La Conquista della Gallia PDF

Title La Conquista della Gallia
Author Chiara Pallone
Course Storia Romana
Institution Università della Calabria
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La Conquista della Gallia (58 – 50 a.C.) 58 a.C. 



Elvezi: I movimenti migratori di popolazioni germaniche, premendo sulle tribù celtiche, costrinsero quest’ultime a spostarsi a loro volta. Gli Elvezi (popolazione celtica) spinti nell’attuale Svizzera, intendevano stabilirsi verso la costa atlantica, passando o per la provincia romana (Gallia Narbonese) o per il territorio degli Edui (alleati romani). Nel 58 a.C., quando Cesare seppe che gli Elvezi erano in procinto di oltrepassare il Rodano (presso l’attuale Ginevra), e invadere così la Narbonese, si affrettò a respingere gli invasori, i quali allora si videro costretti a passare per il territorio degli Edui. Gli Edui però chiesero aiuto a Cesare, il quale sconfisse gli Elvezi a Bibracte. Questa vittoria fu concepita come una rivalsa dei Romani sugli Elvezi, che nel 107 avevano sconfitto i Romani, uccidendo Calpurnio Pisone Cesonino (bisnonno di Calpurnia, moglie di Cesare). Svevi di Ariovisto: Successivamente, il capo degli Edui Diviziaco e altri rappresentanti delle Gallie, chiesero aiuto a Cesare contro Ariovisto. Questi era sovrano degli Svevi (Germani Suebi), penetrati nel territorio dei Sequani (confinanti e rivali degli Edui) con il consenso di quest’ultimi. Cesare si trovò in una posizione giuridicamente difficile, perché Ariovisto era stato in precedenza riconosciuto come amico del senato romano. A questo punto Cesare intrattenne più di un colloquio col capo barbaro, il quale però si dimostrò determinato a invadere comunque le terre celtiche fino all’Adriatico. Cesare, allora, procedette col suo esercito verso Vesonzio (capitale dei Sequani) e sconfisse Ariovisto in una grande battaglia ai piedi del Vosgi (presso Mulhouse), costringendolo a oltrepassare il Reno (58 a.C).

Il primo anno di campagna (58 a.C.) si concluse così, con una presenza dei romani nel cuore della Gallia; Cesare ritornò nella Cisalpina ma, per stare tranquillo, lasciò alcune truppe romane, per tutto l’inverno, accampate presso Vesonzio. 57 a.C. 

Tribù dei Belgi: La presenza delle legioni romane nella Gallia centrale suscitò le reazioni a nord della tribù dei Belgi (allarmate dalla vicinanza dei romani). Nel 57 tutte le tribù belgiche (tranne i Remi) scesero in campo e presso il fiume Aisne Cesare le sconfisse (nonostante fossero più numerose), e inseguì i nemici nei loro territori (impadronendosi delle loro piazzeforti) battendoli uno per uno (anche i Nervii, stanziati più a nord degli altri).

Sull’altro fronte, un fidato legato di Cesare, Publio Licinio Crasso (figlio del triumviro) si spingeva in Normandia, sottomettendo numerose tribù dalla Normandia alla Bretagna. Il bilancio delle campagne galliche andò ovviamente a favore di Cesare, grazie al suo coraggio militare, alla sua strategia (che lo portava a cambiare tattica a seconda del tipo di combattimento), al suo carisma di condottiero, e al fatto che le tribù galliche erano disunite (mancava unità di popolo). Alla fine del 57 a.C. Cesare dichiarò al senato che la Gallia era pacificata, anche se circa la metà del territorio non era mai stata visitata da truppe romane. La notizia fu accolta con manifestazioni di entusiasmo popolare. 56 a.C. 

