Il mondo globale - Riassunto libro PDF

Title Il mondo globale - Riassunto libro
Course Storia Economica / Economic History
Institution Università Commerciale Luigi Bocconi
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Summary

Il mondo 1: il lungo mutare dei ritmi di crescita delle strutture economiche dovuto alla trasformazione di agrarie in economie da alcuni secoli prima della rivoluzione industriale alcune aree, principalmente avevano iniziato ad Dalla rivoluzione del neolitico alla rivoluzione urbana del a anni fa no...


Description

Il mondo globale Capitolo 1: il lungo periodo Il mutare dei ritmi di crescita delle strutture economiche è dovuto alla trasformazione di economie prevalentemente agrarie in economie industriali. “Grande divergenza”: già da alcuni secoli prima della rivoluzione industriale alcune aree, principalmente in Europa, avevano iniziato ad accelerare. 1.1 Dalla rivoluzione del neolitico alla rivoluzione urbana dell’età del bronzo Fino a 10-12.000 anni fa non esistevano le società agrarie, 6 milioni di uomini sul pianeta. - In Cina, Vicino Oriente, America Meridionale alcuni gruppi divennero stanziali e iniziarono a coltivare la terra - In America Nord Orientale e Africa equatoriale questo cambiamento avvenne più tardi - Europa Centro Occidentale (grano introdotto tra il 6000 e il 3500 a.C.) e altre zone: l’agricoltura fu importata trasferendo i semi di specie domesticate altrove.  Prima RIVOLUZIONE AGRARIA della storia [fenomeno generale]  crescita della popolazione  250 mln nello 0 a.C. I gruppi umani divennero stanziali non per la scoperta dell’agricoltura ma spinti dalla pressione demografica. Le condizioni di vita peggiorarono: dieta impoverita (  statura minore), malattie più numerose ( x maggior densità + parassiti animali addomesticati) e lavoro più pesante della caccia. Benefici: erano più complesse e in grado di coordinare il lavoro, complessa struttura sociale = accumulo di competenze e conoscenze 3200 a.C.: scoperta della scrittura in Mesopotamia RIVOLUZIONE URBANA [fenomeno localizzato] Dal 3000 a.C. comparsa delle prime città in diverse parti dell’Europa e dell’Asia  prime forme statuali con caratteristiche che “non sarebbero generalmente riscontrabili in altre parti del mondo”(Jack Goody)  gli stati euroasiatici svilupparono precocemente la capacità di imporre tributi  notevole stratificazione sociale + nuove aspirazioni (traino a consumi, innovazione e progresso) Inizio di una proto-divergenza dell’Eurasia rispetto al resto del mondo.

Perché altre parti del mondo non ebbero chance? Risposta di tipo ambientale diJared Diamond 1. Le specie domesticabili in Asia (esportate poi in Europa) sono superiori a quelle disponibili nelle Americhe e Oceania (13 contro il solo lama, che ha meno versatilità e capacità di lavoro) 2. Frumento e orzo sono superiori sul piano nutrizionale al mais 3. Lo spazio euroasiatico è orientato secondo un asse ovest – est, mentre lo spazio americano secondo l’asse nord – sud gli uomini e le specie addomesticata possono espandersi più facilmente secondo la latitudine che secondo la longitudine (non cambiano fascia climatica) 4. La specie umana ebbe origine in Africa e da lì migrò, arrivando nelle Americhe 14.000 anni fa. 1492: Colombo scopre le Americhe. Solo 2 civiltà avanzate: inca e atzechi. In Eurasia molti di più. Analogie e differenze nello spazio euroasiatico: Analogie: strutture statuali complesse, istituzioni economiche e familiari essenziali (famiglia, sistemi

