Genesi 1,1 - 1,2 PDF

Title Genesi 1,1 - 1,2
Course Psicologia della personalità
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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Summary

Nel seguente file vi sono gli appunti presi a lezione sulla Genesi. Corso di Teologia II. Professor Pessani...


Description

Teologia II I. Il racconto di Genesi 1 1. La pagina di Genesi 1,1 - 2, 4 è un testo particolarmente solenne, molto simile ad un inno liturgico. 2. Mostra una struttura pensata e studiata attentamente: lo schema numerico, le ripetizioni, i parallelismi, i ritornelli che scandiscono il racconto ne sono una prova. 3. Il testo rivela la sua origine: l’ambiente sacerdotale che aveva dimestichezza con le solenni liturgie celebrate al Tempio di Gerusalemme, si nota un incedere liturgico e rituale. 4. Il testo sembra costituire, all’inizio della Bibbia, una grande e solenne celebrazione di Dio, è un inno al Dio creatore e alla creazione. Il secondo racconto è di 500 anni dopo. Qui l’autore dice Dio è il creatore di tutto. Come ha creato l’Universo? E l’uomo? Ha creato tutti in 6 giorni e il 7 si è riposato. Questo racconto non ha valenza scientifica ma è in chiave teologica. C’è qualcosa che preesiste e Dio più che creare ordina, mette a posto. “In principio Dio creò il cielo e la terra” un creare non dal nulla ma un ordinare, mettere a posto quello che c’era già. Creò i cieli e la terra, estremi per dire che l’universo c’è. Dio è il soggetto agente. (lezione che ci arriva alla Bibbia). Struttura del racconto sacerdotale (P) di Genesi 1,1-2, 4a Genesi 1,1-2 introduzione Genesi 1,3-31 corpo del racconto Genesi 2,1-4a conclusione 5. Il principio settenario. Il testo è organizzato attorno al numero sette. Sette sono i giorni e Dieci sono le parole di Dio, quasi a richiamare il Decalogo. L’insistenza sul numero sette, simbolo di completezza e di perfezione, vuole così indicare che “tutto” ciò che esiste è stato creato da Dio ed è cosa buona. 6. Secondo l’autore è il ritmo temporale della settimana che articola l’opera della Creazione. Vi sono sei giorni di lavoro e uno di riposo, il settimo giorno, il sabato, in cui Dio cessa di operare; in cui porta a compimento l’opera che aveva fatto. 7. Genesi 1 non contiene soltanto l’atto di creare, ma anche quello di cessare di creare e il settimo giorno indica la destinazione della creazione e dell’uomo verso il riposo con Dio. 8. Principio binario: cielo e terra. Nei sei giorni di creazione tre sono dedicati agli oggetti celesti e tre agli oggetti terrestri. Cielo

Terra

I GIORNO: luce

III GIORNO: mare, terra asciutta, vegetazione

II GIORNO: firmamento

V GIORNO: pesci, uccelli

IV GIORNO: luminari e

VI GIORNO: animali terrestri, l’uomo

9. Inoltre nei primi tre giorni sono creati oggetti immobili, negli ultimi tre oggetti mobili. Immobili: I giorno luce; II cielo/acque; III terra/acque

Mobili: IV giorno luminari; V uccelli e pesci; VI animali terrestri e l’uomo 1^ capitolo della genesi: Genesi 1, 1 In principio creò Dio i cieli e la terra 1. Il nome di Dio è presentato con il termine comune ‘Elohim. L’autore sottolinea l’unicità, la trascendenza e la sovranità assoluta di Dio. 2. In principio non significa l’inizio assoluto, ma soltanto l’inizio della storia tra Dio e il creato. Il testo non dice se il mondo nasce dal nulla, all’autore biblico non interessa. 3. Dio creò il cielo e la terra: sono i due estremi per dire l’universo, non spiegano se la materia è eterna. 4. L’atto della creazione è descritto usando il verno ebraico bara’, Dio come l’unico soggetto agente. Sono racconti mitici, offrono una spiegazione ai grandi interrogativi che riguardano l’uomo: perché la vita, perché l’uomo, perché il male, perché gli uomini parlano lingue differenti. Tutte le opere sono fatte da Dio e poste dinnanzi all’uomo affinché gli dia un nome. Nella bibbia non c’è spazio per l’idolatria. La luna, il sole sono cose inventate. La creazione dell’uomo e della donna I. La creazione dell’uomo - Genesi 1, 26-29 1,26 Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». ● Facciamo: in questo verbo confluiscono le forme verbali dire e fare. ● Perché Dio parla al plurale? Diverse ipotesi: - è un plurale di maestà, - è il residuo di un mito antico di tipo politeista - Dio parla agli angeli - Dio si rivolge alle opere della creazione - Dio parla a sé stesso - Dio parla al proprio architetto e/o costruttore, questa figura è stata identificata con la - Dio si rivolge all’uomo ● Il creato è pronto ad accogliere l’uomo, il plurale usato investe il creato e l’uomo, ultima delle creature. ● L’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza, dice il Signore Dio. L’uomo è fatto ad «immagine» e «somiglianza» di Dio.  Immagine:  tselem in ebraico, significa in italiano calco, copia, statua  eikón in greco  imago in latino  Somiglianza:  demut in ebraico, è un termine astratto indica la forza con cui si fa l’immagine  Omoiósis

