Economia Aziendale PDF

Title Economia Aziendale
Course Economia aziendale
Institution Università Carlo Cattaneo
Pages 69
File Size 952.7 KB
File Type PDF
Total Downloads 345
Total Views 884

Summary

L’ECONOMIA AZIENDALE NELLE ISTITUZIONI E NELLE SOCIETA’L’azienda è lo strumento che l’uomo da sempre utilizza nel suo operare nell’ambito economico. Noi studieremo quali sono i modelli e i principi che regolano il funzionamento di tutte le aziende.Problema: - si chiamano aziende realtà tra le più di...


Description

L’ECONOMIA AZIENDALE NELLE ISTITUZIONI E NELLE SOCIETA’ L’azienda è lo strumento che l’uomo da sempre utilizza nel suo operare nell’ambito economico. Noi studieremo quali sono i modelli e i principi che regolano il funzionamento di tutte le aziende. Problema: - si chiamano aziende realtà tra le più diverse - come discriminare le aziende rispetto alle altre unità che compongono le istituzioni destinate a svolgere l’attività economica L’azienda si caratterizza: - come un insieme complesso di elementi differenti ma tra loro interrelati  devono essere complementari tra loro. - come un sistema in quanto si qualifica non solo per gli elementi che la compongono ma per le relazioni che esistono tra gli elementi. - come un sistema di natura economica in quanto soddisfa dei bisogni utilizzando delle risorse limitate  l’impresa non ha capitali infiniti e bisogna cercare di dare il miglior prodotto/servizio per il proprio target di clienti. - come un sistema finalizzato a creare ricchezza durevolmente nel tempo  quando il valore dell’output è maggiore del valore dell’input. Quando il valore dei miei prodotti/servizi è maggiore del valore di tutto ciò che serve per produrre e vendere il prodotto/servizio. BISOGNO: è una necessità, è la mancanza di un bene/servizio. Alcuni bisogni sappiamo già di averli (cibo); altri invece sono creati dall’impresa (tecnologia). MASLOW teoria dei bisogni. I bisogni non sono tutti uguali, esistono varie tipologie. Esiste una gerarchia che è rappresentato attraverso una piramide con 5 livelli (5 categorie di bisogni). I bisogni alla base della piramide sono i più importanti e sono quelli che vanno soddisfatti prima; se non si soddisfano i primi non si può “passare” al sec ondo livello. - Primo livello  Bisogni primari (cibo, casa...) - Secondo livello  Bisogni di sicurezza: più accezioni, sicurezza fisica (non rischiare la vita quando si esce di casa), sicurezza sanitaria, sicurezza dei posti di lavoro (sicurezza finanziaria/economica, sicurezza fisica)

- Terzo livello  Bisogno di socialità: bisogno di stare in relazione con gli altri (sport…); anche in azienda hanno introdotto delle iniziative di socialità (mettere a proprio agio le persone, - Quarto livello  Bisogno di stima: in generale nella vita ma anche nell’impresa (progressioni di carriera, aumento di salario…) - Quinto livello  Autorealizzazione: riuscire a realizzarsi (in ambito lavorativo, familiare…)

L’impresa deve essere in grado di capire qual è il bisogno e qual è il target di consumatori a cui si sta rivolgendo. Diverse imprese possono soddisfare gli stessi bisogni ma in modo completamente diverso in base ai consumatori a cui si rivolgono  cambia la disponibilità economica. I bisogni cambiano nel tempo: cambia il modo in cui si soddisfano (es. età/disponibilità economica…) ISTITUTO  è un complesso di elementi, di fattori, di energie e risorse personali e materiali che racchiude impresa, pubblica amministrazione, noprofit e famiglia. - È un complesso di elementi e di fattori, di energie e di risorse personali e materiali.

