Giornale 32Giornalismo fra giovani studenti PDF

Title Giornale 32Giornalismo fra giovani studenti
Author Marco Bucci
Course Letteratura italiana
Institution Università degli Studi di Roma Tor Vergata
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Summary

Articli prodotti dagli tudenti del Liceo Gullace....


Description

PERIODICO D'INFORMAZIONE DEL LICEO SCIENTIFICO TERESA T. GULLACE N.32 NOVEMBRE 2017

Il Liceo Scientifico Teresa Gullace Talotta di Roma e la Redazione de L’Urlo di Teresa incontrano lo scrittore Erri De Luca. Martedì 23 novembre 2017 Aula Magna Piazza Cavalieri del Lavoro Ore 11,30-13.00 In questo nuovo numero de L'Urlo di Teresa si è deciso di affrontare il tema della violenza maschile sulle donne tentando di analizzare tale fenomeno nei suoi diversi apetti: le leggi contro il femminicidio in Italia e all'estero, quando un comportamento può definirsi violenza, il femminismo e le sue autrici, la violenza di genere dentro e fuori le mura domestiche, l'inchiesta sul movimento Femen, un'intervista alle studentesse dell'Istituto Piaget , le donne protagoniste nel 1944 del ponte di ferro. Altri articoli su questo argomento usciranno a breve sul nostro blog. Nelle riunioni di redazione abbiamo discusso, ci siamo confrontati e interrogati su questo problema e su come il nostro giornale potesse essere uno strumento per informare e sensibilizzare in funzione del cambiamento. Per questo abbiamo deciso di dichiarare apertamente la nostra netta presa di posizione in difesa dei diritti delle donne. Per questo abbiamo deciso di sostenere anche la manifestazione del 25 Novembre, con partenza alle ore 14 da piazza della Repubblica, indetta dal movimento Non una di meno in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il 32° numero uscirà in occasione dell'incontro promosso da L'Urlo di Teresa con lo scrittore Erri De Luca. Abbiamo voluto fortemente questo evento convinti che possa essere una grande opportunità di crescita per tutta la comunità scolastica. La lingua italiana come strumento di libertà e per l'affermazione dei diritti, capace di mettere in crisi stereotipi e pregiudizi: questo è quello che con i suoi libri insegna Erri De Luca. Marco Bucci, caporedattore

IL FEMMINISMO E LE SUE AUTRICI

Gia con Mary Wollstonecraft(1759-1797), la madre della celebre Mary Shelley, vi è una denuncia della condizione femminile nel suo libro “A Vindication of the Rights of Woman” nel quale l’autrice afferma che le donne condividono pari dignità con gli uomini e che la loro esclusione dall’istruzione le pone in uno stato di sottomissione nei confronti dell’uomo. Durante la prima ondata del femminismo con Virginia Wolf (1882-1941) si ha una critica più completa favorita dai primi movimenti femministi che con le loro suffragette si battevano per il diritto al voto delle donne. Da segnalare è anche Simone de Beauvoir con il suo libro “Il secondo sesso” durante la transizione tra il primo e il secondo femminismo. In quest’ultima, più precisamente in America, con Kate Millett si approfondisce il concetto degli stereotipi che portano al contrasto tra la figura maschile e femminile. Sempre in America con Elaine Showalter abbiamo un analisi critica della letteratura femminista che avrà molta influenza e la divisione di quest’ ultima in tre tipologie: Femminile, Femminista e Femmina, dove la prima imita la scrittura maschile, la seconda esprime protesta e la terza permette di riscoprire la propria femminilità. Con Michèle Barrett invece abbiamo un tentativo di fusione con l’idea di emancipazione femminista e la dottrina marxista riprendendo l’analisi delle classi condotta da quest’ ultima con l’intento di applicarlo anche all’ idea di donna nel campo lavorativo. Con Juliet Mitchell o Lacan abbiamo invece una fusione con la psicologia freudiana per approfondire il tema della discriminazione nell’ambito familiare e nello studio della figura paterna. Con il terzo femminismo emergono le nuove idee di intellettuali e donne del Medio Oriente, ancora in molti stati trattate da inferiori per motivi politico-religiosi e le donne di colore per le quali il movimento femminista degli anni precedenti era risultato meno manifesto alla collettività internazionale. Alfonso Maiorca IV A ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

