Lettura di Don Giovanni PDF

Title Lettura di Don Giovanni
Author Sagittabondo it
Course Letteratura spagnola i lcmc
Institution Università degli Studi Roma Tre
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Summary

appunti presi durante le lezioni di letteratura spagnola...


Description

ATTO

PRIMO

-

scena prima Stanza nella reggia di Napoli, entrano don Giovanni Tenorio e la duchessa Isabella. Don Giovanni inganna la duchessa, sfrutta il favore del buio per entrare nella sua camerata e fingersi il suo amante (“non sei il duca Ottavio?”). Isabela si accorge troppo tardi di aver giaciuto con una persona diversa da quella che si aspettava, perde il suo onore e grida aiuto. scena seconda Entra il re di Napoli con una candela accesa → ordina alle sue guardie di arrestare

Don

Giovanni!

scena terza In risposta agli ordini del Re accorrono Don Pietro Tenorio, ambasciatore di Spagna, e le guardie. Don Giovanni confessa a Don Pietro di essere suo nipote e di aver ingannato Isabela fingendosi il duca Ottavio. Don Pietro “non ti è bastato ingannare quella nobile dama in Spagna? Hai il coraggio di ripetere un gesto del genere anche a Napoli? Tuo padre ti ha mandato qui dalla Castiglia, qui ti hanno dato ospitalità e qui lo disonori!” Don Giovanni chiede a Don Pietro di ucciderlo, ma Don Pietro è colpito dalla sua umiltà e gli ordina di calarsi dal balcone e di recarsi in Sicilia o a Milano dove vivrà in incognito. scena sesta Esce Don Giovanni ed entra il Re. Don Pietro racconta al Re che Don Giovanni è fuggito calandosi dal balcone, confessa che la donna protagonista della triste vicenda è Isabella. Il Re chiede al suo servitore di portare dinanzi a lui Isabella. Le guardie la conducono di fronte al Re. Il re ordina che sia portata in una torre, non la guarda in faccia per il disonore che ha procurato. Inoltre (non sapendo di Don Giovanni) ordina che il duca Ottavio sia arrestato. scena ottava

Stanza negli appartamenti del duca Ottavio, a Napoli. Entrano il duca Ottavio e Trombetta, suo servitore. Il duca Ottavio confessa che il suo amore per Isabella non lo fa dormire la notte. Trombetta gli dice che è sciocco stare male per un amore ricambiato. Entra un servitore e spiega al duca Ottavio che lo manda il Re per condurlo in carcere. Entra Don Pietro che racconta al duca l’accaduto e il motivo del mandato del Re Il Duca Ottavio udendo del tradimento impazzisce e decide (con la complicità di Don Pietro) di fuggire in Spagna. scena decima Costa nei pressi di Tarragona. Entra Tisbea, pescatrice, con una canna da pesca in mano. “Vedo due uomini che si gettano in acqua da una nave che affonda, dopo che si è schiantata contro uno scoglio. Un uomo salva un altro che ha gridato soccorso lo prende sulle spalle come Enea con Anchise. Raggiungono la riva.” scena undicesima Coniglione porta in braccio don Giovanni. Entrambi grondano acqua. Coniglione pensa che Don Giovanni sia morto (“Senza vita è il mio signore per salvarmi”). Tisbea gli spiega che respira e che quindi è vivo ma chiede chi è Coniglione: “E’ figlio del capo dei ciambellani del re e, prima che passino 6 giorni, a Siviglia, dove si reca e vive il sovrano, spero di esser fatto conte, il premio alla mia amicizia”. scena dodicesima Tisbea prende in grembo Don Giovanni “Tornate in voi, cavaliere”. Don Giovanni, risvegliatosi tra le braccia di Tisbea comincia a corteggiarla “Muoio in mare e in voi rivivo (...). Non c’è differenza tra mare e amare”. Tisbea non si fida della sua sincerità ma è ammaliata da quell’uomo nobile, fine ed elegante (si baciano). scena tredicesima Insieme a Coniglione, entrano Coridone e Anfriso, pescatori. Tisbea racconta agli altri pescatori quello che è successo, chiede che Don Giovanni e il suo servitore siano

