Scritture a libro giornale PDF

Title Scritture a libro giornale
Author Benedetta Ciaramitaro
Course Economia
Institution Università di Pisa
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Scritture a libro giornale relative a finanziamenti e altre operazioni...


Description

Scritture a libro giornale relative a Finanziamenti e altre operazioni con istituti di credito Finanziamenti Il circuito dei finanziamenti segue una direzione inversa rispetto a quello della produzione: parte da un’entrata monetaria (per conferimento di mezzi propri o finanziamenti di terzi) e si conclude con un'uscita monetaria (rimborso). Le operazioni relative al finanziamento, in fase di costituzione dell’azienda, rappresentano le prime operazioni necessarie per il reperimento dei mezzi finanziari che saranno successivamente impiegati nell’acquisizione dei fattori produttivi e durante la vita dell’azienda si affiancano a quelle del circuito della produzione. Infatti, anche la conclusione di quest’ultimo circuito (mediante gli incassi ricavi) alimenta da un lato il processo di investimento nel tempo, dall’altro la restituzione dei finanziamenti ricevuti. Si pone il problema fondamentale di sincronizzazione tra i due circuiti, tenuto conto da un lato dai tempi ed entità di investimenti e rimborsi da effettuare, dall’altro di tempi ed entità dei ritorni dai ricavi e di flussi di nuovi finanziamenti. Su questa dinamica di investimenti e finanziamenti agisce anche la possibilità di allungare i tempi di pagamento dei fornitori dei fattori produttivi e di ridurre i tempi di incasso dei ricavi. Su quest’ultimo punto è anche possibile effettuare una “smobilizzazione” (onerosa) dei crediti sorgenti dal circuito della produzione, ossia di anticipare la disponibilità di mezzi liquidi da essi derivanti mediante operazioni di finanziamento a breve termine, quali gli scoperti di conto corrente, lo sconto di cambiali, le anticipazioni su ricevute bancarie; si parla di “finanziamenti a breve termine” in quanto hanno scadenza breve, nel senso che l’istituto finanziatore richiede una copertura dell’esposizione finanziaria dell’azienda in un tempo breve e sono quindi destinati a finanziare investimenti che possano trasformarsi in denaro in tempi brevi. (crediti, scorte di magazzino).

Per quanto riguarda i finanziamenti a lungo termine, tipicamente mutui e prestiti obbligazionari, essi rappresentano al contrario tempi di rimborso pluriennali e sono generalmente connessi all’effettuazione di investimenti a lungo ciclo di rientro (impianti, macchinari, ecc.) Anche per i debiti di natura finanziaria il criterio di valutazione previsto dall’art. 2426 c.c. è quello del “costo ammortizzato, tenendo conto del fattore temporale”. Le società che redigono il bilancio in forma abbreviata hanno la facoltà di non applicare il criterio del costo ammortizzato e se gli effetti sono irrilevanti, lo stesso può non essere applicato ai debiti con scadenza entro i 12 mesi, se gli effetti sono di scarso rilievo e i costi di transazione sono di scarso rilievo. Il criterio del costo ammortizzato non viene preso in considerazione nell’ambito del nostro corso. Finanziamenti e mutui passivi Il mutuo passivo è una forma di finanziamento a medio lungo termine. Con il contratto di mutuo una parte consegna all’altra una determinata quantità di denaro con l’obbligo per quest’ultima alla restituzione. Il rimborso del prestito può avvenire in un’unica soluzione ovvero, come avviene nella quasi totalità dei casi, in modo graduale mediante un piano di rimborso, detto anche piano di ammortamento del mutuo, concordato tra le parti. Il contratto di mutuo è a titolo oneroso, in quanto chi riceve in prestito la somma di denaro deve corrispondere gli interessi. L’operazione si concretizza nelle seguenti fasi: la contrazione del mutuo, il pagamento degli interessi, il rimborso della somma mutuata. La fase che precede la contrazione del mutuo si definisce fase istruttoria, per la quale l’azienda sostiene degli oneri relativi all’analisi del merito di credito condotta dalla banca. I costi di transazione iniziali sostenuti per ottenere finanziamenti, quali, ad esempio, le spese di istruttoria, l’imposta sostitutiva su finanziamenti a medio termine, gli oneri di perizia dell’immobile, le commissioni dovute a intermediari finanziari ed eventuali altri costi di transazione iniziali sono rilevati tra i risconti attivi dell’attivo dello stato patrimoniale e partecipano al conto economico lungo la durata del prestito a quote costanti ad integrazione degli interessi passivi nominali del mutuo.

