Esercitazioni sviluppi vocalismo tonico PDF

Title Esercitazioni sviluppi vocalismo tonico
Author Luca Pallini
Course Storia della lingua italiana
Institution Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale
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Summary

Esercitazioni di storia della lingua con relative soluzioni commentate...


Description

Esercitazioni sul dittongamento toscano, dittongamento metafonetico, anafonesi, chiusura delle vocali toniche in iato

1. Le seguenti forme sono anafonetiche. Le consonanti palatali del latino volgare proseguono -LJ- e -NJ- del latino letterario. Nel caso di GRAMINEAM, però, la nasale non si trova davanti a iod, ma davanti a un gruppo di vocali (-EA-). Perché la palatalizzazione (e poi l’anafonesi) si è realizzata comunque?

1. GRAMĬNEAM >gramégna>gramigna 2. MATRĬNIAM >matrégna>matrigna 3. FAMILĬAM >faméglia>famiglia

2. In quali dei seguenti casi non si può parlare di anafonesi e perché? 1. PĪNEAM > pigna

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2. FŬNGUM > fungo

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3. CONSANGUĬNEUM > consanguineo

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4. SCRĪNIUM > scrigno

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5. SĬGNUM > segno

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6. MACHĬNEUM > macigno

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7. EXSĬLIUM > esilio

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8. LĪNEAM > linea

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9. TĬLIUM > tiglio

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10. CONCĬLIUM > concilio

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3. Nell’italiano di oggi, nessuna delle seguenti forme presenta il dittongamento toscano, prova a spiegarne le ragioni.

1. tròva< TRŎPAT ___________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________

2. òpera< ŎPERAM ___________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________

3. spagnòlo< HISPANIŎLUM ___________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________

4. còsa< CAUSAM ___________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________

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5. pèlle< PĔLLEM ___________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________

6. téla< TĒLAM ___________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________

7. dio cinghia

3. FAMĬLIAM > famiglia

2. COCTIŌNEM >cozzóne

4. SĬMĬLIAT > somiglia

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10. Osserva queste due forme; entrambe hanno una vocale tonica che prosegue un dittongo del latino letterario (rispettivamente, AE ed OE). Perché il dittongamento toscano si è realizzato solo nel primo caso?

1. LAETUM > leto> lieto 2. POENAM > péna

Soluzioni

1. L’anafonesi si realizza anche per forme come GRAMINEAM perché, verso il I secolo d. C., si iniziò a pronunciare la consonante /e/, del gruppo -EA- come una semiconsonante /j/. Le grafie letterarie nascondono i fenomeni di questo tipo: si continuava a scrivere, per esempio , ma si tendeva a pronunciare [gra’minja]: ci sono quindi tutte le condizioni perché si verifichi l’anafonesi. Queste pronunce sono variamente documentate: basti ricordare alcune delle parole scritte sui muri di Pompei VALIA (per valeat) e PERIA (per pereat).

2.Non c’è anafonesi nelle seguenti forme: 1, 3, 4, 5, 7, 8, 10. Sono anafonetiche le forme 2 (fungo), 6 (macigno), 9 (tiglio). In particolare,

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le forme 1 (pigna) e 4 (scrigno), non sono anafonetiche perché daĪ > /i/ (non c’è quindi alcun bisogno di chiamare in causa l’anafonesi che, lo ricordiamo, è l’innalzamento delle vocali /e/, /o/). Per la forma 5 (segno), l’anafonesi chiaramente non è avvenuta (altrimenti avremmo avuto *signo): l’anafonesi, infatti,si realizza unicamente davanti a un fono palatale // e // derivante da una base LJ o NJ. Si sarebbe avuta anafonesi, per esempio, da un ipotetico (e mai esistito) *SĬNIUM. Non sono anafonetiche, infine, neppure le forme 3, 7, 8, 10: la vocale tonica non è seguita da una consonante (si sarebbe potuto parlare di anafonesi solo davanti a forme ipotetiche come *esiglio, *conciglio, ecc.). Si tratta, quindi, di forme dotte: la i in posizione tonica è semplicemente ricalcata sulla forma latina.

3. 1. tròva< TRŎPAT In realtà, in italiano anticoil tipo truova è molto diffuso; tuttavia, davanti a “consonante + r”, il dittongo tende a ridursi (con un processo che ha avuto inizio in età umanistica). 2. òpera< ŎPERAM In questo caso il dittongamento non si è mai realizzato. Davanti ai proparossitoni (‘parole accentate sulla terzultima sillaba’), il dittongamento toscano può non realizzarsi.

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3. spagnòlo< HISPANIŎLUM Davanti a un fono palatale,la // sviluppò regolarmenteun dittongo (per esempio, spagnuolo), che sirivelò instabile sin dalle origini. Praticamente da sempre, in italiano la forma dittongata convive con quella non dittongata. Tracce di questa secolare convivenza sono arrivate fino a oggi (si pensi a giuoco / gioco). 4. còsa< CAUSAM Il dittongamento toscano riguarda la o aperta; avrebbe quindi potuto interessare anche questa parola (*cuosa). In realtà il dittongo /w/ non si è mai realizzato per le o aperte provenienti dal dittongo -AU- (tòro< TAURUM, òro< AURUM; non *tuoro e *uoro). Questo fatto ha un notevole significato storico-linguistico. I fenomeni evolutivi, infatti, non sono eterni: hanno un loro periodo di attività. Ora: conosciamo direttamente l’epoca della chiusura del dittongo AU > // (VIII secolo); possiamo, quindi, concludere che,nell’VIIII secolo, il fenomeno del dittongamento di // e (e presumibilmente di //) non era più attivo. Le parole entrate in italiano dopo questo periodo, pur presentando la vocale aperta in sillaba libera, sono normalmente prive del dittongo. 5. pèlle< PĔLLEM Il dittongamento toscano riguarda solo le vocali in sillaba libera. In questo caso la // si trova insillaba implicata.

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6. téla< TĒLAM Il dittongamento toscano riguarda la //. Questa è invece una /e/ proveniente da Ē del latino letterario. 7. dio // ed OE > /e/. Per questa ragione, solo i continuatori del dittongo

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AE hanno poi sviluppato il dittongo /j/ in sillaba aperta.

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