Economia Aziendale PDF

Title Economia Aziendale
Author Caterina Amabile
Course Economia aziendale
Institution Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
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Summary

CAPITOLO 11’ATTIVITA’ ECONOMICA1.1.1 centralità della persona. Le persone perseguono molteplici fini, di varia specie e grado, il perseguimento dei quali suscita bisogni. Per il soddisfacimento dei bisogni, la persona svolge, tra l’altro l’attività economica: attività di produzione e consumo di beni...


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CAPITOLO 1 1.L’ATTIVITA’ ECONOMICA 1.1.1.La centralità della persona. Le persone perseguono molteplici fini, di varia specie e grado, il perseguimento dei quali suscita bisogni. Per il soddisfacimento dei bisogni, la persona svolge, tra l’altro l’attività economica: attività di produzione e consumo di beni economici (merci e servizi utili al soddisfacimento dei bisogni e scarsi rispetto alle esigenze delle persone). Gran parte dell’attività economica si svolge nell’ambito di società umane, in particolare nell’ambito di istituti, quali le famiglie, le imprese e gli istituti non profit e lo Stato. L’attività economica si manifesta prevalentemente nel lavoro che è di persona e di persona come parte della famiglia e di altri istituti. L’attività economica è svolta dalle persone e per le persone: persone che si uniscono in società umane. La persona umana è quindi al centro degli studi che si occupano di economia. 1.1.2.I bisogni e i beni Si definisce bisogno l’esigenza di un bene necessario agli scopi della vita, che si manifesta soggettivamente come desiderio, sensazione e consapevolezza dell’insoddisfazione dovuta a una mancanza. Per il soddisfacimento dei bisogni, congiuntamente ad attività di altra natura, viene svolta l’attività economica. I bisogni si distinguono in due grandi classi: bisogni naturali (o fisiologici) e bisogni sociali. I bisogni naturali sono suscitati dalla componente biologica delle persone: bisogni di alimentazione, protezione contro le intemperie riposo, ecc. Sono relativamente uniformi nelle persone e nei tempi e quindi sono universali, in particolar modo quelli dei bambini, mentre quelli degli adulti tendono a differenziarsi. Per bisogni sociali si intendono quelli sociali, etici, estetici e religiosi. A loro volta i bisogni sociali possono essere radicali o non radicali. I bisogni naturali e sociali possono essere distinti in bisogni essenziali (o primari) e bisogni voluttuari (o secondari o superflui),

questi fortemente influenzati dalle mode e dai gruppi di riferimento. Una teoria dei bisogni è riferimento fondamentale di ogni altra teoria economica. La teoria dei bisogni è necessaria per comprendere le scelte compiute dalle famiglie riguardo all’intensità della prestazione del lavoro e ai livelli e composizione dei consumi, risparmi e investimento. I bisogni delle persone si dispongono in gerarchia, ponendosi in ordine di priorità che si manifesta nella variazione delle scelte di consumo al variare dei redditi disponibili. L’ordine di priorità è più rigido per i bisogni e redditi più bassi; in corrispondenza dei redditi più elevati variano maggiormente le preferenze individuali. Le scelte delle persone sono soggette a processi di apprendimento a fronte di bisogni, beni e prezzi “nuovi”. I beni possono essere economici o non economici. I beni economici sono merci e servizi utili al soddisfacimento dei bisogni e scarsi rispetto alle esigenze delle persone. Quelli non economici (o liberi) non sono soggetti a limite di scarsità. In corrispondenza all’esistenza di bisogni primari e voluttuari, esistono beni primari e beni voluttuari. Quando si pensa ai bisogni soddisfatti dal concorso necessario di più beni si fa riferimento a beni complementari. Un bisogno può essere soddisfatto da beni differenti alternativi (beni fungibili). I beni prodotti da una certa impresa con caratteristiche particolari e diverse da quelli prodotti da imprese concorrenti sono detti beni differenziabili. I beni con caratteristiche uguali, anche se prodotti da imprese diverse, sono beni non differenziabili (commodities). I beni utilizzati dalle persone per soddisfare i loro bisogni sono beni di consumo, quelli utilizzati per produrre altri beni sono beni strumentali. Entrambi possono essere beni ad utilizzo singolo o durevoli, a seconda che esauriscano la loro utilità in un solo impiego o in impieghi ripetuti per tempi più lunghi. Altre classificazioni possono essere per beni a consumo individuale e a consumo collettivo e beni privati o beni pubblici (a seconda che vengano prodotti da soggetti privati o pubblici). 1.1.3.Le attività economiche di produzione e consumo In sintesi l’attività economica consiste nelle operazioni di produzione e di consumo di beni economici. Le operazioni più evidenti nella gamma di operazioni rientranti nell’attività di produzione e consumo di beni economici,

