Gli scrittori italiani e lo sport PDF

Title Gli scrittori italiani e lo sport
Author Flavia Poli
Course Letteratura italiana moderna e contemporanea
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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Summary

riassunto del libro "gli scrittori italiani e lo sport"...


Description

GLI SCRITTORI ITALIANI E LO SPORT LO SPORT HA TRADIZIONI ANTICHE 

La prima nazione a praticare con carattere di continuità e organicità gli sport moderni è stata l’Inghilterra Paese che ha dato origine alla rivoluzione sociale legata all’area industriale(800)

Attività sportiva = mezzo per consentire ai muscoli ormai sollevati dai lavori pesanti di esercitarsi sia per dare al modo al corpo di smaltire le calorie in eccesso accumulate attraverso stili di vita di maggior consumo alimentare.  Il termine “sport” (come lo intendiamo oggi) = tutte quelle discipline o giochi individuali o di squadra praticati a livello amatoriale o agonistico e regolamentati da norme codificate. MA il termine inglese “sport”evidenzia anche un concetto marginale o addirittura estraneo alla percezione degli antichi, quello di attività di intrattenimento o di svago sia per chi lo pratica che per chi vi assiste, di divertimento destinato ad occupare il tempo libero.  Lo sport affonda le sue radici già nel mondo antico ILIADE Gli eroi si cimentano nella corsa di carri, pugilato, lotta, corsa nel lancio del peso e nel tiro con l’arco e gareggiano con i loro strumenti di guerra. L’importanza di queste antiche gare si perderà lentamente nel tempo in favore di specialità atletiche meno legate al mondo della guerra  questo passaggio è spiegato molto bene nel VIII libro dell’ODISSEA.  Nel mondo greco, agonismo= attitudine della mente, sforzo di perfezionamento interiore. PER L’UOMO GRECO L’IMPORTANTE NON ERA PARTECIPARE MA VINCERE!!! Tratto esemplare di questa concezione è l’adozione di un sistema simbolico di premi. Inoltre gli atleti vincitori spesso venivano celebrati anche dai versi dei poeti e per il resto della vita erano mantenuti dalla comunità.

SCRITTORI NEL CORSO DELLA STORIA  



Nell’antichità le Olimpiadi= maggiore e forse unica fonte di ispirazione del rapporto fra sport e letteratura con la loro soppressione anche questo rapportò terminò. Abolizione giochi Olimpici 393 d.C suggerita da sant’Ambrogio all’imperatore Teodosio, fino al loro ripristino 1896 con i giochi d’Atene. In questi anni le immagini letterarie dello sport sono pochissime. Praticamente lo sport scompare dalle vicende umane scomparendo di conseguenza anche dalle pagine degli scrittori In epoca romana è possibile trovare alcune descrizioni di pratiche fisiche possono essere fatte rientrare nell’ambito di quelle attività che oggi chiamiamo “sportive”. In alcune autori troviamo anche delle vere e proprie valutazioni, non tecniche ma morali, a proposito dello sport. SENECA: “lettere a Lucillo” il suo giudizio di condanna dell’attività sportiva deriva direttamente dalla concezione del rapporto corpo-anima propria del filosofo, per certi versi non lontana da quella della nuova visione religione cristiana, in verità molto più rigida e contraria al culto del corpo su tutti i fronti.

CICERONE 

L’autore latino ci ha lasciato un vastissimo repertorio di opere. In un panorama di scritti così vasto non mancano i riferimenti all’attività fisica, ma i toni usati non sono sempre positivi. Per Lui infatti, l’unica



valida educazione è quella oratoria. L’allievo più bravo per il suo maestro, così sostiene Cicerone, è quello che sa meglio parlare. Della pratica dell’esercizio fisico egli condanna soprattutto la nudità Per trovare nella letteratura latina un riferimento alle pratiche sportive che non implichi una valutazione morale o anche un semplice giudizio di valore  Eneide (Virgilio) le gare vengono raccontate nel loro svolgersi con uno sguardo da spettatore partecipante non lontano dallo spirito di un commentatore “moderno”.

