Economia Aziendale PDF

Title Economia Aziendale
Course Economia aziendale
Institution Sapienza - Università di Roma
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Riassunti economia aziendale...


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TAVOLA DEI VALORI E SCRITTURE CONTABILI La tavola dei valori è un’astrazione didattica dove vengono rappresentate graficamente le operazioni esterne di gestione, mediante il metodo della partita doppia e del funzionamento antitetico dei conti, il corrispettivo aziendale è bilancio d’esercizio. La tavola è suddivisa in impieghi (parte sinistra) e fonti (parte destra). Fra gli impieghi vi sono le prime cinque aree (1 liquidità, 2 crediti, 3 spese di investimento, 4 spese anticipate d’esercizio e 5 spese correnti), mentre fra le fonti vi sono le successive 5 aree (6 capitale sociale, 7 capitale di credito, 8 debiti di dilazione, 9 ricavi anticipati d’esercizio e 10 ricavi correnti). Le aree 5-10 indicano il cosiddetto conto economico, le restanti aree indicano lo stato patrimoniale. All’interno della tavola dei valori vi sono due serie di conti. ● Le aree 1-2-8 esprimono i valori numerari. Avviene in tavola dei valori una permutazione numeraria quando il movimento dei valori è caratterizzato da due variazioni numerarie di pari importo ma di segno opposto. ● Le restanti aree esprimono i valori economici, quest’ultimi si distinguono in: valori economico finanziari aree 6-7 valori economico reddituali aree 3-4-5-9-10 Le aree 1-2-3-4 esprimono il capitale attivo (ancora spendibile), l’area 5 esprime un capitale ormai speso, l’area 10 esprime il rendimento dei vari finanziamenti, le aree 6-78-9 esprimono dei finanziamenti che andranno ad essere rimborsati oppure spesi. Il totale degli impieghi e delle fonti devono pareggiarsi fra loro. Il bilancio di un’azienda è formato dallo stato  patrimoniale (come si è formato il capitale), conto economico (come si è formato il reddito), dalla nota  integrativa (la quale deve dare evidenza a tutte le informazioni complementari che assicurino la comprensibilità e l’attendibilità del bilancio), e dal prospetto dei flussi di cassa (rappresentazione dello stato di salute dal punto di vista finanziario dell’impresa). All’interno dello stato patrimoniale, esistono quattro classi dell’attivo circolante: rimanenze, crediti, attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, disponibilità liquide. Impieghi

Fonti

AREA 1 LIQUIDITÀ Mezzi monetari a disposizione dell’azienda. 1)Conto corrente bancario 2)Cassa 3)Assegni bancari

AREA 6 CAPITALE DI RISCHIO Mezzi monetari apportati dai soci. 1)Capitale sociale (deve essere liberato per legge minimo il 25% del capitale sottoscritto in denaro) 2)Riserva legale (5% annuo sui ricavi fino ad arrivare ad un 1/5 del capitale sociale come stabilito dal Codice Civile) 3)Riserve statutarie (pre stabilite dallo statuto societario) 4)Riserve straordinarie 5)Utili esercizi precedenti 6)Perdite esercizi precedenti 7)Riserva sovrapprezzo azioni 8)Riserva di rivalutazione 9)Utile o perdita dell’esercizio 10)Utile portato a nuovo Le azioni finanziano il capitale sociale.

La riserva sovrapprezzo azioni viene istituita quando il prezzo di emissione delle azioni è superiore rispetto al loro valore nominale oppure in sede di conversione delle obbligazioni in azioni quando il valore delle prime è superiore rispetto a quello delle seconde. AREA 2 CREDITI Crediti nei confronti di soci o soggetti terzi. 1)Crediti verso clienti 2)Crediti verso soci 3)Ratei attivi 4)Imposte anticipate 5)Crediti tributari 6)Crediti verso erario 7)Fatture da emettere 8)(*) Il fondo svalutazione crediti viene inserito col segno meno come rettifica indiretta di un determinato credito

AREA 7 CAPITALE DI CREDITO Mezzi monetari apportati dall'esterno 1)Debiti verso banche 2)Prestito obbligazionario 3)Debiti verso altri finanziatori 4)Debiti verso soci per finanziamenti 5)Debiti rappresentati da titoli di credito (es. cambiale) 6) D  ebiti (per prestiti) verso imprese controllate 7) D  ebiti (per prestiti) verso imprese collegate 8) D  ebiti (per prestiti) verse imprese controllanti 9)Debiti (per prestiti) verso imprese controllate dalle controllanti 10)Mutui vari 11)Debiti verso dipendenti 12)Debiti verso erario 13)Debiti verso enti previdenziali Le obbligazioni finanziano il capitale di credito. Sono finanziamenti a lungo termine.

