Sociologia-dello-sport-e-del-tempo-libero-lo-verde - Copia PDF

Title Sociologia-dello-sport-e-del-tempo-libero-lo-verde - Copia
Course Psicologia economica dei consumi
Institution Sapienza - Università di Roma
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CAPITOLO 1 Usando il lessico sociologico noi tutti fin da bambini siamo “socializzati” ad organizzare la nostra giornata in base agli impegni che abbiamo. Fin da bambini sappiamo distinguere tra attività che fanno riferimento al “tempo degli obblighi” e le attività che svolgiamo nel “tempo libero dagli obblighi”. Questa distinzione fra tempo del lavoro e tempo libero è una costruzione sociale e come ogni forma di costruzione sociale anche questa modalità è il risultato di significati mediati attraverso lo scambio continuo costituito dalle interazioni sociali. Ma anche da cambiamenti storico-sociali fanno si che questo ordine e distinzione ci sembrano naturali. Anche se sembra naturale, ogni processo di istituzionalizzazione è molto complesso ed è il risultato dei continui adattamenti che le persone e le organizzazioni sociali imparano a sviluppare ciò che costituisce una competenza sociale. Nelle società premoderne la distinzione fra tempo del lavoro e tempo libero non era così netta come lo sarà dopo l’industrializzazione. Nelle società antiche (greche e romane) il significato dato al tempo libero era associato all’assenza della fatica e di impegno dove era possibile articolare il libero pensiero filosofico. Le società greche e romane era organizzate attorno al lavoro degli schiavi e alla fatica dei servi oltre che alla guerra e ai saccheggi e all’espansione militare. Lavorare non era considerata una condizione socialmente prestigiosa, anzi il contrario: era considerato prestigiosa la condizione di chi non era costretto a lavorare. LEISURE: DEFINIZIONE E SIGNIFICATI Difficile definire la “provincia finita di significato” che nella vita di tutti i giorni chiamiamo tempo libero o tempo dello svago. Più efficacemente il termine inglese LEISURE e quello francese LOISIR richiamano etimologicamente il latino LICERE e quindi quella condizione di LICEITA’ intesa come assenza di costrizione. A rendere ancora più difficile la ricerca di una definizione univoca di LEISURE c’è il fatto che la letteratura scientifica inerente al LEISURE non è facilmente classificabile dentro confini disciplinari rigidi. Oggi sono molte le discipline che studiano il LEISURE e una della sue declinazioni molto diffusa è la pratica sportiva. Tra le numerose definizioni di Veal vi è accordo fra gli studiosi sul fatto che per LEISURE si intende una condizione in cui si trova quando si è impegnati in attività che si è scelto di svolgere in assenza di costrizione per il proprio piacere e percepite come distinte da ciò che viene considerato come suo contrario ovvero il lavoro e gli impegni quotidiani. Il LEISURE può declinarsi in skole o otium (come lo intendevano i greci ed i latini) ovvero in una condizione dove svolgere un insieme di pratiche distanti e con finalità contemplative. Il significato sociale attribuito al LEISURE è cambiato nel corso del tempo. Nell’ALTO MEDIOEVO comincia a delinearsi il passaggio da un’etica del LEISURE ad un’etica del lavoro che attribuisce a quest’ultimo una rilevanza che prima era negata e che culmina nell’ORA ET LABORA di benedetto de norcia. Trasformazione che si farà più evidente nel BASSO MEDIOEVO e nel PRIMO RINASCIMENTO quando allo sviluppo di una ragion contemplativa si comincerà a preferire lo sviluppo di una ragione tecnicostrumentale finalizzata non ad osservare e conoscere l’oggetto di contemplazioni ma a controllarlo e rimodellarlo. In seguito il significato sociale assunto dal LEISURE si modificherà. Il cambiamento più radicale nel significato sociale attribuito al LEISURE sarà determinato dalla riforma protestante ma soprattutto dal calvinismo che criticando la vita monastica che veniva identificata con la pigrizia richiamerà quella parte del messaggio cristiano che esalta il riposto, ma il riposo dal lavoro. Con la teoria del valore del lavoro si entrerà nella nuova epoca che vedrà attribuire valore alla