identificano: • Operazioni di trasformazione tecnica (operazioni di trasformazione fisica, spaziale e logica di materie prime, impianti, dati e conoscenze); • Operazioni di negoziazione (complementari alle attività di trasformazione tecnica): aventi ad oggetto beni privati, disponibilità di mezzi monetari (capitale di rischio e di prestito), copertura di rischi, lavoro, beni pubblici. Le negoziazioni si svolgono in una molteplicità di condizioni di scambio e forme contrattuali. Insiemi omogenei di scambi formano i mercati. Le operazioni di trasformazione tecnica e negoziazione sono operazioni di gestione. • Operazioni di configurazione dell’assetto istituzionale; • Operazioni di organizzazione e gestione del personale; • Operazioni di rilevazione e di informazione. (tema ripreso nel cap.3)

1.1.4.Produzione economica, di beni e di redditi Tutte le imprese svolgono attività di produzione economica (che non significa fabbricazione), che è l’insieme delle attività economiche svolte dall’impresa (comprese le attività di trasformazione tecnica), per raggiungere i propri obiettivi. La produzione economica è la funzione caratteristica dell’impresa e non rappresenta lo scopo dell’impresa, ma lo strumento con cui raggiungerlo. Alcune svolgono attività di produzione di beni (merci e servizi); altre svolgono negoziazioni (di beni, crediti di prestito e rischi). Il fine delle imprese è la produzione di remunerazioni del lavoro e del capitale di rischio; tale fine è perseguito dalle due categorie di persone che hanno il massimo rilievo per la formazione ed il governo dell’impresa: i prestatori di lavoro ed i conferenti di capitale proprio. Il fine dell’impresa è quindi la produzione di redditi che ha come mezzo la produzione economica. 1.1.5.Le condizioni di produzione

L’attività economica si attua con l’impiego di condizioni di produzione (fattori di produzione). L’insieme complessivo delle condizioni di produzione include ogni elemento o circostanza che contribuisce direttamente o indirettamente a rendere possibile la produzione economica d’impresa (materie prime, componenti, servizi, immobili, impianti, attrezzature, lavoro, terra, beni pubblici, beni liberi). Particolare rilievo hanno le condizioni primarie di produzione: fondamentali per ogni impresa e che suscitano nelle persone che le conferiscono interessi economici primari nei confronti dell’impresa. Esse sono: il lavoro e il capitale risparmio. Il lavoro delle persone è condizione primaria di produzione quando costituisce la parte preponderante dell’attività lavorativa ; il capitale lo è quando è capitale risparmio conferito a titolo di rischio ed è anche denominato capitale proprio. Le due condizioni primarie di produzione fanno capo alle due categorie di persone che compongono il soggetto economico d’impresa: insieme delle persone che hanno interessi economici primari nell’impresa e che hanno il diritto-dovere di governare l’impresa stessa. 1.2.1.La persona umana e l’homo economicus Diversamente dalle teorie che contrappongono l’homo economicus (soggetto razionale ed egoista che tende a massimizzare i profitti ed opera autonomamente) alla persona umana, nel testo viene presa in considerazione la persona nella sua totalità. La persona svolge quindi attività economica come mezzo per realizzare i fini di persona; la persona è membro di società umane e le sue scelte sono di persona come membro di più società umane; le scelte vengono compiute secondo razionalità limitata; le persone condividono valori. 1.2.2.Il principio di massimizzazione del benessere Le persone agiscono in modo da massimizzare il loro benessere individuale, tenendo un comportamento razionale e soggetto a vincoli. Le scelte delle persone sono dettate dalle loro preferenze, influenzate dalle caratteristiche dei beni e dai bisogni. Inoltre sono dettate dal capitale personale (esperienze passate) e capitale sociale (comportamenti della rete di conoscenze), in particolare nelle economie evolute questo capitale umano complessivo influenza le