educativi, proprietà privata, sistemi ereditari (tutti i figli ricevono una quota di eredità paterna, le figlie con la dote: strategie matrimoniali complesse, anche a carattere endogamico, per evitare la dispersione eccessiva dei patrimoni). Africa: investita con notevole ritardo dalla rivoluzione urbana, città mai tanto grandi, società meno diversificata, no complesse strategie matrimoniali. 1.2 I caratteri strutturali di una economia agraria La gran parte della popolazione continuava a risiedere in villaggi piccoli (es. Italia inizio XIV secolo viveva in città solo il 20-25%; nell’Europa Occidentale la popolazione urbana costituiva il 6-8 %). Nelle campagne le conoscenze e competenze fondamentali erano diffuse presso tutta la popolazione, e la divisione del lavoro si basava su età e sesso)  limitata gamma di bisogni  andavano importati solo oggetti in metallo, sale e tessuti pregiati. Bassa produttività del lavoro, limitato surplus rispetto alle esigenze di autoconsumo e riproduzione dei raccolti  popolazione soggetta alle fluttuazioni dei raccolti + impedimento alla crescita della popolazione urbana Un anno di penuria poteva essere sopportato (si verificava in media un anno ogni quattro) Due anni consecutivi di penuria determinavano una situazione di carestia  natalità  mortalità Impossibilità di ottenere in tempi brevi un incremento di produzione, un incremento di popolazione poteva determinare la fragilità delle economie agrarie  schema interpretativo Malthusiano. Robert T. Malthus (1766 – 1834): in condizioni di tecnologia costante la popolazione tende naturalmente a crescere più velocemente delle risorse. Di conseguenza nel medio-lungo periodo l’equilibrio tra popolazione e risorse può essere mantenuto soltanto tramite il verificarsi periodico di crisi di mortalità. Solo un’innovazione significativa nella tecnologia agraria può consentire una consistente crescita della popolazione, ma non un miglioramento duraturo delle condizioni di vita, visto che nel lungo periodo il punto di equilibrio tra popolazione e risorse tornerebbe a collocarsi attorno al livello di pura sussistenza, proprio per effetto della crescita demografica.

La rete di solidarietà di villaggio poggiava su rapporti di parentela e strategia matrimoniale e consentiva alle società agrarie di far fronte con discreto successo alle crisi. Il 90 % di ciò che era prodotto era consumato in loco, il 9% scambiato con moneta nella città più vicina, l’1% diveniva oggetto del commercio di lunga distanza.

Nelle città il mercato era un “mercato regolato” (Fernand Braudel), vi si trovavano le magistrature e le istituzioni civili (comune, tribunale) e ecclesiastiche. Anche nelle città molti abitanti erano impegnati nelle attività rurali, tranne poche eccezioni, tra cui Venezia (“Illa gens non arat, non seminat, non vindemiat” Giovanni Villani, inizio XIV secolo). In età preindustriale città come Venezia introdussero innovazioni nella tecnologia, nelle istituzioni e nei comportamenti  centri fondamentali del capitalismo commerciale e proto-finanziario. Le società agrarie furono capaci di sensibili progressi (introduzione aratro pesante, inventata in Cina I secolo, diffusasi a Occidente nel VII secolo, mulino ad acqua, già noto ai romani, diffusosi dal VI secolo, per macinazione di grano e lavorazione del ferro). 1.3 Le economie tardo-medievali e lo shock della peste nera La peste, malattia ben nota al mondo antico, era sparita dall’area del Mediterraneo e dell’Europa sin dall’VIII secolo, ritirandosi in alcune zone dell’Asia, quali la regione dell’Himalaya, dove era endemica. Il ritorno della peste in Europa è da ricollegare alla formazione dell’Impero Mongolo nei secoli conclusivi del Medioevo. 1206: Temujin riuscì a unificare tutte le tribù sotto la sua guida facendosi proclamare Gengis Khan (“capo

