Il razzismo - wievorka - Riassunto libro fino al capitolo V PDF

Title Il razzismo - wievorka - Riassunto libro fino al capitolo V
Course sociologia delle migrazioni
Institution Università del Salento
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Riassunto libro fino al capitolo V...


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il razzismo - Michel Wieviorka introduzione definizione preliminare di azzismo: il razzismo consiste nel contrassegnare un insieme umano in base ad attributi naturali, associati a loro volta a caratteristiche intellettuali e morali, rinvenibili in ogni individuo appartenente a quell'insieme e, in ragione di ciò, nel mettere eventualmente in opera pratiche di inferiorizzazione e di esclusione. nella lotta contro il razzismo ebbene ricordare che la conoscenza eleva la capacità di azione non i buoni sentimenti, è necessario distinguere l'analisi dall'azione e considerarne la coerenza reciproca, mettere in relazione l'analisi del razzismo con l'azione antirazzista. oggi purtroppo vi è un ritorno di fiamma del razzismo nonostante l'ottimismo degli anni 60 stiamo regredendo. nota positiva la fine dell'apartheid nel 1993 nel Sudafrica. il declino del movimento operaio , la crisi delle istituzioni e dei sistemi politici, la frammentazione culturale, hanno dato attualità al fenomeno, ma anche l'azione antiazzista è tornata e fa parte del cambiamento, mettendo in discussione le analisi sul razzismo stesso e nache le concezioni politiche e filosofiche della vita collettiva. le scienze sociali si sono interessate in maniera sistematica al razzismoa partire dagli anni 20 con la questione dei Neri negli Stati Uniti e l'antisemitismo nella Germania nazista. oggi non esiste più settore delle scienze sociali e umane che non abbia visto la ripresa d'interesseper lo studio del razzismo. Parte Prima - STRUMENTI PER L'ANALISI CAPITOLO I - DAL RAZZISMO SCIENTIFICO AL NUOVO RAZZISMO il termine razzismo è stato coniato a cavallo tra le due guerre mondiali, e il suo concetto si è esteso dapprima nelle società occidentali e nel secondo dopoguerra in tutto il pianeta. anche se il termine in sè è recente, la prassi e le idee relative al vocabolo razzismo risalgono persino agli antichi greci che chiamavano barbari coloro che vivevano al di fuori della polis ed erano considerati inferiori. ma ci si vuole allontanare dall'idea che il razzismo sia una costante antropologica ci si auspica e così si vuol credere che il razzismo sia futto delle società moderne occidentali a partire dalla fine del Medioevo. Con l'espansione planetaria dell'Europa, con il colonialismo e con le grandi scoperte inizia il fenomeno del razzismo nell'era moderna. la nozione di razza si afferma nel XVIII secolo. Mosse vede in movimenti tipo l'illuminismo e il rinnovamento religioso le fondamenta del razzismo, Todorov non trova nesso tra filosia dei Lumi e razzismo -Il Razzismo ScientificoGià nel XVII e XVIII secolo si hanno rappresntazioni dell'Altro protorazziste in cui si spiegano le differenze somatiche del popolo africano o degli Indiani d'America come marchio di inferiorità dovuto all'ambiente in cui vivono, ma il "razzismo classico" si va diffondendo soltanto alla fine del XVIII secolo e in quello successivo, secondo cui la razza può essere oggetto di teorizzazioni scientifiche, all'epoca l'idea di nazione aveva assunto particolare importanza, infatti alla base del razzismo, secondo molti pensatori, vi è un attaccamento alla nazione. Hannah Arendt studiando il totalitarismo trova i primi focolai di razzismo in Francia (declino della nobiltà francese), Germania (romantici e nazionalisti) ed Inghilterra (espansione coloniale) tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo. In un sunto le classificazioni razziali prendono forma a seguito di un duplice movimento: espansione europea e identità nazionali. le teorie scientifiche della razza sono frutto della convergenza di tutti i campi del sapere, contribuiscono scrittori, viaggiatori, storici, teologi, eruditi, tutti impegnati a dimostrare la superiorità della razza bianca sulle altre razze e che la mescolanza delle razze porterebbe alla decadenza della razza superiore. l'ossessione del meticciato è una costante del razzismo, presente ancora oggi. in Francia, Renan divide le razze tra semiti e ariani, de Gobineau sviluppa una teoria secondo la quale l'umanità sarebbe andata in rovina a causa della mescolanza delle razze, Le Bon divide le razze in superiori, intermedie e inferiori e Lapouge afferma che in lui il meticciato desta inquitudine. anche il mondo anglosassone ha esponenti con le stesse idee, Miles,

