Il mondo incantato - Riassunto del libro di Bettelheim N.B questo riassunto è specifico di questo PDF

Title Il mondo incantato - Riassunto del libro di Bettelheim N.B questo riassunto è specifico di questo
Author Silvia Maie
Course Laboratorio: metodo di valutazione dell'interazione e della regolazione emotiva genitore/bambino
Institution Università degli Studi di Milano-Bicocca
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Summary

Riassunto del libro di Bettelheim
N.B questo riassunto è specifico di questo libro, ma non di questo laboratorio....


Description

Il mondo incantato Le favole svolgono la funzione di fuga dai problemi della quotidianità, raccontano una storia con la quale il bambino può identificarsi e attraverso la quale può superare le proprie paure. Capitolo uno: La vita divinata dall’intimo Il proposito delle fiabe è quello di chiarire i processi interiori dell’individuo attraverso il racconto di una storia che apparentemente suggerisce una vita gratificante e positiva, con la presenza di un eroe che l’ascoltatore vede come figura da emulare. Capitolo due: Il pescatore e il genio Questa fiaba ha lo scopo di far apprendere al bambino che si può sempre vincere con l’astuzia facendo ricorso al proprio intelletto.

Capitolo tre: Il sogno, la fiaba e il mito Il sogno è il risultato di pressioni interne che non hanno trovato sfogo nella vita quotidiana, è anche il soddisfacimento mascherato di alcuni desideri inconsci. La fiaba, al contrario del sogno, esprime apertamente tali pressioni e offre dei modi per risolvere i problemi garantendo la felicità. Il mito, come la fiaba, attraverso un linguaggio simbolico parla al nostro inconscio. Attraverso una vicenda straordinaria esprime come le richieste poste dal Super-io entrino in conflitto con le azioni motivate dall’Es; proiettano una personalità ideale che agisce sulla base delle richieste del Super-io e il bambino apprende che non potrà mai essere all’altezza dell’eroe. Le fiabe, a differenza dei miti, hanno un finale lieto e i fatti che accadono, nonostante siano insoliti, appaiono come ordinari. Infatti, anche i

protagonisti sono persone comuni che sbagliano, favorendo un’integrazione dell’io che consente un’adeguata soddisfazione dei desideri dell’Es. Capitolo quattro: I tre porcellini Questa fiaba insegna che la pigrizia porta alla distruzione di noi stessi. Le case dei porcellini simboleggiano il progresso dell’uomo nella storia, mentre le azioni dei porcellini rivelano il progresso dalla personalità dominata dall’Es alla personalità dominata dal Super-io e controllata dall’Io. Il lupo rappresenta le forze da cui l’individuo deve imparare a difendersi. Gli stessi tre porcellini rappresentano i vari stadi dello sviluppo dell’uomo, con la scomparsa dei primi due il bambino comprende a livello subconscio che dobbiamo emanciparci da forme più primitive di esistenza se vogliamo passare a forme superiori.

La favola mostra esplicitamente una verità morale, non c’è nulla che sia lasciato alla nostra immaginazione. La fiaba lascia all’ascoltatore tutte le decisioni e allo stesso tempo ci permette anche di non prenderne alcuna. Capitolo cinque-nove: analisi dello scopo della fiaba La fiaba ha la capacità di confortare il bambino, poiché si conforma al suo modo di vedere e percepire il mondo. Allo stesso tempo divertono e istruiscono, ma sono anche capaci di sviluppare la creatività del bambino. Incoraggia l’ascoltatore a confidare nell’importanza dei suoi piccoli progressi reali. I personaggi sono unidimensionali perché il bambino è sopraffatto dalle sue ambivalenze interiori, infatti per lui esiste solo chiaro o scuro (Inside Out). La fiaba consiglia non solo isolando e separando fra loro i disparati e disorientati aspetti

dell’esperienza del bambino in opposti, ma anche proiettandoli in personaggi diversi (gli animali pericolosi rappresentano l’Es, mentre gli animali salvatori rappresentano l’Es al servizio della personalità globale). Capitolo dieci: L’ape regina Questa fiaba dimostra che ognuno può e deve ricevere quanto gli compete. Le formiche rappresentano la terra, le anatre l’acqua e le api l’aria. Capitolo undici Essere cacciati di casa rappresenta la necessità di diventare sé stessi. La sorella rappresenta l’io e il super-io mentre il fratello l’es poiché è pronto a lasciarsi trascinare dal suo desiderio d’immediata gratificazione. Capitolo dodici: Sinbad Sinbad il marinaio e Sinbad il facchino rappresentano le diverse parti della personalità di un individuo. Capitolo tredici: Le mille e una notte

