Esame 2019, risposte PDF

Title Esame 2019, risposte
Course Storia del cinema 
Institution Università degli Studi di Udine
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– DAL DVD ALLE SERIE TV (NETFLIX) Questa tesina andrà a considerare e analizzare il settore televisivo italiano e i suoi cambiamenti nel corso della storia. Le conseguenze determinate dalla rivoluzione digitale, i cambiamenti che riguardano i business nelle imprese e in particolare si approfondirà l’argomento ‘Netflix’: il colosso americano delle serie tv, in Italia dal 2015, che ha stravolto l’equilibrio del mercato. L’evoluzione del dvd allo streaming. La televisione, ha preso nel tempo una posizione centrale nei processi economici, sociali e politici, rappresentando un vero e proprio strumento di comunicazione, informazione e socializzazione. Nei paesi industrializzati la televisione fa parte del 99% della popolazione. Ciò che la televisione produce e’ una sequenza temporale di programmi con gli orari, gli interessi, le abitudini e lo stile di vita della comunità in cui è inserita e soprattutto può produrre contenuti legati alla realtà provinciale e regionale che imprese di grandi dimensioni non sarebbero in grado di offrire. Questa sequenza e’ quindi composta da : programmi di intrattenimento, di informazione, culturali, di sport, fiction (film, telefilm, cartoni animati) e di pubblicità. Una delle importanti decisioni strategiche che l’impresa televisiva deve intraprendere consiste nel decidere se acquistare da un fornitore esterno i programmi che andranno a comporre il palinsesto o estendere la propria attività economica verso monte, producendo internamente il prodotto audiovisivo. Per quanto riguarda i notiziari, le rubriche informative e culturali, normalmente vengono prodotte autonomamente in house, se si tratta invece di film e serie tv, tipicamente del mercato nazionale ed internazionale, è più probabile che queste vengano acquistate dal settore cinematografico. L’impresa televisiva, come già anticipato, si rivolge ad un mercato definito two-sided market, composto principalmente da due classi di soggetti: i consumatori: telespettatori che fruiscono del palinsesto e dei servizi proposti dall’emittente (famiglie); e gli acquirenti: coloro che acquistano uno specifico prodotto mediante un esborso economico (stato, imprese e famiglie). In Italia, avvenne un’importante cambiamento in ottica concorrenziale nel settore televisivo, ovvero la vendita di spazi pubblicitari a tutte le imprese che vogliono promuovere i propri prodotti o la propria immagine nel piccolo schermo. Per quanto riguarda la tecnologia invece si sono verificati due importanti cambiamenti: in primo luogo la digitalizzazione, ovvero la trasformazione dei contenuti testo, audio e video in un unico formato, e in secondo luogo è avvenuta la sostituzione delle reti di trasmissione analogiche con le reti digitali (Prario, 2005). Il passaggio alla rete digitale ha determinato per il comparto televisivo degli sviluppi positivi: dal punto di vista qualitativo ha reso possibile una diffusione delle immagini ad alta definizione e un incremento dell’offerta mediante l’introduzione di nuovi servizi interattivi, migliorando così l’esperienza di consumo. Dal punto di vista quantitativo, grazie alle tecniche di compressione, come indicano Demattè e Perretti (1997) il passaggio al digitale ha consentito la trasmissione di un numero molto più elevato di canali.

Vediamo ora, come due colossi fondamentali come la rete online e la televisione, siano cresciuti e diminuiti nel corso degli anni, fino al raggiungimento poi, di una fusione delle due cose insieme creando piattaforme che riguardavano la televisione, sfruttando la rete online.

Negli ultimi vent’anni il ruolo che internet ha assunto nella vita di tutti i giorni e’ cresciuto esponenzialmente. Per avere un’idea parziale, di quanto questa crescita sia stata repentina basta osservare un semplice elemento: i dati ci informano che, in Italia, il numero di terminali connessi alla rete (host) nel marzo del 1991 sfiorava appena le mille unità su tutto il territorio. Dopo soli due anni, nel marzo del 1993, questo numero si era duplicato sino ad arrivare alla soglia delle ottantamila unità nel 1996. Alcune compagnie si sono particolarmente distinte per la loro capacità di reagire alle trasformazioni del mercato e della rete online, tra queste, l’esperienza di Netflix presenta particolare motivi d’interesse. Questa compagnia e’ andata incontro a diverse modifiche strutturali al fine di adattarsi nel modo migliore alle possibilità che il nuovo mercato offriva: dopo un inizio come compagnia di noleggio DVD online, Netflix successivamente entrata nel mercato dei servizi ‘over-the-top’ sino ad approdare, negli ultimi anni, alla realizzazione di prodotti originali. Guidata dal 1997 da Reed Hastings , Netflix ha incontrato diverse problematiche scontrandosi con i vari altri mercati dominanti, ciononostante la compagnia e’ riuscita a resistere alla concorrenza e a guadagnarsi una considerevole fetta di mercato. Uno degli elementi che hanno fatto la fortuna di Netflix e’ stato lo sviluppo di un rapporto personalizzato coi clienti in maniera molto più intima di quanto fosse mai successo prima. Questo fattore e’ da tenere in grande considerazione in quanto, da una parte e’ frutto del mercato tecnologico in cui la società si muoveva e che non aveva precedenti diretti nella storia sino a quel momento e, dall’altra, ha concesso alla compagnia di ottenere un altissimo numero

