Esame 13 Settembre 2019, domande+risposte PDF

Title Esame 13 Settembre 2019, domande+risposte
Course Lingua e letteratura latina
Institution Università degli Studi di Bergamo
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LEZIONE 11 Cause della decadenza della lingua latina. Dal punto di vista della lingua letteraria la lingua latina si mantiene sino al sec. VIII ma dal punto di vista della lingua parlata la divisione dell’Impero introdotta da Diocleziano porta al delinearsi dei primi confini linguistici e sviluppi autonomi. Poi dal 476, anno della fine dell’Impero romano d’Occidente, la situazione cambia: se nella parte orientale dell’Impero il latino non era mai diventato la prima lingua, nella parte Occidentale, invece, il latino come lingua di Roma muore, poiché in tutte le regioni, in seguito alla frantumazione della vecchia unità politica, si costituiscono unità linguistiche minori, e in alcune regioni il sopraggiungere di nuovi popoli (i ‘barbari’) determina la sovrapposizione e l’affermazione di una nuova lingua, quella dei vittoriosi, che fa scomparire qualsiasi traccia di latino. Quali istituzioni garantiscono la sopravvivenza del latino nel Medioevo? -Il mantenimento di un sistema amministrativo affidato a funzionari latini in molti regni romano barbarici es. Ostrogoti in Italia, -Istruzione scolastica ancora fondata su grammatica e retorica -Il cristianesimo, in cui il latino è la lingua tecnica e letteraria che agisce come superstrato ma nel contempo subisce l’influenza dei nuovi ambienti, sia in forma di forestierismi, che di calchi linguistici. LEZIONE 12 Illustra il concetto di "tradizione dei classici". -Tradizione diretta: Testo che ci è stato trasmesso da una o più copie. I testimoni nella loro intenzione vogliono riprodurre l’originale ma ovviamente prima del 1450 si tratta di copie manoscritte, e in quanto tali necessariamente uniche e diverse l’uno dall’altro, anche se anche le edizioni a stampa, soprattutto nei primi periodi, possono presentano testimoni diversi l’uno dall’altro. Nella tradizione classica latina però nulla ci è arrivato in originale ma solo tramite copie il che ha prodotto lievi o meno lievi alterazioni. -Tradizione indiretta: citazioni e testimonianze di un’opera che si trovano nelle opere di altri scrittori. Essa permette di conoscere opere che altrimenti non conosceremmo perché nessuna copia ne è stata conservata. La tradizione dei classici si è trasmessa prima tramite papiro, poi tramite codex, infine con l’invenzione della stampa dopo la metà del 400 a stampa. Ovviamente la trasmissione di un testo nei secoli comporta incidenti di percorso dovuti all’usura del tempo, a eventi storici o naturali, all’uomo e da qui dunque la necessità di stabilire un testo scientificamente attendibile per i filologi tramite recensione, emendazione, fino alla creazione di un’edizione critica, ovvero un testo ricondotto alla forma il più possibile vicina alle intenzioni dell’autore. LEZIONE 13 Cosa si intende per 'strati' della lingua? Nel latino di ogni fase possiamo trovare diversi strati o livelli stilistici: - lingua letteraria, che si distingue in lingua della prosa e lingua poetica; - lingue tecniche delle varie attività (agricola, giuridica, sacrale, politica, militare). - lingua d’uso della conversazione e della corrispondenza (che spesso ricorre a termini tecnici); - lingua volgare: la lingua degli indotti, di cui abbiamo testimonianze filtrate attraverso la lingua scritta, in iscrizioni, presso grammatici che ci documentano errori popolari. Accanto a questi ‘strati’ della lingua vi è poi il latino volgare, ossia la lingua letteraria ed ecclesiastica che sopravvive fino alla fine del Medioevo.