IL LINGUAGGIO DELLO SPORT 





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Il mondo dello sport inteso come mondo della parola e della scrittura in gran parte giornalistico ma anche letterario, adotta un linguaggio particolare ma non esclusivo, che prende e concede prestiti ad altri campi linguistici, siano essi del settore politico Sul tema del linguaggio sportivo sono state scritte pagine e pagine con pubblicazioni specifiche e che siano fatti dibattiti e studi approfonditi che hanno visto varie ed accurate ricerche impegnare sul campo non solo giornalisti ma anche linguisti Il linguaggio sportivo dei primi cronisti, inizialmente passionale e propagandistico, si è col tempo , sulla carta stampata ma soprattutto in televisione, verso esigenze di brevità e concretezza proprie della velocità e del dinamismo dell’avvenimento sportivo e verso tecnicismi condivisi da molti altri settori della società Nel secondo dopoguerra le cronache mutano velocemente e contemporaneamente si ha un’evoluzione del modo di concepire il linguaggio dello sport Il linguaggio sportivo e la contaminazione con la lingua italiana hanno avuto una propria evoluzione nel tempo. Una caratteristica distintiva della stampa sportiva dei primi anni del 900 era l’uso del linguaggio retorico ed entusiasta. Es Si fece spesso promotore di slogan lirici ed enfatici più che altro riferiti al GINO PALUMBO calcio “la miglior difesa è l’attacco”.

GIANNI BRERA

GIOVANNI ARPINO

PIER PAOLO PASOLINI

Line a più tecnica e anche linguisticamente più ricercata . è colui che ha rinnovato la lingua del calcio. Ha inventato alcuni neologismi che poi sono entrati nel comune linguaggio sportivo: palla goal, centrocampista. L’etichetta di giornalista sportivo gli va stretta  è un valido scrittore e tecnico preparato che ha segnato una tappa importante nella storia della stampa sportiva ma sul quale sono anche stati scritti libri, il cui linguaggio è stato oggetto di molte tesi di lauree, e i cui articoli sono stati raccolti e pubblicati in volume.

Una forte personalizzazione del linguaggio sportivo spesso in contrasto sulle pagine dei giornali, con quelli c’egli chiamava le “iene, cioè i giornalisti perennemente in tensione per lanciare lo scandalo” e delle “belle gioie, cioè i giornalisti pronti a dar colpa gli avversari, all’arbitro.”

Concezione particolare del linguaggio sportivo, di derivazione semiologica e antropologica che sposta notevolmente il punto di vista sulla questione. Scrittore attento ai fatti linguistici e letterari ma anche quelli sociali e antropologici , Pasolini amava molti sport, ma il calcio in maniera particolare. La dimensione linguistica del gioco un posto privilegiato nei suoi articoli e nella sua scrittura. Pasolini vedeva il gioco del calcio come un codice di comunicazione, al pari di tanti altri.

IL CALCIO SECONDO PIER PAOLO PASOLINI 











Pasolini sosteneva che l’emittente (calciatore) usa il gioco come linguaggio nei confronti del ricevente, lo spettatore. Essendo entrambi a conoscenza dello stesso codice sono di conseguenze in grado di capirsi perfettamente. Per la sua passione calcistica Pasolini assimila in modo al quanto originale il calcio a un vero e proprio linguaggio,e lo definisce un sistema di segni che ha tutte le caratteristiche del linguaggio scritto e parlato. La sintassi si esprime nella “partita, che è un vero e proprio discorso drammatico. I cifratori di questo linguaggio sono i giocatori, noi, sugli spalti siamo i decifratori: in comune abbiamo un codice. Chi non conosce il codice del calcio non capisce il “significato delle sue parole (i passaggi) né il senso del suo discorso (un insieme di passaggi). CI Può essere un calcio come: - linguaggio fondamentale prosasticoè basato sulla sintassi ovvero sul gioco collettivo e organizzato: cioè sull’esecuzione ragionata del codice. Il suo momento poetico è il goal. Il momento poetico del calcio sembra essere il momento individualistico mentre il calcio in prosa è quello del cosiddetto sistema. -linguaggio fondamentale poetico ci sono dei momenti che sono esclusivamente poetici; i momenti dei goal e dei dribbling. Ogni goal è sempre un’invenzione, una sovversione del codice: ogni goal è folgorazione, irreversibilità,stupore. Come la parola poetica. Il capocannoniere del campionato è sempre il miglior poeta dell’anno. Secondo Pasolini il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro. Il cinema non ha potuto sostituirlo perché il teatro è il rapporto fra un pubblico in carne e ossa e personaggi in carne ed ossa che agiscono su un palcoscenico come il calcio. Calcio si misura con dei protagonisti reali, gli atleti in campo, che si muovono e si comportano secondo un rituale preciso  CALCIO UNICO GRANDE RITO RIMASTO AL NOSTRO TEMPO. Pasolini non ci ha lasciato nessuna opera legata esclusivamente al mondo del calcio ma solo articoli giornalistici.

