LA Celestina - in allegato riassunti e appunti del libro di Rojas PDF

Title LA Celestina - in allegato riassunti e appunti del libro di Rojas
Author Antonio Guarino
Course Letteratura spagnola I
Institution Università degli Studi Suor Orsola Benincasa
Pages 9
File Size 209.3 KB
File Type PDF
Total Downloads 8
Total Views 128

Summary

in allegato riassunti e appunti del libro di Rojas...


Description

p.33 (DOCUMENTO 3) “LA CELESTINA”: [Ambientato nel 400, nell’epoca dei Re Cattolici che avevano rafforzato l’inquisizione] È un’opera scritta alla fine del 15°esimo secolo e viene considerata un’opera di transizione tra l’epoca medioevale ed il Rinascimento. Fu pubblicata a Burgos nel 1499 con il titolo “Comedia de Calisto y Melibea” in una prima edizione che presentava 16 atti. Nel 1502 seguì una nuova versione in 21 atti con il titolo di “Tragicomedia de Calisto y Melibea”. La “Comedia de Calisto y Melibea” o Celestina si colloca a metà tra il teatro ed il romanzo; nonostante il testo sia drammatico e dialogato. [La Celestina: È il titolo italiano che apparve solo nel 1519, ed è riferito ad uno dei personaggi più forti dell’opera stessa, che poi venne adottato anche in Spagna. Celestina è orgogliosa di sé stessa perché riesce a mantenersi da sola grazie al proprio lavoro. Questo personaggio diventerà un topos della letteratura spagnola ma sarà anche la protagonista di un ritratto olio su tela di Picasso del 900 nonché darà vita al genere del “romanzo celestinesco”] Ferdinando de Rojas: si suppone che fosse di Toledo. Studiò Diritto a Salamanca e prese il titolo di “uomo di legge”. Tornò a Toledo ma ebbe problemi con la Suprema Inquisizione in quanto ebreo (discende da una famiglia di conversos) e venne incarcerato nel 1525. Rojas afferma di aver trovato la prima parte del manoscritto durante una pausa dagli studi già stilata e colpito dalla maestria dell’anonimo autore e dalla storia in sé, decise di continuarla, aggiungendo il finale tragico per i due amanti. 



La prima edizione (1499) è composta da 16 atti  Comedia de Calisto y Melibea  è conservata a New York e non si conosce l’esatta data di creazione in quanto manca di frontespizio (pagina dopo la copertina) ed è priva di un autore.  linguaggio più arcaico rispetto la seconda. La seconda (1502) è composta da 21 atti (5 in più / più delle modifiche) in cui compare il nome dell’autore Tragicommedia de Calisto y Melibea y de la vieja puta Celestina.

Questa seconda edizione presenta una serie di testi che costituiscono il paratesto dell’opera dove troviamo: 1) Un prologo dove spiega perché scrive il romanzo  contro gli inganni dei servi e per gli amanti folli 2) Una lettera ad un amico che soffre per amore nella quale spiega perché cambia il nome da Comedia a Tragicommedia de Calisto e Melibea.  si trova nella sua camera col visto appoggiato alla mano  figura tipica dello scrittore dopo la Celestina. Nella lettera spiega anche che la paternità della prima parte potesse essere di Juan De Mena (autore del 400 di poesia allegorica) o di Rodrigo Cota (meno noto, scrisse un dialogo in versi tra un vecchio e il Dio dell’amore il quale gli manderà una fanciulla per farlo innamorare). Nella lettera dice apertamente che sta studiando legge ma soprattutto dove finisce la prima parte e dove inizia ciò che ha scritto lui. Cambia il nome perché la commedia latina (Plauto e Terenzio) è un genere letterario che nasce in Grecia. I personaggi sono fissi (prostituite, schiavi e servi) e non sono parte dell’alta estrazione sociale mentre nella tragedia sono tutti appartenenti alla classe nobiliare e reale. Proprio per questo la Celestina è una tragicommedia sia perché tutti i personaggi muoiono ma anche perché ci sono sia personaggi nobili e non. La “Celestina” è considerata una commedia umoristica, genere creato da Petrarca nel 16°esimo secolo, che affonda le sue radici nelle antiche commedie latine di Terenzio e Plauto. Le caratteristiche principali della commedia umanistica sono: 

rappresenta la vita quotidiana tramite il dialogo;



rivolta ad un pubblico fornito di un elevato bagaglio di cultura classica;



dona verosimiglianza a personaggi ed ambienti.