scelte più che i bisogni. Scelte, capitale umano e preferenze sono legati da una relazione dinamica, anche se i gusti delle persone sono relativamente stabili, le variazioni si spiegano soprattutto con le variazioni di redditi disponibili e dei prezzi dei beni. Molto importante è il ruolo delle società di persone, come ad es. la famiglia. 1.2.3.Processi decisionali individuali: la razionalità limitata La teoria dei processi decisionali degli attori economici è parte rilevante della teoria economica. Troviamo 3 modelli utili a capire come le persone decidono: • Modello di razionalità assoluta: per un soggetto che debba prendere una decisione sono perfettamente chiari il problema e gli obiettivi; sono disponibili tutte le informazioni relative alle scelte alternative; sono conosciuti tutti i possibili futuri stati del mondo; può essere fatto un simultaneo confronto tra le alternative; il decisore è unico e isolato; l’alternativa scelta è la migliore. La realtà mostra che il verificarsi di tutte queste condizioni non è possibile. • Modello delle scelte individuali secondo razionalità limitata: (il concetto di razionalità limitata è stato introdotto da Herbert Simon) le decisioni scaturiscono da processi iterativi e sequenziali. Il decisore parte da un insieme di attese iniziali, effettua una prima ricerca esplorativa che gli permette di individuare qualche possibile soluzione, esamina e valuta una prima soluzione, che può essere superiore o inferiore alle attese. Effettua quindi un aggiustamento delle attese, esamina altre soluzioni possibili, valuta in sequenza le alternative ed effettua una scelta finale. Secondo questo modello problema, soluzioni e attese si intersecano in un processo di apprendimento, razionale, ma a razionalità limitata e non assoluta. • Modello delle scelte a più attori in contesti organizzati (vedi par.1.2.5.) 1.2.4.Gruppi sociali, norme, ruoli Per il perseguimento dei fini le persone interagiscono tra loro in forme stabili e strutturate denominate società umane. L’azione dell’individuo integrata nell’ambito di società umane produce benefici individuali e collettivi. L’attività economica deve essere

analizzata anche come attività di persone membri di società umane, non solo come attività di singoli individui. Le società umane sono di natura molto varia e analizzabili in molteplici aspetti. I Gruppi sociali sono le società umane elementari. Il Gruppo sociale è un insieme di persone composto da un piccolo n. di componenti (da 3 a 7 persone); si forma spontaneamente tra persone che per varie condizioni si trovano ad interagire; è composto da persone che condividono valori di fondo; è orientato al perseguimento di un obiettivo comune a tutti i membri; ha una struttura sociale interna; ha norme di comportamento, solitamente implicite e che devono essere rispettate; la sua permanenza è favorita dall’equilibrio tra ciò che il membro del gruppo fornisce e ottiene; decade quando si scioglie tale equilibrio. Un gruppo sociale deve avere un leader che lo guidi. Quando una persona fa parte di un gruppo, la persona diventa il centro di un sistema di attese di comportamento da parte di altri soggetti: si forma così il ruolo (sistema delle attese di comportamento, che convergono su una persona che occupa una certa posizione in un certo gruppo). Un gruppo è in equilibrio se i ruoli sono coerenti e complementari. Il concetto di ruolo è applicato a tutti i tipi di gruppi, inclusi i gruppi formali (squadra di calcio, impresa, consiglio comunale, ecc.). Nei gruppi formali è importante il ruolo ufficiale previsto dalla struttura organizzativa formale. La maggior parte delle persone adulte fa contemporaneamente parte di più gruppi, nei quali è parzialmente incluso. Il comportamento di ogni persona è influenzato nello stesso momento da più insiemi di attese di comportamento e si possono creare tensioni di ruolo. 1.2.5. I processi decisionali collettivi I processi decisionali si svolgono in società umane; le imprese sono società umane organizzate, nell’ambito delle quali si svolgono processi decisionali molto articolati, che devono essere coerenti e coordinati tra loro, ma sono anche concorrenti. Le decisioni sono concorrenti perché necessitano di tempo ed energia delle persone che devono decidere, così pure come le scelte scaturite comportano l’impiego di risorse. Va sempre ricordato che le risorse disponibili sono limitate. Non solo le decisioni, ma anche le soluzioni sono in concorrenza tra loro. Il MODELLO DELLE DECISIONI ORGANIZZATIVE di Cohen, March, Olsen riflette sulle decisioni prese e le soluzioni adottate. Le