AREA 3 SPESE DI INVESTIMENTO Spese di natura pluriennale. IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI: 1) C  osti di impianto ed ampliamento (costi di startup) 2) C  osti di sviluppo (costi di startup) 3)Diritti di brevetto industriale, di utilizzazione delle opere dell’ingegno, concessioni, licenze, marchi 4)Avviamento 5)Costi di ricerca applicata 6) A  ltre immobilizzazioni immateriali, immobilizzazioni immateriali in corso 7)Acconti per immobilizzazioni immateriali 8)Costi pubblicitari (*) Un’immobilizzazione immateriale viene ammortizzata mediante rettifica diretta.

AREA 8 DEBITI DI DILAZIONE Acquisto di beni o servizi senza un pagamento immediato, bensì posticipato. 1)Debiti verso fornitori di impianti 2)Debiti verso fornitori di materie 3)Debiti verso fornitori di servizi 4)Debiti verso il personale 5)Debiti verso enti previdenziali 6)Debiti tributari 7)Ratei Passivi 8) E  ffetti passivi 9)Fatture da ricevere I debiti di dilazione sono dei finanziamenti a breve termine. (*) La voce ‘effetti passivi’ rileva una cambiale passiva.

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI: 1)Terreni e fabbricati 2)Impianti e macchinari 3)Attrezzature industriali e commerciali 4)Altre immobilizzazioni materiali, immobilizzazioni materiali in corso 5)Acconti per immobilizzazioni materiali (*) Il fondo ammortamento viene inserito in area 3 con segno negativo a rettifica del cespite in questione (ammortamento indiretto) INVESTIMENTI FINANZIARI: 1)Partecipazioni in imprese controllate 2)Partecipazioni in imprese collegate 3)Partecipazioni in imprese controllanti 4)Partecipazioni in imprese controllate dalle controllanti (fra consorelle) 5)Partecipazioni in altre imprese 6)Crediti verso imprese controllate 7)Crediti verso imprese collegate 8)Crediti verso imprese controllanti 9)Crediti verso imprese controllate dalle controllanti 10)Crediti verso altri 11)Altri titoli 12)Azioni proprie 13)Strumenti finanziari derivati attivi (scommessa sull’andamento del valore di uno strumento finanziario) (*) Le società controllate sono controllate dalle società controllanti. Le società consorelle sono controllate dalla stessa controllante. Una società è collegata ad un’altra società quando detiene una parte non maggioritaria di quest’ultima. (**) Una plusvalenza o una minusvalenza sono caratterizzate da una dismissione di un bene di lungo termine. Una perdita o un ricavo derivante da tale dismissione viene calcolato/a mediante il differenziale tra costo storico del macchinario usato (-fondo ammortamento) e il costo di acquisto del nuovo. Qualora si parli di plusvalenza, è necessario che venga segnalata nell’area 10 della tavola dei valori; se siamo in presenza di una minusvalenza, è necessario che venga segnalata nell’area 5.

(***) Esistono alcune immobilizzazioni immateriali a durata indeterminabile, quali le spese di avviamento, le spese d’impianto e d’ampliamento, le spese di ricerca, sviluppo e pubblicità. (****) I crediti inseriti in area 3 hanno uno scopo di finanziamento e dunque una durata più lunga, i crediti inseriti in area 2 hanno uno scopo lucrativo e/o una durata più breve. AREA 4 SPESE ANTICIPATE D’ESERCIZIO Costi anticipati che troveranno il corrispettivo ricavo nell’esercizio successivo. 1) M  agazzino (rimanenze finali di materie e prodotti) 2)Risconti attivi

AREA 9 RICAVI ANTICIPATI D’ESERCIZIO Ricavi che troveranno il corrispettivo costo nell’esercizio successivo. 1) Risconti passivi