Nonostante l’opera sia ambientata in un periodo ancora medioevale, si riflette la crisi del 15esimo secolo, dove erano nuovamente tornati in voga i libri cavallereschi ed i romanzi sentimentali, i quali distaccavano la realtà e celebravano la vita terrena ed i suoi piaceri. NB: La Celestina non è attribuibile ad alcuna opera narrativa in quanto non esistono parti descrittive essendo tutto un dialogo e …. quasi come se fosse un’opera teatrale  ma comunque non lo è e non lo è perché non rispetta le unità Aristoteliche (TEMPO, LUOGO, AZIONE) nonché perché è troppo lunga e complessa. Probabilmente è un Dramma Dialogato. IL TESTO: non è realista in quanto Celestina e altri personaggi come gli schiavi si esprimono sulla filosofia e sulla letteratura, cosa abbastanza strana per soggetti che appartengono a una bassa estrazione sociale e soprattutto analfabeti. L’autore stesso all’interno dell’incipit della sua opera da delle vere istruzioni per il lettore, affermando che la “Celestina” deve fare da monito “ai folli innamorati che, vinti dal loro smodato appetito, invocano come dee le proprie amanti e tali le reputano […] e da monito contro gli inganni delle mezzane e dei servitori perfidi e lusingatori”. Ferdinando de Rojas, inoltre, rimanda ad ulteriori chiarimenti al lamento di Pleberio (padre di Melibea), verso il corpo della figlia ed al fatto che ormai, dopo la morte, i ricchi possedimenti del padre sono divenuti inservibili e superflui. Assomiglia ad un’opera teatrale in quanto i protagonisti dell’opera vengono enunciati in un elenco, che comparirà per la prima volta nell’edizione veneziana del 1553: I personaggi sono: Calisto: giovane di media società, rappresenta la parodia dell’eroe cavalleresco, presentandone le caratteristiche, ma non le virtù. Inoltre, prova solo un desiderio carnale per Melibea Melibea: bellissima nobile, è la parodia della figura femminile nelle opere cavalleresche e di amor cortese; infatti, dopo aver respinto inizialmente Calisto, si lascia presto travolgere dalla passione perdendo il pudore. Pleberio / Alisa: genitori di Melibea Sempronio: servo salariato di Calisto, critico e corrotto, si rivolge al padrone come se fosse un suo pari. Tradisce Calisto, affidandolo alla Celestina, con la quale ha solo un rapporto d’interesse. Parmeno: servo salariato di Calisto, più ingenuo e leale nei confronti del padrone. Lo tradisce perché viene corrotto dalla Celestina con la promessa di una relazione con Areùsa, una prostituta della mezzana di cui è innamorato. Celestina: è una figura di basso rilievo sociale. Pensa solo ai suoi interessi, servendosi delle persone per trarne un vantaggio (ad esempio, si serve di Parmeno e Sempronio senza soffermarsi sulle conseguenze e sarà proprio questo sbaglio a condurla alla morte). È una entità mutevole: è maga, fattucchiera e ruffiana. [verrà arrestata per aver preso il cordone di Melibea] Elicia e Areùsa: prostitute che hanno una relazione con i servi. Lucrezia: serva salariata di Melibea. Centurione: cliente delle prostitute. È ruffiano, molto coraggioso e spavaldo vuole prendere il posto di Celestina. Tristan: altro servo di Calisto NB: Calisto e Melibea sul piano sociale non avrebbero potuto sposarsi in quanto lei è ricca ma non così nobile in quanto fa parte della borghesia urbana.