decisioni si prendono in tempi e luoghi chiamati occasioni di decisione, + o – codificate. Le occasioni di decisione sono rappresentate come contenitori nei quali confluiscono 3 ingredienti combinati: persone, problemi, soluzioni. Quando i contenitori vengono svuotati, scaturiscono le scelte compiute. Nelle occasioni di decisione le persone portano i problemi ai quali ciascuno attribuisce differenti priorità, che vengono evidenziate facendone percepire la criticità. Nelle occasioni di decisione entrano problemi in cerca di soluzione, ma anche soluzioni in cerca di problemi. Una scelta si compie se una soluzione viene presentata in modo compiuto e convincente come risposta ad un problema percepito come rilevante ed urgente. I processi decisionali sono solo parzialmente strutturati secondo meccanismi di razionalità e lasciano spazio al caso e alla soggettività. Le strutture organizzative delle aziende sono progettate in modo da orientare ed integrare le singole decisioni per far sì che siano coerenti con gli obiettivi dell’organizzazione; per far ciò le organizzazioni elaborano regole organizzative, procedure e routine. Spesso si presenta l’applicazione di routine consolidate, che portano a circoscrivere la gamma delle scelte. L’attività economica svolta dalle persone è quindi soggetta a spinte diverse e che devono essere integrate. 1.2.6 Cooperazione, opportunismo, fiducia e altruismo Condizione essenziale per l’efficace funzionamento delle società umane è la cooperazione tra le persone che ne fanno parte. La cooperazione, consentendo di produrre risultati non conseguibili individualmente, produce una rendita, che viene distribuita tra tutti i partecipanti ed alimenta l’interesse di ciascuno alla cooperazione. Nella realtà contributi e risultati non sono perfettamente conoscibili, originando così comportamenti opportunistici o egoistici che consentono di godere dei vantaggi senza fornire contributi. I comportamenti opportunistici causano relazioni di sfiducia; le relazioni di fiducia, invece, necessitano di comportamenti leali e cooperativi. Secondo l’opera di Mc Gregor, parte della teoria e pratica organizzativa si fonda sull’ipotesi che i prestatori di lavoro tendano naturalmente a minimizzare lo sforzo prestato per svolgere il lavoro, ricercando coscientemente i difetti dell’assetto organizzativo, attribuendo al lavoro un carattere unicamente strumentale

