Esercitazioni economia aziendale pdf PDF

Title Esercitazioni economia aziendale pdf
Course Economia Aziendale
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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esercitazioni...


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@appuntidielisa ECONOMIA AZIENDALE, ESERCITAZIONI (a.s. 2019/2020) Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza Esercizio bb Si identifichino i contributi delle varie gestioni delle imprese Alfa, Beta e Gamma e si determini il risultato reddituale netto commentando il contributo delle varie gestioni Le operazioni da classificare sono le seguenti: Alfa • si sostengono costi per stipendi del personale dell’ufficio marketing per 10 • si sostengono costi di pubblicità dei propri prodotti per 0,5 • si pagano premi assicurativi su fabbricati per 3 • si acquistano materie prime per euro 200 • si vendono prodotti finiti per euro 800 • si pagano interessi per scoperti di conto corrente pari a 0,10 • si paga IMU per 5 Beta • si vendono prodotti finiti per euro 300 • si sostengono spese di manutenzione degli impianti di produzione per 5 • si acquistano materie prime per euro 300 • si versa imposta sui redditi all’agenzia delle entrate per euro 40 • si pagano interessi su mutui stipulati dall’azienda per euro 2 • si ricevono dividendi relativi a partecipazioni pari ad euro 0,5 Gamma • si vendono prodotti finiti per euro 700 • si acquistano materie prime per euro 250 • si pagano premi assicurativi su automezzi aziendali pari ad euro 20 • si sostengono spese di trasporto per merci pari a 2 • si ricevono interessi attivi su BOT pari a 4 • si pagano imposte per 3 Alfa Ricavi gestione 800 caratteristica Costi gestione 10 + 0,5 + 200 caratteristica Risultato gestione 589,5 caratteristica Risultato gestione patrimoniale Oneri della gestione -3 assicurativa Oneri della gestione -0,10 finanziaria Risultato prima delle 586,1 imposte Oneri della gestione -5 tributaria Risultato netto: alfa 581,5; beta -46,50; gamma 429

Beta 300

Gamma 700

5+300

250 + 2

-5

448

0,5

4 -20

-2 -6,5

432

-46,5

-3

@appuntidielisa Ai ricavi sottraggo i costi e ottengo il risultato di esercizio -> R – C Il risultato di esercizio è influenzato da una serie di fattori DETERMINANTI DEI COSTI I fattori determinanti del risultato economico in un dato periodo sono riconducibili a tre classi: elementi strutturali, prezzi-costo e prezzi-ricavo, volumi. Questi fattori influenzano infatti la struttura dei costi dell’azienda

1. ELEMENTI STRUTTURALI CHE CARATTERIZZANO L ’AZIENDA Elementi strutturali determinano la struttura e la modalità di funzionamento dell’azienda (capacità produttiva installata, esperienza dipendenti, specializzazione, scelte di estensione, cioè modalità con le quali un’azienda decide di inglobare fornitori, quanto estendersi nella filiera produttiva) 2. SISTEMA DI PREZZI -> sia i prezzi costo (prezzi che l’azienda deve sostenere per l’approvvigionamento, per produrre) sia i prezzi ricavo (prezzi che l’azienda ottiene una volta sul mercato) PREZZI-COSTO Fattori esterni Competizione nei settori di approvvigionamento

Fattori interni Potere contrattuale; volumi acquistati

PREZZI-RICAVO Fattori esterni Presenza di concorrenti e la loro aggressività; prezzi medi; andamento del mercato di sbocco (crisi o sviluppo)

Fattori interni Politica dei prezzi; forza del marchio

3. VOLUMI DI PRODUZIONE : data una certa capacità produttiva e una struttura di costi ad essa associata, l’ammontare effettivo dei costi dipenderà dal grado di saturazione della capacità produttiva. I volumi oltre ad influenzare il livello effettivo dei costi, determinano anche l’ammontare dei ricavi di vendita. Può influenzare quindi i prezzi, l’economia di scala BREAKEVEN ANALYSIS: ANALISI COSTI-VOLUMI-RISULTATI -

Qual è il volume minimo volume che occorre vendere per coprire tutti i costi? Qual è la relazione fra volumi venduti e risultato economico? Se aumentano i volumi quale sarà l’effetto sul risultato reddituale?