Bantone eBarkan. in Germania, Blumembach, Gall sostengono che ci sia un nesso tra intelligenza e forma del cranio. Mentre Spencer altera il principio della selezione natuarale di Darwin affermando che un gruppo razziale è autorizzato a lottare per la sopravvivenza eliminando gli esemplari impuri. In Germania Amon e Chamberlain sono preoccupati per il peso che gli Ebrei esercitano sulla politica, sulla cultura e sulla vita economica, intanto in America nella metà del XIX secolo si pubblicano i primi due trattati di sociologia in cui si cerca di giustificare lo schiavismo. per poi continuare con le società latine e il mondo slavo. la frenologia (caratteristiche psichiche associate alla foma del cranio) dalla Germania con Gall continuò il suo sviluppo in Scozia e poi in America. il razismo scientifico in generale presumeva di dimostrare il nesso tra razza, e quindi caratteristiche somatiche, e capacità psicologiche e intellettuali, rilevabili sia nella collettività che nel singolo individuo. entrando in conflitto con la concezione religiosa che siamo tutti figli di adamo ed eva la soluzione viene trovata affermando che l'essere neri è una punizione di dio. il razzismo scientifico sancisc la superiorità della razza bianca, la civiltà viene associata ai bianchi e ai loro attributi fisici mentre le altre razze sono lo stato selvaggio. Le razze con il passare del tempo vengono classificate in base al colore della pelle, forma del naso tipo di capigliatura e poi anche dalla forma dello scheletro e del cranio IL DECLINO DEL RAZZISMO SCIENTIFICO

il nazismo segna l'apice di questo movimento di idee, esso attinge da tutte le discipline, medicina, biologia, chimica, genetica, storia, psichiatria ecc. tutte impegnate a classificare i popoli in termini di razza e assicurare loro un trattamento scientifico. successivamente lo studio di queste discipline servirà nel particolare a dimostrare, da parte del nazismo, la superiorità della razza ariana e attribuirsi un riconoscimento storico, culturale e naturale. con la fine della seconda guerra mondiale dopo la barbarie nazista vi fu la delegittimazione del razzismo scientifico. Sartre ha po affermato che l'antisemitismo prima apparteneva all'ordine delle idee ora all'ordine del crimine. nel dopoguerra gli studiosi hanno voluto separare i oncetti razza e razzismo, cercando di salvare la prima combattendo il secondo. Ruth Benedict afferma che la razza è una classificazione basata su tratti ereditari e fa parte della ricerca scientifica, mentre il razzismo è un dogma refrattario a qualsiasi dimostrazione scientifica: "il dogma secondo cui, un gruppo etnico sarebbe condannato per natura all'inferiorità congenita, mentre un altro gruppo alla superiorità congenita". si può parlre dunque di razza senza riferirsi al razzismo, anzi combattendolo. negli anni 60 e 70 Banton elimina il concetto di razza dalla sociologia introducendo il termine razializzazione per definire le popolazioni, le etnie. l'idea che l'esistenza delle razze sia dimostrabile scientificamente riappare regolarmente, come per es. nel 1956 il premio per la fisica Shockley proponeva la sterilizzazione dei neri per evitare la trasmissione dei loro geni inferiori ma più tardi un altro premio Nobel, jacob affermò che per la biologia il concetto di razza non esiste poichè il meccanismo della trasmissione della vita è tale da rendere ogni individuo unico, l'unica ricchezza possibile è collettiva ed è fatta di diversità. la distanza genetica media, è identica se non superiore tra membri della stessa presunta razza e membri di presunta razza differente. la razza diventa un concetto privo di fondamento biologico. ma il razzismo non è sparito solo perchè non ha più basi scientifiche su cui poggiare. nella tradizione intellettuale e politica anglosassone è possibile parlare di RACE RELATIONS senza incorrere nell'idea di razzismo, la razza in questo senso diventa una costruzione sociale e politica, concetto nato negli anni 20 con la scuola sociologica di Chicago. In Gran Bretagna Banton distingue sei interazioni relative al concetto di race relations: il contatto istituzionale, l'acculturazione, la dominazione, il paternalismo, l'integrazione e il pluralismo, mentre Rex ha mostrato come il rapporto tra razze rappresenti proprio un particolare approccio sociale. Esso permette di inferiorizzare da parte della classe operaia bianca i lavoratori immigratie di farne una underclass, in Francia per esempio nel linguaggio della gente , dei media e dei politiciil termine razza prende sempre più piede.