RECENSIONE DEL LIBRO "LA PAROLA CONTRARIA" DI ERRI DE LUCA Uno dei più famosi lavori dello scrittore napoletano Erri De Luca, s’intitola “La parola contraria”, scritto con la volontà di poter esprimere liberamente la sua opinione sulla costruzione del TAV in Val di Susa. Per questo è stato anche accusato di istigazione a delinquere a causa delle sue parole in difesa dei sabotaggi al cantiere del TAV. Il libro, pubblicato dalla Feltrinelli, nonostante risulti molto sintetico nelle sue 62 pagine, coinvolge molto e sottolinea la convinzione e la fermezza dell’autore nel sostenere le sue idee. De Luca parte da George Orwell e l’ Omaggio alla Catalogna, egli afferma che proprio questo scrittore lo istigò a

diventare anarchico, lo definisce come “il primo picchetto piantato di una mia tenda accampata fuori da ogni partito e parlamento”. Ma si ispira anche ad altre famose opere come I racconti di Kolyma di Shalamov per l’istigazione alla pazienza e alla resistenza, o ancora ai labirinti eruditi di Borges per l’invito a sporgersi sulla profondità delle mitologie. Per ultimo, ma non meno importante, a Pasolini “mi istigava a formarmi un’opinione in disaccordo con lui”.

De Luca definendosi un anarchico alla Orwell istiga i giovani a ribellarsi a ciò che non li convince. Per l’accusa fu difficile provare i cosiddetti comportamenti violenti dell’autore, anche se si continuava descrivere le opinioni dello scrittore come dinamiche che “istigano” e quindi pericolose. Erri, nella sua difesa si avvale del suo ruolo di scrittore, si appella all’articolo 21 della Costituzione Italiana che riguarda proprio la libertà di parola, che lui in quanto personaggio “di spicco” ha compito di proteggere. Nel libro, sostiene inoltre che in Val di Susa fu messo in atto uno stupro del territorio nonché una speculazione dichiarata e che le informazioni diffuse dalla stampa risultano diffamatorie e fanno passare un messaggio assolutamente sbagliato, quindi il libro oltre a rappresentare la difesa personale dell’autore che si rifiutò di chiamare dei testimoni in suo favore, rappresenta anche un metodo di buona informazione. Le parole che portarono in tribunale De Luca furono “la TAV va sabotata”, per questo fu denunciato dalla ditta costruttrice Lyon Turin Ferroviarie. Lui si appellò al diritto di utilizzare il verbo sabotare come non ristretto al solo significato materiale come pretendevano i pubblici ministeri ma al più largo della lingua italiana. Si mostrerà anche pronto, se condannato, a vedersi negato il beneficio della sospensione della condizionale della pena, che si applica all’ipotesi che il reo non ci ricaschi, infatti lui non vuole assolutamente rinunciare alle sue idee e dice, citando testuali parole, “sul banco degli imputati mi piazzano da solo, ma solo lì potranno. Nell’aula e fuori, isolata è l’accusa”, infatti in molti condividevano l’idea di De Luca poiché la trivellazione causerebbe la dispersione di amianto e altre sostanze radioattive nell’aria, e ciò danneggerebbe gravemente gli abitanti, mentre il TAV sarebbe utilizzato solo per il 17% e ridurrebbe il tempo del percorso solo di un’ora. Nel libro Erri De Luca afferma di voler essere lo scrittore incontrato per caso, che mischia le pagine ai nascenti sentimenti di giustizia che formano il carattere di un giovane cittadino. Grazie alla sua scrittura ci riuscirà! Tutti dovrebbero leggere un libro di quest’autore, è genuino ed esprime liberamente le sue idee senza filtri nè paure. Noi studenti del Liceo Gullace avremo presto anche l’onore di incontrarlo il 23 Novembre alle 11.30 nell’Aula Magna della sede centrale. Sara Torresi IV C