capacità di trasformazione delle cose attraverso il lavoro e un valore alle cose in funzione del tempo necessario per produrle. È con la diffusione del modello di homo economicus che finalizza le sue azioni secondo una logica dell’interesse determinata da strategie decisionali razionali avvenuta nel 20° secolo che l’idea e il valore sociale del LEISURE cambierà definitivamente diventando una dimensione residuale della vita, ovvero un’attività altrettanto contrapposta quanto necessaria per ricrearsi dopo il lavoro. Nel corso del 20°secolo, il significato che più spesso si assocerà al LEISURE sarà quello di una condizione o di un tempo dove ognuno svolge un insieme di pratiche dedicate a se stessi e finalizzate alla realizzazione di sé che hanno un senso individuale prima che collettivo e il cui valore è attribuito al singolo individuo. JOFFRE DUMAZEDIER ha sostenuto che quale che fosse la forma assunta, il LEISURE è costituito dall’espressione di un nuovo bisogno sociale dell’individuo di disporre se stesso per se stesso. D. individua 4 tipi di LEISURE 1. il LEISURE come gioco e piacere; 2. il LEISURE tempo disponibile residuale rispetto al tempo di lavoro; 3. il LEISURE come insieme di attività istituzionali in genere; 4. il LEISURE come tempo impiegato per la realizzazione della persona. Inoltre secondo lui il LEISURE sarebbe connotato da quattro caratteri distintivi :

1. carattere liberatorio 2. disinteressato 3. edonistico 4. Personale Infine individua 5 aree di interesse che costituiscono le modalità in cui li LEISURE può declinarsi: 1. interesse o svaghi fisici, come pratiche di attività sportive, passeggiate o viaggi; 2. interessi manuali o svaghi pratici, come il fai da te; 3. interessi estetici o svaghi artistici, come andar per musei. Fra queste DUMAZEDIER inserisce anche la fruizione televisiva e cinematografica: 4. interessi intellettuali, come lettura o scrittura; 5. interessi sociali, come attività associative in genere. STEBBINS ha fornito una classificazione delle modalità in cui si articolano le pratiche i significati che si attribuiscono al LEISURE che consente di giungere alla individuazione di tipi di LEISURE a partire da attività svolte in relazione alle intenzioni e alla dedizione. Stebbins distingue fra attività SERIOUS LEISURE, CASUAL LEISURE e PROJECT BASED LEISURE. Nella pratiche SERIOUS LEISURE Stebbins inserisce l’insieme di attività non professionali che richiamano la condizione di svago e che danno vita ad una carriera di LEISURE. Per esempio di coloro che praticano attività sportiva e che investono risorse su queste attività. Attraverso la possibilità di costruire una carriera è possibile acquisire competenze e conoscenze ed esperienza. Nel CASUAL LEISURE S. inserisce quelle attività che non possono considerarsi di significato sostanziale, che non offrono una carriera e non sono immediatamente gratificanti ma di breve periodo e richiedono poche e non particolari competenze. Fare una passeggiata rientra in questo tipo di attività di LEISURE. Il terzo tipo di LEISURE, PROJECT BASED LEISURE comprende l’insieme di attività di breve termine che funzionano da stimolo per la mente, non quotidiane, creative e svolte nel tempo libero. Si tratta di attività in cui ci si improvvisa cuoco in particolari occasioni anche rituali. Stebbins dà alcuni esempi di sub speciale delle attività per ogni tipo di LEISURE. Al serious leisure appartengono: attività amatoriali (arti, scienza, sport, intrattenimento); partecipazione ad attività volontarie presso organizzazioni o associazioni culturali popolari; attività hobbistiche (collezionismo, fai da te). Appartengono al casual leisure: il gioco in genere, il rilassarsi, attività di volontariato, conversazione. Altro concetto importante per richiamare l’analisi delle definizioni del LEISURE a partire dalla pratiche è il concetto di FLOW (flusso), che è stato considerato importante. Viene definito come uno stato mentale che attraversa culture, generi, ed età differenti. Uno stato esperienziale positivo su cui il nostro sistema si è sintonizzato, orientandolo verso l’apprezzamento, probabilmente attraverso un processo