IL Nuovo Millennium 1, Capitolo 4-5 PDF

Title IL Nuovo Millennium 1, Capitolo 4-5
Author Aurora Fazio
Course Storia
Institution Liceo (Italia)
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riassunto...


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UNITÀ 4 SCONTRO COMUNE-IMPERO Dopo le crociate in Germania si scatena una durissima lotta per la successione al trono imperiale in cui emersero due schieramenti: i Guelfi, sostenitori dei duchi di Baviera, e I Ghibellini, sostenitori della casa di Svevia. Grazie a Federico I di Svevia, detto il Barbarossa, si raggiunge la pace; nel frattempo, però, la debolezza dell’autorità imperiale in Italia aveva favorito il rafforzamento dell’autonomia dei comuni italiani che ormai riconoscevano solo formalmente il potere dell’imperatore e ne usurpavano le regalie. Regalie: diritti sovrani spettanti solo il re o all’imperatore, tra cui la nomina dei magistrati, la richiesta di prestazioni militari, il controllo sulle vie di transito, il conio di monete, le tasse. Nel 1154 il Barbarossa scende in Italia, dove si fece incoronare re d’Italia a Pavia. In seguito convocò a Roncaglia, presso Piacenza, una dieta nella quale l’imperatore tentò di riaffermare I suoi poteri, scontrandosi con I comuni maggiori. Dieta: deriva dal latino Dies, giorno, e indicava sia il giorno stabilito per un’assemblea sia l’assemblea stessa. In origine partecipavano tutti gli uomini liberi armati, mentre successivamente fu estesa ai nobili e al clero. L’accordo tra papato e impero fu sancito dall’incoronazione imperiale di Federico da parte di Papa Adriano IV in San Pietro, il 18 giugno 1155. Adriano Adriano quarto si avvicinò ai normanni riconoscendo il loro diretto sul regno d’Italia meridionale nell’accordo di Benevento del 1156. Alla morte di Adriano IV i cardinali elessero Alessandro III. Nel 1158 Federico scese nuovamente in Italia, bocca una seconda dieta a Roncaglia nella quale si riappropriò delle regalie. Stabilì che in ogni città si insediasse un governatore imperiale e suscita quindi la ribellione di Crema e Milano, che vennero rase al suolo nel 1160 e nel 1162. Con l’adesione di Papa Alessandro III, 22 città dell’Italia settentrionale diedero vita a un’alleanza, la lega lombarda, che nel 1167 a Pontida giurò di combattere contro l’imperatore. Milano venne ricostruita e nacque la nuova città di Alessandria. Il coinvolgimento del Papa nella lotta dei comuni portò in Italia la contrapposizione tra guelfi ghibellini: I guelfi sostenevano il Papa, mentre i ghibellini sostenevano l’imperatore. Lo scontro decisivo tra Federico Barbarossa e la lega lombarda fu rappresentato dalla battaglia di Legnano nel 1176. Dopo molti anni di scontri si ferma la pace di Costanza nel 1183, per la quale l’imperatore concedeva ai comuni il diritto di governarsi autonomamente, ma essi dovevano formalmente riconoscere la loro appartenenza all’impero. Federico Barbarossa morì nel 1190 lasciando il trono a Enrico VI che intendeva riconquistare I territori bizantini. INNOCENZO III Alla morte di Enrico nel 1197 I Bellini elessero come imperatore il fratello di Enrico VI, Filippo di Svevia, a cui I guelfi contrapposero ottone di Brunswick della casata di Baviera. Contemporaneamente in Italia I comuni riaffermarono la loro autonomia. In questa situazione di debolezza nel 1198 viene eletto Innocenzo III. Il suo nome era Lotario e aveva denunciato l’immoralità degli uomini, I vizi della società e dello stesso clero: spetta alla chiesa imporre agli uomini la via della salvezza; il potere temporale derivava da quello spirituale, così come una luna riceve la luce del sole. Il Papa diventò tutore del piccolo Federico di Svevia, figlio di Enrico VI e Costanza d’Altavilla; aveva l’obiettivo di evitare l’accerchiamento della Santa sede, che sarebbe derivato dall’unione della corona imperiale con quella siciliana: il pontefice cercò quindi impedire che la corona imperiale andasse al piccolo Federico, già erede del regno di Sicilia, e per questo decise di appoggiare la candidatura di ottone di Brunswick in cambio della piena sovranità di Roma e dei territori pontifici. Tuttavia questo accordo si ruppe quando Ottone, non tenendo fede ai patti stipulati, invase I territori pontifici e tentò di conquistare l'Italia meridionale. Di conseguenza venne scomunicato nel

