Analisi Lavandare di Giovanni Pascoli PDF

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Analisi della poesia "Lavandare" di Pascoli...

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LAVANDARE Lavandare si trova nella raccolta poetica di Giovanni Pascoli Myricae, pubblicata nel 1891. Come in molti suoi componimenti poetici Pascoli utilizza come sfondo la natura e inserisce un aspetto quotidiano della vita di campagna, i versi di una canzone delle lavandare. La poesia inizia con l’immagine di un aratro abbandonato in un campo arato per metà, che sembra sia stato dimenticato nella nebbia autunnale; nell’aria si odono i canti delle lavandare mentre lavano i panni al fosso e lo sciabordio dell’acqua. Nell’ultima strofa vengono riportati alcuni versi di uno di questi canti che raccontano della sensazione di abbandono che una giovane prova dopo che il suo innamorato se n’è andato. Ha un ritmo lento a causa degli enjambement e sono presenti alcune parole onomatopeiche, che richiamano i suoni della natura (sciabordare, soffia, tonfi); la poesia è prevalentemente descrittiva, nella prima strofa è una descrizione visiva (campo mezzo grigio e mezzo nero) mentre nella seconda è uditiva (lo sciabordare delle lavandare, tonfi spessi e lunghe cantilene). Ha uno stile circolare, perché l’immagine iniziale dell’aratro abbandonato è usata come termine di paragone allo stato d’animo della protagonista della canzone nell’ultima strofa La solitudine e l’abbandono sono temi ricorrenti nei componimenti poetici di Pascoli e si possono avvertire anche in Lavandare: queste sensazioni del poeta sono collegate alla morte del padre, avvenuta quando lui aveva dieci anni e di cui si parla nella poesia X agosto. In essa come in tutte le altre poesie, quindi, sono presenti elementi autobiografici, che caratterizzano la poetica di Pascoli; un’altra caratteristica ricorrente è la poetica del fanciullino, anch’essa presente in Lavandare, che riprende un aspetto o un avvenimento quotidiano e gli dona nuovi significati....