Etnia ED Etnicità (cap. 4-5 parte II)ANTROPOLOGIA PER INSEGNARE PDF

Title Etnia ED Etnicità (cap. 4-5 parte II)ANTROPOLOGIA PER INSEGNARE
Course Antropologia culturale
Institution Università degli Studi di Milano-Bicocca
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ANTROPOLOGIA PER INSEGNARE...


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ETNIA ED ETNICITÀ L’agge&vo etnico è un agge&vo che è apparentemente neutro ma ha molto da dire rispe7o al tema dell’iden8tà (che dice solo io/noi/loro). Viene spesso associato a un gruppo par8colare di persone, e di conseguenza, anche qui emerge una alterità, andando a relegare l’Altro dentro una categoria di presunta omogeneità che non rientra nella nostra tradizione è spesso a7ribuito a pra8che culturali percepite, appunto, altre da quelle di una cultura globalizzata. ETIMOLOGIA DEL TERMINE • Deriva dalla Grecia classica del quarto-quinto secolo a.C, in par8colare ci si riferiva ad una categoria poli8ca con un’accezione peggiora8va, in riferimento a coloro che non avevano is8tuzioni poli8che (sia che fossero pastori greci sia che fossero barbari non greci). Si so7olineava quindi la mancanza di qualcosa. • U8lizzata anche nei nazionalismi o7ocenteschi: NAZIONE

ETNIA

Nazione come comunanza razziale (periodo del razzismo scien8fico)

Popoli che non sarebbero mai potu8 diventare nazione (inteso come stadio evolu8vo riservato a razze superiori) — o&ca di inferiorità

Nazione come proge7o poli8ca a base volontaria (si aderisce per volontà)

Nazione per dife7o: popolo che aspira a diventare nazione ma non è ancora riuscito a superare la predominanza dei legami di sangue

Quindi, etnia si impone come termine usato per indicare una forma di appartenenza pre-poli8ca, inferiore allo stato: permane un’accezione nega8va e dispregia8va, ed etnico è u8lizzato come agge&vo di categoria residuale (dato un noi, ciò che non rientra nella nostra tradizione, il residuo di ciò che rimane lo definiamo etnico). CONCEZIONE CLASSICA DI ENTIA/GRUPPO ETNICO Gruppo umano circoscrivibile (importante la circoscrivibilità delle culture) che condivide una stessa cultura, una stessa lingua, stesse tradizioni, stesso territorio. Quindi nasce una sorta di idea di origine comune, in cui il gruppo si fonda su una condivisione di un legame di sangue (comunità di sangue). CONTRIBUTO DI FREDRIK BARTH (anni ’60) Egli deostruisce il modo di concepire i gruppi etnici teorizzando il PARADIGMA ETNICO: • Si può riconoscere un’etnia dal momento che possiamo isolarla dal resto, ovvero la me&amo in rapporto ad un’alterità: esistono delle differenze tra etnie, ma sono esse che devono ritenersi diverse. Non è un agge&vo che a7ribuiamo dall’esterno ma sono i membri di tale gruppo a dircelo • Me7ere in gioco la self-ascrip8on (auto-determinazione): ogni gruppo deve auto-determinarsi e autoriconoscersi come gruppo dis8nto dagli altri in prospe&va etnica • Cri8ca all’idea di coincidenza funzionalista tra cultura-società-territorio: per creare dis8nzione etnica c’è interazione tra gruppi. Inoltre, • Non si a7ribuisce importanza all’aspe7o soma8co delle persone come dis8nzioni etniche • La differenza etnica va compresa (è una categoria di iden8ficazione) • Non esistono cara7eris8che predefinite che perme7ono di capire chi è un gruppo etnico e chi no • Focalizzarsi su ciò che man8ene il confine etnico di natura sociale GRUPPI ETNICI E DIFFERENZE CULTURALI I contenu8 culturali perme7ono il mantenimento dell’idea di un confine etnico, ma ogni gruppo considera come significa8vi elemen8 differen8 per riconoscersi come gruppo differente. L’iden8tà etnica si definisce in termini contrasta8vi in rapporto ad un’alterità da cui si vuole differenziare. L’appartenenza etnica non riamando a cara7eris8che eterne e immutabili, ma a cara7eris8che culturali stabilite in un contesto dai gruppi che di volta in volta ogni gruppo può scegliere l’aspe7o a cui dare più significato.