- È duraturo e dinamico  l’impresa ha, tra le sue finalità, quella di perdurare nel tempo; questo non vuol dire che non ci sia una fine. È dinamica perché sa adattarsi ai cambiamenti della società e nel mercato. - È ordinato secondo proprio leggi  ogni impresa va a definire delle sue regole (es. organizzazione interna) - È un’unità per i rapporti che lo costituiscono e che si manifestano per essere rivolti ad un insieme di fini. comune  ci deve essere un’unità di scopo e obbiettivi. - È autonomo  3 autonomie: 1) decisionale (scegliere liberamente senza costrizioni esterne) 2) organizzativa (decidere come organizzare il lavoro, le attività…) 3) economico-finanziaria (autonomia relativa perché posso fare ricorso al capitale di prestito ma bisogna mantenere sempre un equilibrio tra il proprio capitale e quello di prestito per preservare l’autonomia decisionale e organizzativa). I FINI DELL’AZIENDA: L’ECONOMICITA’ Economicità  la prima caratteristica è la creazione di ricchezza che deve: - Estendersi nel tempo  ricchezza in modo continuativo - Fronteggiare le condizioni di incertezza, di dinamica e di contesto  es. far fronte ai diversi bisogni dei consumatori - Soddisfare gli interessi di tutti i soggetti che entrano in relazione con l’impresa  non deve soddisfare solo l’interesse dei soci, impiegati… ma anche di banche, consumatori… L’economicità deve essere raccordata con un sistema di principi guida: - DURABILITA’  attitudine a durare nel tempo in un ambiente mutevole - AUTONOMIA  attitudine a vivere senza interventi di sostegno e di copertura - EQUILIBRIO  insieme simultaneo di più equilibri (equilibrio monetario, finanziario e reddituale) Equilibrio monetario = fa riferimento a due grandezze: uscite (quando si paga qualcuno) e entrate monetarie (quando qualcuno mi paga). Equilibrio economico-reddituale = fa riferimento a due grandezze: 1) costi (spese) 2) ricavi (generano entrate monetarie) I costi generano uscite e i ricavi generano entrate. Queste due dinamiche sono correlate tra loro ma hanno due ordini di problemi: 1) Da un punto di vista di quantità non sempre coincidono

2) Sfasamento temporale  i fenomeni non si verificano nello stesso momento (es. problema: prima devo pagare fornitori/dipendenti e poi ricevo delle entrate: in cassa non ho liquidità/denaro = c’è un equilibrio economico ma dal punto di vista monetario/finanziario no) Si deve avere un corretto bilanciamento tra equilibrio economico e monetario. Questo bilanciamento cambia in base: - al settore in cui opera l’azienda (es. edilizia  sono più soggetti a uno scorretto bilanciamento; settori in una posizione agiata  es. supermercati) - dalla capacità di negoziazione delle parti (potere contrattuale) L’economicità come condizione necessaria al funzionamento dell’azienda al fine di garantire durabilità e autonomia all’istituto di cui è parte. Si possono classificare diversi tipi di economia: 1) l’ECONOMIA POLITICA studia i fenomeni economici degli aggregati territoriali, nazionali e internazionali. 2) L’ECONOMIA INDUSTRIALE studia i processi di sviluppo o di ristrutturazione dei settori industriali ovvero di aggregati di aziende omogenei in base al processo produttivo o al prodotto finale. 3) L’ECONOMIA AZIENDALE osserva e aiuta a interpretare, nonché a configurare, azioni di intervento a livello di singole aziende. COME NASCE UN’AZIENDA: 1) Un’azienda ha origine da un’idea imprenditoriale (in un soggetto o in un gruppo di soggetti) che deriva dall’individuazione di un bisogno da soddisfare. 2) Vengono valutate le condizioni di contesto favorevoli allo svolgimento dell’attività (es. si studiano le altre aziende). 3) Viene decisa la scelta dell’investimento iniziale. Il funzionamento delle aziende: - la soddisfazione del bisogno richiede la combinazione di un insieme di risorse gerarchiche e specifiche “organizzate” nell’attività aziendale (denaro, impianti, attrezzature…) - I soggetti che hanno avuto un’idea imprenditoriale sono, solitamente, i primi che destinano o si attivano per recuperare le risorse necessarie per “far partire” la società.

