono un plesso nervoso profondo (o dermoipodermico) e uno superficiale (o intradermico), tra loro variamente anastomizzati. Tra le fibre nervose della cute, un grosso contingente è dato da fibre somatosensitive per la recezione di stimoli tattili, termici e dolorifici. È dimostrato che le fibre di senso si distribuiscono alla cute e agli annessi secondo due modalità e cioè come terminazioni libere oppure come terminazioni capsulate. Queste ultime sono costituite da fibre circondate da involucri di cellule connettivali (corpuscoli di Pacini, di Golgi-Mazzoni, di Ruffini nell’ipoderma; di Krause e di Meissner nel derma; dischi di Merkel-Ranvier e canestri intraepiteliali di Dogiel nell’epidermide). Fibre effettrici viscerali ortosimpatiche si distribuiscono alle ghiandole (fibre secretrici), ai muscoli erettori dei peli (fibre pilomotrici) e alle pareti vascolari (fibre vasomotrici). Recenti osservazioni sull’innervazione cutanea indicano che tutte queste fibre nervose, somatiche e viscerali, sono variamente intrecciate tra loro a tutti i livelli.

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11. La ghiandola sebacea è Lezione:producono sebo e sono in genere associate al bulbo pilifero. Sono molto numerose sul viso, nell’area genitale e aree “seborroiche”; assenti a livello palmo-plantare. Il sebo e` una miscela di diversi grassi che si mescolano in superficie con i detriti cellulari, altri grassi prodotti dalle cellule epidermiche e con il sudore prodotto dalle ghiandole sudoripare. Gli ormoni, in particolare gli androgeni, rivestono un’importanza speciale nella produzione di sebo, essendo responsabili dello ...


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