universale”)  avanzata dei mongoli  Asia Centrale, Cina, Europa Orientale. 1279: Cina assoggettata sotto il dominio di Kublai Khan  formazione dinastia Yuan. Assoggettarono: Tibet, Corea e vaste aree del subcontinente indiano. Conquistarono la Russia e si spinsero verso la Polonia e l’Ungheria. L’Impero mongolo è il più vasto impero senza soluzione di continuità territoriale mai esistito: - sconvolse gli assetti politici e statuali preesistenti - rafforzò le comunicazioni e gli scambi di merci ed idee  efficiente rete di comunicazione con rafforzamento del sistema viario e ristabilimento della Via della Seta 1271: Marco Polo iniziò un viaggio che l’avrebbe condotto sino a Xanadu e alla corte di Kublai Khan. Pax mongolica: secolo di stabilità e sicurezza offerte dall’Impero mongolo. Inizio 1330: la peste infetta l’Asia centrale e parte della Cina 1346: la peste raggiunge il Medio Oriente e il Mar Nero. In Crimea giunge a contatto con la Repubblica di Genova. La colonia genovese di Caffa fu contagiata dall’esercito mongolo che l’aveva cinta d’assedio. 1347: alcune galere genovesi infettarono Costantinopoli, alcune regioni italiane e francesi. 1348: la peste si diffuse al resto dell’Italia, alla Francia centro-meridionale, alla Spagna settentrionale, all’Inghilterra meridionale, ai Balcani, al Medio Oriente e all’Africa Settentrionale. La diffusione continuò fino al 1352 o 53. In Europa e nel bacino mediterraneo uccise 50 milioni di persone. Eliminò tra il 33 e il 66% della popolazione europea. Neppure le zone più avanzate poterono contenere la mortalità. L’arrivo della peste diede inizio a un processo di adattamento istituzionale e di rafforzamento della sanità pubblica. La peste ha scosso quindi le strutture economiche e sociali preesistenti, determinando una netta accelerazione del mutamento e costituendo un fattore di vantaggio specifico (“di divergenza”) dell’Europa rispetto all’Asia. I superstiti goderono di un ribilanciamento del rapporto tra uomini e risorse naturali  riorganizzazione della produzione agraria. Redistribuzione della ricchezza  unica fase di sensibile e generalizzata riduzione delle disuguaglianze economiche, larghi strati della popolazione poterono raggiungere standard di vita più elevati. Gli standard di vita più elevati potrebbero aver costituito un fattore di divergenza, rispetto alla Cina, che risentì meno della peste anche per il fatto di avere città più salubri e meno affollate. Situazione paradossale: chi gode di una situazione di vantaggio sotto un dato profilo (qualità dell’ambiente urbano o livelli di sanità pubblica) subisce, per questa stessa ragione, uno svantaggio relativo (minore capacità di accumulare surplus e di elevare gli standard di vita).

Capitolo 2: “La grande divergenza” Nelle società preindustriali i mutamenti erano lenti. *Esistono prove archeologiche 1492* punto di demarcazione per segnare l’inizio di una fase di dell’arrivo di mercanti e esploratori trasformazione e rinnovamento che scuoterà gli assetti e gli vichinghi 5 secoli prima di Colombo. equilibri della società e continuerà fino all’avvio della rivoluzione La loro presenza fu sempre sporadica industriale (XVIII secolo). e temporanea, ad eccezione delle Il vantaggio relativo che le grandi civiltà euroasiatiche erano colonie fondate in Groenlandia riuscite a costruire e radicare sin dalla rivoluzione urbana dell’età attorno al 980, abbandonate tra il XIV del bronzo si incrementò e fu all’origine del dominio di alcune di e il XV secolo. tali civiltà su altri continenti. In Eurasia si assiste al progressivo delinearsi del primato europeo  “Grande Divergenza”

2.1 L’apertura dei mondi chiusi Antica Via della seta unì l’Europa all’Asia Orientale. L’apertura dei mondi chiusi consumatasi tra la metà del XV e la metà del XVI secolo segna la cesura fondamentale nella storia dell’umanità ed è all’origine di un processo di mutamento della massima importanza. Pierre Chaunu Le grandi repubbliche mercantili italiane che un paio di secoli prima cominciarono a inviare spedizioni commerciali al di fuori del Mediterraneo, specialmente a nord  apertura e consolidamento di rotte commerciali che ponevano in collegamento diretto il Mediterraneo con i grandi mercati delle Fiandre e dell’Inghilterra (ricchi di: materie prime, lana, metalli e avidi delle spezie di cui gli italiani detenevano il monopolio). Sud: gli italiani non riuscirono a spingersi oltre al porto di Safi in Marocco, centro di approvvigionamento dell’oro, delle spezie e dell’avorio che lì venivano trasportati dall’Africa centrale. Ovest: difficoltà a spingersi a Ovest. 1291 Ugolino e Vadino Vivaldi riscoprirono le Canarie e si avventurarono nell’Atlantico. Non fecero ritorno. Problemi: 1. Le galere, adatte al commercio/guerra nel mediterraneo, non erano in grado di affrontare l’oceano (non potevano allontanarsi dalla costa, non erano protette dalle onde) 2. Nel mare del Nord e nel Baltico, i commerci avvenivano principalmente tramite le cocche, imbarcazioni di forma tonda, grande tonnellaggio e bordi alti (lente e difficili da governare) 1434: punto di partenza del processo, l’esploratore portoghese Gil Eanes doppiò per la prima volta il capo Bojador, nel Marocco Occidentale. A partire da quel punto, le condizioni deli venti erano ignote. I portoghesi ambivano a circumnavigare l’Africa e raggiungere le Indie. Il successo del Portogallo e la sua ascesa al ruolo di apripista delle grandi esplorazioni atlantiche si deve alla sua tecnica navale (combinazione di principi costruttivi nordici e mediterranei + invenzione del timone di diritto ( manovrabilità navi a vela) + assimilazione più avanzate pratiche commerciali). Svilupparono nel XV secolo la caravella per impulso diretto del sovrano, Enrico il navigatore. 1488: l’esploratore Bartolomeo Diaz rientrò a Lisbona dopo aver doppiato per la prima volta il Capo di Buona Speranza. I portoghesi avevano iniziato a stabilire basi commerciali permanenti lungo le coste dell’Africa. Credevano di essere ormai vicini alle Indie, e quando Cristoforo Colombo propose loro un percorso alternativo, declinarono 1498: Vasco Da Gama raggiungeva Calcutta in India. 1492: gli spagnoli ultimavano la reconquista (periodo di quasi 750 anni in cui i cristiani riconquistarono le aree che gli arabi avevano sottratto al regno visigoto nel 711, Al-Andalus) cristiana della penisola iberica; i