IL RAZZISMO ISTITUZIONALE nel 1967 due militanti del movimento nero, Carmichael e Hamilton, pubblicano un'opera in cui spieganocome funziona il razzismo negli stati Uniti. il primo è riferito alla gente, il secondo alle istituzioni. il primo è dichiarato il secondo no, ma separa gli atteggiamenti razzisti dalle intenzioni o dalla coscienza di chi li adotta. Quindi il problema non è più dato da ideologie che fanno appello alla scienza e neanche a ciò che pensa la gente e dice per giustificare i propri atteggiamenti razzisti, il problema è nel modo di funzionare della società della quale il razzismo è parte integrante, una società in cui l'inferiorizzazione dei Neri da parte dei Bianchi esiste senza ricorrere a teorie o gistificazioni scientifiche, ed è permessa dalla società, in secondo luogo insiste su pratiche in cui vi è il perpetuarsi della dominazione e infine dividendo l'individuo dall'istituzione, dal sistema lascia intendere che il razzismo può aver luogo anche senza pregiudizi o ideologie razziali. per es. i bianchivo non vogliono cambiamenti istituzionali che toglierebbero il loro status quosenza motivazioni razziste, cioè nel loro atteggiamento quotidiano preferiscono non perdere i loro vantaggi per andare incontro ai Neri equiparando i servizi a disposizione, atteggiamento simile lo troviamo in Francia dove i genitori Bianchi mandano i figli in scuole private e in quelle pubbliche restano solo i figli di immigrati creando così un divario e un distacco senza riferirsi a motivazioni razzizste, analoga sistuazione con il sessismo e la mancata parità di diritti soprattutto in politica. nel razzismo istituzionale gli strati sociali dominanti non sarebbero consapevoli de meccanismi di dominio che mettono in atto poichè tale discriminazione è invisibile e vantaggiosa per loro stessi. ma se le cause del razzismo istituzionali sono camuffate ciò non toglie che gli effetti siano però concreti. il razzismo istituzionale dimostra che il declino del razzismo scientifico non ha comportato un declino del razzismo sociale, ma se nessuno fa qualcosa per contrastare le tendenze spontanee delle istituzioni i soggetti colpiti dal razzismo resteranno sempre in posizioni subalterne nella vita economica e politica e non potranno mai emanciparsiin ambiti quali occupazione, abitazione e istruzione. l'utilità dunque del razzismo istituzionale potrebbe svelarsi se ascoltassero la voce di coloro che sono discriminati per modificare gli atteggiamenti politici e istituzionali. la collettività dominante invece beneficia dei vantaggi e si sente estranea alla pratica del razzismo. la nozione del razzismo istituzionale ha il pregio di evidenziare le forme di razzismo nascoste e alimentate dalle istituzioni ma resta insufficiente quando fa del razzismo un fenomeno virtuale che si fonda su meccanismo attuati da nessuno, senza attori. IL RAZZISMO CULTURALE nel 1968 a Birmingham ENOCH POWELL, conservatore, feceun discorso al suo paese in cui prediceva fiumi di sangue se on fosse adottata la politica da lui proposta che prevedeva un rigido controllo dell'immigrazione, agevolazione al rimpatrio degli immigrati e opposizione alle legge sulla discriminazione razziale che riteneva desse più benefici ai Neri che ai Bianchi britannici. negli stessi anni si formava un partito di estrema destra , il National Front, nasce cos' una nuova forma di razzismo, il cui massimo studioso fu Martin Barker, si era passati dall'inferiorità biologica alla differenza culturale come criterio di leggittimazione del razzismo. il problema ora non sono più i connotati naturali ma le differenze culturali, la lingua le tradizioni lareligione. il nuovo razzismo fa leva sul pericolo che tale diferenza tra gruppi comprometterebbe l'indennità del gruppo dominante. non si trattava di un fenomeno esclusivamente britannico, anche in Francia pierre-Andrè Taguieff studiò il RAZZISMO DIFFERENZIALISTA. negli stati Uniti invece negli anni 60-70 vi era il RAZZISMO SIMBOLICO che si riferiva alle forme meno esplicite ossia, il razzismo non si basava più su sull'inferiorità biologica, fisica o intellettuale ma giudicavano i Neri perchè approfittavano delle agevolazioni date dall'assistenza sociale calpestando i valori della nazione fatta da cittadini responsabili e dediti al lavoro. passiamo dunque dal razzismo classico, cioè quello scientifico ad un razzismo nuovo, culturale, differenzialista, simbolico.