@appuntidielisa A partire dalle ipotesi sul comportamento dei costi, è possibile costruire un semplice ma utile modello di previsione degli andamenti economici dell’impresa. Tale modello si basa sull’assunzione che vi sia un unico driver rilevante dei costi totali: il volume di output. Questo rappresenta un limite ma ne delinea la semplicità di applicazione Obiettivo dell’analisi -> determinare il volume di output necessario a: 1. raggiungere l’uguaglianza tra costi e ricavi (punto di pareggio = breakeven point); 2. ottenere determinati obiettivi di profitto obiettivi del modello •

Mettere in relazione - Struttura dei costi (variabili e fissi) - Volumi di attività (beni prodotti e venduti) - Risultati operativi (economici)

• Comprendere gli effetti di: -

Variazioni nei volumi Variazioni nei costi Variazioni nei prezzi di vendita

• Coprire i costi e valutare la flessibilità operativa

esercizio -

300 giorni lavorativi dall’apertura del negozio Ipotizziamo di fissare un prezzo medio del menu di 16 euro Vendiamo 150 menu al giorno

Qual è il volume di produzione annuo? Qual è il valore della gestione? 1. Volume di attività (ovvero la quantità prodotta): 150 x 300 = 45.000 menu 2. Fatturato stimato in un anno (volume per prezzo): 45.000 x 16 = 720.000 Costo materie prime: 4 euro per ogni menu -> quindi costo produzione menu: 4 x 45.000 = 180.000 + cuoco (80,000), 2 camerieri, addetto cassa, (4 addetti per 130,000) (5 figure in totale): 210.000 euro come costi per stipendi • • • •

Affitto: 60.000 Costi generali: 70.000 Ammortamenti: 35.000 -> quota di deprezzamento per quei beni durevoli come tavoli o forni che prima o poi dovranno essere cambiati Pubblicità: 30.000 • Totale: 195.000

Reddito operativo: 135.000 -> positivo Se cambio il volume, ad esempio vendo menu per 100 persone e non più per 150, cambiano i ricavi -> diventano 100 x 300 = 30.000 -> i ricavi si riducono a 480.000 (30.000 x 16) Reddito operativo: -45.000

@appuntidielisa Ci sono dei costi che cambiano, ma ci sono anche dei costi che non cambiano a seconda del volume, della quantità prodotta e venduta È utile capire quali sono i livelli minimi di volume per ricoprire tutti i costi, cioè per avere reddito operativo pari a zero, quanto devo produrre se voglio coprire tutti i costi e ottenere un utile di x Bisogna mettere a relazione delle variabili • • •

Volumi di vendita (ipotesi: ciò che produciamo è ciò che vendiamo -> non è necessariamente un’ipotesi reale) Costi Ricavi

CLASSIFICAZIONE DEI COSTI

VARIABILITA’ DEI COSTI •



Costo fisso: non varia al variare del volume di attività considerato in un dato intervallo, ossia non varia al variare del livello di cost driver (es. assicurazione, affitto, manodopera, quote di ammortamento, pubblicità, consulenze legali e amministrative, manutenzioni). Sono fissi i costi che non risultano direttamente e strettamente correlati al volume di produzione e vendita Costo variabile: varia in funzione dell’oggetto di costo che stiamo osservando, varia rispetto al volume del suo cost driver (es. costo carburante: costo proporzionale v x Q -> v è il costo variabile unitario C/Q e Q è il livello del cost driver). Sono variabili i costi direttamente e strettamente correlati al volume di produzione e vendita

@appuntidielisa • •

Costo degressivo: aumenta in modo non proporzionale all’aumentare del volume del cost driver (la produzione) -> (modello delle economie di scala) Costo progressivo: aumenta in modo più che proporzionale all’aumentare rispetto al volume di attività considerato (la produzione)

Costo variabile totale di una produzione: Cvt = q x v -> quantità x costo variabile unitario chiamato v Costi fissi: costi che non variano in funzione del variare del cost driver, il volume di produzione (es. affitto: che io produca 200 menu o che ne venda 10 l’affitto deve essere pagato ugualmente) Costo fisso totale: Cft = k Cf

Q

COSTI MISTI: fra questi vi sono i costi a scalini o a scatti e i costi semivariabili -