AREA 5 SPESE CORRENTI Spese di gestione tipica e di gestione accessoria. COSTI OPERATIVI (Funzionali): 1)Spese acquisto materie (prime, sussidiarie, di consumo) 2)Spese acquisto merci 3)Spese per godimento beni terzi 4)Spese per servizi 5)Salari e stipendi 6)Oneri sociali 7)Altri costi del personale 8)Altri costi operativi 9)Spese per la ricerca di base 10)Quote di ammortamento COSTI DI FINANZIAMENTO PRODUZIONE: 1) I nteressi passivi 2)Minusvalenze su titoli e partecipazioni 3)Altri oneri finanziari AREA STRAORDINARIA: 1)Sopravvenienze ed insussistenze 2)Minusvalenze generiche IMPOSTE: 1) Imposte sul reddito d’esercizio 2) (*) Nel caso in cui l’acquisto di fattori pluriennali o di fattori correnti venga regolato mediante l’elargizione di un acconto, tale acconto verrà segnalato in area 5 in caso di fattori correnti, in area 3 in caso di fattori pluriennali. Una volta

AREA 10 RICAVI CORRENTI Entrate monetarie. RICAVI OPERATIVI 1)Ricavi per vendita prodotti 2)Ricavi per prestazioni di servizi 3)Altri ricavi complementari RICAVI FINANZIARI 4)Interessi attivi 5)Dividendi 6)Plusvalenze su titoli e partecipazioni 7)Altri proventi finanziari RICAVI STRAORDINARI 8) S  opravvenienze e insussistenze 9) P  lusvalenze

ricevuto il fattore, l’acconto verrà annullato e inserito nella relativa area soltanto il prezzo del fattore. Sull’acconto viaggia l’iva. (**) È necessario sottolineare un’importante differenza tra il valore degli stipendi lordi ed il valore degli stipendi netti. La quota percepita dal dipendente è rappresentata dal valore netto. Il valore netto a sua volta si ricava dal differenziale tra il valore lordo dello stipendio e le ritenute fiscali e previdenziali. Di conseguenza, il differenziale tra stipendio lordo e stipendio netto genera il cuneo fiscale, ovvero la cosiddetta quota ‘trattenuta in busta’. I debiti tributari sarebbero dunque le somme che la società versa allo stato per conto del dipendente. Invece gli oneri sociali sono i contributi a carico dell’impresa. Sia gli oneri fiscali che i debiti tributari vengono regolati mediante pagamento a dilazione. (***) Qualora la merce consegnata da un fornitore sia caratterizzata da anomalie gravi, si attua il procedimento di reso che viene inserito nella tavola dei valori nell’area 5 con segno meno. Se invece solo una piccola parte della merce risulta danneggiata, si parla di ‘abbuono attivo’ ovvero uno sconto sul prezzo il quale viene inserito sempre in area 5 con segno meno.

>PRINCIPIO DI COMPETENZA ECONOMICA Il principio di competenza economica è una prassi amministrativa che consiste nel considerare, nel conto economico di un bilancio d'esercizio, solo i costi e i ricavi che si riferiscono e hanno effetto in quel periodo di tempo, a prescindere dalle manifestazioni finanziarie già avvenute o che devono ancora avvenire. A fine esercizio il conto economico accoglie tutte quelle voci che hanno esaurito la loro utilità o che sono state completamente acquisite, mentre nello stato patrimoniale rimangono quelle risorse che possono essere ancora utilizzate nel futuro o che devono ancora essere restituite. Di conseguenza dallo stato patrimoniale emergerà il “capitale aziendale”, anche definito grandezza stock, mentre dal  conto economico emergerà il “reddito d’esercizio”, anche definito grandezza  flusso. Tale principio ha l’obiettivo di determinare i costi e i ricavi di competenza dell’esercizio, per questo motivo vengono introdotte le scritture o operazioni di assestamento, le quali si