1210 e la candidatura al trono venne riconosciuta a Federico di Svevia, il quale si impegnò a non unire mai la corona del Regno di Sicilia con quella dell’impero. Tutto ciò scatenò una guerra tra ottone, alleato con il re d’Inghilterra, e Federico, alleato con il sovrano francese Filippo II Augusto. Nel 1214 a Bouvines Ottone venne sconfitto: la Cristianità Embarba veramente sottoposta all’ autorità di Roma. Il pontefice assunse provvedimenti contro le eresia e promosse la quarta crociata. Eresia: Devi azione di una dottrina dal pensiero ufficiale della Chiesa. Movimenti ereticali: gruppi costituiti da fedeli accomunati dal desiderio di una vita spirituale immediatamente fondata sul Vangelo, che contestavano la dottrina della Chiesa e il clero per il loro coinvolgimento nelle questioni temporali e la loro corruzione.  È Movimento dei valdesi o poveri di Lione: sorse a Lione per iniziativa del mercante Pietro Valdo nel 1173, quando abbandonò la sua attività, donò tutte le sue ricchezze ai poveri della città e iniziò a predicare il Vangelo come modello di vita cristiana. Nella 1184 vennero condannati dalla Chiesa: non riconosceranno più la gerarchia ecclesiastica e affermeranno che chiunque avesse il diritto di predicare la parola di Dio e amministrare I sacramenti.  Movimento dei catari o albigesi: il termine catari significa puri ed ebbe luogo nella città francese di Alby. Secondo I catari, nel mondo agiscono due principi, quello del bene cioè Dio, e quello del male Satana. Bene e male esistono da sempre sono destinati a scontrarsi continuamente. I catari erano convinti che il mondo terreno fosse stato creato dal male e che quindi occorresse purificarlo. Il catarismo fu soprattutto un modello di vita quotidiana che spirava ogni scelta familiare. La chiesa dei buoni cristiani si organizzava come la Chiesa primitiva attorno a una gerarchia di vescovi che avevano il potere di ordinare I cristiani e le cristiane Per fronteggiare l’eresia, Innocenzo terzo utilizza inizialmente la predicazione che però non portò a buoni risultati. Decise allora di bandire un avere propria crociata contro gli albigesi nel 1208. Sotto la guida di Simone di Monfort, I crociati Imperversarono nella Linguadoca dal 1209 al 1211, massacrando la popolazione anche cattolica e saccheggiandola: questo punto l’eresia venne estirpata; Anche I valdesi subirono violente persecuzioni, ma riuscirono a salvarsi. Per soddisfare l’esigenza di rinnovamento spirituale si attuò una riforma della Chiesa, riaffermando la disciplina degli ecclesiastici e dimostrando che anche all’interno della Chiesa si potevano vivere quegli ideali di semplicità e povertà sostenuti dagli eretici. Il quarto concilio lateranense del 1215 approvato ben 70 decreti riguardanti I principali problemi della vita della Chiesa e stabilì che:  I signori dovevano impegnarsi a estirpare l'eresia dalle proprie terre, e chi si fosse rifiutato sarebbe incorso alla scomunica.  Tutti fedeli erano tenuti a denunciare I sospetti di eresie.  Le commissioni di laici e religiosi avevano il preciso compito di individuare e punire gli eretici. Queste commissioni furono la base di quello che andrà a istituire Papa Gregorio IX: l’inquisizione. Inquisizione: alla fine del XII secolo consisteva nella procedura che vescovi e giudici attivavano per lottare contro il dissenso religioso. Il suo significato cambiò però quando Gregorio IX istituì la figura di un giudice straordinario per punire gli eretici in varie zone dell’Europa. Inoltre, se non si confessava spontaneamente, si veniva sottoposti a terribili torture. In realtà il concilio non realizzato il rinnovamento della Chiesa che il Papa; per questo approva gli ordini mendicanti, cioè quegli ordini religiosi costituiti da predicatori che facevano della povertà e della carità il loro ideale di vita, ad esempio I domenicani e francescani. L’ordine dei domenicani fu fondato dal sacerdote spagnolo Domenico di Guzzi man Guzzi man nel 1206. Secondo Domenico l'eresia si diffondevano a causa dell'ignoranza dei cristiani verso i principi