TRAMA Calisto e Melibea sono due giovani. Lui è di media condizione sociale mentre Melibea appartiene all’alta società. Calisto la incontra casualmente e se ne innamora senza essere però corrisposto. Con la complicità dei suoi servi, chiede aiuto ad una vecchia mezzana (direttrice e organizzatrice di bordelli) di nome Celestina affinché faccia da tramite. Quest’ultima fa in modo che Melibea incontri Calisto e se ne innamori; come ricompensa, riceve da Calisto una collana d’oro. I due servi Parmeno e Sempronio reclamano la loro parte di guadagno, ma Celestina si rifiuta di spartirla. Questi allora la uccidono, nel tentativo di sottrarle la collana. Parmeno e Sempronio vengono catturati e giustiziati. Gli amici dei servi e le amiche della mezzana si alleano per vendicarsi dei due amanti, considerati il pomo della discordia. Attendono che i due si incontrino e, quando sono insieme, i vendicatori fanno rumore per attirare la loro attenzione. Calisto, nello scendere frettolosamente le scale per andare a vedere la causa del brusio cade rovinosamente e muore. Melibea, appresa la triste notizia, sale sulla torre e si getta dal balcone della sua stanza davanti agli occhi del padre. Temi ricorrenti: 1. Si ha una purificazione degli stati sociali: invece di elevare i personaggi di basso rilievo sociale ad una condizione migliore, vengono “abbassati” quelli di condizione superiore. 2. Gli uomini sono posti tutti sullo stesso piano perché sono tutti accomunati dalle stesse irrefrenabili pulsioni del desiderio. Anche le donne in un certo senso sono poste sullo stesso piano, perché anche quelle di ceto sociale elevato si correlano a uomini rozzi e volgari. 3. Il denaro è un altro tema molto presente nell’opera. Soldi e beni materiali muovono tutta l’opera (basti pensare che Celestina muore perché non vuole spartire la ricompensa con i due servi). Nel testo compaiono molte volte le parole “salario” e “compenso” e la Celestina stessa afferma che: “senza mercede (= ricompensa) è impossibile fare le cose per bene”. 4. L’amore carnale è posto al pari del denaro e spesso si sostituisce ad esso configurandosi come una sorta di retribuzione o compenso. 5. Compassione, pena e pietà vengono azzerate in un universo che sembra unicamente guidato dalla convenienza. Luoghi. Il primo luogo a comparire è il giardino di Melibea, lo stilizzato “Vergel de Cancioneras”, il “locum amoenus” della tradizione carnevalesca. Calisto lì si definisce “prigioniero di una dolcissima prigione”, “immerito” e “indigno”, in quanto si sente decisamente più mediocre della sua amata, la quale è elevata al rango di dea. Calisto prova a corteggiare la sua amata come farebbero gli eroi cavallereschi, ma la sua risulta più una parodia, che una vera imitazione: commette infatti l’errore di rivolgersi a lei come se Melibea fosse già sua, dimostrando un carattere irruento ed impulsivo (l’opposto di quello di un eroe cavalleresco). Atto 1 Calisto, un giovane aristocratico, un giorno perde il proprio falco, il quale vola nel giardino di una fanciulla chiamata Melibea. Calisto dunque raggiunge il giardino e commette un errore gravissimo cioè le parla. Melibea però invece di andare via gli risponde arrabbiata quindi Calisto torna a casa disperato e chiama il proprio servo Sempronio e gli confessa il suo mal d’amore per Melibea [la descrive: capelli lunghi e belli che splendono come l’oro e che sono raccolti con un cordino sottile /occhi verdi a forma di mandorla/bocca piccola ma con delle labbra rosse e carnose p.35] (commettendo un altro errore) e la sua paura di finire come Piramo e Tisbe. Falco  simbolo importante per la cavalleria perché utilizzato per la caccia

