Economia aziendale PDF

Title Economia aziendale
Author Alessandro Bini
Course Economia aziendale
Institution Università degli Studi di Genova
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1° anno economia aziendale costi e rischi...


Description

Rischi Rischio generale d’impresa l’impresa è un fenomeno di rischio. Nasce in quanto viene dotata di un capitale di pieno rischio. Il rischio d’impresa è quello di sviluppare la gestione in modo non economico, ovvero di non creare un valore ma di conseguire delle perdite che intaccano il capitale di pieno rischio. Per far fronte a questi eventuali effetti economici negativi, l’impresa può trattenere parte degli utili creando delle riserve.

Rischi particolari Si fa riferimento ad eventi particolari che, se si verificano, possono produrre degli effetti economici negativi, possono cioè generare degli oneri per l’impresa. L’onere del rischio è collegato al fatto che al 31/12 operazioni già iniziate non hanno ancora concluso il loro ciclo di gestione con il realizzo che avverrà in esercizi successivi. Per il principio della competenza economica i relativi effetti economici negativi (onere del rischio) devono ricadere sul risultato economico dell’esercizio in corso. Nella fase di impiego i fattori acquistati rischiano di non avere il loro realizzo nei futuri ricavi di vendita. Nella fase di trasformazione i prodotti allestiti rischiano di non essere venduti o di essere venduti ad un prezzo inferiore del loro costi di produzione. Nella fase di realizzo le vendite dei prodotti rischiano di non avere una felice conclusione a fronte di pagamento a dilazione (Rischio di inesigibilità dei crediti) o di vendita con garanzia.

Far Fronte ai rischi Per prevenire il rischio d’impresa occorre ricorrere alle riserve di utili Per quanto riguarda i rischi particolari, dobbiamo trasferire l’onere del rischio o nello spazio o nel tempo.

Trasferimento onere del rischio nello spazio Per prima cosa si stipula un contratto con una società di assicurazioni. Si sostiene il costo per il servizio della copertura assicurativa, pagando anticipatamente il premio di assicurazione e, infine, al 31/12 si determina il relativo costo di utilizzazione e si fa partecipare alla formazione del risultato economico d’esercizio.

Trasferimento onere del rischio nel tempo In questo caso l’impresa si autoassicura ponendo a carico dell’esercizio un costo di competenza economica (accantonamento a fondo rischio) misurato da una presunta variazione finanziaria passiva denominata “fondo rischi” che corregge in diminuzione i crediti verso clienti (FSC-Fondo Svalutazione Crediti) e costituisce un debito presunto verso clienti per possibili interventi a garanzia (FGP-Fondo Garanzia Prodotti). Inoltre si possono anticipare sull’esercizio in corso gli effetti economici negativi che si potrebbero verificare in futuro (Costo presunto). Si procede in questo modo perché i possibili effetti economici negativi sono riconducibili ad operazioni poste in essere durante l’esercizio in corso.

Principi di valutazione del capitale di funzionamento Per limitare l’incertezza del risultato economico occorre intervenire sulla soggettività delle valutazioni del capitale di funzionamento. A tale fine vengono dettati dall’economia aziendale dei principi da seguire per effettuare tali valutazioni.

Principio della Continuità Si fonda sull’ipotesi che l’impresa continui la sua attività di produzione. Le valutazioni devono essere effettuate nell’ipotesi che tutto ciò che appare al 31/12 nello stato patrimoniale veda il suo compimento nelle operazioni di gestione futura. In caso contrario si avrebbe la cessazione dell’attività e la liquidazione. Non possono cioè essere attribuiti valori che facciano riferimento ad ipotesi di cessazione attività.

Principio della Prudenza Si fonda sull’ipotesi che venga adottato un comportamento razionale da parte di chi valuta il capitale di funzionamento. Le valutazioni devono avvenire all’interno di un intervallo di valori razionali definito da un valore massimo razionale ed un minimo razionale. Il principio della prudenza, porta a valutare i componenti dell’attivo al minore dei valori ragionevolmente attribuibili ed i componenti del passivo al maggiore dei valori ragionevolmente attribuibili. Valore massimo razionale = Valore di presumibile realizzo Valore minimo razionale = Valore di costo

Principio della Costanza I criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all’altro.

La redditività dell’impresa La redditività può essere definita come la stabilizzata attitudine della gestione a remunerare congruamente il capitale di pieno rischio dopo aver coperto congruamente tutti i costi e dopo aver destinato parte degli utili al pagamento delle imposte e ad assicurare eventuali compartecipazioni, ovvero come attitudine a produrre reddito.