fondamentali della loro religione. L’ordine dei domenicani fu fondato dal sacerdote spagnolo Domenico di Guzmán nel 1206. Secondo Domenico l’eresia si diffondevano a causa dell’ignoranza dei cristiani verso I principi fondamentali della loro religione, Per questo sosteneva che I predicatori dovessero imparare a comunicare con un linguaggio comprensibile a tutti. I domenicani furono impegnati anche nella diffusione dell’istruzione e furono attivi nelle università e dell’inquisizione. L’ordine francescano invece fu fondato da Francesco d’Assisi e sosteneva I valori di carità e penitenza cristiana. Nel 1210 Innocenzo terzo autorizza verbalmente I francescani a svolgere la loro attività e nel 1223 infine, Papa Onorio terzo approvò ufficialmente l’ordine francescano. Eseguito nel 1212, attorno a chiara d’Assisi, si costituì il gruppo femminile delle Clarisse. Dopo la morte di Francesco nel 1226 si svilupparono due tendenze:  quella rigorista, che condannava qualsiasi cedimento rispetto all’ideale della povertà: I francescani dovevano vivere solo dei frutti del loro lavoro manuale e della mendicità.  Quella moderata, che era favorevole allo sviluppo di attività intellettuali all’interno dell’ordine. FEDERICO II Federico garantire che non avrebbe unito la corona siciliana con quella imperiale e si impegnò a intraprendere una nuova crociata per liberare la Terrasanta. Quando morì Innocenzo terzo nel 1216 però, riprese il progetto di fare dell’impero la suprema autorità universale. Il nuovo pontefice Onorio terzo accettò l’unione della Sicilia e dell’impero e incoronò Federico imperatore e in cambio però pretese che Federico si dedicasse immediatamente alla nuova crociata. Dopo Onorio, il nuovo Papa Gregorio nono nel 1227 decise di scomunicarlo con l’accusa di non seguire il dovere di ogni sovrano cristiano nella lotta all’infedele. Dopo la scomunica Federico decise di partire per la Palestina, ma anziché combattere contro gli infedeli raggiunse a un accordo nel 1299 con insultando Egitto A cui garantiva una pace decennale in cambio dell’impegno del sultano a non ostacolare I pellegrinaggi e a restituire Gerusalemme ai cristiani. L’idea che l’imperatore cristiano potesse trattare con I musulmani appariva un tradimento e così venne riscomunicato. L’imperatore allora rientro in Italia, sconfisse l’esercito pontificio e emanò la pace di San germano nella quale ottenne la revoca della scomunica (1230). L’imperatore allora rientro in Italia, sconfisse l’esercito pontificio e emanò la pace di San germano nella quale ottenne la revoca della scomunica (1230). La base del grande impero di Federico Secondo doveva essere il regno di Sicilia, che comprendeva tutta l’Italia meridionale. Il documento più importante del suo regno furono le costituzioni Melfi tane o Liber augustalis del 1231, Che prendono il nome dalla città di Melfi e consistevano nella più grande completa opera legislativa emanata in età medievale, che rimase in vigore per secoli in tutto il sud Italia. Vietavano ogni forma di potere autonomo e riconoscevano solo al sovrano, o a funzionari da lui nominati, I compiti di governo. Quindi tutti I poteri tradizionalmente esercitati dai feudatari passavano hai funzionari direttamente controllati dall’imperatore, i ministeriales. Federico incentivò l’istituzione, apprendo adesso empio l’Università di Napoli nel 1224; trasferì la capitale a Palermo e gli scrittori della scuola siciliana furono I primi ad abbandonare l’uso del latino e a scrivere nella lingua del popolo, il volgare. Per finanziare le sue iniziative Federico istituì e monopoli reggi sulle materie prime, fondò nuove aziende agricole di proprietà della corona e riformò il sistema di tassazione. Ogni attività agricola o artigianale viene sottoposta a tributi ordinari e straordinari. Questo pesante prelievo di risorse non fu benefico per l’economia meridionale. L’imperatore cercò di imporre la sua autonomia sui comuni ma i nobili non accettavano di perdere I loro privilegi e poteri e il papato non accettava un impero così potente e continuava tenere l’accerchiamento. I comuni volevano mantenere la tua non mia e la pressione fiscale sollevava molte proteste. Inoltre la sua te le avanza verso arabi ed ebrei, che permise di praticare

liberamente la loro religione, era generalmente giudicata un pericoloso cedimento all’eresia. Enrico VII, cui l’imperatore aveva affidato la Germania, con l’appoggio dei comuni italiani, si ribellò al padre nel 1234, accusandolo di aver abbandonato l’impero e la Germania ai baroni per privilegiare il regno di Sicilia. Federico Secondo lo sconfisse nel 1235 e lo imprigionò in un castello pugliese. Nel 1237 sconfisse anche la lega lombarda a Cortenuova. Successivamente assegno a un altro suo figlio, Enzo, il titolo di re di Sardegna e venne scomunicato nuovamente nel 1239 da Papa Gregorio IX. L’imperatore reagì con le armi e ne uscì vincitore, ma Innocenzo IV riprese lo scontro: convocò un concilio a Lione nel quale fece scomunicare l’imperatore e lo depose da tutte le sue cariche sciogliendo I sudditi dall’obbligo di obbedienza nel 1245. Morì improvvisamente nel 1250.