1° errore  il cavaliere non poteva parlare con una dama che non conosceva senza conoscere prima la famiglia e soprattutto se questa era sposata o se era da sola in quanto al tempo il fatto era disonorevole. 2° errore non rispetta il “secretum amoris” rivelando le sue pene d’amore e il nome della fanciulla al suo schiavo. Piramo e Tisbe  MITO. + altri a pagina 75 Questa prima parte è “commedia” in quanto viene fatto la parodia dell’amor cortese in quanto Calisto rappresenta l’antitesi del comportamento del perfetto cavaliere. Continuando, Sempronio , che è un personaggio corrottissimo, gli dice di non penarci in quanto solo per fatto d’esser uomo è più degno di una donna, inoltre gli consiglia di rivolgersi a Celestina che era una mezzana, scaltra fattucchiera, maestra di ogni sorta di raggiro e ex prostituta che faceva molti mestieri come: ricucire la verginità delle donne ( ricuciva l’imene o con la plastica o con ago e filo), profumiera e maestra a preparar belletti [Polvere o pasta che le donne usano come cosmetico per il viso]. Avendo questa possibilità Calisto chiede a Sempronio di condurre questa donna da lui in cambio di un giubbetto. Sempronio conosceva bene Celestina e ancor meglio una delle sue fanciulle Elicia. Comunque Sempronio si reca da Celestina e quando Elicia lo vede subito nasconde un cliente e si finge arrabbiata perché per 3 giorni Sempronio non si era fatto vivo. Sempronio porta con sé Celestina verso casa di Calisto e durante il tragitto le spiegherà il perché della sua convocazione. Calisto aveva un altro servo, Parmeno, il quale gli era davvero tanto fedele ed è per questo che quando vide arrivare Celestina lo mise subito in guardia sottolineando la fama che la donna aveva in città (la città è molto probabilmente Salamanca ed è importante sottolineare questa cosa perché è la prima volta che si ha un’ambientazione urbana). Parmeno spiega che non la conosce solo tramite le dicerie della città ma la conosce anche in prima persona in quanto con la madre Claudina viveva vicino a Celestina e per un periodo, quando era davvero molto piccolo, visse a casa sua. [p.44 ne dice tante.] Parmeno  prima di passare dalla parte di Celestina cerca di convincere il suo padrone a non fare affari con quest’ultima. Celestina lo convince grazie al ricordo della madre, del padre, grazie al fatto che spesso i servi non sono ricompensati dai padroni ma anche per Areùsa Claudina simile a Celestina se non peggio. Venne accusata di stregoneria e per questo impiumata  sul corpo nudo vennero messe delle piume e venne costretta a camminare per la città dove la gente era autorizzata a lanciarle cose addosso [GAME OF T. “SHAME”] Celestina e Sempronio arrivano alla porta e vengono accolti da Parmeno il quale subito verrà incalzato da Celestina che lo convincerà a tradire il padrone per giusto compenso e su possenti basi. Dopo di che parla con Callisto che gli spiega le sue pene d’amore. Le dà 100 monete per aiutarlo e la vecchia se ne va a casa sua. ATTO 2 Calisto è solo con Sempronio e considerandolo un leale servitore lo manda subito a sollecitare Celestina. Poi intrattiene una conversazione con Parmeno nel quale il servo cerca di dissuaderlo dal fidarsi di Celestina pur consapevole che il suo padrone si sarebbe arrabbiato. Parmeno dirà che la sua infatuazione è partita quando si perse il suo falcone perché nell’andare a cercarlo incontrò Melibea. ATTO 3 Sempronio va Celestina e la rimprovera per il suo perdere il tempo anziché attuare il piano per Calisto. Celestina cerca di attuare la philo captio [è uno scongiuro sul filo in quanto l’attività delle fanciulle era tessere] (Filos  amore) per sottomettere il volere di Melibea e farla innamorare di Calisto e subito dopo evoca il Demone, "triste Plutone", [figlio di Saturno e, nell'antica mitologia, dio degli inferni,] e Lo costringe