evolutivo di selezione che noi proviamo a ripetere dove ci è possibile. A questo concetto si giunge attraverso lo studio di alcune attività come i giocatori di scacchi, ballerini. Studiando diversi questionari e interviste realizzate da diversi ricercatori in giro per il mondo , si ritiene di poter sostenere che questi lavori sembrano concordare sul fatto che le persone che svolgono delle attività divertendosi continuano a farlo in ragione all’esperienza positiva che traggono dall’attività stessa. Con il flow si definisce una condizione psicologica che spesso connota l’esperienza di LEISURE, ovvero uno stato esperienziale che risulta gratificante. SPORT: UNA DECLINAZIONE DI LEISURE L’attività sportiva costituisce una delle modalità fra le più diffuse in cui si declina il tempo libero nonché praticata nei paesi più sviluppati. Nel caso dello sport fornire una definizione che possa andare bene per comprendere la specificità come oggetto culturale non è facile. Questo soprattutto perché lo sport non può essere visto o analizzato in quanto prodotto della cultura, ma va visto come un vero e proprio sistema simbolico che coinvolge sfere più ampie e complesse della società come l’economia e la politica e richiama aspetti della dimensione sociale e individuale importanti come la salute il benessere e la cura del corpo. Le prime testimonianze che ci informano dell’esistenza delle pratiche sportive le troviamo nelle iconografie degli Assiri. COAKLEY e PIKE ritengono che gli sport vanno visti come attività competitive che comportano esercizio fisico rigoroso e l’uso di abilità fisiche complesse e i partecipanti sono motivati da ricompense. Inoltre lo sport può essere definito come un’attività individuale o di gruppo perseguita come esercizio e per piacere che spesso comporta la verifica di capacità fisiche e prende forma di gara competitiva. Alla base di questo concetto vi è l’idea di gioco, una componenti essenziale della cultura umana. Quest’idea come prodotto della cultura fu presentata nella cultura del 900 europeo dallo storico HUIZINGA 1938, che nella sua opera homo ludens riconosce nel gioco l’espressione della gratuità e della spontaneità dell’agire umano. L’uomo prima di tutto è ludens, ovvero giocatore e non esclusivamente faber. L’inclinazione dell’uomo è quella di essere soggetto vocato a produrre simboli , fra i quali quelli generati nel e dal gioco. Questo ha una funzione socializzatrice che serve far diventare membri di una società gli individui. È la

componente umana del gioco che ROGER CAILLOIS riconduce al significato di sport distinguendo fra giochi e sport. CAILLOIS considera giochi riconducibili alla matrice linguistica di PAIDIA quelli nati spontaneamente dall’interazione fra individui; i giochi riconducibili alla matrice LUDUS quelli più formalizzati. Fra i primi si presenta una scarsa regolazione dell’azione fra i partecipanti, fra i secondi è più evidente la presenza di regole fissate dall’azione alle quali i partecipanti devono uniformarsi. Vi sono tipi di giochi riconducibili alla matrice ALEA ovvero caratterizzati dalla preponderanza del caso nella determinazione del risultato, e giochi definiti dalla matrice AGON nei quali la dimensione competitiva ne connota la specificità; giochi denominati MIMICKRY dove entra in gioco lo smascheramento ovvero la finzione; e infine giochi che determinano una dimensione di vertigine o sballo provocando una dinamica interiore delle emozioni definita ILINX.I giochi sportivi del passato o le attività sportive del presente rientrano nella matrice AGON che richiama alla competizione alle regole e alla tecnica di esecuzione della attività. SPORT E LEISURE STUDIES Sono presenti in letteratura lavori che trattano di approcci e tentativi di analisi che guardano insieme allo sport e al tempo libero, individuando nello sport una modalità di declinazione del LEISURE. ADAM FERGUSON parlava di sport come una componente necessaria per la vita civile, vedeva nello sport un tipo di cerimonia collettiva attraverso la quale poter spiegare la solidarietà comunitaria. Lo sport divenne per molti il cardine attorno il quale si organizza il proprio