Italiano - riassunti anno 5 PDF

Title Italiano - riassunti anno 5
Course Letteratura Italiana quinto anno
Institution Liceo (Italia)
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RIASSUNTI di ITALIANO
Classe 5
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RIASSUNTI di ITALIANO Classe 5

IL NATURALISMO Nasce in Francia nella seconda metà dell’Ottocento come applicazione del Positivismo. Movimento ideologico di opposizione alla grande borghesia, accusata di escludere dal potere le classi subalterne. Il Naturalismo dà dignità letteraria alle classi meno agiate. Il Naturalismo mette in evidenza come l’industrializzazione abbia contribuito agli squilibri sociali, allo sfruttamento, alla povertà e all’abbruttimento del proletariato. Secondo i Naturalisti, conoscendo l’umanità attraverso la scienza, si può arrivare alla loro risoluzione e ad un miglioramento.

Caratteri principali:  Impersonalità  eclissi del narratore (lascia agire i personaggi)  Applicazione rigorosa dei principi del realismo (oggettività  presentare la realtà così com’è)  Primato della descrizione  Rappresentazione delle classi umili per mostrare il degrado dell’industrializzazione  Metodo scientifico applicato alla letteratura (analisi dei costumi della società, delle patologie umane)  Rifiuto della letteratura di pura evasione  Valore etico del romanzo  per il miglioramento sociale  Uso della lingua volgare dei popoli Maggiori rappresentanti:  Fratelli Goncourt (Edmond e Jules)  Emile Zola  Guy de Maupassant

GERVAISE ALLA FINESTRA Di Emile Zola, in l’”Ammazzatoio” L’opera narra le vicende della lavandaia Gervaise che, tradita dal marito Lantier, si trova a vivere in uno squallido appartamento in periferia di Parigi con due figli, Etienne e Claude. Nel brano viene raccontata la notte di Gervaise che attende invano il ritorno del suo uomo, che la tradisce con una giovane operaia (Adele).

1° capoverso  motivo per cui il marito si trova fuori con l’operaia e Gervaise lo vede dalla finestra con l’operaia 2° capoverso  descrizione della stanza per evidenziarne lo squallore e il degrado. Da questa descrizione si può comprendere la condizione economica della famiglia, che ha già impegnato e venduto tutti i suoi beni. 3° capoverso  Gervaise guarda i suoi figli e pensa al loro futuro senza un padre. La donna prova angoscia, preoccupazione e delusione, quindi cade in una profonda crisi di pianto della quale non vengono esplicitate le ragioni. 4° capoverso  tema della città e della folla cittadina che va al lavoro (paragonata ad un gregge). A Gervaise sembra di scorgere il marito in quella folla e si preme un fazzoletto sulla bocca come per soffocare il dolore che prova.

Temi e tecniche:  Rifiuto della letteratura romantica  Canone dell’impersonalità  Letterato come scienziato sociale  Adattamento della forma e del linguaggio alla realtà che viene ritratta  Coincidenza del punto di vista del narratore con quello dei personaggi (la narrazione segue il punto di vista dei personaggi)  Paragone degli uomini con immagini della natura  Il narratore si limita a rappresentare i gesti dei personaggi e da questi deve essere intuita la loro psicologia

IL VERISMO (dal 1877-1878) È un movimento letterario italiano fondato a Milano da un gruppo di scrittori (tra cui Giovanni Verga e Luigi Capuana) che corrisponde al Naturalismo francese. È influenzato soprattutto dall’opera di Emile Zola. Il teorico del movimento fu Luigi Capuana che diffuse in Italia le opere di Zola e del Naturalismo. Il caposcuola e maggior esponente fu Giovanni Verga.

Caratteri:  Non vuole contribuire alla formazione di una coscienza sociale ma il suo scopo è quello di rappresentare la realtà così com’è, quindi rappresentare il vero  Viene messa da parte la componente scientifica  La scientificità sta nella tecnica, nel modo in cui lo scrittore rappresenta la realtà in modo simile all’osservazione scientifica (OGGETTIVITÀ)  Canone dell’impersonalità  eclissi del narratore (scomparsa del narratore palese)  Pessimismo e conservatorismo  visione pessimista della vita, impossibilità di cambiare la società e il destino degli uomini  Il pessimismo deriva dalla situazione economica italiana rispetto a quella Francese e soprattutto dal fatto che gli scrittori veristi sono proprietari terrieri del Sud, legati a idee politiche conservatrici  Sintassi e linguaggio che riprendono il modo di esprimersi dei personaggi (termini del dialetto locale)