portati nella sua capanna per essere vestiti e per festeggiare la loro visita. scena quattordicesima INTERMEDIO SIVIGLIA - PALAZZO DUCALE Entrano Don Gonzalo di Ulloa e il re don Alfonso di Castiglia. Il Re chiede a Don Gonzalo il resoconto della sua ambasciata. Don Gonzalo: “Tuo cugino, il re Giovanni, stava preparando a Lisbona un’armata per GOA. Entro l’estate mira ad assediare Ceuta o Tangeri. Il re Giovanni ti chiede Serpa, Mora, Olivenza e Toro ma in cambio ti dà Villaverde, Mertola, Herrera de Almendral (paesi tra Castiglia e Portogallo)”. Don Alfonso è entusiasta dell’accordo con il cugino e chiede sia firmato subito. Chiede poi a Don Gonzalo di raccontare il viaggio a Lisbona. Don Gonzalo racconta della bellezza di Lisbona Don Alfonso contento del racconto promette a Don Gonzalo che sua figlia Anna verrà fatta sposare con un uomo di Siviglia, don Giovanni Tenorio. scena

quindicesima

Intanto Don Giovanni dice a Coniglione di non rivelare la sua identità. Don Giovanni progetta un inganno per riuscire a possedere Tisbea. “Mentre i pescatori sono in festa e fanno baldoria, tu prepara le cavalle. Ingannare le donne è il mio costume da sempre; perché chiedi, se conosci la mia natura?” Coniglione risponde “Voi che fingete e ingannate in questo modo le donne, pagherete all’ultima ora” Don Giovanni “Per quello c’è ancora tempo!” Don Giovanni pur di riuscire a possedere Tisbea le fa promessa di sposarla. Tisbea “mi arrendo al tuo volere, se giuri di sposarmi”. Dopo il rapporto, Don Giovanni e il suo servitore scappano con i cavalli. Tisbea capisce di essere stata ingannata e si dispera “Io son quella che sempre degli uomini si burlava, ma sempre colei che burla rimane infine burlata”. Personaggio particolare è Tisbea, ammirata da tutte le pescatrici perché non si è mai concessa all’amore. Difficilmente riesce a credere alla promessa del Don Juan, ma l’infatuazione ironicamente le impedisce di usare la logica. Si suicida (?)

-----------------------------------------------------------ATTO SECONDO scena prima Piazza nei pressi della reggia, a Siviglia. Entrando il re don Alfonso e don Diego Tenorio, vecchio. Don Diego riferisce a Don Alfonso che hanno scoperto Don Giovanni con Isabella. Il Re adirato dice che don Giovanni dovrà sposare Isabella e che il duca Ottaviano è innocente e deve essere rilasciato. Don Giovanni, secondo il re, dovrà essere inviato presso Lebrija “se la pena è mite, ringrazi i meriti del padre”. Alla figlia di Gonzalo non può più andare in sposo Don Giovanni, il re rimedia nominando Gonzalo suo maggiordomo maggiore. scena seconda Un servitore avvisa don Alfonso che è arrivato a palazzo il duca Ottavio. Don Alfonso è convinto che voglia vendicarsi di Don Giovanni e sfidarlo. scena terza Entra il duca Ottavio, in abito da viaggio Il duca Ottavio racconta le sue peripezie al re. Il re sa che Ottavio è innocente e gli promette in sposa Anna, figlia di Gonzalo. Il duca Ottavio accetta con piacere. scena quinta Entrano don Giovanni e Coniglione Coniglione mette in guardia don Giovanni “C’è qual il duca Ottavio, l’innocente”. Don Giovanni dissimula, si presenta a Ottavio “a Napoli non ebbi il tempo di congedarmi da voi in alcun modo. (...) Chi poteva pensare di rivedervi in questa città e servirvi, com’era mio desiderio!” Ottavio risponde a don Giovanni “Se avete bisogno di me, contate sul mio braccio e la mia spada”. scena sesta

Entra il marchese della Mota, Ottavio e il suo servitore se ne vanno, rimangono solo MOTA-DON GIOVANNI&CONIGLIONE Don Giovanni e Mota sono amici Don Giovanni chiede notizie su Siviglia e su una donna - Ines → Mota risponde che Ines si è recata a Vejel (attenzione: Vejel è un gioco di parole deriva dal vocabolo vejez ossia vecchiaia). Don Giovanni chiede “Come va “l’amore a sbafo” dar perro?” → uno degli inganni praticati dai giovani di famiglia nobile era quello di sfruttare la loro alta posizione sociale per ottenere favori dalle prostitute senza pagarle. Mota confessa di essersi innamorato di una donna: Anna (sua cugina) che però il re ha promesso in sposa. Don Giovanni incoraggia il marchese a dichiararsi e sedurre Anna (innamorata anche lei del marchese) Il marchese si convince e si dirige verso la reggia dove sta Anna. Don Giovanni ordina al suo servitore di seguire il marchese, così rimane solo. scena settima Una donna parla attraverso una grata, richiama l’attenzione di don Giovanni Donna: “Poiché sembrate amico del marchese, e anche cortese, dategli questo foglio, al quale affida una dama la sua pace” Don Giovanni: “Prometto che lo darò”