Al momento della contrazione la banca non ci erogherà l’intero valore nominale del mutuo accordato, ma la differenza decurtato degli oneri sopra menzionati. Se ipotizziamo un mutuo da 100.000 euro e oneri di istruttoria per euro 3.000, l’istituto ci accrediterà l’importo di euro 97.000.

Per quanto riguarda la rilevazione degli interessi da pagare alle scadenza prestabilite, si registrerà:

Le scadenze stabilite per il pagamento degli interessi possono variare in base a quanto stabilito nel contratto, possono essere mensili, trimestrali, semestrali, annuali. La banca addebita sul c/c dell’azienda sia l’importo degli interessi, calcolati al tasso concordato sul capitale utilizzato ed in genere posticipati, sia quello degli oneri bancari legati all’operazione di conto. La quota capitale sarà rimborsata in base agli accordi presi in sede di contratto, secondo il piano di ammortamento del mutuo. Il rimborso avviene, in genere, nella stessa data in cui vengono addebitati gli interessi. La scrittura del pagamento di una rata comprensiva di quota capitale e di interessi è la seguente:

La scadenza successiva vedrà l’addebito degli interessi calcolati sull’importo del mutuo residuo decurtato della quota capitale già pagata. In sede di assestamento: occorre verificare se al 31/12 ci sono interessi passivi già maturati che avranno la manifestazione finanziaria nell’anno successivo. In tal caso occorrerà prenderne atto e fare una scrittura con la quale rilevare la parte di debito già maturata al 31/12 dell’anno (Rateo passivo) e il relativo costo (Interessi passivi su mutui):

Il calcolo dell’interesse già maturato al 31/12 sarà effettuato in base al tempo. Per i costi di transazione avremo la rilevazione dei costi sospesi in ragione della durata residua del mutuo a cui sono legati:

Sconto cambiario E’ l’operazione con cui l’azienda, che ha in portafoglio cambiali attive, sconta tali effetti presso la banca. Così facendo, l’istituto di credito anticipa una somma pari all’importo della cambiale diminuito dello sconto calcolato in base al tempo. L’anticipo effettuato dalla banca avviene al salvo buon fine. Nel caso in cui il debitore sia inadempiente, l’istituto di credito procederà al protesto dell’effetto addebitando il conto corrente intestato all’azienda, per un importo pari alla somma anticipata aumentata degli oneri di protesto. Esempio: il 18/11 si presenta allo sconto una cambiale di euro 5.000 scadente il 31/12. L’effetto viene scontato dalla banca il 20/11 alle seguenti condizioni: tasso 5%, commissioni euro 5, giorni banca 7, il netto sarà accreditato sul conto. Nel calcolo si userà l’anno civile e si conteggerà sempre il giorno di partenza.

Pagherò finanziario Si tratta di un finanziamento concesso dall’istituto di credito dietro rilascio di una cambiale pagherò all’ordine dell’istituto medesimo. L’operazione, ai fini contabili, comporta una variazione finanziaria negativa pari al valore nominale del finanziamento concesso (Pagherò finanziario), una variazione finanziaria positiva (Banca c/c) pari al predetto importo diminuito degli oneri trattenuti dalla banca, costituenti una variazione economica negativa per oneri bancari misurati anche in base al tempo previsto del finanziamento.