LA NOSTALGIA DI VALERIO MAGRELLI 

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Tra gli altri eventi sportivi il gioco del calcio sembra prevalere non solo a livello giornalistico ma anche in luoghi di scrittura legati al mondo letterario. Il calcio è preso come metafora di molti momenti dell’esistenza anche da Mangrelli Nasce a Roma nel 1957 Poeta e docente di Letteratura francese, nel 2010 pubblica per Enaudi “Addio del calcio” -Questo testo si sviluppa solo su un campo di calcio ma in strada e nella memoria, e si presenta editorialmente come in due tempi di gioco di 45 minuti. Ogni minuto rappresenta un istante di vita, un ricordo che si fa emozione condivisa soprattutto per tutti coloro che lo sport del calcio lo praticano o lo hanno praticato -testo di profonda riflessione in passato e presente si fondono per condensarsi in un viaggio mentale fatto di pause e scatti improvvisi ben rappresentato attraverso il gioco del calcio. L’autore si concentra sulla dimensione individuale, una dimensione lontana da quella di uno sport pensato e vissuto prevalentemente nella sua forma spettacolare e collettiva. La scrittura di Magrelli in effetti non parla di calcio ma lo prende a pretesto .

LA PAGINA LETTERARIA 

L’Italia detiene il primato dei quotidiani sportivi ed è la patria delle trasmissioni televisive di approfondimento sui retroscena dello sport. Ciononostante non sono molti gli scrittori italiani nel 900 che hanno rivolto la propria indagine letteraria al mondo dello sport e anche tra questi molto pochi

sono quelli che hanno scritto romanzi o racconti che hanno per tema esclusivo ed esplicito lo sport in quanto sport. 





GIOVANNI ARPINO Nel 1977 pubblica “azzurro tenebra” autentico romanzo intorno al mondo del pallone. La storia che si svolge in Germania dove la nazionale italiana sta partecipando ai campionati, è un grande affresco sociale di forte impatto letterario, dove l’argomento principale rimane un mondo sportivo attorniato da giornalisti e fotoreporter ma raccontato e decritto nei suoi aspetti più umani. Arpino dedicò un romanzo alla disfatta della Nazionale italiana di calcio ai campionati mondiali del 1974 grande romanzo sportivo (forse il solo del genere della nostra letteratura ma è allo stesso tempo un’allegoria dell’Italia disastrata di quegli anni e una meditazione amara, e malinconica ed ironica allo stesso tempo, sull’uomo che per vivere, soprattutto per non perdere umanità e speranza è costretto sempre a sfidare se stesso. Azzurro tenebra  romanzo animato da personaggio conosciuti e famosi, presi dalla cronaca sportiva del tempo e della realtà quotidiana, che vengono rappresentati non troppo diversi nella loro resa letteraria e quindi facilmente riconoscibili.

UN CASO ESEMPLARE: LE POESIE DI UMBERTO SABA 



Le poesie che traggono ispirazione dal mondo del calcio vengono pubblicate da Saba nella raccolta Parole. Sono 5 poesie: -squadra paesana -3 momenti -tredicesima partita -fanciulli allo stadio -goal Le poesie sul mondo del calcio di Saba nascono quindi innanzitutto per un’esigenza personale di vitale consonanza con gli “altri” e nello specifico. Dalle emozioni provate dal poeta nell’assistere alla partita Triestina-Ambrosiana le 5 poesie hanno assunto un valore più ampio, quasi di fondazione di una poesia sportiva italiana e il riconoscimento del calcio come sport nazional-popolare. Fino a quel momento il poeta non aveva mai dato molto peso al calcio perché non riusciva a capirne il senso. Ma dal quel giorno tutto cambiò, dentro quello stadio Saba si sentì toccata nel profondo, solo nella propria commozione ma avvolto dal calore della folla. Quel primo incontro è narrato in Squadra paesana.