sovrani Isabella di Castiglia e Ferdinando D’Aragona finanziavano una spedizione volta a raggiungere le Indie orientali navigando verso Occidente. 1510: L’obiettivo di raggiungere per via di mare le Indie orientali fu realizzato dai portoghesi, che raggiunsero Malacca in Malesia, la Cina nel 1513 e il Giappone nel 1543. Soppiantarono gli arabi nel ricco commercio dell’oceano Indiano. Dominio economico in Asia finalizzato a traffici + controllo attività locali. Nel frattempo, il Mediterraneo attraversava una fase di aspro confronto con l’impero Ottomano che metteva a repentaglio i canali tradizionali controllati dall’Italia tramite i quali l’Europa si riforniva di spezie. Ora gli antichi spazi commerciali erano collegati entro una sorta di sistema economico mondiale con epicentro in Europa. Nel periodo tra il 1434 e il 1550 ha avvio una sorta di proto-globalizzazione. 2.2 La grande divergenza: cause modalità e tempi Perché la grande apertura mondiale ebbe luogo in Eurasia? Viveva la gran parte della popolazione mondiale, erano ubicate le aree più densamente popolate, avevano vantaggi istituzionale e tecnologici. Perché in Europa e non in Asia? Grande divergenza: 1. Processo tramite cui l’Europa occidentale emerse progressivamente come l’area più ricca e potente del pianeta. 2. Capacità dell’Europa di superare i limiti tipici delle aree agrarie preindustriali consentendo l’avvio della rivoluzione industriale. Entro il XIX secolo, l’Europa assunse una posizione di supremazia sul resto del mondo. Un differenziale di sviluppo si radicò già nel periodo precedente la rivoluzione industriale. Per esempio, nel Tardo Medioevo l’Asia, Cina e India, aveva tassi di urbanizzazione leggermente superiore all’Europa Occidentale, mentre l’Europa orientale seguiva a molta distanza. Nel corso del XVI secolo, l’Europa occidentale iniziava a sopravanzare l’Asia. In ambito scientifico e tecnologico nel 1500 India Cina e Giappone erano almeno pari all’Europa occidentale, superandola in alcune invenzioni (stampa  Asia 868, Europa XV secolo) PROBLEMA DI NEEDHAM: Ma perché se per tutto il Medioevo l’Oriente era stato più avanzato dell’Occidente a partire dal XVI secolo il rapporto cominciò a invertirsi? Spiegazioni della Grande divergenza: 1. Spiegazioni di tipo demografico 2. Spiegazioni istituzionali 3. Spiegazioni geografiche e geopolitiche

Spiegazioni demografiche -

Elevata densità demografica

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Diffusione di tecnologie agricole avanzate

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Abbondanza originaria di specie vegetali adatte alla domesticazione e al consumo umano

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Popolazione più raccolta e comunicazioni più facili rispetto all’Asia.