stile di vita. APPROCCIO STRUTTURALFUNZIONALISTA Lo strutturalfunzionalismo muove dal presupposto che per spiegare i comportamenti umani e i fenomeni sociali e culturali bisogna ricondurli alla struttura sociale nella quale sono determinati. Questa struttura è formata da parti come economia politica e cultura, ciascuna delle quali svolge una funzione specifica e che si declina attraverso l’azione degli individui e attraverso i ruoli sociali che essi svolgono. Sono svolti sulla base dello status che nella società occupa e che è determinato da diverse caratteristiche quali il genere, l’età e il titolo di studio. I ruoli che ciascuno svolge sulla base dello status occupato costituiscono strutture normative che vincolano gli individui a delle aspettative nei confronti degli altri. Negli sport e nel leisure in considerazione del ruolo svolto dal campione sportivo ci aspettiamo che egli vinca il più delle volte, e dal musicista che suoni bene ecc. COAKLEY e PIKE evidenziano come l’approccio funzionalista conduce alla conclusione che lo sport contribuisca alla costruzione dei tipi di carattere considerati importanti per un miglior funzionamento della società. LA TEORIA DEL CONFLITTO L’approccio conflittualista dell’analisi della società viene ricondotto al filosofo tedesco KARL MARX. Evidenziamo il fatto che l’obiettivo della sua analisi è quello di fornire una chiave interpretativa del cambiamento sociale sulla base di una logica sistematica costitutiva. I rapporti sociali che stanno alla base della società si costruiscono all’interno della sfera della produzione dei beni e servizi. Il rapporto fra categorie che costituiscono gli attori che danno vita ad un tipo di società costituisce la struttura di quella società, quella che MARX chiama struttura di classe dove si contrappongono coloro che dominano perche posseggono il potere economico legato al possesso dei mezzi di produzione e coloro che sono dominati perche non posseggono mezzi ma solo la forza delle loro braccia e costituiscono la forza lavoro. Nell’approccio marxiano le idee religiose costituiscono un sistema ideologico, ovvero un sistema di pensiero che forma le coscienze degli individui per orientarle a vantaggio degli interessi dei gruppi dominanti. Perciò le concezioni del mondo della classe lavoratrice sono prodotte dalla classe formata da chi li domina che crea in essi una falsa coscienza, ovvero una consapevolezza di classe falsa che in realtà è utile per chi detiene il potere, e questa falsa coscienza sarebbe utilizzata dalla classe lavoratrice per giustificare lo stato di subordinazione dove questa si trova. In breve diventerebbe il modo attraverso cui le classi dominanti orientano le classi dominati ad accettare un sistema di disuguaglianze che viene ritenuto come naturale. Secondo COAKLEY e PIKE il primo obiettivo della teoria del conflitto coincide con quello della teoria strutturalfunzionalista, ovvero di offrire una teoria generale del funzionamento della società. Questa prospettiva evidenzierebbe che lo sport diventa un ambito nel quale si focalizzano l’attenzione e le emozioni della classe lavoratrice e dei non abbienti che vengono distratti con spettacoli di evasione offerti dai media. Posto rilevante spetta agli eventi sportivi di massa organizzati dalle corporation che hanno interessi come la perpetuazione di stili di vita e di consumo che favoriscono la loro crescita. Lo sport diventerebbe un altro oppiaceo che stordisce e che non permette di comprendere come funzione un sistema economico e sociale. La teoria del conflitto si concentra sugli aspetti negativi legati allo sport, enfatizzando le finalità commerciali che ne connotano la struttura e che hanno conseguenze infauste per gli stessi atleti e per il pubblico che hanno un’idea di competizione e vittoria e premio che andrebbe rimodulata perché