LA VIOLENZA DI GENERE DENTRO E FUORI LE MURA DOMESTICHE

La violenza di genere è un problema che esiste da sempre ma solo di recente si prova nel nostro paese a porvi rimedio. Circa 6 milioni di donne in Italia hanno sperimentato nella loro vita violenza verbale, sessuale o fisica. Stando ai rapporti dell’ Istat queste violenze sono commesse sia all’interno che all’esterno delle mura domestiche, infatti, sebbene molti dei reati vengano commessi da partner o ex-partner, altrettanti sono opera di parenti, amici, conoscenti o anche sconosciuti. Per quanto riguarda le violenze domestiche, spesso coinvolgono le donne di origine rumena, ucraina e moldava, non ci sono molti dati sulle donne di religione islamica. Fortunatamente, sempre secondo i dati raccolti dall’Istat, tra il 2006 e il 2014 la situazione è migliorata: vi è stato un calo nelle percentuali di violenze fisiche, verbali e sessuali, vi è un forte aumento nella soddisfazione dei servizi offerti delle forze dell’ordine e associazioni, e, sono sempre molte di più le donne che hanno il coraggio di reagire e denunciare i propri persecutori e di allontanarsi volontariamente da loro.È proprio al fine di proteggere queste donne che vengono creati i centri anti-violenza ; esempio di ciò è il centro di Lucha y Siesta, situato nei pressi della stazione della metro A di Lucio Sestio, dove le donne che hanno avuto esperienze traumatiche possono trovare rifugio e conforto Sfortunatamente, nonostante i grandi passi avanti fatti negli ultimi dieci anni la percentuale generale di crimini di questo genere è ancora molto alta. Per fronteggiare il problema della violenza di genere, le Nazioni Unite hanno riconosciuto questa offesa come una violazione dei diritti umani e nel 1999 hanno perciò deliberato che il 25 novembre è da considerarsi come la “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Atti come questo e la creazione di centri antiviolenza sono sicuramente i primi passi per debellare questo fenomeno che coinvolge moltissime donne in ogni parte del mondo. Giordano Pigiani V E ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

ANCHE IL PIAGET LOTTA PER LE DONNE

La redazione dell’Urlo di Teresa il 31 ottobre 2017 ha deciso che il tema principe per questo numero sarà la condizione femminile. Si partirà da una serie di interviste mirate con i rappresentanti delle altre scuole superiori della zona Don Bosco come l’Argan e il Piaget per intraprendere con loro un confronto e un dialogo riguardo questo tema e al suo sviluppo.