in questa nuova forma di razzismo l'Altro non trova posto, nessuna collocazione nella società dei razzisti. vi sono due tesi contrapposte che bisogna mettere a confronto, la prima è illustrata da pierre andrè taguieff e consiste nell'estremizzare la distinzione tra razzismo classico e razzismo contemporaneo, dunque dopo il nazismo e la decolonializzazione degli anni 50-60 si sono succeduti due tipi di razzismo, il primo è di tipo universale basato sulla gerarchia delle razze e anche se in condizione di sottomissione e sfruttamento riconosceva un posto nella società nella produzione, nell'industria nei servizi urbani o nelle campagne, il nuovo razzismo differenzialista invece riconosce l'unica condizione di emarginazione ed esclusione. a questa tesi si contrappone una seconda, non si tratta di due forme di razzismo ma di due logiche da sempre presenti all'interno di un'unica idea di razzismo, la logica gerarchica, universalistica trasforma il gruppo razzizzato in classe sociale anche se subordinata e fa della razza una questione sociale, mentre la logica di pura differenziazione rifiuta i contatti e rapporti sociali e non instaura la minima relazione, in questo modo il razzismo non si traduce in atto e consente a partiti razzisti quali il Front National di intrattenere ottimi rapporti con Arabi e musulmani ma purchè restino nei loro paesi, la storia del razzismo ci dice che da sempre queste due logiche sono coesistite, per es. con l'apartheid in Sudafrica vi era una condizione di sfruttamento ma erano relegati nei loro ghetti e non inclusi nella scoietà oppure il nazismo con gli ebrei aveva una logica differenzialistica tanto da volerli eliminare ma fino a prima del massacro venivano sfruttati per lalvorare e partecipare allo sforzo bellico tedesco. nella società contemporanea prende sempre più piede una forma di razzismo di tipo differenzialista poichè il razzismo universalista è indebolito dal declino dell'idea scientifica di razza su cui poggiava CAPITOLO II IL RAZZISMO E IL SUO CONTESTO il razzismo nasce con il consolidarsi dell'era moderna in cui vi furono grandi scoperte che portarono l'Europa occidentale a contatto con nuovi continenti e contestualmente si sviluppa il processo di colonizzazione, è legato ai movimenti migratorie al diffondersi del capitalismo, dell'industrializzazione e dell'urbanizzazione. non si tratta solo di un fenomeno idelogico o politico ma piuttosto di una componente di comportamenti nel rapporto tra gruppi umani che si muovono all'insegna del pregiudizio, dell'emarginazione della violenza e della discriminazione. infatti in seguito alla colonizzazione e all'espansionismo europeo gruppi umani differenti entrano in contatto, si scontrano e si incontrano per la prima volta fino a vivere all'interno di una stessa comunità economica, politico o sociale. se immaginiamo un quadro storico concettuale entro il quale si possono creare episodi di razzismo faremo riferimento a quattro poli principali, ognuno fonte di razzismo, che sono le quattro possibili combinazioni (i quattro poli dello spazio sociologico del razzismo) di due logiche principali: 1)la prima contrappone la dimensione individuale per la partecipazione alla vita economica e politica, con la dimensione sociale in cui la persona è subordinata a una comunità, alla sua cultura e alle sue tradizioni. 