DIVERSI MODO DI UTILIZZARE IL TERMINE “ETNIA” A. In senso reificante/essenzializzante: processo a7raverso cui vengono u8lizza8 come se corrispondessero a cose concrete realmente esisten8 e dotate di un’essenza immutabile. B. In senso regolaMvo: etnia non corrisponde a una realtà omogenea e coerente, ma va considerato come uno strumento a7raverso cui viene regolato e organizzato il discorso umano sulla diversità culturale. ETNICITÀ Sen8mento iden8tario di appartenenza ad una colle&vità determinato da interazioni sociali, interpretato su base etnica in cui l’elemento culturale ha un ruolo centrale. Può essere definito un sen8mento primordiale, non perché è naturale, ma perché affonda le sue radici nel bisogno di appartenenza connaturato alla costruzione di un’iden8tà individuale stabile. Il contributo delle teorie strumentaliste e mobilitazioniste dell’etnicità (anni ’70) cambia il modo di approcciarsi al conce7o di etnia/etnicità. In par8colare si pone l’accento sul potere. Il gruppo etnico è il gruppo di interesse, ovvero persone che si percepiscono unite per seguire obbie&vi comuni. L’etnicità diventa quindi un sen8mento che si a&va e viene mobilitato in situazioni di confli7o e di lo7a per le risorse (economiche, poli8che…). A questo proposito il contributo di ABNER COHEN risulta di grande importanza. Egli considera l’etnicità come forma di interazione tra gruppi culturali, in par8colare si chiede: quando emerge la differenza etnica? Se la differenza economica tra gruppi sociali all’interno di una società (quindi se la gerarchi economica) segue una dis8nzione etnica nasce la differenza etnica. Egli afferma che se il divario economico è trasversale a due gruppi sociali, è più facile che emerga una differenza di classe; se invece il divario economico segue una dis8nzione di etnie, è più facile che l’etnicità venga rafforzata. quindi, dove un gruppo etnico occupa un livello inferiore gerarchicamente di inferiorità a livello economicopoli8co in una società, allora si rafforza l’etnicità (proprio come forza di interazione sociale). Il gruppo etnico = gruppi sociali che si dis8nguono in termini di etnicità, ovvero di una selezione di tra& culturali ritenu8 rilevan8 e dis8n8vi da parte dei membri del gruppo stesso. La classe sociale = gruppi sociali ordina8 gerarchicamente in base a criteri economici. La dimensione economica prevale nel creare una gerarchia. USI POLITICI DELL’ETNICITÀ I confli& etnici sono un esempio di u8lizzo poli8co dell’etnicità: la valorizzazione delle differenze può essere mobilitata per arrivare alla negoziazione dell’altro (esclusioni o addiri7ura eliminazione fisica). Essi non si fondano necessariamente sulla differenza di cultura, lingua o origini, ma anche a7ribuito all’Altro. Spesso avvengono tra gruppi molto simili sul piano linguis8co e culturale che condividono uno stesso territorio, in cui vengono enfa8zza8 uno o più elemen8 di differenziazione (la differenza diventa uno s8gma). ESEMPIO DEL RWANDA 1994 tra Hutu e Tutsi • 800 mila persone uccise • Sterminio sistema8co di gruppo definito genocidio • Interpretato come effe7o del tribalismo cara7eris8co dei popoli africani • Per comprende questo è importanza analizzare il processo di etnicizzazione dei na8vi compiuto dai colonizzatori europei • Prima del confli7o Hutu e Tutsi parlavano stessa lingua, vivevano nello stesso territorio: sebbene esistessero alcuni stereo8pi fisici era impossibile capire l’appartenenza etnica • Secondo una leggenda locale i Tutsi erano un popolo di pastori del nord, gli Hutu erano agricoltori autoctoni • L’incontro con i conquistatori si era risolto con la definizione di una complementarietà dei due gruppi: c’era un unico elemento di dis8nzione, quello occupazionale (Tutsi aristocra8ci, Hutu rituali). • Belgi nel 1918 vogliono garan8re un documento di riconoscimento cn riferimento etnico: il criterio di dis8nzione etnica ado7ato fu il numero di bovini possedu8 (> 10 buoi: Tutsi, < 10 buoi: Hutu) • 1959 - repubblica controllata da Hutu • 1962: indipendenza del Belgio (nuove persecuzioni Tutsi fino al 1994)...


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