UNITÀ 5 L’IMPERO Dopo la morte di Federico Secondo di Svevia, impero rimase per 23 anni senza guida (Interregno): Solo nel 1873, infatti, Rodolfo I fu eletto re dei romani, implicando la sovranità sulla Germania sud Italia e riconoscendo all’uomo che sarebbe divenuto ufficialmente imperatore dopo l’ incoronazione da parte del Papa. Rodolfo riuscì a solo sottrarre al re di Boemia l’Austria, la stiria, la Carinzia, la carniola, Che assegno in feudo ai suoi figli. In questo modo rafforzò la sua famiglia, gli Asburgo in Germania invece si stava attuando una frammentazione in decine di potere locali che riconoscevano solo formalmente l’imperatore. Alla fine dunque, la lunga contesa tra papato e impero si risolse nella crisi delle istituzioni universali. Federico Secondo lasciò il figlio Corrado IV al trono imperiale e affidò la reggenza in Italia a Manfredi. Dopo la morte di Corrado, la falsa notizia della morte del nuovo erede Corradino fu necessaria per fare incoronare Manfredi re di Sicilia nel 1258. In Italia, Manfredi si alleò con Siena e i ghibellini fiorentini guidati da Farinata degli Uberti; sconfisse l’esercito fiorentino, appoggiato da una lega guelfa, nella battaglia di Montaperti nel 1260. In seguito a questa vittoria, I Bellini ripresero il controllo di Firenze e la politica di Manfredi scatenò l’ostilità del papato. Urbano quarto lo scomunicò e cerco di stringere un’alleanza con la monarchia francese offrendo la corona siciliana a Carlo D’Angiò. Dopo urbano, Clemente IV ottenne da Carlo l’impegno a non candidarsi al trono imperiale e a rinunciare I propri domini in Toscana e Lombardia. A quel punto Carlo venne a Roma dove fu incoronato dal Papa re di Sicilia nel 1266 e due mesi dopo sconfisse Manfredi nella battaglia di Benevento nello stesso anno, nella quale Manfredi morì. L’ultimo Svevo Corradino, scese in Italia rivendicando il titolo imperiale e la corona siciliana, ma fu sconfitto nella battaglia di Tagliacozzo nel 1268 e consegnato I nemici da un traditore fu giustiziato a Napoli. Carlo D’Angiò si appoggia appoggiò ai baroni, rafforzando questo ceto assegnando I numerosi feudi. I siciliani, che avevano già dovuto subire lo spostamento della capitale del regno da Palermo a Napoli, furono esasperati dall’aumento della pressione fiscale. Molti nobili iniziarono così a sostenere Pietro III d’Aragona, Ma alla fine l’ostilità dell’isola nei confronti dei nuovi dominatori espose il 31 marzo 1282 in una rivolta antifrancese, detta “vespri siciliani”. Vespri siciliani: la rivolta data del west Rho perché inizio a Palermo il giorno del lunedì di Pasqua all’ora del vespro. La guerra verso gli aragonesi terminò con la pace di Caltabellotta nel 1302, che assegna alla Sicilia a Federico d’Aragona, il quale assunse il titolo di re di Trinacria, e il regno di Napoli a Roberto d’Angiò. Secondo gli accordi di pace alla morte di Federico la Sicilia sarebbe dovuto tornare agli Angioini, ma ciò non avvenne. La pace di Caltabellotta sancì la fine definitiva del regno normanno-Svevo, che fu la più importante compagine statale non solo del mezzogiorno, ma dell’intero medioevo italiano. L’impero non riusciva quindi a difendere i cittadini dalle aggressioni, ad amministrare la giustizia, e ad imporre e a rispettare le tasse. Tutto ciò tra il 10º e il XII secolo causò l'anarchia feudale: non