Temi:    

Campagna e contadini Minatori Pescatori Rappresentanti delle plebi meridionali

Maggiori rappresentanti:  Giovanni Verga  Luigi Capuana  Federico De Roberto  Matilde Serao

GIOVANNI VERGA (1840-1922) LA VITA Nasce a Catania da agiati proprietari terrieri con antenati nobili. Studia con maestri privati e la sua formazione è improntata su Romanticismo e Patriottismo, infatti combatte per Garibaldi nella Guardia Nazionale. La sua formazione si avvale delle opere degli scrittori moderni francesi (es. Emile Zola) La propensione per la letteratura nasce in giovane età; abbandona infatti la facoltà di legge per dedicarsi al lavoro letterario e al giornalismo politico.

Nel 1869 si reca a Firenze dove entra in contatto con la società letteraria fiorentina ma nel 1872 si trasferisce a Milano, centro culturale più vivo. Qui entra in contatto con gli ambienti della Scapigliatura e conosce il Positivismo e il Naturalismo. Dal 1903 si chiude nel silenzio perché si rende conto che la letteratura non serve per migliorare. Nel 1920 viene nominato senatore a vita. Muore a Catania nel 1922. Ha una gloria postuma.

LE OPERE Periodo milanese  scrive 3 romanzi e una novella:  Eva (1872)  Eros (1875)  Tigre reale (1875)  Nedda (novella) Svolta verista  novella “Rosso Malpelo” 1880: novelle di “Vita dei Campi” “Ciclo dei Vinti” rimasto incompleto:  Malavoglia (1881)  Mastro Don Gesualdo (1889) 1883 (raccolte di novelle):  Novelle rusticane  Per le vie 1887 (novelle)  Vagabondaggio

LA POETICA GIOVANNI VERGA  rappresentante del Verismo italiano Insieme a Manzoni è il più grande narratore realista dell’Ottocento e fondatore del romanzo moderno italiano. NARRATIVA  strumento di rappresentazione veritiera della psicologia individuale dei meccanismi collettivi sociali e politici (la letteratura diventa una forma conoscitiva della realtà) Verga ritrae la realtà, la società del tempo; la contemporaneità e le classi più umili (contadini, minatori, pescatori) entrano nei romanzi. L’opera di Verga non ha un intento politico ma cerca comunque di denunciare i mali e le ingiustizie del progresso.

POSITIVISMO  solo l’approccio scientifico può permettere la conoscenza della realtà MATERIALISMO  il comportamento umano è assimilato a quello di ogni altro animale; è mosso dall’egoismo personale, dai bisogni materiali, dalla spinta del sangue e del sesso. DETERMINISMO  il soggetto è determinato dall’ambiente naturale, sociale, economico e culturale il cui vive. Non è possibile cambiare la propria posizione L’opera d’arte deve sembrare essersi fatta da sé. ASSENZA DI PARTECIPAZIONE SENTIMENTALE da parte del lettore SCRITTORE-SCIENZIATO  deve rappresentare la realtà, mostrare i rapporti causa-effetto e i nessi deterministici che legano l’uomo all’ambiente e ai condizionamenti naturali. Verga procede DAL SEMPLICE AL COMPLESSO  nelle classi più umili è più semplice notare il rapporto causa-effetto e i condizionamenti naturali, per poi risalire a quelle più alte. Da ciò deriva il progetto del CICLO DEI VINTI CICLO DEI VINTI Doveva rappresentare in successione la vita dei pescatori, dei contadini, della borghesia di provincia, della nobiltà cittadina, del mondo parlamentare romano, del mondo degli scrittori e degli artisti. Scrisse solo “I Malavoglia” e “Mastro Don Gesualdo”.