LEZIONE 14 In cosa si differenzia la lingua letteraria poetica da quella della prosa? -La lingua letteraria della poesia prevede un testo in versi che segue le regole della metrica e può essere di diversi generi: tono alto per tragedia e epica; medio per elegia; umile per commedia e satira -La lingua letteraria della prosa viene usata per oratoria (che ha punti in contatto con la lingua d’uso), storiografia (che ha punti di contatto con la poesia) e trattatistica (spesso linguaggio tecnico) Stile attico e stile asiano: caratteri ed esponenti. In età classica vi furono due scuole di retorica, su modello della cultura ellenistica, a Roma: -Asianesimo/stile asiano, che si diffuse a Roma nel II sec. a.C., proveniva dall’Oriente, che ricorreva a figure retoriche, a una certa ampollosità della frase, ed a elementi sentimentali e patetici cercando di muovere le corde emotive dell’uditorio. -Atticismo/stile attico, assume come modelli gli oratori attici del V e IV sec. a.C, prevede uno stile scarno e severo, che si concentri maggiormente sul contenuto che sulla forma, anche se la forma non era dimenticata: si doveva ottenere un discorso efficace, chiaro, essenziale, elegante. Tra i sui esponenti ricordiamo Giulio Cesare. Il potente mezzo di affermazione dello stile attico fu la scuola poiché vi si insegnava un greco piano, chiaro, aderente alle regole e ai modelli, scritto in dialetto attico. Figure retoriche di suono, di posizione, semantiche... FIGURE DI SUONO: - Allitterazione: ripetizione di suoni all’inizio o all’interno di parole consecutive - Poliptoto: accostamento della medesima parola con desinenze diverse - Omoteleuto: uguale terminazione delle parole in successione - Anafora: ripetizione di una o più parole all’inizio di segmenti di testo FIGURE DI POSIZIONE: -Enjambement: elemento sintattico della frase continua nella prima parola del verso successivo (poesia) -Anastrofe: inversione dell’ordine naturale delle parole -Iperbato: inversione dell’ordine naturale delle parole con inserimento di altri elementi -Chiasmo: gli elementi costitutivi della frase sono disposti a forma di X creando un incrocio immaginario tra due coppie di parole (versi o prosa): A, B, B, A -Parallelismo: al contrario del chiasmo prevede la disposizione di parole in serie simmetriche: A, B, A, FIGURE SEMANTICHE: -Climax: disposizione delle parole in gradazione, crescente o decrescente -Ossimoro: accostamento di parole di significato contrario -Metafora: similitudine abbreviata (senza cioè elementi che introducono il paragone) che trasferisce il significato di una parola dal senso proprio al senso figurato -Meton9mia: tipo di metafora con cui si sostituisce un termine con un altro in contiguità con il primo. es. effetto per causa -Sineddoche: trasferimento di significato con estensione o restringimento del significato di una parola es. il tutto per la parte, o la parte per il tutto. - Ipallage: attribuire a un termine una qualificazione, determinazione o specificazione che spetterebbe al termine vicino. In genere riguarda l’aggettivo attribuito a un sostantivo e in questo caso si parla anche di enallage es. le mura dell’alta Roma, invece di le alte mura di Roma. FIGURE SINTATTICHE: -Accumulatio: elencare in modo ordinato e coerente o caotico e casuale di più parole, immagini o aggettivi -Endiadi: coordinazione di due termini per esprimere un unico concetto -Concordanza ad sensum: concordare un verbo nella forma del plurale con un termine che, pur essendo di forma singolare, esprime una valenza di pluralità Litote: attenuazione di un concetto mediante la negazione del contrario. Enfasi: dare particolare rilievo espressivo a una parola o ai passi salienti di un discorso o di uno scritto.

LEZIONE 15

Esempi di mimesis nei confronti del mondo greco nella lingua poetica latina. I primi autori di letteratura latina sono anche grammatici, hanno studiato le teorie stilistiche e grammaticali greche ed hanno contribuito con le loro opere a diffonderle, come attesta anche il lessico tecnico grammaticale latino, che adotta in larghissima misura termini greci. Il teorico per eccellenza è Aristotele, che si dedicò allo studio della tradizione poetica e letteraria greca: per lui la lingua deve essere chiara, diversa per poesia e prosa, adeguata al genere. I concetti di imitatio / contaminatio e plagio nella cultura classica. La lingua letteraria presuppone l’esistenza di modelli letterari, che sono un riferimento costante per esaminare l’aderenza / il distacco del singolo e dunque per definire lo stile personale di un autore. Nel mondo antico un principio cardine dell’espressione letteraria era l’Imitatio, che non va intesa secondo i termini moderni del plagio letterario ma che va calata entro la dimensione classica di rispetto di una tradizione: nella poesia l’imitazione, lungi dall’essere un demerito, era obbligatoria. Questo si riferisce non solo all’ambito latino, ma attinge anche dalla tradizione greca, infatti l’influsso di Omero e della sua lingua considerata la lingua poetica ideale, fu importantissimo per la lingua poetica latina. LEZIONE 16 Il condizionamento metrico nella lingua poetica va inteso come un elemento coercitivo e limitante? La lingua poetica è diversa da quella della prosa perchè la necessità di rispettare le regole prosodiche impone una serie di condizionamenti stringenti: la successione obbligata di sillabe brevi e lunghe bandisce l’uso di certe parole e agevola l’impiego di altre. Già grammatici antichi imputavano a tale condizionamento la maggior libertà concessa alla lingua della poesia: soprattutto l’esametro, metro importato dalla Grecia, crea difficoltà alla lingua latina che presenta un minor numero di sillabe brevi rispetto alla greca e dunque determinate parole dovevano essere eliminate o modificate. Ma il condizionamento metrico non opera solo a livello del lessico: a livello della morfologia troviamo delle forme assolutamente artificiali e non corrette grammaticalmente. Quali sono gli strumenti a disposizione della ricerca espressiva in poesia. Il massimo obiettivo della lingua poetica è la ricerca di espressività attraverso un’elaborazione linguistica che comprende: -ampio ricorso alle figure retoriche (anche della lingua della prosa, ma nella poesia è spinto all’estremo), soprattutto metafore, che sono un buon strumento per la variatio e per aggirare difficoltà metriche; -predilezione per la paratassi ; -eliminazione di parole “vuote” come preposizioni o congiunzioni -designazione dei soggetti mediante patronimico -linguaggio figurato. L’insieme di questi espedienti non agevola la comprensione, ma l’artificialità e l’esclusività rientrano pienamente nei canoni classici della poesia.