 Similitudo ● L’uomo creato immagine e somiglianza di Dio significa: - Dio crea la creatura che gli è conforme, con la quale parlare dialogare, entrare in relazione con lui. - Dio crea un pater con cui dialogare. - Davanti a Dio non c’è un individuo, ma tutto il genere umano. ● Adam significa tratto dalla terra, qui ha un valore collettivo. L’uomo, homo, imago Dei, è dunque capax Dei, capace di entrare in relazione con Dio. ● L’uomo è fatto immagine di Dio, questo esprime un rapporto di filialità, l’uomo è figlio di Dio. Ma è anche presente il tema della alterità e della comunione. ● Domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra Dio è nel mondo, là dove c’è l’uomo: ecco perché all’uomo è concesso il dominio sul creato. ● L’uomo è il sigillo di Dio sulla creazione, è il suo rappresentante, la sua immagine non viene meno anche quando l’uomo si macchia di peccato. Dio è pronto ad accogliere l’uomo. Il plurale è usato per abbracciare il creato (piante, fiori…) c’era tutto ma mancava l’uomo. L’uomo come ultima delle creature. Dio il settimo giorno si è astenuto dal creare e quindi anche l’uomo deve astenersi dal lavorare… Racconto marcatamente religioso, sacerdotale. Vuole spiegare l’importanza del precetto del sabato. Il settimo giorno ci dice la destinazione dell’uomo chiamato a godere dei beni della creazione fatta da dio, l’uomo è invitato a riposarsi. “a nostra immagine a nostra somiglianza”  immagine è il calco, la copia. L’uomo è un caldo di Dio, se voglio conoscere Dio guardo l’uomo. Dio crea l’uomo a lui conforme con cui dialogare, con cui entrare in relazione. Al dio cristiano non piace stare da solo e ha avuto bisogno di avere una creatura che fosse alla sua altezza. Dio ha creato tante cose ma solo con animali e piante… non riusciva a dialogare e allora il sesto giorno crea l’uomo. Dio immagina già tutto il genere umano: “maschio e femmina li creò” Adamo = tratto dalla terra, è un nome generico. Uomo fatto di terra è immagine e somiglianza di Dio, è in grado di entrare in relazione con dio. Cibo e parola  due relazioni fondamentali per l’uomo, le due azioni che maggiormente necessitiamo. L’uomo ha bisogno di relazione. L’uomo nella creazione e nell’essere immagine e somiglianza di Dio si scopre figlio. Adamo scopre ed è chiamato a riconoscersi figlio. Quando salta questa conoscenza ci sarà il tema del peccato. Anche presente il tema dell’alterità, cioè di essere altro rispetto mia madre e mio padre. Siamo diversi ma tutti cerchiamo una comunione = uniti insieme, stare insieme. Questi sono il fondamento dell’ecologia cristiana: l’uomo è chiamato alla comunione con dio ma anche con tutte le altre creature.