ROSSO MALPELO Novella contenuta in “Vita dei Campi”, che comprende altre 7 novelle. Viene utilizzata sia la lingua italiana che il dialetto locale. La novella è ambientata alla fine del 1800 nel catanese ed è costruita attraverso la tecnica dell’intreccio: inizia con la descrizione del protagonista, un giovane che lavora in una cava di rena. Di questo personaggio non viene indicato il nome ma il narratore si limita a descriverlo come un emarginato; in ogni caso il narratore descrive il personaggio con gli occhi di un anonimo componente del popolo, limitandosi a descriverlo usando espressioni e convinzioni popolari. (tecnica dell’IMPERSONALITÀ)  narratore fittizio che poi diventa un coro Tale descrizione spinge il lettore a credere al contrario di ciò che è scritto e crea in lui una sensazione di sospetto (STRANIAMENTO  far apparire strano agli occhi del lettore ciò che in

realtà è normale; nel caso della novella il dolore per la morte di un genitore), anche se il lettore continua a non essere in grado di schierarsi a favore dell’uno o dell’altro personaggio. Nonostante le pessime parole si può comprendere che il comportamento di Rosso Malpelo è legato alla vita che conduce: la madre e la sorella lo trascurano, mentre il padre è morto nella cava in cui lui lavora. Il padre di Rosso Malpelo (Mastro Misciu) è un altro personaggio rilevante della novella; così come il figlio, anche lui è un emarginato. Viene introdotto attraverso un flashback allo scopo di narrare la sua morte (causata dalla caduta di un pilastro mentre lavorava) di descrivere il suo carattere. Era un uomo dedito al lavoro, disposto a fare numerose ore di straordinari per guadagnarsi da vivere con le proprie mani. La morte del padre cambia profondamente la vita di Malpelo e lo spinge addirittura alla vendetta: fa di tutto per meritarsi l’appellativo con il quale è conosciuto, picchiando il suo vecchio asino e comportandosi con crudeltà con tutti (la violenza diventa il suo strumento per credersi forte). Malpelo sviluppa però uno strano rapporto con Ranocchio, un lavoratore della cava anch’egli appartenente alla categoria degli “oppressi”. Malpelo maltratta Ranocchio ma allo stesso tempo gli insegna come vivere, la lotta di tutti contro tutti e la sopravvivenza del più forte. Ranocchio si ammala gravemente e perde la capacità di lavorare; Malpelo cerca di dimostrare la sua preoccupazione andando a trovarlo a casa e prendendosi cura di lui. Durante una visita a casa di Ranocchio, Malpelo conosce sua madre, disperata per lo stato di salute del figlio, ma non riesce a capirne la disperazione dal momento che non porta a casa molti soldi. (Malpelo odia Ranocchio per la sua debolezza ma allo stesso tempo lo ama perché si rispecchia in lui) Morto l’amico, Malpelo si ritrova completamente solo, costretto ancora a lavorare nella cava. In un’esplorazione del sottosuolo Malpelo sparisce insieme agli attrezzi da lavoro che gli aveva lasciato il padre. Descrive la realtà del tempo in maniera dura e cruda, senza nulla nascondere al lettore. La novella può essere interpretata come un documento sullo sfruttamento minorile di fine Ottocento e può essere ricollegata allo sfruttamento minorile di oggi. Rosso Malpelo spiega meccanismi sociali e psicologici all’origine del comportamento umano che spesso risultano difficili da comprendere. Malpelo si rivela l’unico personaggio della novella con dei valori e dei principio, nonostante risulti essere il più ignorante. Gli ideali dei lavoratori delle miniere sono:  Fare ricchezza  Essere furbi  Barare

FANTASTICHERIA Novella contenuta nella raccolta “Vita dei Campi”. Il racconto serve come introduzione ai Malavoglia introducendone le vicende e i temi principali. La novella può essere interpretata come una lettera d’amore indirizzata ad una contessa francese di cui Verga si era innamorato. Le vicende sono ambientate ad Aci-Trezza, centro peschereccio di antica tradizione in provincia di Catania. Da questo nasce il confronto tra la condizione sociale della donna e quella dei poveri pescatori. CONTESSA  simbolo dei raffinati ambienti aristocratici e borghesi ABITANTI DI ACI-TREZZA  simbolo del mondo degli umili Nella novella Verga ricorda alla donna la sua visita ad Aci-Trezza: doveva restarci un mese ma, dopo sole 48 ore di permanenza, era ripartita perché le impressioni sul paesino erano state pessime. Con le sue raffinate abitudini cittadine e con la sua vita elegante e lussuosa non poteva di certo comprendere l’umiltà di quella gente (IDEALE DELL’OSTRICA). Da questo nasce anche una riflessione sulle classi sociali: chi nasce in una classe sociale è destinato a farne parte fino alla morte e chi prova ad uscirne fallisce sicuramente (DETERMINISMO). L’autore spiega che la gente del posto non vuole staccarsene e ritorna anche dopo epidemie e catastrofi ambientali. Proprio da questo nasce il romanzo “I Malavoglia”, il quale narra le vicende di alcune persone che l’autore e la contessa hanno incontrato durante il loro viaggio. Attraverso la novella, Verga vuole criticare la società aristocratica che non conosce il valore della fatica e la cui vita sembra essere una continua festa. Gli aristocratici, per comprendere la vita della povera gente, dovrebbero cercare di analizzarla attraverso un microscopio e non attraverso un cannocchiale.