occupano di spostare valori non correttamente posizionati per grado di utilizzo e di integrare dei valori mancanti. >OPERAZIONI DI ASSESTAMENTO Le operazioni di assestamento riguardano solo le voci iscritte nel conto economico, possono essere di due tipi: di rettifica e di integrazione. Le scritture di rettifica rinviano costi e ricavi al futuro si distinguono in risconti attivi e passivi, ammortamento, rimanenze e capitalizzazione dei costi. Le rettifiche si dividono in: rettifiche distinte, quando vi è uno storno diretto di specifici costi o ricavi (risconti e ammortamenti), rettifiche indistinte quando vi è uno storno indiretto di costi e ricavi che non possono essere singolarmente identificati (rimanenze e capitalizzazione dei costi). Le scritture di integrazione imputano costi e ricavi all’esercizio in chiusura, si distinguono in ratei passivi e attivi, fatture da ricevere e da emettere, fondi spese future, fondi rischi, stralcio crediti inesigibili. Le operazioni di assestamento sono necessarie affinché venga rispettato il principio di competenza, vengono inoltre determinate sulla base di un processo di valutazione, ciò implica che saranno inseriti nel bilancio valori essenzialmente soggettivi, frutto delle stime effettuate. >RATEI (attivi e passivi) I ratei sono scritture di integrazione, consistono in costi/ricavi in corso di maturazione, che nascono in un determinato periodo amministrativo ma vengono regolati/saldati in un periodo successivo, pur essendo di competenza  ad entrambi. In tal caso l’importo del costo/ ricavo è già noto, però è attinente sia all’esercizio in corso sia a quello successivo. Si tratta perciò di dividere il costo/ricavo e di includere nella tavola dei valori la parte di competenza dell’esercizio corrente. Affinché siano tali devono coesistere tre condizioni: 1)Si deve trattare di un costo/ricavo relativo a due o più periodi amministrativi 2)Deve maturare in base al tempo 3)Il regolamento/pagamento avviene in maniera posticipata Rateo Attivo = rateo di ricavo : area 2 —> area 10 Rateo Passivo = rateo di costo : area 8 —> area 5 (Usufruire/far usufruire prima, pagare/incassare dopo) >RISCONTI (attivi e passivi) I risconti sono scritture di rettifica che riguardano la registrazione e l’individuazione di un determinato ricavo/costo, che si  manifesta anticipatamente ma che dovrà poi essere attribuito ad un successivo servizio finanziario in relazione al principio di competenza (per il quale ogni costo va correlato al suo stesso ricavo). In genere si tratta di quote di servizi, per i quali il realizzo/saldo è già avvenuto ma è di competenza dell’esercizio successivo. Si tratta dunque di ricavi o spese non attinenti alla produzione dell’esercizio in corso. Un risconto per essere tale devono coesistere tre condizioni: 1)Si deve trattare di un costo/ricavo relativo a due o più periodi amministrativi 2)Deve maturare in base al tempo 3)Il regolamento/pagamento avviene in maniera anticipata Risconto Attivo: area 5 —> area 4 Risconto Passivo: area 10 —> area 9 (Pagare o incassare prima, usufruire /far usufruire dopo) (*) sia i ratei che i risconti incidono solo su costi e ricavi

>ANNACQUAMENTO DI CAPITALE E RISERVE OCCULTE L’annacquamento del capitale consiste nella sottovalutazione dei costi e nella sopravvalutazione dei ricavi. ANNACQUAMENTO DI CAPITALE (segni uguali) • Sottovalutazione (-) risconto passivo (-) • Sopravvalutazione (+) risconto attivo (+) • Sottovalutazione (-) rateo passivo (-) • Sopravvalutazione (+) rateo attivo (+) RISERVA OCCULTA La riserva occulta consiste nella sottovalutazione dei ricavi e sopravvalutazione dei costi. (segni diversi): • Sottovalutazione (-) risconto attivo (+) • Sopravvalutazione (+) risconto passivo (-) • Sottovalutazione (-) rateo attivo (+) • Sopravvalutazione (+) rateo passivo (-) >FONDI I fondi sono caratterizzati da un profilo di incertezza riguardante alcuni debiti, tale incertezza si basa sul momento in cui dovrà essere pagato il debito e sull’importo da pagare. Un fondo si estingue con il pagamento. Si dividono in ‘fondi spese future’ (il pagamento è certo) e ‘fondo rischi’ (il pagamento non è certo). Alcuni fondi vengono inseriti a rettifica della specifica voce a fronte del versamento delle cosiddette quote di ammortamento inserite in area 5, come ad esempio il fondo ammortamento, il fondo svalutazione crediti, e il fondo svalutazione partecipazioni. Altri fondi sono rappresentati da un accantonamento in area 5 e da un relativo debito in area 8, come ad esempio il fondo TFR (trattamento fine rapporto) ed il fondo spese di manutenzione. I principali ‘fondi rischi’ sono: fondo rischi su cambi, fondo svalutazione crediti, fondo manutenzione e riparazioni. >FONDO TFR Il fondo TFR è una retribuzione differita che matura in base al tempo della prestazione lavorativa, e viene liquidata al momento della cessazione della stessa, viene rappresentato in area 8 ed è un “fondo spese future”. La quota TFR da accantonare viene calcolata annualmente mediante due passaggi diversi: 1)Bisogna dividere la retribuzione annua per 13.5 (ovvero per le 12 mensilità sommate alla tredicesima e alla quattordicesima) 2)Il risultato della divisione deve poi essere moltiplicato per un valore dato dalla somma tra 1.5% (quota fissa) e 75% dell’indice Istat (aumento dell’indice dei prezzi al consumo). >DEBITI TRIBUTARI I debiti tributari sono passività per imposte certe e di ammontare determinato. Sono debiti per le imposte sul reddito d’esercizio, di competenza dell’esercizio in chiusura ma che avranno manifestazione numeraria nell’esercizio successivo. I debiti tributari vanno iscritti alla voce D.11 del passivo di stato patrimoniale. Il pagamento di queste imposte avviene in due momenti 1)Due rate a titolo di acconto, versate nel corso dell’esercizio (importo proporzionale all’imposta complessiva dell’esercizio precedente)