a intervenire attivamente nella casa di Melibea per far innamorare la ragazza di Callisto presso la cui casa si stava dirigendo. [Molto probabilmente ha invocato Satana senza nominarlo perché altrimenti l’opera sarebbe stata censurata] ATTO 4 Celestina arriva a casa di Pleberio (padre di Melibea) parlottando tra sé e sé del fatto che se avessero scoperto i suoi inganni sarebbe finita impiccato o con la mitera. Arrivata incontra Lucrezia (schiava di Melibea) con la quale inizia a parlare. Vuole convincere Lucrezia che il motivo della sua apparsa sia dovuta al fatto che le porta i saluti di Elicia e che desiderava salutare le sue padrone ma Lucrezia conoscendola crede che lei non faccia nulla se non per guadagnarci qualcosa ed infatti Celestina la convince che era andata lì per vendere un po’ di filato. Alisa (madre di Melibea) cerca di capire chi sia la donna e dopo aver capito chi fosse la fa entrare e lascia il compito di comprare qualcosa dalla vecchia alla figlia in quanto lei deve far visita alla sorella che soffre di un male che potrebbe ucciderla. [Celestina conosceva già Alisa e Melibea in quanto una volta abitava alle concerie vicino al fiume] Melibea e Celestina parlano e la prima riconosce la seconda dalla cicatrice sul volto e senza filtri le dice che l’età l’ha segnata “hai il viso tutto una ruga”. Comunque Melibea cerca di liquidarla in tutti modi dopo averle pagato il filato ma Celestina dopo giri di parole infiniti, perdite di tempo in futili parole e proverbi le confessa il motivo per cui le ha fatto visita. La ragazza pensando a Calisto che la voleva privare del suo onore si infuria non solo perché lo considera folle ma anche con lei che infatti maledice. A un certo punto si inventa che è andata da lei perché Calisto è malato [mal di denti] e l’unica cosa che può salvarlo sono le sue preghiere e il suo cordone. La ragazza si fa influenzare da Celestina e cede. Andando via, da casa di Melibea che le permetterà di ritornare per prendere una preghiera scritta, cerca di corrompere Lucrezia promettendole del “balsamo” che renderebbero i suoi capelli lucenti e delle polverine per l’alito. Mitera  è segnale di infamia imposto dall’inquisizione a coloro che si sono sposati 2 volte, maghi e streghe. ATTO 5. Celestina se ne va da casa di Melibea e si avvia verso casa sua parlottando con sé stessa e vantandosi del fatto che molti non sarebbero riusciti a fare ciò che ha appena fatto lei. Arrivata a casa incontra Sempronio che era rimasto lì ad aspettarla in compagnia di Elicia. I due si avviano verso casa di Calisto e durante il tragitto Celestina non si fa sfuggire alcuna parola di quanto è accaduto a casa di Melibea in quanto vuole essere la prima a riferire tutto a Calisto. Parmeno li vede arrivare dalla finestra e corre, sotto commando del suo signore, ad aprire la porta. ATTO 6. Calisto subito chiede a Celestina cosa fosse successo e quali notizie gli portava. La vecchia incomincia con il suo solito parlare a vanvera per arrivare a ciò che vuole cioè un mantello nuovo. Questo atteggiamento di “tirare acqua al suo mulino” viene sottolineato da Parmeno ma censurato da Sempronio il quale appoggia a pieno Celestina per trarne vantaggio mentre il primo è ancora fedele al suo padrone anche se questo lo tratta male quando cerca di dirgli la verità sul cattivo comportamento dei 2. Celestina svela a Calisto di essere entrata in casa di Melibea con la scusa di voler vendere un po’ di filato ma poi quando sono arrivate al dunque e Celestina spiega il vero motivo per cui è lì. Spiega anche che la ragazza si è adirata nei suoi confronti tanto da chiamarla vecchiaccia, fattucchiera e vecchia barbuta. Spiega che alla ragazza ha chiesto una preghiera, che nei giorni a seguire andrà a ritirare, per guarirlo dal mal di denti (male che si è inventata). Celestina scambierà un mantello nuovo con il cordone preso da Melibea ma per problemi tecnici (era tardi e il sarto non poteva essere convocato) Celestina se lo riprende e torna a casa sua accompagnata da Parmeno.

 In questo atto Calisto paragona Melibea a Elena di Troia sostenendo che per la sua bellezza sarebbe stata odiata dalla seconda anche se questa causò tante morti tra greci e romani. ATTO 7. Nel tragitto verso casa Celestina parla con Parmeno e cerca di portarlo dalla sua parte menzionando la madre Claudina e dello splendido rapporto di sorellanza che le univano. Lo incita a diventare amico di Sempronio in quanto se gli dovesse accadere qualcosa di bello saprebbe a chi riferirlo e con chi gioire anche se Parmeno esprime apertamente il suo non apprezzare Sempronio. Parmeno sottolinea la promessa fattagli da Celestina ovvero fargli avere Areùsa. Lo porta da lei. Celestina entra in camera di Areùsa la quale era in procinto di andare a letto. La ragazza ormai 15enne le svela che accusa dei dolori fortissimi all’altezza dello stomaco (forse ciclo/ forse perché è incinta). Nel controllare la ragione del dolore Celestina ammira il bellissimo corpo della ragazza e le dice che l’unico modo per scongiurare il dolore è passare la notte con Parmeno. La ragazza in un primo momento non vuole cedere in quanto il suo “amico” che non le fa mancare niente è appena partito per la guerra e anche se è lontano non vuole fargli un torto. Alla fine si convince e resta sola con Parmeno, Celestina torna a casa da Elicia. ATTO 8 Parmeno si sveglia e si rende conto che è tardissimo ed è per questo che si dirige subito a casa del suo padrone sperando che non si sia accorto della sua assenza. Incontra Sempronio al quale confessa che è stato con Areùsa e che l’ha invitata ad un pranzo a cui dovranno partecipare anche lui e Elicia e che avrebbero mangiato cibo che avrebbero sottratt...


Similar Free PDFs