all’ottenimento della retribuzione. (TEORIA X). Contrapposta alla precedente, sempre dello stesso autore, la TEORIA Y presuppone che le persone si identifichino con l’azienda, tendendo ad assumere responsabilità ed operando con lealtà. Il comportamento organizzativo sarebbe in questo caso caratterizzato da forte delega su obiettivi. L’adozione di questa teoria è fondamentale per la realizzazione di assetti aziendali che favoriscano la congiunzione di risultati di efficienza e di soddisfazione. Oltre ai comportamenti opportunistici si possono registrare anche comportamenti altruistici, che possono comunque essere funzionali alla massimizzazione del benessere personale, dando soddisfazione ad importanti attese personali quali relazioni sociali positive, stima, realizzazione di principi di giustizia, solidarietà, ecc. 1.3 L’economia aziendale 1.3.1 I principi generali Le scienze economiche si articolano in ECONOMIA POLITICA ed ECONOMIA AZIENDALE. L’oggetto comune è l’attività di produzione e consumo dei beni atti a soddisfare i bisogni delle persone. L’EP osserva i fenomeni economici propri dei grandi aggregati regionali, nazionali e internazionali. L’EA li osserva nelle manifestazioni delle singole aziende, delle classi e degli aggregati particolari di aziende e dell’ambiente in cui operano. L’EP elabora conoscenze e teorie economiche utili per le decisioni di politica economica. L’EA elabora le conoscenze le teorie economiche utili per il governo delle aziende. Entrambe si basano sia sui reciproci contributi che su quelli di altre scienze oltre che dell’etica. Le teorie economiche si ispirano ad una visione dinamica dei processi economici, che giudica auspicabili e possibili continui progressi di efficienza ed efficacia. Il concetto di innovazione delle modalità di svolgimento dei processi economici riguarda sia le innovazioni tecnologiche che quelle economiche e si svolge sia a livello delle aziende che a livello degli organi di governo dei sistemi economici regionali, nazionali, internazionali. E’ fondamentale che i singoli istituti possano operare in libertà nella scelta delle combinazioni economiche e delle modalità di svolgimento delle stesse.

L’oggetto proprio dell’economia aziendale assume come centro di riferimento le attività economiche svolte dalle aziende: • L’EA ha per oggetto l’ordine economico di tutti gli istituti nei quali si svolgono significative attività di produzione e consumo di beni economici; • Particolare rilevanza si attribuisce a 4 classi di istituti: famiglie, imprese, pubbliche amministrazioni e istituti nonprofit. Le 4 classi di aziende corrispondenti sono: aziende familiari di consumo, aziende di produzione, aziende di pubbliche amministrazioni (aziende composte pubbliche), aziende nonprofit; • L’EA studia l’attuazione delle produzioni e dei consumi e i processi di: configurazione degli assetti istituzionali, trasformazione tecnica, negoziazione (di beni, capitale di prestito, rischi particolari, lavoro e capitale proprio), organizzazione, rilevazione e informazione; • Il sistema degli accadimenti di azienda è riconducibile ai grandi aggregati dei processi di gestione, organizzazione, rilevazione, informazione; • Le operazioni di azienda si attuano con il concorso di insiemi di condizioni di produzione. Nelle imprese si definiscono condizioni primarie di produzione il lavoro e il capitale risparmio a cui corrispondono i prestatori di lavoro e i conferenti di capitale risparmio come prime categorie di persone componenti il soggetto economico. • In EA si distingue il concetto di produzione di beni, da quello di produzione di redditi. Nelle imprese la produzione di beni è la funzione caratteristica per la collettività e il mezzo per la produzione di redditi. La produzione di beni secondo efficienza è condizione necessaria per la produzione di redditi soddisfacenti per i membri del soggetto economico. • Particolare evidenza tra i processi economici d’azienda assumono i processi di innovazione. Da dispense: ECONOMIA AZIENDALE: principi generali (riepilogo) - Giudizi di convenienza sull’impiego dei mezzi in relazione ai risultati attesi; - Valore normativo relativo dei giudizi di convenienza;

- Dinamicità dei processi economici; - Innovazione consente la massimizzazione della ricchezza prodotta, anziché la massima razionalità nell’allocazione delle risorse; - Innovazione non solo tecnica, ma soprattutto economica. - Centralità della persona, vista non solo nelle sue manifestazioni economiche, ma anche nei suoi valori; - Attività economica svolta dall’uomo non come fine, ma come mezzo per realizzare i fini di persona; - Appartenenza delle persone a + istituti e questo ne condiziona e definisce obiettivi e bisogni; - Complementarietà di ruoli tra Stato e imprese; - Ruolo dello Stato limitato ai soli settori di particolare rilevanza; - L’EA si rivolge all’attività economica svolta dall’azienda; - L’EA ha per oggetto l’ordine economico di tu...


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