Alla scadenza del pagherò, lo stesso può essere rinnovato, totalmente o parzialmente, o estinto mediante rimborso. Se c’è il rinnovo avremo la VF+ per l’estinzione del vecchio Pagherò finanziario, il costo per gli oneri bancari relativi al nuovo finanziamento, la VF- per l’apertura del nuovo Pagherò finanziario per l’importo rinnovato e l’addebito in banca degli oneri bancari oltre alla parziale estinzione del vecchio Pagherò:

Quando alla scadenza il pagherò non sarà rinnovato, si avrà la seguente scrittura:

Ricevute bancarie al “salvo buon fine” La ricevuta bancaria non costituisce un titolo di credito in quanto non è dotata delle caratteristiche tipiche dei titoli di credito, i quali legittimano il portatore del titolo a pretendere la prestazione, indipendentemente dalla causa della nascita del credito. La ricevuta bancaria non può circolare, come i titoli di credito, quindi non può essere girata a favore di terzi, essa comporta solo la firma per quietanza. Le ricevute bancarie possono essere presentate per l’incasso alla banca per l’accredito sul c/c salvo buon fine. Dal momento che l’emissione delle ricevute bancarie non comporta la cessione del credito, quest’ultimo non dovrà essere rimosso dalla contabilità fino al momento dell’incasso. La banca può tuttavia, avendo in mano la ricevuta bancaria che attesta una prossima riscossione, rendere disponibile la somma di denaro sul conto corrente dell’azienda prima della scadenza, attuando quindi un’operazione di finanziamento. Con l’accettazione salvo buon fine, la banca accredita l’importo della ricevuta bancaria sul c/c prima della scadenza. Dal momento che non vi è cessione di credito, l’operazione origina l’insorgenza di un debito di finanziamento (Banca c/RI.BA.), la quale trattiene per il servizio di incasso le relative commissioni e periodicamente addebiterà all’azienda gli interessi sul finanziamento prestato.

In caso di adempienza del debitore, la banca comunica di aver incassato la ricevuta bancaria. In questo momento l’azienda registrerà:

In caso di inadempienza, la banca restituisce la ricevuta bancaria e addebita l’importo del mancato pagamento e le relative spese:

Cambiali attive al salvo buon fine Nel caso del salvo buon fine l’accredito viene effettuato dalla banca al momento dell’accettazione dell’effetto, cioè prima della sua riscossione. E’ fatto salvo, chiaramente, il riaddebito della somma nel caso in cui il debitore non pagasse alla scadenza. Se l’accettazione degli effetti avviene al salvo buon fine la registrazione sarà:

In caso di successiva adempienza da parte del debitore non dovrà essere fatta nessuna altra registrazione. Nel caso di inadempienza del debitore, l’azienda restituisce alla banca la somma anticipata maggiorata delle spese di protesto, contestualmente il credito nei confronti del debitore è aumentato anche dell’importo di tali spese.

Servizi per l’incasso Cambiali attive al dopo incasso La banca svolge in questi casi un mero servizio di incasso del credito, non effettua un’operazione di finanziamento. Nel caso degli effetti al dopo incasso la banca accrediterà la somma sul conto dell’azienda cliente solo dopo la riscossione dell’effetto. La registrazione dell’operazione di presentazione degli effetti al dopo incasso deve essere fatta nel momento in cui la banca comunica l’accettazione degli effetti. In tale data si avrà:

Nel caso di adempienza del debitore avremo:

Nel caso di inadempienza del debitore avremo:

Con la corresponsione alla banca degli oneri di protesto. Ricevute bancarie al dopo incasso Nel caso di accettazione delle ricevute bancarie al dopo incasso, la banca accredita la somma di denaro dopo aver riscosso il debito dal debitore. Dopo aver incassato il credito, la banca consegna al debitore una copia autentica della ricevuta su cui il creditore ha apposto la quietanza al momento dell’emissione.

Al momento dell’incasso:

In caso di mancato incasso, la banca restituisce la ricevuta bancaria al cliente e addebita sul c/c le commissioni di insoluto....


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