fondata su un sistema economico che privilegia pochi. L’idea per la rimodulazione è di riconsegnare agli atleti professionisti il controllo del proprio lavoro riconducendo il peso che hanno gli interessi economici provenienti dalle corporation dello sport che lo riducono a merce facendo leva più sul valore del gioco che sullo spettacolo. Il pubblico di spettatori dovrebbe essere visto come composto da persone che appartengono ad un comunità che vuole divertirsi piuttosto che come strumento per creare atleti famosi e generare profitti. In questo approccio vengono ignorati gli aspetti positivi dello sport primo fra tutti la capacità di generare autostima e consapevolezza del proprio corpo, delle proprie abilità, ovvero di consentire di migliorare le proprie condizioni socioeconomiche attraverso l’attività sportiva professionale. LA TEORIA CRITICA Adorno evidenza quale sia il presupposto di base dell’approccio critico dell’analisi dello sport e del leisure, ovvero che nel tempo libero si prolunga la non libertà. La teoria critica a cui fanno riferimento COAKLEY e PIKE si basa su 3 assunti: 1. i gruppi e le società sono caratterizzati dalla condivisione dei valori e dal confitto di interessi che coesistono; 2. la vita sociale comporta un continuo processo di negoziazione perché l’intesa sui valori e sulle modalità in base alle quali organizzare la società non sono mai definitivi; 3. valori e modalità di organizzazione della società cambiano nel tempo e nello spazio. La teoria critica evidenza che è sbagliato guardare alla società come un sistema omogeneo e monolitico e che è irrealistico cercare un modello unico di spiegazione dello sviluppo e del cambiamento sociale che vada bene per tutte le società. Quindi si concentra sulle diversità e sulla complessità e sul mutamento che connotano la vita sociale, prendendo in esame le modalità dove la cultura si produce si riproduce e muta. Sport e tempo libero diventano ambiti nei quali la cultura e la modalità di organizzazione sociale si producono, riproducono e cambiano. Lo sport costituisce una costruzione sociale che influenza le relazioni e l’organizzazione sociale. L’approccio critico evidenzia come le persone possano creare diverse forme di attività sportiva e attribuire loro significati diversi, che lo sport può avere effetti positivi o negativi e che esso si può riprodurre o cambiare la cultura di una società. La teoria critica cerca di comprendere come l’esperienza della partecipazione allo sport sia influenzata dalla dinamiche di costruzione del privilegio della società. Secondo COAKLEY e PIKE la teoria critica offre una guida per determinare quando uno sport riproduce la cultura e l’organizzazione di una società e quando questi diventano luoghi per la resistenza o il cambiamento. LA TEORIA FEMMINISTA Con questo approccio ci si riferisce a forme e declinazioni di analisi della realtà sociale fondate sull’idea che la conoscenza di tale realtà richiede una spiegazione di ciò che intendiamo per genere e di come si articolano le relazioni fra i generi. Secondo COAKLEY e PIKE questa si sviluppa da una disaffezione alla tradizione di pensiero che basa la conoscenza e i suoi significati ancorandola a valori, esperienze e concezioni de genere maschile senza prendere in considerazione le conoscenze e le esperienze delle donne. La teoria femminista si concentra sulla spiegazione delle modalità in cui le donne sono state sottovalutate e oppresse in tante società arrivando alla conclusione che i diritti femminili e il sostegno a movimento che hanno come obiettivo l’equità di genere sono il prerequisito per il progresso e lo sviluppo sociale. È il femminismo critico a sviluppare le riflessioni più pregnanti inerenti alla relazione di genere e di potere nell’ambito sportivo e del tempo libero. Questo affronta le questioni riguardanti il potere e il dominio di uomini su donne e di uomini su altri uomini, ovvero questioni inerenti alla costruzione sociale e del privilegio maschile avendo come obiettivo di svelare quale sia il substrato dell’ideologia di genere che si produce, riproduce e modifica attraverso l’esperienza quotidiana di uomini e donne. Secondo tale approccio la pratica sportiva è un’attività di genere, ovvero che significati, obiettivi e modalità di organizzazione si fondano su valori e esperienze soprattutto di uomini ed esaltano la mascolinità presente nella società. Atteggiam...


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