Nel caso delle aziende costituite sotto forma di società: - Queste risorse messe a disposizione dei soci costituiscono il capitale di proprietà (capitale proprio) questo capitale può giungere anche successivamente al momento della costituzione e rappresenta il conferimento che i soci hanno dato all’attività della quale condivideranno i rischi futuri. Il capitale proprio o di rischio (rischio perché se l’impresa va in crisi e inizia una procedura fallimentare i soci rischiano di perdere tutto il capitale messo): - Viene conferito all’azienda senza alcun obbligo di restituzione  non ha un termine ma non vuol dire che un socio non possa richiedere il capitale messo. - Può essere conferito sotto forma di mezzi monetari oppure secondo beni utilizzabili dell’azienda (in questo caso è difficile determinare il contributo). - Può essere conferito in momenti differenti in funzioni delle necessità delle aziende. Secondo la prospettiva dei soggetti che conferiscono il capitale  si configura come un investimento nella prospettiva di una remunerazione futura (incerta  non so se ci saranno degli utili e dei dividendi): dividendi - Quanto investono i soci nell’attività d’azienda (rischiosa) corrisponde al fabbisogno dell’azienda  spesso le aziende devono recuperare risorse secondo altre vie perché la disponibilità dei soci non corrisponde ai fabbisogni delle aziende. Il capitale di prestito (o di terzi): - Corrisponde ad una disponibilità temporanea di denaro, acquisto da “soggetti” terzi che dovrà essere restituito secondo modalità stabilite contrattualmente. - L’azienda sostiene degli oneri per la disponibilità temporanea del denaro (che non è di sua proprietà): interessi  mese per mese bisogna restituire alla banca una quota capitale e una quota di interessi (remunerazione certa e predefinita a differenza dei dividendi). - Nel caso in cui non vengano restituiti ai finanziatori, questi ultimi possono richiedere anche il fallimento dell’azienda. I mezzi monetari recuperati tramite il capitale proprio e di terzi vengono utilizzati per dotare l’azienda delle risorse necessarie per tradurre in realtà l’idea imprenditoriale.

I differenti fattori produttivi (input): - Lavoro - Capitale I fattori produttivi possono essere: - GENERICI: mezzi monetari (sia proprio che di terzi) che possono essere trasformati in qualsiasi elemento utile allo svolgimento dei processi aziendali. - SPECIFICI: investimenti dei mezzi monetari in impianti, macchinari, merci, materie prime, attrezzature… vincolati all’attività dell’azienda alla quale contribuiscono mediante “servizi”. La trasformazione dei fattori produttivi in prodotti (output). I mezzi monetari recuperati vengono impiegati per effettuare quell’insieme di operazioni necessarie allo svolgimento delle attività di produzione. L’attività di produzione si compone delle fasi di: 1) Acquisizione di fattori produttivi 2) Svolgimento dell’attività tecnica di trasformazione: 3 tipi di trasformazione - Trasformazione tecnica  trasformo le materie prime in un prodotto finito. - Trasformazione spaziale  non si trasforma niente, ma si prendono dei beni e si “spostano” in un altro luogo (attività di trasporto). - Trasformazione logica  trasformo dati/informazioni 3) Vendita dei prodotti ottenuti all’erogazione dei servizi L’azienda entra in contatto con due mercati differenti: - Il mercato dei fattori produttivi - Il mercato di vendita Le operazioni che l’azienda effettua si possono classificare in due categorie: 1) Operazioni di interna gestione  la “trasformazione” di fattori produttivi in prodotti 2) Operazione di esterna gestione  operazioni di scambio (Scambio e negoziazione di fattori produttivi con denaro) con lo scopo di: - Reperire i fattori produttivi (specifici e generici) - Collocare i prodotti ottenuti L’esito della negoziazione dipende dal potere/forza contrattuale delle parti e dalla asimmetria informativa (le parti non sono in possesso delle medesime informazioni)  le parti devono cercare di acquisire più informazioni possibili.

IL CIRCUITO DELLA PRODUZIONE

Acquisizione dei fattori

Fattori produttivi specifici Processi produttivi Prodotti e servizi

Mercati dei fattori produttivi

Vendita prodotti

Uscite di deanro

Mercati di sbocco

Mezzi monetari

entrate di denaro

L’AZIENDA: CARATTERISTICHE, FINALITA’ E MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE Caratteristiche delle attività economiche dell’azienda: - Pluralità di persone  a seconda della dimensione dell’impresa.

-

Dinamicità  l’azienda si adatta ai cambiamenti. Tempo  le attività si svolgono in modo continuativo. Durabilità Preponderanza dell’aspetto tecnico  organizzazione.