di utenti soddisfatti che hanno inevitabilmente portato altri abbonamenti facendo crescere l’importanza di Netflix. Grazie a i suoi due collaboratori: Lowe e Randolph, le cui caratteristiche erano complementari a Hastings, riuscirono a produrre l’idea di Netflix’s FlixFinder, uno strumento che permesse di ricercare dei film basandosi su criteri quali il titolo, gli attori o il regista. Inoltre sarebbe stato possibile ottenere, per ogni singola pellicola, un collegamento alla sinossi, alle valutazioni degli utenti, alla lista del cast e della troupe, oltre che ad una descrizione delle caratteristiche del DVD. Prima di approfondire l’argomento ’Netflix’ può essere utile tornare indietro per comprendere qual era di preciso la situazione del mercato a cui Hastings mirava e quali erano i pericoli che la nuova compagnia avrebbe potuto incontrare. Nel 1975 la Sony lanciò sul mercato il ‘Betamax’, un lettore video che permetteva anche la registrazione di programmi televisivi. Un anno dopo la Universal Studio e la Disney Corporation le intentarono una causa per la violazione del copyright, vista la mancata autorizzazione di coloro che detenevano i diritti dei programmi televisivi. La causa giunse fino al 1979, e in questi tre anni venne inoltre distribuito il VHS, un sistema di videoregistrazione appositamente concepito per essere utilizzato privatamente. Il VHS però a differenza del Betamax non venne coinvolto nella causa portata avanti dalle case di produzione. Nel 1978 la Sony produsse il Betamax SL-8600, un nuovo modello di registratore dotato di altre cose fra cui la possibilità di mettere in pausa. L’industria dei videoregistratori aveva dunque subito in quegli anni sviluppi tali da aver trasformato la causa contro la Sony in una vera e propria guerra per il controllo del mercato televisivo. La Corte non giudicò le azioni della Sony illegali, inoltre la sentenza rese legali altri negozi di video noleggio, incrementandone cosi ancor di più l’espansione. Un grande colosso da ricordare dei video noleggio e’ sicuramente Blockbuster,!è stata una società di distribuzione, fondata da nel 1985 in Texas,e fallita nel 2013. Il suo!‘core business’!era focalizzato sull'acquisto a noleggio dei prodotti!home video e videogiochi, e successivamente sulla distribuzione digitale di contenuti. Verso la fine degli anni 2000 ha inizio un periodo di forte crisi per l'azienda. Le difficoltà di Blockbuster, in nazioni come gli Stati Uniti, sono legate al successo di servizi analoghi come quello offerto dalla concorrente!Netflix. Fondato nel 1997 da Hastings, Randolph e Lowe, Netflix aveva come idea di base di noleggiare DVD traendo vantaggio dal nuovo contesto che si era creato con la nascita di internet. Vi era un abbonamento di quasi 20 dollari con cui gli utenti potevano noleggiare sino a tre DVD contemporaneamente, a quasi 6 dorrai per due film. Grazie al successo di queste offerte la società decise dal 2000 di abbandonare la politica del noleggio dei singoli DVD. Tra le novità peculiari che fecero la fortuna di Netflix c’era la mancanza di penali per la consegna tardiva; inoltre la piattaforma dava agli utenti la possibilità di accedere al diversi slot di noleggio, a secondo dell’abbonamento sottoscritto. I clienti creavano cos una lista dei film che avrebbero voluto noleggiare e la compagnia cominciava ad inviare i primi della lista. Tante parole sono state spese su come Netflix abbia rivoluzionato per sempre il mercato del multimediale e la nostra fruizione di serie tv e film. Due studiosi : Michael D. Smith, professore di information technology, e Rahul Telang, professore

di management dell’informazione, spiegano che modo il colosso dello streaming abbia cambiato radicalmente anche il modo in cui il settore guadagna. I numeri di Netflix lasciano pochi spazi a dubbi sulla sua crescita negli anni. Nel 2011 gli abbonati erano 23 milioni, mentre nel 2018 sono arrivati a 130 milioni. Secondo le stime di Statista, il servizio di streaming è utilizzato dal 37% degli utenti di Internet nel mondo. Accanto agli abbonamenti, cresce il reddito. Nel primo trimestre del 2011 erano di circa 720 milioni di dollari. Lo scorso anno, l’ultimo trimestre Netflix ha fatto registrare incassi per 4,2 miliardi, 15,8 miliardi se consideriamo l’intero 2018. Accanto al successo commerciale, la piattaforma raccoglie sempre più consenso di critica. Netflix ha ricevuto 14 nomination agli ultimi Oscar, di cui ne ha vinti 4, “pareggiando” il numero di statuette ottenuti da colossi degli studios del calibro di Disney, Fox e Universal. Eppure, il servizio fondato da Reed Hastings e Marc Randolph lavora in un business completamente diverso da quello del mondo del cinema. In effetti, i suoi film non arrivano mai nelle sale. In alcune occasioni sì, magari qualche opera arriva sul grande schermo, ma mai in esclusiva come succede con la quasi totalità dei lungometraggi degli altri produttori. E quando l’esclusiva c’è (molto raramente) dura pochissimi giorni, rispetto agli standard del settore. Questo ci fa capire quanto Netflix abbiamo modificato tutte le norme non scritte del mercato internazionale....


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