LA Religione - Riassunti e appunti geografia culturale PDF

Title LA Religione - Riassunti e appunti geografia culturale
Author Lisa Moretti
Course Geografia umana, cultura e societa'
Institution Università degli Studi di Trieste
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Riassunti e appunti geografia culturale ...


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LE RELIGIONI La geografia delle religioni si occupa delle caratteristiche territoriali e spaziali delle religioni ovvero il modo con la quale il fenomeno religioso si diversifica da luogo a luogo, si focalizza sulle relazioni causa-effetto che esistono tra la distribuzione delle religioni e gli aspetti territoriali, culturali e ambientali. La religione secondo la prospettiva geografica è un sistema di valori, di credenze, di pratiche con le quali un gruppo di persone interpreta quello che ritiene sia soprannaturale e sacro. Negli anni ‘70, uno studioso Jonston ha identificato il gruppo di credenti come la base della religione, in quanto le idee religiose sono valide solo se rafforzate dalla condivisione tra il gruppo di credenti producendo dunque effetti, fondamentale è che ci sia almeno più di una persona che condivida la religione. La religione guarda ciò che non è quotidiano, mira a interpretare, rapportarsi con il sovrannaturale e che viene considerato sacro. Il terzo elemento, il credo, definisce una serie di rapporti, con la natura, con la condizione umana, con un dio, con la relazione con la parte terrena e dunque è la parte più ideologica di tutto, l’idea che sorregge il sistema religioso. Il quarto punto rappresenta il comportamento che deve essere tenuto rispetto a qualcosa di sacro. Il rituale è l’elemento che fa cambiare prospettiva agli elementi che da profani diventano sacri. Le pratiche sono tutte quelle norme e precetti che servono a guidare il comportamento dei membri di una comunità religiosa e che ognuno dei membri si aspetta che l’altro adotti. Se i rituali sono legati all’aldilà le pratiche sono comportamenti che si devono tenere rispetto alla comunità e che portano al raggiungimento del mondo ultraterreno. La religione può avere un ruolo marginale (religione ignorata o assente) o profondo (diventa predominante all’interno dell’organizzazione sociale, la religione diventa legge, consuetudini stabilizzate). Le religioni conosciute possono essere suddivise in religioni animiste, politeiste e monoteiste. Questa distinzione riguarda l’oggetto e l’idea del sacro. Le religioni animiste sono quelle più primitive, vi è una forte correlazione con la natura, l’uomo dà l’anima ad ogni elemento naturale sia che l’elemento si biotico o abiotico, ogni elemento conosciuto è sacro perché possiede un’anima sacra, grazie ad uno sciamano che mette in comunicazione l’uomo con il divino. Per totemismo si intende la pratica per la quale un simbolo viene considerato sacro. Le religioni politeiste venerano più di una divinità, vengono dopo il mondo animista ma arriva fino ai giorni nostri come ad esempio il shintoismo, l’induismo. Nelle religioni monoteiste vi è la credenza che esista un solo dio. Un’altra forma di distinzione è quella di suddividere le religioni in religioni rivelate ( gli dei, il dogma, le leggi fondamentali della religione abbiano un origine sovrannaturale oppure un messia che ha tradotto l’idea sovrannaturale di dio gli scritti che riportano i dogmi derivano da una fonte sovrannaturale) e le religioni filosofiche derivano da pensatori e filosofi, queste richiamano le regioni orientali guardano ai rapporti terreni con le persone, alle pratiche del rapporto in vita delle persone, non sono proiettate nell’aldilà.