All’uomo è dato il dominio sul creato, rispettoso, che non offende il creato, non lo deturpa, lo rispetta. Perché l’uomo sa che deve consegnarlo ai suoi figli, meglio di come lui l’ha ricevuto. Su tutte le cose devi dominare ma tutte devi rispettarle se no ti macchi di peccato (= vieni meno alla tua responsabilità di essere umano che rispetta ciò che è stato creato). L’uomo è creato maschio e femmina  differenza sessuale non solo esteriore ma anche interiore. L’uomo dal punto di vista corporeo ha una struttura diversa dalla donna, ma c’è anche una differenza di sensibilità. Ma c’è unità e dualità. Unità perché l’uomo è uno, dualità perché li creò maschio e femmina. Nella categoria uomo c’è già la presenza dell’uomo e della donna. L’uomo è più grande del suo comportamento sessuale. C’è un disegno più grande che riguarda la capacità di entrare in relazione con i propri simili e con Dio. L’uomo è l’essere fondamentale, senza lui la creazione non avrebbe senso. Mettere a disposizione dell’uomo. Dio ha creato non l’uomo o la donna, ha creato l’uomo e la donna, il maschio e la femmina. Ha creato la prima coppia. L’uomo e la donna hanno in sé l’immagine di Dio. Se voglio conoscere Dio devo guardare la coppia. La sessualità è il compimento dell’azione creatrice di Dio, fa parte di noi stessi, non è uno spiacevole percorso. La polarità maschio-femmina. III. L’uomo è creato maschio e femmina: Genesi 1,27 1,27 E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. ● Differenza sessuale: maschio e femmina, il principio maschile/femminile non è solo esteriore, ma anche interiore. In ciascun essere umano creato vi è unità e nello stesso tempo dualità: c’è unità perché l’uomo è uno, c’è dualità perché questa differenza si struttura in maschile e femminile. ● L’uomo non può essere definito semplicemente a partire dai suoi comportamenti, bensì dall’unità fondamentale che è in lui, che sta a monte dei suoi comportamenti e di essi è più grande. Un uomo è un uomo perché ha in sé la dualità maschile e femminile. ● L’uomo è più grande del suo comportamento sessuale, la sua grandezza è in ordine al disegno di Dio, che ha voluto l’uomo maschio e femmina. ● Il racconto della Genesi vuole dirci che l’uomo e la donna costituiscono nel loro insieme l’essere fondamentale. Si può parlare di umanità là dove c’è la presenza dell’uomo e della donna. ● L’essere dell’uomo immagine di Dio non è una qualità accidentale. L’uomo esiste in quanto immagine di Dio. ● Dio ha creato non l’uomo o la donna, ha creato l’uomo e la donna., il maschio e la femmina. ● La coppia uomo-donna porta l’immagine di Dio, è la realtà che più si avvicina e rappresenta Dio. ● Il legame tra maschio e femmina è immagine dell’alleanza di Dio con l’uomo, è figura dell’amore di Dio, della sua forza creatrice e della sua fedeltà, della sua fecondità.

● L’uomo realizza sé stesso pienamente quando vive in relazione e considera che all’interno di questa relazionalità umana la differenza fondamentale, costitutiva del suo essere uomo è la polarità uomo-donna, maschio-femmina. ● L’unità tra l’uomo e la donna è un rapporto che realizza pienamente entrambi, la sua sorgente si trova in Dio. In questo modo la sessualità non è uno spiacevole incidente, un male, ma è il compimento dell’azione creatrice di Dio. ● L’uomo è un essere in relazione con Dio e con gli altri. La relazionalità è posta nell’atto creatore di Dio, non dipende dalla fede, nemmeno il peccato la può distruggere. ● La relazionalità è costitutiva anche tra gli uomini e si esprime anzitutto nella differenziazione sessuale. L’uomo in quanto tale non esiste, esiste in quanto maschio e femmina. L’immagine di Dio si completa nell’unione dell’uno con l’altra. ● L’alleanza tra l’uomo e la donna è un patto tra due pater differenti. La sessualità va vista come il senso fondamentale di ogni differenza e va riconosciuta come chiamata alla relazione amorosa e creatrice. ● Inoltre, se Dio è sempre fedele all’uomo, nonostante i suoi peccati, e non viene meno alla alleanza che ha stabilito, significa che la medesima dimensione di fedeltà deve caratterizzare il rapporto uomo donna Differenziazione sessuale nell’approccio con Dio. ● La sessualità è positiva non in sé stessa o per se stessa, ma in rapporto a Dio, perché: - lo specchio della realtà è Dio, che ha creato l’universo per amore; - è creata come realtà molto buona. - rimanda alla Trinità di Dio, comunione delle tre Persone Divine. I padri della Chiesa vedevano nella creazione la triplice presenza di Dio Padre, il Creatore; del Figlio, tutta la creazione è in lui, egli è il compimento della creazione; dello Spirito santo, è il soffio che aleggiava sulle acque, che Dio ha posto nell’uomo. La sessualità è positiva in rapporto a Dio perché è lo specchio della realtà di Dio. Rembrandt: La parabola del Padre misericordioso -> dipinge una mano di dio maschile e una femminile.

Chi è l’uomo? Antropologia Teologica ● L’uomo è un essere che parla. Dio ci ha dato due orecchie, ma soltanto una bocca, proprio per ascoltare il doppio e parlare la metà. ● L’uomo è un essere che conosce e che pensa. L’uomo che non coltiva l’abitudine di pensare perde il più grande piacere della vita. ● L’uomo è un essere che ama. L’amore è come il morbillo: dobbiamo passarci tutti.

● L’uomo è un essere che lavora. Il lavoro non mi piace, non piace a nessuno, ma a me piace quello che c’è nel lavoro: la possibilità di trovare sé stessi. ● L’uomo è un essere che soffre e muore. Il dolore e la morte sono parte della vita. Rifiutarli è rifiutare la vita stessa. ● L’uomo è un essere che crede. Quello che sei è il dono di Dio a te, quello che diventi è il tuo dono a Dio. ● L’uomo è un essere che spera. Finché respiro, spero. E ancora: - L’uomo è un essere «aperto al mondo» - L’uomo è un essere funzionale alla tecnica - L’uomo è un essere neuronale - L’uomo è l’essere dell’assoluta trascendenza di Dio...


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