LEZIONE 17 Lingua d'uso, Tecnicismo, Espressività, Lingua letteraria: illustra le caratteristiche e le azioni di questi concetti nella lingua. Il linguista Aldo Luigi Prosdocimi ha individuato 4 forze attive all’interno della lingua: lingua d’uso ed espressività e tecnicismo e lingua letteraria, ognuna delle quali agisce in modo diverso e con forza diversa all’interno della storia della lingua. Lingua d’uso è una lingua che agisce sotto la spinta dell’affettività e dell’espressività. Le attestazioni di lingua d’uso si ritrovano nei generi comici che mirano a mostrare la realtà quotidiana e lo statuto stilistico è umile e basso. Il linguaggio tecnico si caratterizza per: -precisione e definizione obbiettiva, dunque estranei ad intenti espressivi od emotivi -comprensibilità: cercano il termine più adatto a descrivere un oggetto o concetto anche a costo di ricorrere ad altre lingue, quindi non si preoccupano del purismo linguistico -standardizzazione: struttura sintattica semplice e semplificata con formule memorizzabili e ripetibili L’importanza del tecnicismo muta nel tempo e la sua forza è inversamente proporzionale al peso della tradizione della lingua letteraria: se la tradizione letteraria è alta, essa fa da barriera alla penetrazione del tecnicismo. Sopravvivenza del latino come lingua tecnica: illustra e chiarisci questa espressione. Il latino perdurò nel corso del Medioevo e dell’età moderna come lingua tecnica: - nell’Alto Medioevo era la lingua della cultura, degli uomini di potere, la lingua della Chiesa e del rito (per quanto incomprensibile alle masse), dunque qualsiasi fosse la lingua parlata, se si scriveva si usava il latino. - Nel pieno Medioevo, con l’affermarsi dei volgari nazionali anche a livello scritto e letterario, il latino permane come lingua di certi settori culturali: la chiesa, la scienza, il diritto. In questo senso sopravvive come lingua tecnica, sempre più isolata e distaccata dagli usi linguistici correnti. - Nel Basso Medioevo conosce una ripresa con gli umanisti e gli esponenti del Rinascimento - Il latino sopravvive fino ad oggi come lingua specifica della cancelleria pontificia e della produzione letteraria papale (le encicliche).