scena ottava La lettera era stata scritta da Anna per il marchese. Anna scrive che il padre l’ha maritata in segreto senza permetterle di opporsi, chiede al marchese di recarsi da lei quella sera alle 11 così potrà possederla, scrive “Mettiti una cappa rossa, cuore mio: sarà il segnale per le donne della casa”; Don Giovanni dopo aver letto la lettera decide di ingannare Anna così come aveva fatto con Isabella e dice: “Siviglia mi chiama in pubblico l’ingannatore, e il piacere massimo che infatti provo è di ingannare una donna e lasciarla senza onore”

scena nona Coniglione cerca di convincere Don Giovanni a non beffare Anna: “Io non ti approvo. Toccherà a noi fuggire beffati una volta o l’altra. (...) Chi vive beffando, beffato dovrà fuggire e pagare i suoi peccati tutti insieme”. Don Giovanni lo fa tacere e dice “nel gioco più guadagna, chi più fa” Torna il marchese Don Giovanni dice al marchese di aver ricevuto un messaggio per lui, gli dice che dovrà recarsi da Anna a mezzanotte e possederla. scena undicesima Don Giovanni parla con il padre Don Diego Diego: “Vorrei vederti più saggio, più buono e con miglior fama. (...) Per la tua condotta folle! Sappi che il re mi ha ordinato di bandirti da Siviglia. (...) Traditore, Dio ti infligga castigo pari al delitto. Anche se pare che Dio acconsenta e rimandi, il suo castigo non tarda; è Do un duro giudice in punto di morte.” Don Giovanni: “Per la morte c’è ancora tempo!” scena tredicesima Entra il marchese della Mota, in abiti adatti alla sera, e passeggia sul palcoscenico, accompagnato da musici che entrano cantando.

Don Giovanni incontra il marchese Mota e si fa prestare il suo mantello rosso affinché riesca a possedere una prostituta. Don Giovanni assicura che sarà di ritorno a mezzanotte. Don Giovanni indossa il mantello si finge il marchese per farsi aprire la porta dalle serve. Quando Anna vede il “finto marchese” urla (Don giovanni non riesce a possederla), sentendo le urla Don Gonzalo accorre e sfida Don Giovanni il quale uccide Gonzalo e scappa con il suo servitore. Intanto Don Giovanni restituisce il mantello rosso al marchese e scappa con il suo servitore. Il marchese si reca dalla sua amata per capire cosa sia successo, qui trova Don Diego che ordina alle guardie di arrestarlo. Il Re comanda che il marchese sia decapitato e la testa esposta pubblicamente.

CAMBIO DI AMBIENTAZIONE Siamo in una campagna vicina al villaggio di Dos Hermanas Batrizio sta per sposare Aminta Canterinone e Don Giovanni - di passaggio e diretti a Lebrija - si autoinvitano al matrimonio. Batrizio è contrariato “Mi sembra un cattivo auspicio: un giovane cavaliere priva del piacere e offre gelosia” scena

ventiduesima

Don Giovanni: “Passando d qua per caso, ho saputo che in paese c’erano nozze e non volli perdermi questa fortuna” e si siede accanto alla sposa e rivolgendosi alla fanciulla “E’ possibile, signora, che sia tanto fortunato? Ho invidia del vostro sposo!”. Don Giovanni prende la mano della sposa e lei la ritrae. ATTO TERZO Villaggio di Dos Hermanas Don Giovanni convince Batrizio che Aminta si era già concessa a lui, Don Giovanni si è recato nel villaggio perché non vuole disonorarla; dice: “Aminta perché tornassi da lei questa lettera mi scrisse ed io mi sono impegnato a mantener la promessa. A chi si oppone darò la morte”. Batrizio non si oppone. Don Giovanni tra sé: “L’ho convinto con l’onore, perché sempre i contadini hanno presente l’onore e sempre badano a sé . Ma prima di fare il danno, voglio che sia riparato: vado a parlare a suo padre perché autorizzi l’inganno”. → il padre di Aminta è Gaseno il quale autorizza questo incontro tra don Giovanni e la figlia scena sesta Don Giovanni ordina a Caterinone che selli i cavalli per l’alba successiva. Caterinone ha dei dubbi sulla riuscita di questa nuova beffa ma Don Giovanni risponde così “Ma se è mio padre il capo della giustizia e il favorito del re, cosa temi?”.