Il reddito Il reddito operativo caratteristico = rappresenta il risultato economico dell’area della gestione operativa caratteristica Il reddito operativo globale = comprende anche i proventi e gli oneri dell’area extra-caratteristica Il reddito corrente = comprende anche gli oneri ed i proventi finanziari Il reddito lordo (prima delle imposte) = comprende anche gli oneri ed i proventi straordinari Il reddito netto = tiene conto anche degli oneri tributari

Gli indici di bilancio Sono parametri calcolati per misurare i risultati economici della gestione in termini di rendimento rispetto alle risorse impiegate per produrli. ROI = Return Of Investiment (Ro/K) ROE = Return On Equity (Rn/N) I = Tasso medio di onerosità indebitamento (Of/K-N) L’indice ROI misura la redditività operativa, ovvero il rendimento del capitale investito dall’impresa nell’area della gestione caratteristica. L’indice ROE misura la redditività netta, ovvero il rendimento del capitale proprio dell’impresa L’indice I misura l’onerosità per l’impresa del capitale di credito

ROE = I+K/N(ROI-I) è l’EQUAZIONE DI BILANCIO

Perché si abbandona la valutazione al minor valore? Quando, nel valutare il capitale di funzionamento dell’impresa, non si vuole più pervenire alla valutazione di un risultato economico prudenziale ma si vuole   

Occultare perdite (annacquamento di capitale) Nascondere utili per evitare la loro distribuzione (Riserve occulte) Conoscere le potenzialità dell’impresa in termini di redditi che si potrebbero conseguire in futuro (Riserve potenziali)

Equilibrio economico R = C+X Si persegue quando le operazioni di gestione permettono di ottenere un flusso di ricavi (R) capace di coprire costi (C) e di corrispondere ad un’adeguata remunerazione al capitale del pieno rischio. Se l’impresa opera con equilibrio economico è dotata di redditività. La redditività è l’attitudine a remunerare in modo congruo tutti i fattori della produzione, compreso il capitale di pieno rischio (se un periodo amministrativo si chiude in perdita non è detto che l’impresa sia priva di redditività). La remunerazione dei fattori è congrua se è in grado di trattenere ed attrarre i fattori della produzione nell’impresa

Le riserve Se in sede di determinazione dell’utile non si applica il principio della prudenza si possono originare:   

Riserve occulte = sorgono quando vi è una valutazione del capitale netto sotto il minimo razionale Riserve potenziali = sorgono quando vi è una valutazione del capitale noto sopra il minimo razionale ma all’interno dell’intervallo di razionalità Annacquamento di capitale = sorge quando vi è una valutazione del capitale metto sopra il massimo razionale

Se in sede di determinazione dell’utile si applica il principio della prudenza si originano: 

Riserve palesi

Condizioni complementari di redditività Per avere redditività l’impresa deve rispettare alcune condizioni:    

Condizioni di attività Condizioni di efficienza ed efficacia Condizioni di elasticità Condizioni di economico finanziamento

Condizioni di attività Le condizioni di attività relative al quanto l’impresa produce riguardano le relazioni esistenti tra la dimensione dell’impresa ed i costi sostenuti per realizzare tale produzione. Tali relazioni sono riconducibili alle economie di scala, le diseconomie di scala ed il grado di sfruttamento della capacità produttiva.

Condizioni di efficienza ed efficacia L’efficienza e l’efficacia sono caratteristiche della gestione direttamente legate alla redditività operativa in quanto è attraverso il loro congiunto operare che si concretizzano il valore ed il costo della produzione e quindi il reddito operativo. L’efficienza è una caratteristica che riguarda la gestione interna dell’impresa e consiste nella capacità di ottimizzare il rapporto tra la quantità di fattori produttivi e la quantità di prodotto realizzata. L’efficacia, invece, è una caratteristica che riguarda la gestione esterna dell’impresa e quindi l’ottimizzazione delle regioni si scambio con fornitori ed i clienti.

Condizioni di elasticità Fanno riferimento alla possibilità di variare in tempi rapidi la produzione per adattarla alla domanda di mercato e quindi alla capacità di stabilizzare il flusso dei ricavi. Che cosa impedisce all’impresa di variare in tempi rapidi la produzione? La rigidità della struttura

Elasticità Per elasticizzare la struttura si può ricorrere a politiche di make or buy ovvero si può decidere di    

Rinunciare a parte degli impianti e comprare da terzi dei semilavorati (al posto delle materie prime) Rinunciare a tutti gli impianti e comprare da terzi il prodotto finito Irrigidire la domanda realizzando produzioni che hanno sicuro sbocco In ogni caso si deve elasticizzare il comportamento dei manager che deve essere pronto ad elasticizzare i cambiamenti del mercato

Le condizioni di elasticità influenzano la redditività +elasticità = più possibilità di variare in tempi rapidi la produzione per adattarla alla domanda di mercato e quindi stabilizzare il flusso dei ricavi +elasticità = meno costi fissi cioè meno impianti, macchinari, ecc. La rigidità della struttura non è mai del tutto eliminabile perché accanto a fattori rigidi per acquisizione vi sono fattori elastici ma soggetti a vincolo d’impiego, per cui diventano rigidi, cioè originano costi fissi.