SISTEMA AZIENDA (in costante cambiamento) Il sistema azienda è formato da tre elementi principali che sono in relazione tra loro: 1) RISORSE E FATTORI PRODUTTIVI  dimensione strutturale (statica); determina la struttura dell’impresa. 2) STRUTTURA 3) ATTIVITA’/PROCESSI  dimensione dinamica; operazioni giornaliere. FINALINTA’ DELL’IMPRESA: è la capacità di creare ricchezza, condizione essenziale per la continuità dell’azienda, cioè raggiungere l’equilibrio economico durevole nel tempo. SCOPI DELL’IMPRESA: - Finalità economica - Finalità competitive - Finalità sociali Le decisioni sono prese dal soggetto economico secondo 3 criteri: - Visione sistemica  visione d’insieme, si capiscono gli impatti che la decisione può avere all’interno di tutta l’azienda - Autonomia  non si deve mettere mai a rischio l’autonomia, soprattutto quella finanziaria, dell’azienda - Economicità  bisogna sempre perseguire il principio di economicità MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DEL SISTEMA AZIENDA Ci sono 3 modelli di rappresentazione del sistema azienda: - Modello input-output - Modello input-output evoluto - Modello e relazioni circolari MODELLO INPUT-OUTPUT

Ambiente

Struttura

Azienda Attività

Risultati

AMBIENTE: tutto ciò che è esterno all’azienda e che essa non può decidere. Es. decisioni che prende lo Stato. Tante cose che accadono nell’ambiente hanno un impatto sull’impresa (positivo o negativo). Viceversa l’azienda influenza l’ambiente esterno (positivamente o negativamente). Es. occupazione. STRUTTURA: fattori produttivi (lavoratori, macchinari). ATTIVITA’: di trasformazione e vendita che l’azienda svolge. RISULTATI: che l’azienda ottiene. Ogni “componente influenza” l’altra. MODELLO INPUT-OUTPUT EVOLUTO

Azienda Attività startegica Ambiente

Struttura

Risultati Attività operativa

DIVISIONE DELL’ATTIVITA’: - STRATEGICA: decisioni strategiche sul modello (es. spostare la produzione in un altro paese). - OPERATIVA: attività quotidiane per mettere in pratica le attività strategiche. L’attività operativa ha un impatto sui risultati; essi hanno un impatto sui due tipi di attività. MODELLO CIRCOLARE In questo tipo di modello non c’è una netta separazione tra elementi  circolarità delle relazioni tra tutti gli elementi che compongono l’azienda. I vari elementi sono: STRUTTURA:

- Risorse primarie  idea imprenditoriale, risorse manageriali, risorse finanziarie (capitale proprio e di terzi). - Patrimonio commerciale  patrimonio legato alla parte di vendita dell’azienda (punti vendita, agenti di commercio…). - Patrimonio tecnico-produttivo  patrimonio delle risorse tecniche dell’azienda (impianti…). ATTIVITA’: - Strategica  formata solo dagli investimenti (principali scelte dell’azienda che vanno ad impattare sugli investimenti). - Operativa  Approvvigionamenti, lavorazione, vendita/commercializzazione.

IL SISTEMA IMPRESA E L’AMBIENTE COMPETITIVO PORTATORI DI INTERESSE  tutti i soggetti che entrano in relazione con l’impresa. Ognuno di questi soggetti ha un interesse specifico nei confronti dell’impresa. I soggetti possono essere:

- Interni  prestatori di lavoro (dipendenti…), conferenti di capitale di rischio (imprenditore e soci) - Esterni  clienti, conferenti di capitale di prestito (banche), concorrenti, Stato, pubblica amministrazione, comunità/territorio, aziende di assicurazioni, collettività locale. PRESTATORI DI LAVORO: interesse di natura economica (stipendi) Conferenti di capitale di rischio: interesse di natura economica (dividendo) Conferenti di capitale di prestito: interesse di natura economica (interessi, restituzione dei capitali investiti) Aziende di assicurazioni: interesse di natura economica (premio) Collettività locale: offrire posti di lavoro, erogazione di servizi, sviluppo del territorio… Alleati istituzionali, es. associazioni d’imprese: supportare le imprese in certe attività (es. internazionalizzazione) Concorrenti: altre imprese che producono un tuo stesso bene/servizio. Rapporti di concorrenza e conflittualità ma c’è uno stimolo all’innovazione e al miglioramento dei processi. Clienti: interesse è ottenere prodotti e servizi di qualità Fornitori: interesse di natura economica (pagamenti da parte dell’azienda Stato: interesse di natura economica (pagamento di tasse, contributi), interesse di creazione di nuovi posti di lavoro. L’impresa è un SISTEMA COGNITIVO: nello svolgimento delle proprie attività essa apprende e matura progressivamente una conoscenza che è alla base del suo operare e quindi di ulteriore apprendimento. È un sistema COMPLESSO (definito da Simon “un sistema composto da un gran numero di parti che interagiscono in modo non semplice”) e GERARCHICO, cioè i sottoinsiemi che lo costituiscono sono in rapporto fra loro. L’EVOLUZIONE (l’impresa si evolve nel tempo perché è dinamica) dell’impresa dipende da molteplici fattori interni (scelte strategiche…) ed esterni (fattori che capitano nell’ambiente: innovazioni tecnologiche…). Essenziale tra questi la “spinta imprenditoriale”  idea/sogno imprenditoriale che capita all’inizio dell’attività e in momenti successivi come a un declino (avere nuove idee imprenditoriali). Il sistema impresa evolve attraverso: - Fasi di stabilità  le cose si mantengono così come sono (fatturato, dimensione dell’azienda…).

FATTURATO

- Fasi di cambiamento  può essere positivo (crescita e sviluppo dell’azienda) o negativo (fasi di declino e crisi). Queste fasi si alternano tra loro e possiamo rappresentare il CICLO DI VITA DELL’IMPRESA, ovvero da quando nasce a quando muore.

TEMPO

Possiamo trovare 4 fasi principali: 1) Introduzione  nascita dell’impresa: fatturato basso e costi e investimenti alti. 2) Sviluppo  l’impresa è conosciuta sul mercato e il fatturato aumenta (fase di massimo sviluppo dell’impresa) 3) Maturità  il fatturato non sale più, ormai sei all’apice delle tue vendite 4) Declino  arrivano altre imprese attratte dai risultati positivi della tua azienda: concorrenti. Il fatturato inizia a diminuire. A questo punto o l’azienda ha una nuova idea imprenditoriale e fa partire un nuovo ciclo di vita o continua a perdere quote di vendita e chiude. N.B. questo processo può essere rappresentativo per ogni prodotto dell’azienda o per ogni settore (es. settore tessile). La durata del ciclo di vita dell’azienda dipende:

1) Dal settore in cui si opera  tecnologico: corto, aerospaziale: lungo. 2) Dalle scelte che prende l’azienda L’obbiettivo dell’impresa è ridurre la durata di certe fasi (introduzione e declino  più costi e meno fatturato) e aumentarne altre (sviluppo e maturità  meno costi e maggiorie fatturato). LE MODALITA’ DI CRESCITA DELL’IMPRESA L’impresa può seguire due alternative fondamentali: espandere la propria presenza nel settore originario oppure diversificare in nuovi settori. La prima scelta può essere attuata attraverso l’entrata in NUOVE AREE GEOGRAFICHE, attraverso l’esportazione dei propri prodotti, accordi con imprese all’estero oppure investimenti diretti nel nuovo ambito geografico. Questi investimenti possono essere rivolti ad acquisire unità aziendali già esistenti oppure a creare nuova capacità produttiva in Paesi diversi dal proprio. L’impresa può espandersi all’estero anche in business diversi da quello originario; quindi, nell’ambito di una crescita diversificata. Una seconda modalità di crescita nel business originario consiste nell’ESTENSIONE DELLA GAMMA DI OFFERTA  ampliamento della combinazione prodotto-mercato. Ansoff descrive tre possibili situazioni: l’introduzione di nuovi prodotti nello stesso mercato; l’introduzione di nuovi prodotti in nuovi mercati; l’introduzione di nuovi prodotti in nuovi mercati. L’estensione delle attività realizzate internamente all’impresa, e collocate a monte e/o a valle di quelle realizzate in origine (A MONTE: si ha quando un’azienda decide di assumere il controllo di uno step antecedente a quello già svolto, es. un’impresa assemblatrice di automobili, inizia a produrre volanti. A VALLE: controllo da parte di un’azienda di un passaggio successivo rispetto a quello che già ricopre, es. un’impresa assemblatrice di automobili apre una concessionaria di vendita) rappresenta un’ulteriore modalità di espansione, indicata com...


Similar Free PDFs