LA PREFAZIONE AI MALAVOGLIA Compare nella parte iniziale del romanzo allo scopo di introdurne i temi principali e gli obiettivi dell’autore. Verga vuole far comprendere l’essenza dell’opera verista che unisce:  Questione meridionale  Progresso tecnico-scientifico e reazione ad esso delle classi sociali più basse. Verga afferma subito di descrivere e narrare le vicende in modo imparziale e senza giudizio. La vicenda dei Malavoglia dimostra come il progresso porti benessere ma anche disgrazie, soprattutto ai più deboli quando essi cercano di allontanarsi dalla classe sociale in cui sono nati. Verga analizza il progresso, o meglio “la fiumana”, dal punto di vista delle classi più povere. Anche l’osservatore fa parte della fiumana.

Tutti quelli che non riescono a far fronte al progresso sono definiti “vinti”, che dovevano essere i protagonisti del Ciclo di Verga, rimasto incompleto. Verga descrive i vinti perché si sente parte di loro; essendo un artista è subordinato alle leggi del progresso e allo stesso tempo disprezzato.

I MALAVOGLIA LA COMPOSIZIONE Nel 1875 Verga lavora ad un bozzetto marinaresco intitolato “Padron ‘Ntoni”, che viene però distrutto. Dal 1877 al 1880 scrive “I Malavoglia” sullo stesso argomento, che viene pubblicato nel 1881. MALAVOGLIA  soprannome scherzoso per indicare i Toscani, una famiglia di lavoratori. LA STRUTTURA Composto da 15 capitoli, che possono a loro volta essere divisi in 3 blocchi.

LA SINTESI DELLE VICENDE Padron ‘Ntoni è il capofamiglia e un piccolo proprietario. Figlio  Bastianazzo (per la corporatura robusta) Nuora  Maruzza (“La Longa”, in realtà è una donna minuta) Nipoti  ‘Ntoni (il più ribelle), Luca, Alessi, Mena, Lia Per far la dote a Mena padron ‘Ntoni compra a credito una partita di lupini da Zio Crocifisso e la mette nella Provvidenza (imbarcazione di provincia). La Provvidenza fa naufragio e il carico viene distrutto mandando la famiglia in miseria. Durante il naufragio muore Bastianazzo. Tutti si danno da fare per saldare il debito ma avviene presto un’altra disgrazia: Luca muore nella battaglia di Lussa. Pardon ‘Ntoni si trova costretto a vendere la casa e la barca. Intanto Maruzza muore di colera, quindi Padron ‘Ntoni resta solo con Alessi e ‘Ntoni, il quale si ribella alla condizione di vinto e finisce in prigione per 5 anni; una volta uscito di prigione si allontana dal paesino e dalla famiglia. Alessi si sposa e ricompra la casa del Nespolo.

IL TEMPO Tra il 1863 e il 1877-78. 

TEMPO STORICO  lineare e rettilineo

 

TEMPO CICLICO  ritorno delle stagioni, delle costellazioni, della ripetizione dei racconti, delle feste liturgiche TEMPO RELIGIOSO  calendario della liturgia cattolica

Il tempo della storia è diverso da quello del racconto.

LO SPAZIO Le vicende si svolgono ad Aci-Trezza, cittadina che ha in sé tutti i caratteri sociali ed etnologici di un villaggio siciliano del periodo.  