LEZIONE 18 Figure retoriche ed elementi tipici della lingua d'uso. Anafora, iperbole, metafora, anacoluto. Caratteristiche della lingua d'uso. - tendenza a ricorrere ad espressioni di tenerezza, che sostituiscono espressioni logiche e precise; - tendenza da evitare i concetti astratti e predilezione per un realismo anche crudo; - tendenza all’esagerazione e all’iperbole; - tendenza alla contaminazione di espressioni e locuzioni: mescolanze sintattiche, fonetiche, morfologiche, che spesso sfociano nell’anacoluto. - avversa alla subordinazione: predilige la libera aggregazioni di frasi, senza collegamento di particelle. - avversa alla coordinazione : elimina le congiunzioni e fa seguire le brevi frasi in modo giustapposto per rendere l’eloquio eccitato ed emotivo A livello di lessico, la lingua d'uso si contraddistingue per... -ricorso alle espressioni di tenerezza, -espressioni esagerate e intensificate per rendere il tono emotivo, - metafore con un tipo di esagerazione popolare che equipara completamente l’oggetto del paragone con ciò che viene assunto come termine, - selezione nel campo degli aggettivi: tutti quelli che indicano qualità astratte o intellettuali sono evitati e sostituiti da perifrasi oppure assunti ma ‘rinforzati’ per adattarli alle proprie esigenze. In quali ambiti letterari latini è più facile trovare attestazioni della lingua d'uso? Nella tradizione latina le attestazioni di lingua d’uso sono offerte dalla lingua dei generi comici, che mira alla rappresentazione di realtà quotidiane e ha uno statuto stilistico di tipo umile o basso. LEZIONE 19 Fenomeni tipici del latino volgare. -Cambiamento riguardo alle vocali: da un sistema fondato sulla durata nel latino classico (le vocali lunghe avevano una durata doppia rispetto alle brevi e questo bastava per distinguere i significati di due parole) si passa a un sistema fondato sulla qualità vocalica/ apertura (le vacali breve tendono ad aprirsi e le lunghe tendono a chiudersi-> vocali aperte-chiuse) -Generi maschile, femminile e neutro diventano maschile e femminile-> declino del neutro -Da verbi attivi, passivi e deponenti (forma passiva con significato attivo) a deponenti che rientrano nella categoria degli attivi. -Comparativi e superlativi sono resi con suffissi che generano forme sintetiche -Confusione tra forme della V e I declinazione e assorbimento della IV declinazione nella II -Accusativo soppianta in nominativo. Per latino volgare si intende... Con latino volgare si intende il latino scritto che, nelle sue devianze dalla norma, asseconda o tradisce la lingua parlata dalla maggioranza incolta. La definizione «latino volgare» non è stata inventata dagli studiosi moderni: già nella bassa antichità e nei primi secoli del Medioevo si indicava il linguaggio del popolo in opposizione al linguaggio letterario con gli appellativi lingua «rustica» o «volgare».

LEZIONE 20 Caratteristiche del latino medievale. La nostra conoscenza del latino medievale, come per quello classico, si basa essenzialmente su fonti letterarie anche se esse non erano impermeabili nei confronti della lingua parlata. Inoltre, in età medievale entra in gioco anche il ruolo della scuola poiché il latino medievale nasce dall’esperienza scolastica e sullo studio della Bibbia e del Salterio. Il latino medievale era caratterizzato da un ampio vocabolario, formatosi dalla confluenza nel latino di parole provenienti dal lessico di numerose altre lingue. In particolare è stato fortemente influenzato dalla lingua della Vulgata, che contiene peculiarità aliene alla lingua latina classica, conseguenza di una più o meno stretta correlazione con il greco e l'ebraico. Numerose parole furono assunte anche dal lessico del germanico parlato dalle diverse popolazioni germaniche che migrarono in direzione dell'impero romano. Si creano anche nuovi generi: -agiografia (Atti dei martiri, Passioni, Vite di Santi) -libri liturgici (Bibbia, Salterio, sermonari, confessionari, raccolte di exempla, inni) -libri fantastici (letteratura apocalittica, scritti su Visioni) Illustra la posizione di Agostino relativamente alla cultura classica La Chiesa, di fronte al quadro storico mutato, dovette decidere: rottura completa con il passato pagano o assorbimento e accettazione? Prevalse la soluzione di Agostino, a cui dobbiamo la nostra conoscenza della letteratura classica. Agostino infatti sosteneva che il sapere dei filosofi non era da respingere nella loro totalità: se vi erano idee vere e conforme alla fede cristiana esse andavano rivendicate ai cristiani poiché loro le possedevano ingiustamente. Allo stesso modo sosteneva che le dottrine dei Gentili non contenevano solo false superstizioni ma esse contenevano anche arti liberali, precetti utili alla morale, alcune verità sul culto dell’unico Dio. Caratteristiche del latino cristiano Con latino cristiano si intende la lingua usata dai cristiani dal II sec d.C e propria della letteratura cristiana. E’ una lingua ricca di tecnicismi derivanti da ebraico e greco o collegati alle nuove concezioni della religione cristiana (cristianismi). Al suo interno vi sono diversi registri: latino cristiano letterario tipico della letteratura cristiana antica e medievale; latino cristiano scritto ma di stile più umile destinato alla predicazione popolare; latino cristiano parlato che coincide con il latino volgare....


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