Caterinone “Iddio suole vendicarsi dei potenti che non puniscono i rei, e anche coloro che guardano possono perdere al gioco. Io che sono spettatore del tuo, non vorrei per questo che un fulmine mi colpisse riducendomi in salacca”. Don Giovanni entra nella stanza di Aminta e la convince che la ama, la vuole sposare e ricoprirla delle sue ricchezze. Dopo alcuni tentennamenti Aminta si lascia convincere. CAMBIO DI AMBIENTAZIONE Entrano Isabella e Fabio, in abito da viaggio. Spiaggia nei pressi di Tarragona Isabella racconta a Fabio che don Giovanni le ha rubato l’onore. Fabio risponde che presto saranno a Valencia dove la fanciulla potrà distrarsi per qualche giorno, poi a Siviglia “Perché sei triste? Hai perso Ottavio, ma più bello è don Giovanni, erede dei Tenorio” Isabella: “la mia fama ormai è perduta e la piangerò per tutta la vita”; Fabio indica a Isabella una pescatrice (Tisbea) che vuole parlare con lei scena decima Tisbea racconta a Isabella la sua sventura con don Giovanni. Isabella riconosce quel nome e dichiarano vendetta insieme. scena undicesima CAMBIO DI AMBIENTAZIONE Siviglia. In una chiesa Caterinone preoccupato dice a don Giovanni che tutte le sue burle ormai sono state scoperte e che Isabella dovrà sposarsi con lui. In chiesa notano il sepolcro di Don Gonzalo dove c’è scritto “Il cavalier più leale aspetta qui dal Signore vendetta su un traditore”. Don Giovanni ride di fronte a questa scritta:”Vi aspetto stasera a cena a casa mia. Se volete avere vendetta, lì potremo fare il duello… ma potrò battermi male contro una spada di pietra”; scena dodicesima Don Giovanni e Caterinione stanno per cenare quando all’improvviso qualcuno bussa alla porta: è l’anima di Don Gonzalo.

Don Gonzalo invita don Giovanni per una cena l’indomani presso la sua cappella. Don Giovanni giura sul suo onore di cavaliere ma rimane comunque turbato dalla proposta. “Perché temere dei morti? Domani andrò alla cappella perché Siviglia allibisca e tremi del mio coraggio” scena CAMBIO Sala del Palazzo reale. Entra il re con don Diego Tenorio e il seguito

sedicesima AMBIENTAZIONE

Il re chiede a don Diego di richiamare Isabella (che nel frattempo era stata mandata in un collegio di suore) in modo che possa sposare Don Giovanni + il re chiede a Don Diego di andare a richiamare il marchese della Mota affinché sposi donna Anna. Il duca Ottavio si reca dal re chiedendogli di poter sfidare a duello il traditore don Giovanni. Don Diego si arrabbia: “Sono uno che tace, perché il re lo comanda, risponderei altrimenti con la spada!” Ottavio: “Sei un vecchio.” Don Diego: “Ma fui giovane in Italia un tempo. Conobbero la mia spada a Napoli ed a Milano.” Il Re li fa tacere entrambi dicendo ad Ottavio che il giorno dopo si sposerà! (Non è chiaro con chi si sposerà Ottavio, sicuramente il re ha pensato a qualche altra nobile della corte di cui preferisce non rivelare il nome.” Si reca poi dal re Aminta che confessa di essere stata disonorata da Don Giovanni e quindi ora vuole sposarlo Poi entrano Tisbea, Isabella e il seguito → Tisbea vuole recuperare il suo onore Infine il marchese Mota: “E’ tempo che sia la verità manifesta: saprai che di don Giovanni fu la colpa a me imputata”. Re:”Arrestatelo che muoia!” scena diciottesima Intanto Don Giovanni si reca con Caterinone a cena con il morto. Don Gonzalo durante questa cena lo ucciderà, pronunciando queste parole:”Iddio mi comanda che ti uccida, per punire i tuoi delitti: “chi il male fa, male aspetti!”.

Ultima scena Caterinone spiega quello che è successo e confessa che don Giovanni ha confessato a don Gonzalo di non aver fatto in tempo a possedere sua figlia Anna. Mota è sollevato da questa notizia FIne: Ottavio sposerà Isabella che ora è vedova Mota sposa sua cugina Anna Batrizio sposa la sua amata Aminta Anfrisio sposerà Tisbea...


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