Costi semivariabili: dati da una quota fissa e una variabile -> C = K + v x Q Costi a scalini: quando vi sono incrementi di costo all’interno di un’area di rilevanza a intervalli di variazione dei driver (es. un supervisore ogni 20 dipendenti, 2 da 20 a 40); ad un determinato punto della produzione salgono a scalini (es. ogni 20 studenti è necessario avere un docente, è fisso da zero a venti, poi salto, poi fisso da 20 a 40)

@appuntidielisa

Schema classificazione dei costi

Ipotesi sottostanti • Linearità delle funzioni di costo e di ricavo: -

costanza dei prezzi-ricavo costanza dei prezzi-costo costanza dei costi fissi

• Le relazioni di linearità ipotizzate assumono significato solamente se: -

si considera un ambito temporale limitato si considera un ambito spaziale limitato

• Nessuna variazione delle rimanenze di prodotti finiti -> Q prodotte = Q vendute

@appuntidielisa QUANTITA’ DI PAREGGIO Da quale livello di volume/fatturato l’azienda inizia a guadagnare? ovvero da quale livello di volume/fatturato TUTTI i costi (sia variabili che fissi) sono coperti? Quale volume/fatturato manda il risultato operativo pari a zero? L’analisi consente quindi di quantificare il volume di attività necessario per conseguire l’uguaglianza tra costi totali e ricavi totali (punto di pareggio o breakeven point). Il metodo più semplice è determinare un conto economico che abbia un risultato pari a zero, cioè: Ricavi totali = costi totali -> Definire il punto di equilibrio significa porre ad uguaglianza l’equazione raffigurante i ricavi totali con i costi totali RT = CT -> dove CT = CVT + CFT • • •

CT = Costi Totali CVT = Costi Variabili Totali CFT = Costi Fissi Totali

R–C=0 COSTI TOTALI Sommando costi fissi totali e costi variabili totali si ottengono i costi totali di gestione caratteristica; nel grafico dei costi totali la retta ha un punto di minimo pari all’ammontare dei costi fissi e la stessa inclinazione della retta dei costi variabili poiché CVT = v x Q e CFT = K dove • • •

v = costi variabili unitari (proporzionali) Q = quantità prodotta K = valore costante

allora: CT = v x Q + K COSTI UNITARI

RICAVI TOTALI E PREZZO DI PAREGGIO ▪ ▪

Ricavi totali: RT= p x Q -> dove p = prezzo unitario di vendita; Q = quantità venduta Costi totali: CT= Cf +Cvt = k + v x Q ➔ sostituendo CT = RT si ha: (v x Q) + K = p x Q

@appuntidielisa K = (p x Q) – (v x Q) K = Q (p - v) Q = K / (p - v) Q = k / (p – v) -> dove k è costo fisso, p prezzo unitario, v costo variabile unitario -> calcolo la quantità minima che devo produrre e vendere per ottenere costo 0 -> PUNTO DI EQUILIBRIO fra ricavi e costi

Il punto di equilibrio è dove le due rette si incontrano (retta dei ricavi e retta dei costi totali); al di là del punto di profitto i ricavi superano i costi. Prima del punto di pareggio il risultato è negativo, essendo i costi più alti dei ricavi

Qual è la quantità che devo vendere per ottenere punto di equilibrio? pq = k + vq q è l’incognita -> q = k / (pv)

@appuntidielisa MARGINE DI CONTRIBUZIONE UNITARIO

= Margine che residua dopo aver coperto i costi variabili e concorre alla copertura dei costi fissi Il margine è più elevato se ho un utile MARGINE DI CONTRIBUZIONE PERCENTUALE

UTILE OBIETTIVO Il modello può essere utile per determinare quale dovrà essere il livello di vendite in termini di quantità (Qo) o di valore (RTo) al fine di conseguire un utile obiettivo (Uo)

@appuntidielisa Uo = RT – CT Uo = RT – CV – CF Uo = (p x Qo) – (v x Qo) – CF Uo = Qo (p - v) – CF Uo + CF = Qo (p - v) Qo = (Uo + CF) / (p - v) p. 400: calcolo del fatturato -> con due metodi p x q -> prezzo di vendita per quantità

ESERCIZIO ALFA • • •

Impresa che produce panettoni a 7 euro l’uno Costi variabili unitari per produrre ogni panettone (V) = 3 euro Costi fissi K (costi che non variano al variare della produzione) = 400.000 euro (affitti, dipendenti, ammortamenti, ecc, sono costi che non sono direttamente connessi alla produzione)