Le religioni sono inoltre suddivisibili in tribali, etniche e universali. Le religioni tribali (animismo, totemismo...) sono caratterizzate da piccoli gruppi, hanno un’estensione limitata, sono legate alla società tradizionali, hanno forti legami con la natura. Le religioni etniche sono volutamente proprie di un singolo popolo o religione (ebraismo, shintoismo, induismo), legate alla cultura etnica di una popolazione e ad un territorio a meno che la popolazione non migri dunque non si espande se non si sposta l'uomo. Le religioni universali prevedono che chiunque possa farne parte, possono essere applicate a tutti i popoli e si segue la dinamica spaziale dell’espansione dei credi di tipo universale (islam e cristianesimo) attraverso il proselitismo. Un’altra classificazione riguarda uno studio fatto nel 1964 da Bellah che identifica un’evoluzione gerarchica delle forme religiose da una primitiva ad una moderna. Non esiste una progressione regolare lungo scala vi sono cinque fasi che iniziano con la fase primitiva dove il mondo è unico, le persone i credenti, le divinità vivono contemporaneamente dello stesso luogo, si condivide con la realtà divina lo stesso spazio. Esistono delle figure mitiche, non definite in modo preciso ma legate con questo stretto legame, non esistono strutture religiose. Le religioni arcaiche comprendono le religioni dell'Africa, Indonesia, india e Cina, si differiscono rispetto alle primitive per la nascita degli dei con caratteristiche specifiche a cui rivolgere l'attenzione, vivono comunque in un contesto unico ma rispetto alle primitive vi è una netta separazione tra dei e uomini. Gli uomini non si identificano con lo spirito ma sono in contatto con il sovrannaturale e con i rituali. Nascono le prime figure dedite all'aspetto religioso, nascono gli uomini che hanno il compito di gestire il rapporto tra il terreno e divino. Le religioni storiche perché il loro primo apparire combacia con i linguaggi scritti. l’uomo e divino non occupano più lo stesso mondo ma vivono in regni diversi che non sono più in contatto, non c’è unità spaziale sono distaccati a meno che non ci sia un passaggio da un regno all'altro. Non sono fondamentali i rituali del sacrificio bensì il bene. Nascono strutture, istituzioni fondamentali. questo scambio tra istituzioni politiche e religiose. La religione proto-moderna identifica il caso unico della riforma protestante all'interno della chiesa di Roma che ha fatto si che una parte della religione cristiana si staccasse dall'identità e dunque mettendo in dubbio alcuni elementi dogatici. Prima vi è stato lo scisma di Costantinopoli. Le religioni moderne ovvero l'allontanamento delle comunità rispetto ai precetti. Gli ambiti di azione si sono gradualmente ridotti rispetto al passato ciò che prima era terreno sociale nelle società moderne altri sistemi si sono sostituiti. La distribuzione attuale delle religioni dipende da circostanze storiche ovvero conquiste (militari, colonizzazioni, imposizione di cultura), conversioni (proselitismo: alcune religioni sono uscite dal territorio) che hanno fatto si che alcune religioni sono uscite dalla loro area storica d’origine mentre altre vi sono rimaste circoscritte. La suddivisione dei fedeli per religione: § 2,1 miliardi CRISTIANI (54% Cattolici, 11% Ortodossi, 22% Riformati, 21% chiese indipendenti, 2% altri tipi di cristiani) § 1,5 miliardi ISLAMICI (20% Sciiti, 80% Sunniti) § 900 milioni INDUISTI § 376 milioni BUDDHISTI § 13,5 milioni EBREI Inoltre, esistono altre fedi religiose minori e il fenomeno del sincretismo. Il fatto di assegnare singoli paesi a un’unica categoria religiosa nasconde in realtà una semplificazione: esiste in realtà una crescente inter-mescolanza di fedi in particolare nei paesi europei e in altri stati occidentali che di recente hanno sperimentato imponenti flussi migratori. In alcuni casi, tali influenze stanno concretamente alterando la bilancia religiosa.

Sincretismo è il fenomeno per la quale le religioni vengono in contatto nella stessa area si creano compenetrazioni. La nuova religione ingloba i tratti più salienti della religione preesistente. Può essere considerata qualsiasi tendenza a conciliare elementi culturali, filosofici o religiosi eterogenei, appartenenti cioè a due o più culture o dottrine diverse. Per ecumenismo si intende movimento che tende a riavvicinare e a riunire tutti i fedeli cristiani e quelli delle diverse Chiese. La parola deriva dal termine greco oikoumene, che indica in origine la parte abitata della Terra. [quinto modulo immagini 1-2-3-4] La sunna è il codice di comportamento dell’islam, integra, conferma e spiega il corano. È una delle fonti principali ella legge divina riconosciuta dalla maggioranza dei mussulmani. Gli sciiti si suddividono tra Iran 56,9 milioni 93,4%, Iraq 13,6 milioni 62,5%, India 2,8 milioni 2,8%, Pakistan n.d. Tot. 95,0%, Turchia 12,7 milioni 19,8%, Siria n.d. Tot. 86,0%, Libano n.d. Tot. 19,4%, Africa orientale (Sudan, Etiopia, Eritrea, Somalia), Arabia Saudita 0,7 milioni 3,3%. Nella fenomenologia geografica è importante studiare l’influenza delle religioni su tre livelli ovvero quello locale per l’organizzazione del territorio, quello globale analizzando legami e censure nelle relazioni internazionali e a livello sociale ovvero il contributo all’evoluzione delle società. Alcune implicazioni sociali alle religioni riguardano Arte e scienza (ispirazione/limitazione), Strutture delle società (divisioni in classi o caste e gruppi), Demografia (natalità, sessualità), Sovrapposizioni di potere e conflitti (guerre di religione, crociate), Sincretismi e ecumenismo (filosofia), Fondamentalismo/Secolarismo (estremismo, ateismo di stato), Economia (industria, agricoltura, allevamento, turismo). Le implicazioni geografiche dirette riguardano Rapporti reciproci tra religione, cosmologia, geografia, Distribuzione delle sedi e delle dimore, Organizzazione degli spazi, Geografia della circolazione (pellegrinaggi)e geografia del turismo (città sante). Il legame tra religione e ambiente risulta molto stretto nella fase iniziale dove le caratteristiche ambientali sono giunte a influenzare le parti dottrinali delle religioni primitive. Più aumenta la riflessione filosofico-religiosa più la religione si allontana dalla natura. Nelle religioni più evolute le relazioni più evidenti si colgono nella precettistica. I fase: filone rapporti AMBIENTE ➪ UOMO II fase: filone rapporti UOMO ➪ AMBIENTE [quinto modulo - immagine 5]...


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