SPAZIO INTERNO SPAZIO ESTERNO

LE TEMATICHE  FAMIGLIA  la forza è garantita dal legame di sangue tra i componenti, che devono aiutarsi tra loro come le dita di una mano. All’interno della famiglia esiste una gerarchia che va rispettata soprattutto quando bisogna prendere delle decisioni. La famiglia è l’unico luogo tranquillo in una società di violenza ed egoismo  IDEALE DELL’OSTRICA  i pescatori sono rassegnati da una vita di stenti e sono attaccati al luogo in cui vivono (come l’ostrica resta attaccata allo scoglio)  CASA  nido e rifugio della famiglia  LAVORO  fatiche della gente di mare da cui dipende il destino e l’esistenza della famiglia. Chi rifiuta il lavoro porta la famiglia alla rovina  SRADICAMENTO ED ESCLUSIONE  ricadono su chi non accetta la propria condizione e si allontana dalla famiglia e dal paese. L’escluso non riuscirà mai a ritrovare il suo posto nel mondo.

LE TECNICHE NARRATIVE Novità:  IDENTITÀ DEL NARRATORE  narratore collettivo e anonimo che esprime il punto di vista degli abitanti  PROCEDIMENTI DELLA NARRAZIONE  uso del discorso diretto, facendo scomparire la narrazione in terza persona  LINGUA DEL RACCONTO  compromesso tra italiano colto e dialetto siciliano

L’INIZIO DEI MALAVOGLIA Il romanzo inizia con la descrizione della famiglia protagonista. Si apre con l’espressione “un tempo” che rimanda ad un’atmosfera mitica e favolosa, seguita da “da che mondo era mondo” che dà l’idea di uno spazio e di un tempo indeterminati.

In realtà la descrizione temporale e spaziale è dettagliata: vengono elencati i paesi costieri in provincia di Catania e viene definito anche il tempo (dicembre 1863). Il narratore scompare subito lasciando parlare un popolo di contadini e pescatori che conoscono solo grazie a delle credenze popolari. Emerge subito il tema della famiglia, descritta come le dita della mano; Padron ‘Ntoni è il pollice perché comanda feste e lavoro Ad ognuno dei componenti viene attribuito un nomignolo. Emergono subito espressioni tipiche dell’oralità e terminologie tecniche della comunità dei pescatori. Talvolta emerge un linguaggio politico utilizzato da chi fa parte della burocrazia comunale. Il narratore descrive subito una disgrazia della famiglia: la partenza di ‘Ntoni per il servizio militare in marina per 5 anni. Si può subito notare la disperazione del nonno che sta per perdere il nipote più abile, quindi cerca una soluzione per evitare la partenza del nipote. Si rivolge a uomini delle classi più elevate in modo che possano dargli qualche suggerimento per impedire la partenza: questi gli fanno conoscere la corruzione, a cui lui da lavoratore onesto non aveva mai fatto ricorso.

LA RIBELLIONE DI ‘NTONI Brano tratto dal capitolo XI di “I Malavoglia” in cui emerge la trasformazione e l’insoddisfazione del giovane ‘Ntoni che, tornato dal servizio militare, non sopporta la dura vita di Aci-Trezza e desidera andarsene per cercare fortuna. Tutto ciò emerge in un dialogo con il nonno, il quale ha idee opposte alle sue. Il nonno allude subito alla lotta per la vita affermando che, anche facendo mille fatiche, è impossibile migliorarsi. Anche quando recupereranno la casa resteranno senza cibo e dovranno lavorare duramente per procurarselo, tornando al punto di partenza. Concluso il dialogo il giovane va a riposarsi, ormai rassegnato al proprio destino. In realtà ‘Ntoni non fa niente, si lamenta per la propria condizione ma non si sforza per migliorarla. Quando riprendono il dialogo, il nonno nota che qualcosa non va; il nonno cerca a convincerlo ad accontentarsi, ma il giovane non sembra cedere. Afferma di voler cercare fortuna anche per la propria famiglia. Emerge ora l’idea che il giovane ha dei ricchi: persone che non fanno nulla e stanno in città a rilassarsi. Nel brano vengono riportati riferimenti al mondo animale:  ‘Ntoni si paragona ad un asino costretto a lavorare  Il nonno afferma che dovrebbe considerarsi un uccello per il quale il suo nido è perfetto

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‘Ntoni afferma di non voler essere un cane alla catena costretto a sottostare al volere altrui Maruzza viene definita una formica pronta a lavorare per la propria famiglia

L’ADDIO DI ‘NTONI È un brano tratto dall’ultimo capitolo de “i Malavoglia”. ‘Ntoni, dopo 5 anni ...


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