Qual è la quantità di pareggio/equilibrio? ➔ 7 x q = 400.000 + 3q -> 4q = 400.000 -> q = 100.000 panettoni Costi totali? ➔ Ct = K + vq -> 400.000 + 3x100.000 -> 700.000 euro di costi totali Costo unitario per la produzione di un singolo panettone? ➔ Cu = K + vq / q -> v + k/q -> 700.000 / 100.000 = 7 euro (è uguale al prezzo di vendita -> oppure si può calcolare come 3 + 400.000 / 100.000 = 3 + 4 = 7 (costo fisso + variabile) 4 è il costo che serve a coprire il margine, è il margine di contribuzione unitario MDCu Il margine di contribuzione complessivo (MDG) è MDCu x q = 4 x 100.000 panettoni = 400.000 euro Qual è la quantità necessaria per ottenere non più un pareggio fra ricavi e costi ma per ottenere un risultato economico positivo, utile obiettivo, che sia pari a 200.000 euro? ➔ Devo calcolare l’utile, cioè U = Rt – Ct (ricavi totali – costi totali) U = pq – k – vq pq -vq = k + U q=K+U/p–v utile pari a 200.000: 200.000 = 7q – 400.000 – 3q 7q x 3q = 400.000 + 200.000 q = 600.000 / 7 – 3 q = 150.000 panettoni per raggiungere un utile di 200.00 euro è necessaria la produzione di 150.000 panettoni

@appuntidielisa quant’è il margine di contribuzione unitario? È rimasto sempre 7 – 3, non cambia, è 4 il margine di contribuzione complessivo? Aumenta, perché aumenta per effetto della quantità ➔ 4 x 150.000 = 600.000 Cosa accadrebbe al MDCu e alla quantità di equilibrio se il prodotto venisse venduto a 7,5 euro? ➔ pq = k + vq 7,5q = 400.000 + 3q q = 400.000 / 7,5 – 3 q = 88.889 è necessario vendere meno panettoni a prezzo più alto per raggiungere l’equilibrio il MDCu passa da 4 a 4,5 -> aumenta se diminuisce il costo variabile unitario Margine di contribuzione percentuale rispetto ai ricavi di vendita MDC % = (7 – 3 / 7) x 100 = 57,14% RF = 7 x 100.000 = 700.000 -> il 57,14% di 700.000 è circa 400.000, ovvero i costi fissi La parte della formula p – v prende il nome di margine di contribuzione unitario

-

nel primo caso dell’esercizio: q = 100.000 x 7 = 700.000 nel secondo caso dell’esercizio: q = 150.000 x 7 = 1.050.000

-

primo caso -> RT = K / MDC % diviso 100 = 400.000 / 0,5714 = circa 700.000 secondo caso -> RT = K + U / MDC % diviso 100 = 600.000 / 05714 = 1.050.000 FATTURATO DI EQUILIBRIO

Q* = volume di produzione da vendere per eguagliare i costi sostenuti ai ricavi (p - v) = margine di contribuzione unitario ➔ RT* = p x Q* = fatturato di equilibrio ➔ Ma anche RT* = CF/MDC%/100 = fatturato di equilibrio

@appuntidielisa ANALISI DI SENSIBILITA’ Il conseguimento del punto di pareggio è influenzato dalla struttura dei costi aziendali (mix costi fissi-costi variabili) Il modello della breakeven analysis può essere utile per prendere decisioni che permettono di valutare il rischio operativo rispetto alla modifica delle leve manovrabili nel breve periodo: o o o o

il prezzo; il volume delle attività (produzione); l’entità dei costi fissi; il costo variabile unitario.

E’ possibile pertanto analizzare la “sensibilità” del risultato rispetto a quelle variabili e porsi domande del tipo: o o o

“cosa succede se il prezzo aumenta?” “cosa succede in conseguenza ad una riduzione dei costi variabili?” “cosa succede se aumenta la produzione?