Questo ciclo di fiabe racconta in una prima parte la necessità di integrazione interiore, mentre nella seconda parte discutono dei problemi edipici. Secondo questa parte possiamo liberarci dei nostri attaccamenti edipici stabilendo un’esistenza indipendente fuori dalla nostra casa parentale. Capitolo quattordici Il nostro benessere individuale è dato da un accordo tra le diverse tendenze del nostro essere. Nelle fiabe questo problema viene affrontato dall’eroe che supera queste tendenze una alla volta. Capitolo quindici: Le tre piume Le fiabe solitamente iniziano con l’eroe che viene disprezzato e considerato stupido, questo riflette i sentimenti del bambino. Il numero 3 ha una simbologia importante, infatti, l’1 indica noi stessi ma anche il genitore dominante, il 2 la coppia quindi i genitori e il 3 il bambino. L’inconscio è la fonte dell’arte, la sorgente da cui

essa scaturisce, sono le idee del superio a plasmarla e le forze dell’io a interpretarla. La saggezza è la conseguenza della profondità interiore: un riflesso di una personalità ricca e bene integrata. Capitolo sedici: I conflitti edipici Il bambino senza il padre può stare ma la bambina senza la madre e le sue cure amorevoli no; per la bambina la madre è scissa in 2: la madre buona preedipica e la cattiva matrigna edipica. Capitolo diciassette La verità delle fiabe è la verità della nostra immaginazione, non quella dei normali rapporti di causa ed effetto. Capitolo diciotto Il bambino ha bisogno di soddisfazioni a livello fantastico per superare le nuove sfide che lo porteranno verso l’indipendenza. Il bambino che diventa re significa che nessuno può darti ordini

e tutti i desideri vengono soddisfatti. Il bambino più grande, invece, diventando re acquisisce saggezza. Capitolo diciannove La guardiana delle oche esprime in forma simbolica due aspetti opposti dello sviluppo edipico. Nel primo stadio un bambino crede che il genitore dello stesso sesso sia un usurpatore che ha illecitamente preso il posto suo nell’affetto del genitore dell’altro sesso. La perdita del fazzoletto è un lapsus freudiano per evitare di ricordare cosa esso simboleggia, ovvero la perdita della verginità. La difficoltà del viaggio della vita viene interpretata come l’arrivo alla maturità sessuale, all’indipendenza e all’autorealizzazione. Capitolo venti: Tolkien Componenti che dovrebbe avere una fiaba: 1) Recupero dalla profonda disperazione 2) Fuga da qualche pericolo

3) Consolazione (richiede il giusto ordine del mondo ristabilito) = consiste nell’integrazione della personalità sia nella costituzione di una relazione permanente L’eroe premiato e il cattivo giustiziato= come spera un bambino che gli sia resa giustizia. Capitolo ventuno Chi legge una fiaba dovrebbe essere coinvolto emotivamente dalla storia. Capitolo ventidue: Hänsel e Gretel L’inizio della storia è realistico: la povertà e le privazioni rendono l’uomo più egoista, meno sensibile alle sofferenze altrui e quindi incline a commettere azioni cattive. La storia esprime le ansie e la necessità di apprendere del bambino piccolo, che deve superare e sublimare i suoi desideri primitivi distruttivi. La casa di marzapane è l’esistenza basata sulle soddisfazioni primitive, sull’avidità orale e sulla tentazione di