Condizioni di economico finanziamento Incidono sulla redditività poiché la generano ma, la redditività a sua volta, genera condizioni di economico finanziamento. Il finanziamento deve avvenire in modo economico = -oneri finanziari e + redditività. Ma se vi è redditività si ha + autofinanziamento, + capitale di pieno rischio, + capitale rischio limitato.

I costi Costo d’acquisto è diverso dai costi di utilizzazione. La somma dei costi di utilizzazione è il costo della produzione ottenuta (valore soggettivo).

Costo unitario di prodotto Conoscere il costo unitario di prodotto serve nelle imprese per:  

Valutare la rimanenza finale dei prodotti Fissare il prezzo di vendita del prodotto

Il costo unitario di prodotto non è un concetto univoco. In relazione alle finalità che si vogliono proseguire, occorre procedere alla determinazione del costo unitario in modo differente. In ogni caso è necessario:  

Attuare una classificazione dei costi di utilizzazione per aree di attività Introdurre il concetto di configurazione di costo

I costi di utilizzazione Vengono classificati per aree di attività in:     

Costi industriali o di fabbricazione Costi commerciali Costi amministrativi Oneri finanziari Oneri tributari

E vengono integrati con eventuali Oneri figurativi

Costi industriali o di fabbricazione Sono costi di allestimento del prodotto, ovvero sono tutti quelli che si sostengono fino al momento in cui il prodotto finito entra in magazzino. A) Variano in funzione della quantità prodotta (Costi variabili)  Materie prime  Manodopera  Servizi industriali B) Non variano in funzione della quantità prodotta (Costi fissi)  Costi di trasformazione industriale (Ammortamenti, canone energia elettrica)

Costi fissi Variano in funzione della quantità prodotta.

Costi variabili Non variano, entro certi limiti, al variare della quantità prodotta.

Costi commerciali Si sostengono dal momento dell’uscita dal magazzino per collocare il prodotto finito sul mercato    

Costi di pubblicità Provvigioni di vendita Costi per servizi di trasporto Ammortamento mezzi di trasporti

Costi amministrativi Sono costi relativi alla gestione amministrativa dell’azienda   

Stipendi personale amministrativo Compenso direttore generale Altri costi generali

Oneri figurativi Esprimono il consumo dei fattori produttivi impiegati nella produzione per i quali l’impresa non ha sostenuto specifici costi monetari in modo diretto o in modo indiretto.

Configurazioni di costo Sono delle aggregazioni delle precedenti classi di costo. In funzione del fatto che vengano prese in considerazione tutte o solo alcune delle precedenti classi possono essere: Parziali = utilizzati per determinare il costo del prodotto fine della valutazione della rimanenza finale Complessive = utilizzate per fissare il prezzo di vendita

Quanto produrre? Il diagramma costi-ricavi-volumi consente di quantificare il volume di attività necessario per conseguire l’uguaglianza tra ricavi e costi, ossia il punto di pareggio tra ricavi totali e costi totali (Break even point)

Break even point “BEP” Si dice punto di pareggio la quantità prodotta e venduta (Q) a partire dalla quale i ricavi di vendita (R) superano i costi totali (CT) generando così un reddito netto (RN) maggiore o minore ma comunque sempre positivo

Fondamento logico del BEP Se l’impresa opera in presenza di CF (costi fissi) e se il P è maggiore di V (costo unitario variabile) ogni unità di vendita concorre a coprire una parte dei CF. Se P>V si può determinare la quantità Qx prodotta e venduta in corrispondenza della quale tutti i costi fissi vengono coperti Qx = CF/p-v

Il margine di sicurezza Indica la riduzione di quantità prodotta e venduta sopportabile dall’impresa prima che l’attività produttiva entri in un’area di perdita. In termini assoluti = Sx = q1-qx In termini relativi = Sx = (q1-qx)/q1

Continuare o abbandonare la produzione di una tipologia di prodotto Questa decisione dipende dalla presenza di determinati costi fissi e variabili, ovvero dipende dal margine di contribuzione. Il margine di contribuzione è la differenza tra i ricavi di vendita e costi variabili, indica quale parte dei ricavi di vendita rimane disponibile per la copertura dei costi fissi e per la formazione del risultato economico d’esercizio. Se l’impresa è multi-prodotto la conoscenza del margine di contribuzione indica come le singole tipologie di prodotto concorrono alla copertura dei costi fissi e quindi, alla formazione del risultato economico. Margine di contribuzione lordo = Ricavi di vendita – costi variabili totali Margine di contribuzione netto = Ricavi di vendita – costi variabili totali – costi fissi diretti Se MC > CF  Reddito Netto>0 Se MC < CF  Reddito Netto...


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