La figura della donna, in particolar modo nella letteratura, è stata esaltata con il passare del tempo, soprattutto per il suo animo puro e angelico come nel Dolce Stil Novo. Ma non manca di certo anche chi abbia riconosciuto la tenacia e l’importanza della donna e lottato contro quegli uomini stolti che hanno usato loro violenza, un esempio ci viene dato con una poesia di William Shakespeare che scrisse: “Per tutte le violenze consumate su di lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le sue ali che avete tarpato, per tutto questo: in piedi, signori, davanti ad una Donna!” Proprio pensando a quanto appena esposto noi, Alessia e Claudia ci siamo messe in contatto con la rappresentante di Istituto del IISS Piaget Diaz, Gabriella Curcio. Con lei abbiamo avuto una intervista telefonica. Abbiamo posto le seguenti domande, alle quali Gabriella ha risposto con le seguenti osservazioni: 1. Avete mai svolto delle riflessioni sulla questione del femminicidio all’interno della vostra scuola? – Si, abbiamo svolto anche delle riflessioni scritte riguardo a tale argomento e durante l’autogestione quest’anno verranno affrontati approfondimenti. 2. Come vedreste o rappresentereste la figura della donna? -Essendo donna so di rappresentare la vitalità, la bellezza, la sensibilità e la forza! La forza di una donna nell’affrontare i problemi non credo l’abbiano gli uomini. 3. Secondo voi perché è praticata la violenza sulle donne? Quali misure si potrebbero prendere per la loro tutela? -Secondo me la violenza sulle donne è una sottomissione agita da parte dell’uomo perché sa che la donna può essere più forte, è più forte non fisicamente ma mentalmente e reagisce con la violenza nei suoi confronti proprio perché non è in grado di affrontarla. Un modo per tutelare le donne che hanno subito violenze è quello di farle parlare, raccontare e cercare di far capire alle donne maltrattate che non si deve aver paura di denunciare l’accaduto e le violenze subite. 4. Spesso vengono pronunciate frasi, espressioni o battute le cui parole hanno connotazione negative. Quali effetti psicologici possono scaturire sulle donne? -Alcuni effetti psicologici che possono manifestarsi nelle donne che subiscono non solo violenze fisiche, ma anche psicologiche possono essere: scarsa stima di sé, depressione, coazione a ripetere nella famiglia nei confronti dei propri figli, bassa autorevolezza, scarso interesse nel rapportarsi con le persone al di fuori del nucleo familiare, addirittura arrivare ad elogiare il marito, il compagno, il fidanzato che praticano violenza per paura che possa aumentare. 5. Il 25 Novembre è la giornata Internazionale contro la violenza sulle donne e a Roma si terrà una manifestazione alla quale noi dell’Urlo di Teresa prenderemo parte, anche voi potreste esserci? – Purtroppo le manifestazioni che vengono fatte in giornate precise non cambiano le cose, perché ogni giorno ci dovrebbero essere delle manifestazioni contro questa forma di violenza! Ma se

partecipare può fare la differenza, anche il Piaget potrebbe prenderne parte. 6. Quale è il vostro grido di difesa delle donne? – Sarebbe difficile parlar di un solo grido di difesa per il mondo delle donne, le donne hanno bisogno di essere tutelate tutti i giorni e in tutte le forme. Ma quello che secondo il mio parere deve essere urlato a queste donne è “Non aver paura, non vergognarsi e denunciare qualsiasi forma di violenza subita”. Come rappresentante del Piaget, Gabriella ha dichiarato di essere interessata ad intrattenere con noi altri confronti e dialoghi riguardo al tema, ha suggerito per i primi di Dicembre, durante la loro autogestione. Alessia Chiorlin V C, Claudia Chiorlin III N ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

QUANDO UN COMPORTAMENTO PUO' DEFINIRSI VIOLENZA

La violenza si può definire come un atto contro un’altra persona con l’intenzione di provocargli una sofferenza o una ferita. Non sempre però questa violenza genera una ferita visibile all’occhio umano. Spesso alcuni comportamenti, alcuni modi di fare, un accanimento contro un altro individuo generano ferite più profonde anche se invisibili. Queste sono le violenze psicologiche: comportamenti che alcuni assumono consapevolmente o inconsapevolmente nei confronti di altri. Il mobbing è uno di questi comportamenti, si ha soprattutto negli ambienti di lavoro dai colleghi o dai superiori. Spesso le vittime di questo tipo di violenza sono le donne che si vedono minacciare la perdita del posto di lavoro, a volte, anche se non sono disposte a sottostare a prestazioni sessuali. Ma ci sono anche uomini, caratterialmente più deboli di altri, che devono sottostare alle cattiverie di colleghi di stesso livello o più anziani, che per continuare a lavorare subiscono in silenzio le angherie e spesso cadono in forti depressioni che possono compromettere la loro serenità. Anche lo stalking è un altro tipo di comportamento che può essere definito violento. Il significato letterale del termine inglese è “fare la posta” cioè perseguitare una persona. Questo tipo di violenza, nella maggior parte dei casi, viene messa in atto da un uomo contro la propria ex. Queste ultime diventano vittime di persecuzioni telefoniche, appostamenti, ingiurie e nei casi più gravi sono aggredite e uccise. Negli ambienti militari spesso vengono generati comportamenti di nonnismo a scapito di nuove reclute da parte degli anziani. La vita militare è già dura di per sè e non serve a nessuno aumentare le sofferenze delle reclute. Negli ambienti scolastici, purtroppo, è il bullismo a fare da padrone. I ragazzi e le ragazze a scuola trovano divertente, a volte senza la consapevolezza delle ferite che possono lasciare, mettere in