@appuntidielisa UTILE OBIETTIVO IN PRESENZA DI IMPOSTE SUL REDDITO Considerando le imposte sul reddito: • •

Ul = utile lordo imposte Un = utile al netto imposte

Un = Ul – Ul x t = Ul (1 - t) Ul = Un / (1 - t) Il volume obiettivo sarà quindi: Uo = Un = Ul (1 - t) Qo = (Uo + CF) / (p - v) cioè Qo = [(Un / (1 - t)) + CF] / (p - v)

FORMULA COMPETITIVA es. se parliamo di un ristorante il cliente non compra solo il cibo, il prezzo per il cibo, ma compra anche altri fattori, come il servizio dei camerieri, la localizzazione geografica es. azienda che compra software gestionali, non compra solo quello, compra anche un’assistenza postvendita per il gestionale, aggiornamenti di release -> elementi materiali e immateriali che caratterizzano il prodotto, non solo in prodotto in sé, si devono tenere in considerazione diverse condizioni di scambio formula competitiva (domanda esame) formata da diversi elementi -

-

Sistema prodotto: packaging, attrattività della forma, ma anche prezzo di vendita, prodotto percepito come di qualità potrà godere dell’applicazione di un prezzo più elevato, notorietà del marchio Struttura aziendale: insieme di condizioni fisiche, patrimoniali, personali, di relazioni, di risorse umane, di competenze organizzative che caratterizzano l’azienda che si presenta sul mercato, patrimonio dell’azienda, reputazione dell’azienda, sviluppo professionale delle persone, competenze professionali delle persone che lavorano nell’azienda, per quanto non siano rappresentate nel bilancio hanno un valore, capacità organizzative, relazionali, clima favorevole, apertura allo scambio e alla comunicazione, sistema di filiera, logistico Sistema competitivo (segmento di mercato): studio delle attese dei clienti, ma anche studio della concorrenza, dei prodotti della concorrenza, studio caratteristiche della clientela, scelta del segmento di mercato verso cui indirizzarsi, soggetti a reddito basso o alto, canali di vendita che possono essere scelti per proporre i propri beni

Profilo Cantine Ferrari (domanda esame) Azienda italiana di conduzione familiare Il fondatore è Giulio Ferrari, imprenditore trentino che nei suoi studi da giovane si appassiona alla vinificazione, in particolare si appassiona al metodo della produzione dello champagne, e si reca in Francia per studiare. Si convince che anche in Trentino per terreni e clima si potesse fare lo stesso tipo di coltivazione

@appuntidielisa -> crea lo spumante Ferrari. 1902 inizia la produzione dello spumante con le prime 100 bottiglie, produzione piccola, attenzione al metodo di lavorazione. Con uno scarto del 50% della produzione (attenzione alla qualità della produzione) tutte le bottiglie venivano vendute ancora prima che venisse ultimata la produzione. Oggi 30 milioni di bottiglie. Vende l’azienda al suo ragioniere, Bruno Lunelli. Il CdA è a compagine azionaria, membri esterni, ma la maggior parte è familiare. E’ vietato ingresso a mogli e mariti, c’è un codice, un criterio per evitare situazioni di conflitto di interessi. Sono interessati al percorso di studi dei lavoratori. La coltivazione avviene soprattutto attraverso contratti con agricoltori della zona, che vendono tutta la loro produzione (devono comunque rispettare delle norme nella coltivazione: no pesticidi, creazione di vigneti biologici, ricerca e sviluppo per quanto riguarda lieviti per il processo di fermentazione del vino). Supportano master in materie biologiche per la formazione dei propri dipendenti. Non ci sono pubblicità Ferrari, ma eventi per dare valore al marchio -> promozione del lusso italiano, è un prodotto che fa status Leggere articoli bb

Formula competitiva Cantine Ferrari Sistema prodotto -

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Caratteristiche materiali: • Qualità • processi di produzione del prodotto: metodo classico, metodo charmat • Gamma prodotti: alta e variegata (linea classica, rosé, cuvée, vini biologici, linea perlé, linea riserve) Caratteristiche immateriali: • legame prodotto e tradizione -> innovare senza dimenticare la tradizione; si sottolinea lo status di lusso del prodotto, di esclusività, di notorietà, di prestigio (non ci sono pubblicità tradizionali, viene usato per eventi importanti come Amy Awards) assistenza alla vendita per prodotti più tecnici: • per scegliere i prodotti, consulenti per le caratteristiche dei prodotti; visite guidate nell’azienda; degustazioni; sito che descrive abbinamenti con il cibo; sezione “chiedi all’enologo” per chiarimenti più tecnici prezzo: medio-alto

Struttura aziendale -

Grande...


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