2)la seconda contrappone una visione del mondo universalista ad un'altra differenzialista IL RAZZISMO UNIVERSALISTA M/I un primo polo affianca la modernità intesa come trionfo del progresso, della nazione universale, e in questa occasione offerta dalla modernità non ci si può sottrarre tutti devono partecipare, e chiunque dovesse ostacolare tale inserimento nella modernità viene combattuto con criteri razziali. anche il colonialismo prende le mosse da un razzismo universalista, sostenuto da elites politiche o attori economici, culturali o religiosi che nei confronti dei popoli colonizzati o che si opponevano alla colonizzazione venivano trattati con una logica di differenziazione e di inferiorizzazione. secondo la logica di inferiorizzazione sfruttavano tali popoli colonizzati con la pretesa di farli accedere al progresso e di identificarsi con la nazione conquistatrice. le logiche di differenziazione e di inferiorizzazione presenti nel razzismo universalista possono benissimo coesistere e succedersi in una stessa esperienza storica, come il processo di colonizzazione in Australia che intendeva inserire

gli Aborigeni nella civiltà ma che erano destinati a fare da mano d'opera per i lavori più pesanti, seconda una logica di inferiorizzazione dunque. l'ostilità da parte degli Aborigeni scatenò una conseguente logica differenzialista di emarginazione e annientamento fino agli anni '50, quando i bambini Aborigeni vennero strappati ai loro genitori e alla loro cultura e vennero cresciuti all'interno di collegi per assimilarli all'interno della cultura dominante e lasciandoli all'oscuro delle proprie origini. in questo modo il razzismo sfocia nell'etnocidio (annientamento di un popolo e della sua cultura) che annienta la personalità e la possibilità di porsi come soggetti. IL RAZZISMO DEL DECLASSAMENTO E DELL'ESCLUSIONE SOCIALE M/M (risale al XIX secolo) (Salvini) se nel primo polo il razzismo si rivolge a gruppi che contrastano o si rifutano di aggregarsi alla modernità, nel secondo polo i gruppi vittima di razzismo sono coloro che vogliono entrare a farne parte. ciò accade soprattutto in periodi di trasformazioni sociali o di crisi economiche in cui il razzista è colui che perde, o ha paura di perdere, il suo status o posizione sociale, e prende di mira quelli che gli sono più vicini, socialmente parlando. tale razzismo si accompagna ad una reazione chiamata da "povero Bianco". questa forma di razzismo ha alla base un pensiero populista che denuncia la classe politica, lo Stato, gli intellettuali o i potenti e il soggetto razzista populista prende di mira un gruppo emarginato e declassato e ne ribalta la sua immagine accusandolo di ottenere dei vantaggi (da parte dello Stato per es,) mentre lui sta precipitando o si sente minacciato di una possibile condizione di declassamento. secondo il razzista gli individui fortemente declassati non dovrebbero aspirare a partecipare alla vita moderna, alla ricchezza all'istruzione e al lavoro. IDENTITA' CONTRO MODERNITA' I/M nel terzo polo il soggetto razzista ha un'ostilità acquisita da generazioni, con un'identità nazionale, una religione o etnia così forte da opporsi alla modernità. la modernità contemporanea permette tradizioni costruite in forma di bricolage, per usare un'espressione di Levi-Strauss, in cui elementi del passato vengono integrati con altri più recenti, come per esempio la tradizione bretone che si fonda su elementi antichi ma che hanno influenze più innovative del secoli XVII, XVIII e XIX nella danza, nell'architettura e nella musica, ciò deriva dalla paura del declassamento e di emarginazione, perciò per evitare miseria e indebitamenti le tradizioni si aggiornano per essere al passo con i tempi. di qui sfocia un nazionalismo esasperato da parte dei gruppi razzisti che negano qualsiasi prospettiv...


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