1) “SQUADRA PAESANA” Saba ormai rapito dallo spettacolo del calcio che gli permette di riconoscersi e perdersi nella massa indistinta degli spettatori continuò a scrivere liriche sull’argomento prendendo spunto ogni volta da alcuni momenti di emozione e di esaltazione sportiva, stati d’animo cui il poeta s’abbandona, anche per poco, per il lampo di un’immagine, senza riserve. 2) “TRE MOMENTI”  il poeta mette in versi gli istanti che precedono il fischio d’inizio, il comportamento del portiere, che si rilassa quando i suoi compagni hanno il controllo del gioco, ma che diventa guardingo appena lo perdono. Infine descrive la felicità dei tifosi, la gioia e la festa dei calciatori, una gioia e una felicità la cui brevità non fa difetto perché compensata dall’intensità dell’emozione. 3) “TREDICESIMA PARTITA”  la poesia è stata scritta in occasione di un incontro disputato a Padova, dove il poeta fu spettatore insieme alla figlia. Dopo aver capito che la coppia tifa la squadra locale i tifosi regalano alla ragazza un mazzo di fiori. Saba dedica a loro la poesia come per ringraziarli, nonostante non fossero tifosi della sua Triestina, facendo leva sul sentimento di unità che lega tutti gli spettatori, indistintamente, per il solo fatto d’essere presenti allo stesso spettacolo, nello stesso luogo e come accumunati da uno stesso destino.

4) “FANCIULLI ALLO STADIO”  è l’unica poesia in cui Saba sembra mostrare una sorta di distacco e di sprezzo per il calcio, o meglio, per i calciatori. Protagonisti della poesia sono i bambini e il loro entusiasmo non raccolto e non corrispondono dai calciatori. 5) “GOAL”  è la più famosa fra le poesie che Saba dedicò al mondo del calcio. Tema della lirica sono i sentimenti contrastanti dei due portieri nel momento del goal. Il portiere battuto che si dispera come a voler scomparire mentre il portiere della squadra che ha segnato, obbligato a rimanere tra i pali della propria porta, ma che intende manifestare la propria gioia almeno partecipando alla felicità lontana dei propri compagni.

SCRITTURA LETTERARIA E SCRITTURA GIORNALISTICA 

La pagina letteraria che ha per argomento il mondo dello sport potrebbe anche essere vista come una sorta di approfondimento dei temi del giornalismo sportivo. In effetti gli scrittori che hanno pubblicato racconti o romanzi ambientati nel mondo dello sport sono stati in genere anche giornalisti e grandi appassionati di discipline sportive. Ma il giornalismo sportivo è sempre stato considerato un’attività letteraria di categoria inferiore, poco degna di considerazione critica come la pagina letteratura sportiva.

LO SPORT IN CERCA D’AUTORE Gianpaolo Ormezzano, che sulla rivista “letture” ha pubblicato un articolo dal titolo “lo sport, una cosa grande sempre in cerca d’autore” dove queste tematiche sono affrontate in modo particolarmente convincente ed appropriato.  Lo sport non riesce a fare parte della cultura e in quella produzione culturale che si chiama letteratura e arte  Lo sport secondo alcuni studiosi non è eccellente materia culturale né letteraria e artistica ma è principalmente cosa muscolare

GIORNALISMO DI CLASSE: GIANNI BRERA E ORIO VERGANI 

Prendiamo ora in considerazione due esponenti in un certo senso emblematici del giornalismo sportivo del 900 che hanno saputo interpretati al meglio proprio il ruolo di connettori tra i due settori quello giornalistico e quello letterario, riuscendo anche ad acquisire, proprio per tale ruolo, un certo rilievo nell’ambito della cultura italiana del secolo scorso: ORIO VERGANI giornalista di metà 900.  La sua prosa seppe esercitare nella scrittura una forte influenza e molti ne imitarono lo stile  Mosse i primi passi nel giornalismo come collaboratore del supplemento letterario del Messaggero dove, tra l’altro ebbe compagno di banco scrittori come Luigi Pirandello e Federigo Tozzi...


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