Il Don Giovanni PDF

Title Il Don Giovanni
Course Letteratura Italiana
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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Il Don Giovanni: analisi e riflessioni

Il Don Giovanni è una figura che attraversa diversi autori, e che diviene emblematica, quasi mitica. In classe è stato possibile analizzare tre versioni dell’opera teatrale, ovvero: Il seduttore di Siviglia e convitato di pietra di Tirso de Molina, Don Giovanni o Il convitato di pietra di Molière, e Miguel Mañara di Oscar Vladislas Milosz. La commedia di Tirso de Molina narra le vicende di Don Juan Tenorio, un nobile che, forte del suo privilegio sociale, conquista donne di diversa estrazione, ingannandole con l’arte della seduzione per poi abbandonarle. Don Juan è accompagnato dal fedele servo Catalinon, personaggio buffonesco e malizioso. Al termine della commedia, dopo numerose fughe, i due si ritrovano in un bosco, dove incontrano il monumento funebre di Gonzalo, il padre di Donna Anna, ennesima “vittima” di Don Juan. Gonzalo invita a cena il nobile, il quale accetta, ma che verrà infine trascinato negli inferi.

Don Juan è definito come hidalgo (gentiluomo) e burlador

(ingannatore), e l’intera storia ruota attorno a questi due termini. Don Giovanni, infatti, approfitta della sua appartenenza al ceto alto non solo per ingannare le donne con lusinghe e false promesse, ma anche per prendersi gioco delle convenzioni sociali. La sua vita dissoluta è basata sul suo atteggiamento nei confronti dell’amore e anche sull’irriverenza, sulla mancanza di rispetto. Queste caratteristiche emergono in diversi momenti, come per esempio nella scena XXII, nella quale Don Giovanni si siede a fianco di Aminta, al posto dello sposo. Questo gesto apparentemente insignificante e proposto in un’ottica ironica si dimostra invece un atto simbolico e altamente offensivo. Don Giovanni è beffardo anche nei confronti della sacralità, e questo atteggiamento si riscontra in maniera evidente nella scena VIII: Don Juan pronuncia una profezia in maniera dissacrante («Se per caso non manterrò la parola e la fede mia, invoco da Dio che a tradimento e fellonia mi uccida un uomo… (tra sé) [morto, perché Dio non permetta che sia vivo]» ) ma saranno le sue stesse parole a condurlo alla morte.

In tutte le sue avventure ciò

che traspare è un profondo dramma: la condizione di un uomo insoddisfatto, costantemente annoiato, per il quale non è l’oggetto del desiderio ad essere importante, bensì l’idea di provare piaceri sempre nuovi e la tensione nel raggiungimento di essi. Don Giovanni o Il convitato di pietra si rifà al modello pre-esistente, ma riassorbito da Molière secondo la sua particolare cultura di uomo di teatro. Don Giovanni resta sempre seduttore e ingannatore, ma viene attraversato da una vena comica non presente nella passata tradizione. Molière mette particolarmente in risalto l’ipocrisia del personaggio rispetto al suo edonismo, e lascia molto più spazio a “acrobazie” retoriche, con numerosi dialoghi paradossali. Per di più questo

Don Giovanni si presenta come il primo vero esempio di figura meta-teatrale, interpretando un personaggio nel personaggio. Questo significa che, oltre ad essere creatura dell’immaginazione dell’autore, il personaggio stesso è consapevole del proprio ruolo, e si maschera volutamente della parte che deve interpretare davanti agli altri. Questo concetto si osserva, per esempio, nella scena II, quando Sganarello, nel momento in cui Don Giovanni gli annuncia la sua nuova “vittima”, esclama tra sé

«Si cambia spettacolo.». Don Giovanni unisce empietà e finzione in una vasta gamma di

situazioni, che spaziano dal buffo e grottesco fino al dramma o al romanzesco. Il Miguel Mañara di Milosz presenta, al contrario, un esempio di Don Giovanni innovativo. In totale assenza di comicità, Don Miguel è il primo Don Giovanni a porsi delle domande, che lo porteranno a iniziare un cammino di pentimento e conversione. Don Miguel, seppur dissoluto, peccatore e insoddisfatto («Mangio l’erba amara dello scoglio della noia.»), emana sin dal principio una luce diversa, proveniente da un animo maggiormente disposto ad una conversione. A seguito di un opulento banchetto, Don Miguel ha modo di parlare con Don Fernando, che esprime il suo disgusto per l’indole del giovane ma che, al tempo stesso, si dimostra estremamente dispiaciuto, e gli propone di incontrare una ragazza di sua conoscenza, Girolama. Sarà proprio lei il motivo della sua presa di coscienza e del suo cambiamento. Girolama è una giovane intelligente e sincera, che non teme il confronto con gli altri, neppure di un soggetto come Miguel. Insofferente ai rapporti superficiali («Non ho compagne della mia età, Don Miguel, e, a dire il vero, faccio a meno ben facilmente della compagnia di fanciulle della mia età. Non mi piace, vedete, né il loro modo di ridere né di piangere. E parlano degli uomini fra di loro, a volte, come non mi piace che si parli degli uomini e dell’amore degli uomini.»), conduce una vita all’insegna della semplicità, ma una semplicità che non coincide con vuotezza: i gesti quotidiani arricchiscono le sue giornate rendendola una persona serena e mai annoiata. Don Miguel rimane sinceramente colpito dal dialogo con Girolama, e non aveva mai trovato in vita sua un rapporto così intenso. Senza toccarsi sono comunque in grado di esprimere un legame ancora più profondo. Girolama ha fatto del cuore di Don Miguel «un luogo di pace», e in lui scaturiscono delle domande mai sorte prima, domande che possono nascere soltanto di fronte alla persona amata ( «Che ho fatto della mia vita, che ho fatto del mio cuore? Perché non ho appreso prima di avere l’anima buona!»). Girolama muore soltanto tre mesi dopo il loro matrimonio, e il dolore immenso per il lutto fa riaffiorare nel cuore di Miguel tutta la consapevolezza della orribile vita che ha preceduto la conversione: è come se la sofferenza per la perdita delle persona amata portasse con sé tutti i dolori veri della vita, li rendesse inaffrontabili. Eppure Don Miguel è consapevole del fatto che il suo cammino non può esaurirsi così, e che, nonostante l’avvenimento nefasto, la sua vita portava di per se stessa qualcosa di grande....


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