Teoria di Gregory Clark: la spinta decisiva arrivò dalla “peste nera” (XIV secolo)  il regime di alta mortalità offrì una soluzione alla trappola Malthusiana. Le pestilenze che si susseguirono in Europa per svariati secoli (la peste fu endemica fino alla fine del XVII secolo; dopo si verificarono alcune epidemie che erano però re-infezioni dall’esterno) evitarono che la

popolazione distruggesse ogni possibile miglioramento del reddito pro-capite risultante dal progresso tecnico. Spiegazioni istituzionali Le istituzioni tipiche dell’Europa occidentale erano: 1) diverse da quelle tipiche dell’Asia orientale e 2) più favorevoli all’emergere di società innovative Joseph Needham (riprendendo Max Weber) sottolineò l’importanza della diffusione delle università in Europa Occidentale, che avrebbero innescato la “rivoluzione scientifica” del Rinascimento, il cui protagonista è Galileo Galilei (1564 – 1642) che per primo formalizzò i principi del metodo scientifico sperimentale. In quel periodo secondo Needham l’Europa inizia a superare la Cina in matematica, astronomia e fisica. Le città mercantili erano crogiolo di istituzioni economiche avanzate e residenza di una borghesia orientata all’intraprendenza e all’innovazione. In Asia la presenza di sistemi statuali fortemente accentuati avrebbero frenato lo sviluppo del commercio. Altre ipotesi: mercati più diffusi e liberi in Europa, diritto di proprietà privata maggiormente perfezionato in Occidente, diverso grado di apertura delle istituzioni politiche. È evidente che le strutture statuali e di governo dei grandi imperi asiatici (Impero Cinese, Impero Murughal in India, Impero ottomano) divennero sempre più inefficienti, rigide e incapaci di proteggere le loro popolazioni dall’ingerenza europea, spesso molto aggressiva. Spiegazioni geografiche e geopolitiche Negli anni tra il 1413 e il 1433, l’ammiraglio Zheng He condusse diverse missioni di esplorazione verso l’Occidente, giungendo fino all’Africa orientale ma senza spingersi oltre. Non tentò di circumnavigare il continente africano perché si scontrò con difficoltà analoghe a quelle che incontrarono i portoghesi nel discendere le coste occidentali dell’Africa. Jared Diamond ha suggerito che all’origine del primato europeo risetto all’Asia vi siano le barriere naturali (catene montuose, fiumi) che, frammentando il territorio europeo, lo avrebbero reso relativamente poco adatto all’emergere di grandi imperi isolati la geografia favorì la comparsa di stati di dimensione relativamente limitata e in continua competizione. Suggerì anche che Cina e Giappone furono spesso pronti a proibire innovazioni tecnologiche potenzialmente utili, preferendo preservare la stabilità sociale(es. abbandono armi da fuoco dei Giapponesi del XVII secolo per evitare guerre civili, abbandono della navigazione oceanica in Cina dopo le spedizioni d Zheng Hhe). Kennet Pomeranz: l’Europa occidentale godeva di un accesso relativamente agevole alle americhe, da cui potevano approvvigionarsi di prodotti primari essenziali. Durante l’età moderna sia l’Europa che l’Asia sono in presenza di sistemi agrari intensivi e avanzati e la legge dei rendimenti decrescenti * legge dei rendimenti decrescenti: in un processo determinava un rischio costante di produttivo, aggiungere un fattore di produzione imboccare il vicolo cieco di una tenendo gli altri costanti determina, oltre una certa economia a crescente intensità di soglia, un incremento di prodotto decrescente per ogni lavoro*. L’Europa riuscì ad evitare unità del fattore aggiunto. Così se la terra utilizzabile questo vicolo cieco solo in virtù della è disponibile in quantità finita e i sistemi agrari sono scoperta delle Americhe e dello già piuttosto intensivi, bisognerà intensificare ulteriormente le coltivazioni impiegando più lavoro, ma con rendimenti decrescenti.

sfruttamento delle loro risorse naturali  modello di sviluppo ad alta intensità di capitale (capital intensive). In alcune parti dell’Europa, in particolare in Inghilterra, c’erano risorse chiave come il carbone che consentì un uso più intensivo della terra (sostituendo la legna) e lo sviluppo di settori produttivi ad alta intensità di energia. Lo sfruttamento dei popoli non europei è stato un fattore essenziale nella conquista del primato occidentale. Immanuel Wallerstein la prima “economia-mondo” (brandello economicamente autonomo del pianeta) globale era un sistema articolato ...


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