assecondarla. La strega cattiva è la personificazione degli aspetti distruttivi di tale oralità. Capitolo ventitré: Cappuccetto rosso Questa fiaba si occupa dei problemi edipici non superati e la pericolosità di essere sedotti. L’enumerazione dei 4 sensi (udito, vista, tatto, gusto) è un’allusione all’importanza di questi per comprendere il mondo. La figura del maschio: 1) Il lupo seduttore e pericoloso che diventa distruttivo, 2) Il cacciatore figura paterna responsabile, forte e salvatore. Il problema della fiaba è l’immaturità sessuale di cappuccetto rosso. Il bambino deve allearsi con il genitore dello stesso sesso in modo che possa maturare regolarmente fino all’età adulta. Capitolo ventiquattro: Jack e il fagiolo magico Il violino significa la realizzazione artistica, il bastone la gagliardia sessuale, la ferocia del leone e della

tigre l’incoscienza e l’irresponsabilità. Inizia con l’autoaffermazione fallica dell’adolescente, finisce con la maturità personale e sociale, con il raggiungimento dell’autocontrollo e l’apprezzamento delle cose più elevate della vita. Quando recide il gambo della pianta Jack abbandona la sua fiducia nel potere magico dell’autoaffermazione fallica. La crescita dei fagioli durante la notte significa la soddisfazione dello sviluppo sessuale. Situazione edipica: delusione nei confronti della madre, intensa competizione con il padre e gelosia verso di lui. L’arrampicarsi sul gambo è l’esplicitazione dei sentimenti connessi alla masturbazione. Capitolo venticinque: Biancaneve e il Mito di Edipo Il mito di Edipo: il bambino è geloso del padre, ma anche viceversa. L’accettazione del bambino non come

rivale od oggetto sessuale permette buoni rapporti in famiglia. Biancaneve: i nani (livello preedipico) hanno una funzione esaltativa dello sviluppo. Gli anni che Biancaneve passa con i nani rappresentano il periodo di avversità, di problemi e di sviluppo. Le tre gocce di sangue sulla neve significano l’innocenza sessuale vs il desiderio sessuale. Il genitore narcisistico si sente minacciato dal figlio. Il senso di inferiorità che prova il bambino si tramuta in senso di superiorità. Il cacciatore rappresenta il soggiogamento delle tendenze animali, asociali e violente dell’uomo. La matrigna donna malvagia e il padre debole è quello che vede il bambino. Biancaneve mangia la parte rossa della mela (erotica) e questo rappresenta la fine della sua innocenza. Capitolo ventisei: Riccioli d’oro e i tre orsi

Il numero tre degli orsi indica qualcosa che precede la maturazione sessuale, la scoperta dell’identità biologica, dell’identità in rapporto alle persone più importanti. Perdersi nel bosco rappresenta la perdita e la scoperta di noi stessi. Bisogna essere come il padre? Come la madre? O come il bambino? Capitolo ventisette: La bella addormentata nel bosco Sottolinea la necessità di una lunga e calma concentrazione e del ripiegamento su sé stessi: si determina quando nella persona si svolgono processi mentali interiori importanti da lasciarla senza energie. Incoraggia a non aver paura dei pericoli della passività. Il risveglio sessuale dei figli avverrà comunque. La mancanza dei genitori simboleggia l’incapacità di tutti i genitori di proteggere i loro figli dalle varie crisi della crescita. Capitolo ventotto: Cenerentola

Vivere tra la cenere è un simbolo di degradazione e di rivalità fraterna, ma anche il timore di non poter conquistare l’amore e la stima dei genitori. Parla delle angosce della rivalità fraterna, di desideri che si avverano, di umili che vengono esaltati, di virtù che viene ricompensata e malvagità punita. Il bambino spera che se la gente crederà all’innocenza di Cenerentola allora crederà anche alla sua. Dietro l’umiltà di Cenerentola si nasconde la convinzione di superiorità sulla madre e le sorelle. Alla fine del periodo edipico il desiderio dell’amore viene represso come cattivo ma il senso di colpa delle sensazioni sessuali non lo è e il bambino si sente sporco e indegno. Il ballo rappresenta l’impegnarsi sessualmente e anche la paura di farlo. La scarpetta di cristallo rappresenta l’organo sessuale femminile....


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