2)Una rata a titolo di saldo (calcolata sul reddito effettivo del periodo al netto degli acconti già versati che si paga nel corso dell’esercizio successivo) Le prime due quote vengono calcolate in base all’andamento della società durante l’esercizio precedente, tuttavia è possibile modulare questo costo sulla base degli utili annuali, qualora fossero inferiori rispetto a quelli dell’anno precedente. La terza quota invece viene calcolata sul reddito effettivo del periodo. >COSTI CAPITALIZZATI I costi capitalizzati o costi pluriennali sono dei costi sostenuti da un'impresa all'interno di un dato esercizio economico che però non vengono considerati all'interno del conto economico in quanto non sono di competenza esclusiva dell'esercizio, avendo carattere pluriennale. Vengono pertanto "capitalizzati", ovvero portati all'attivo dello stato patrimoniale. Essendo costi di utilità pluriennale, viene considerata di competenza dell'esercizio solo una quota parte dell'importo complessivo, detta quota ammortamento, rappresentante la parte di costo di competenza dell'esercizio (iscritta nel Conto Economico, in quanto partecipa alla formazione del reddito d'esercizio con il suo utilizzo nel processo produttivo). Un esempio di capitalizzazione dei costi sono le produzioni e le costruzioni in economia. >AMMORTAMENTO L’ammortamento esprime il costo di utilizzazione dei fattori produttivi pluriennali. Il piano di ammortamento si basa: sull’utilizzo di un determinato fattore produttivo pluriennale, sulla sua vita utile, sulle spese circa la sua ordinaria manutenzione e sul relativo processo di obsolescenza (dipende dal progresso tecnologico). Nel bilancio va specificato in quanti anni e con quale quota si desidera ammortizzare la spesa di un impianto e stabilire quindi i “costi prospettici di ricostituzione”, ovvero quei costi destinati all’acquisizione di quei fattori produttivi di qualità e/o di quantità equivalenti ai precedenti, costi sostenuti per effettuare quindi il cosiddetto “rinnovo reintegrativo” (qualora si voglia mantenere inalterata la produzione). Qualora l’impianto diventi inutilizzabile prima dell’estinzione del piano di ammortamento, si verifica un errore di calcolo per difetto, al contrario insorge un errore di calcolo per eccesso. L’ammortamento di un impianto viene calcolato sul costo storico, se il costo di rinnovo è superiore al costo storico si presenta un deficit di accumulo. È dunque il procedimento necessario per ripartire, fra gli esercizi, la spesa relativa agli impieghi pluriennali. Esistono due tipologie di deficit: 1)Deficit relativo ad un rinnovo reintegrativo 2)Deficit relativo ad un rinnovo incrementativo (qualora si voglia aumentare la produzione) Per evitare che tali deficit gravino sull’economia aziendale, si destina un fondo rinnovamento impianti, che possa garantire quantomeno il rinnovo integrativo. Quando incorre la liquidazione dell’azienda il valore del macchinario è influenzato dall’ammortamento versato, in tal caso il valore subisce una plusvalenza o una minusvalenza. Il fondo di ammortamento nella tavola dei valori, va rappresentato come rettifica dello specifico impiego (area 3). La quota d...


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