difficoltà ragazzi/e caratterialmente più fragili o più piccoli di età. Non sempre è facile che le vittime reagiscano o denuncino questo tipo di violenza. Infatti, le vittime si sentono inferiori e socialmente poco accettate. Spesso, però, sono i carnefici ad essere delle persone poco sicure di sé, la loro violenza serve per farsi accettare. Giorgia Fioroni IV C ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

LEGGI CONTRO IL FEMMINICIDIO IN ITALIA E ALL’ESTERO

FEMMINICIDIO: Qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte. “Molti si chiedono perché è stata necessaria l’introduzione di una nuova parola, femminicidio, per un crimine che alla fine è “un omicidio come un altro”. Semplicemente perché non è un omicidio come un altro. Dietro alla catena ininterrotta di donne uccise in quanto donne c’è un grande movente che va portato allo scoperto, un nemico che si annida in ogni tipo di cultura e società: è l’atteggiamento culturale dominante che considera una moglie, compagna, fidanzata, figlia, sorella – insomma una donna –, come “qualcosa” da possedere e non “qualcuno” con pari diritti e dignità. Se la parola non vi piace, inventatevi un altro neologismo, troviamo insieme un termine più aggraziato e pertinente. Ma non facciamo finta che il dramma non esista.” – Serena Dandini È stato approvato dal Senato il decreto legge contro il femminicidio, confermando il testo della Camera senza nessuna modifica. Il testo della legge è diviso in 4 parti, di cui solo la prima si occupa propriamente di femminicidio (anche se solo con 5 articoli su 11), e le altre si occupano principalmente di sicurezza e norme di prevenzione sociale. Le principali novità della legge sono: l’introduzione dell’arresto in flagrante per maltrattamenti familiari e stalking, l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare e il loro controllo attraverso braccialetti elettronici e simili, anche con intercettazioni telefoniche. Ci sono inoltre aggravanti della pena se i maltrattamenti sono compiuti contro donne incinte o in presenza di minori. Le donne immigrate che subiscono violenze possono avere l’opportunità di ottenere il permesso di soggiorno e gli autori delle violenze potranno essere espulsi. La querela sarà irrevocabile per i casi più gravi, così da proteggere le donne da minacce successive alla denuncia. Sono stati stanziati 10 milioni di euro per un piano anti-violenza messo a disposizione sia per la

prevenzione in sé, ma anche per l’informazione sull’argomento. L’Italia in questi anni sta facendo molti passi avanti, ma a che punto siamo arrivati rispetto agli altri Stati? Innanzitutto, c’è da specificare che l’Italia non è il paese con la maggiore emergenza, poiché è in Nord Europa che la violenza di genere è più comune. Il Messico è, purtroppo, uno Stato in cui non esistono leggi a riguardo, e in cui, quindi, il femminicidio resta impunito anche se ormai all”ordine del giorno. La situazione è però migliore in altri Stati europei, in cui tutte le leggi hanno uno sfondo comune ma con aggiunte diverse, come in Spagna, in cui la persona offesa può ricevere aiuto finanziario e pratico che le permette di allontanarsi dalla casa comune, o come in Francia, in cui sono previste pene severe anche per chi abusa verbalmente della vittima. In Scozia lo stalking non è un crimine d’offesa, ma è comunque gestito come un delitto. Nella Gran Bretagna e negli Stati Uniti le norme anti-stalking hanno pene molto severe; in Australia questa legge ha valenze extra-territoriali, ovvero la vittima può portare in tribunale lo stalker anche se i due risiedono in stati diversi. In Cina, lo stalking è proibito da più di 30 anni, ma recentemente sono state ...


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