esisteva cioè uno Stato centrale, forte e autorevole, ma la società era un insieme di poteri autonomi. Si svilupparono così le signorie locali, nelle quale I signori locali presero a esercitare I poteri militari, fiscali e di amministrazione della giustizia che sarebbero spettati ai rappresentanti dello Stato. Tutto ciò portò a una situazione di generale insicurezza poiché I signori rischiavano continuamente di essere aggrediti dai loro rivali. La frammentazione dello Stato impediva di organizzarsi per affrontare guerre contro gli invasori stranieri, perché ogni signore si preoccupava solo dei propri possedimenti. La vita economica fu danneggiata poiché risultava difficile il commercio tra il territorio e l’altro. Questi elementi favorirono il rafforzamento del potere monarchico e la rinascita dello Stato. A partire dal XII secolo molti nobili trovarono conveniente sottoporsi all’autorità del re per vedere riconosciuti e garantiti I loro privilegi. I sudditi riconobbero il potere del re è solo perché questi si impegnava a garantire I loro diritti. Si diffuse quindi la concezione di re magistrato e le cosiddette monarchie feudali. Il sovrano di una monarchia feudale giurava di garantire I privilegi dei nobili, del clero e dei cittadini. Se non rispetta questo contratto poteva essere deposto. Si pensava che il sovrano dovesse mantenersi con le proprie risorse, solo se queste entrate sufficienti il re poteva ricorrere alle tasse, ma ottenendo il consenso dei sudditi. Nacquero così le assemblee rappresentative fra cui quella del parlamento. Queste assemblee erano convocate in caso di necessità, e le loro riunioni duravano pochi giorni. Inizialmente erano riservate ai membri autorevoli della nobiltà e del clero; col tempo, vennero convocati alle assemblee anche I rappresentanti delle città e si costituì così il terzo Stato, espressione dei gruppi dirigenti urbani. L’affermazione delle monarchie iberiche avvenne attraverso la Reconquista che nel 1212 registrò la battaglia di las Navas de Tolosa, che ridusse la presenza musulmana al regno di Granada. In Inghilterra dopo un ventennio di guerre civili, la corona passò a Enrico Secondo Plantageneto, Che per assumere il controllo della Chiesa emanò le costituzioni di Clarendon nel 1164, con le quali si arrogò il diritto di controllare le nomine dei vescovi e degli abati e stabilì che gli ecclesiastici colpevoli di furto o di omicidio dovessero essere giudicati da tribunali civili. All’inizio del XIII secolo anche in Francia la monarchia si andava rafforzando per opera di Filippo II Augusto che intendeva limitare le pretese dei grandi feudatari. La Francia di Filippo Secondo Augusto e I Plantageneto si scontrarono nel 1214 nella battaglia di bouvines. Dopo la morte di Enrico Secondo il regno inglese passo a Riccardo guardi leone, che però si dedicò di più alle crociate, e quindi il governo fu sostenuto dal fratello minore Giovanni Senzaterra. La battaglia vide vincitore il sovrano francese E si trattava della prima volta che due monarchie con I loro eserciti si scontrarono per affermare la propria sovranità sul territorio nazionale. I feudi più piccoli acquisiti con la guerra fornirono alla Francia I mezzi finanziari per riorganizzare anche l’amministrazione dello Stato, strutturata attraverso la rete dei balivi, funzionari regi che si occupavano di riscuotere le tasse e di amministrare la giustizia in nomina del re. Un’altra novità riguardava l’inserimento della borghesia urbana nel sistema dell’amministrazione: I burocratici professionisti ricevevano un salario e si sentivano legati alla corona con un vincolo economico diverso da quello feudale. Il governo Un’altra novità riguardava l’inserimento della borghesia urbana nel sistema dell’amministrazione: I burocratici professionisti ric...


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