Venet: Nel 56 la Gallia non era ancora pacificata. Cesare dovette far fronte a un altro nemico, i Veneti della Bretagna. I Veneti erano una tribù celtica, possedevano una flotta velocissima. Le loro navi, infatti, erano dotate di tante vele, molto grandi, che permettevano di viaggiare più velocemente e di avere un’ottima capacità di manovra. Cesare, quindi, fece costruire una flotta che potesse fronteggiare quella nemica per mezzo di un espediente: sulle navi romane vennero costruiti dei pali, molto lunghi, aventi alle estremità delle falci che tranciavano le vele delle navi nemiche.

Così facendo i romani riuscirono a rallentare le navi dei Veneti, che furono abbordate con maggior facilità, e i nemici furono puniti duramente. 55 a.C. 



Usipet e Tencteri: Gli Usipeti e i Tencteri erano due popolazioni germaniche che stavano premendo sui confini del Reno e volevano entrare nelle Gallie. Cesare, ovviamente, non poteva permettere a due popolazioni germaniche di entrare nel territorio che voleva conquistare, quindi si oppone. A questo punto, gli Usipeti e i Tencteri intavolano delle trattative con Cesare, il quale si avvale di un’infrazione (commessa dai Germani) all’armistizio per arrestare, a tradimento, i capi. Fatto ciò Cesare attacca gli Usipeti e i Tencteri, i quali trovatisi senza una guida furono facilmente sopraffatti e sterminati. Nel corso di questo attacco vengono uccisi una cifra immensa di uomini, donne e bambini: fu un massacro di proporzioni gigantesche. Inoltre, per sottolineare la potenza dell’esercito romano, Cesare decide di compiere un atto dimostrativo molto importante: da ordine ai suoi uomini di costruire un ponte di legno sul Reno per raggiungere il territorio dei Germani. Questa fu un’operazione straordinaria, i romani costruirono in tempi record un ponte per mezzo del quale compirono una serie di spedizioni punitive nel territorio dei Germani, in seguito alle quali abbatterono il ponte. Fu un messaggio chiaro e indelebile verso tutti gli avversari. Prima spedizione esploratva in Britannia: nel 55 Cesare sbarca in Britannia per la prima volta e compatte contro le tribù britanniche le quali vengono completamente sbaragliate dall’esercito romano.

54 a.C. 

Seconda spedizione in Britannia: Cesare sbarca la seconda volta sull’isola con ben 5 legioni (800 navi), che per tre mesi furono impegnate nei combattimenti contro i Britanni di cui Cassivellauno era il capo. Cesare sconfigge Cassivellauno. Le spedizioni in Britannia venivano giustificate col fatto che alcune tribù avevano aiutato i Veneti ribelli.

53 a.C. 

Ambiorige: Il 53 a.C. trascorse nella repressione di rivolte scoppiate nelle regioni settentrionali della Gallia. Il re degli Eburoni, Ambiorige, riuscì ad attirare in una trappola un esercito romano. Il disastro subito dalle truppe romane provocò altre rivolte. Il legato Q. Cicerone, fratello dell’oratore, fu assediato dai Nervi, e liberato da Cesare stesso che accorse rapidamente.

52 a.C. 

Vercingetorige: uno dei punti fondamentali che ha garantito il successo a Cesare durante le campagne in Gallia fu il fatto che le tribù galliche erano divise fra loro; alcune si allearono con i romani (dandogli rifornimenti), mentre altre si contrapposero a essi. Quando sembrò che le Gallie fossero state completamente sottomesse (53 a.C.), venne però il colpo di coda. Il capo degli Arverni, Vercingetorige, riuscì a fare una cosa molto pericolosa per Cesare: riuscì a riunire le tribù galliche contro il nemico comune, i romani. Quindi Cesare si trovò un fronte compatto che, insieme, voleva sconfiggerlo definitivamente. Il capo degli Arverni, a Gergovia, ottenne una vittoria: Cesare lo assediò ma non riuscì a portare a termine i suoi intenti e dovette abbandonare la battaglia. Questa fu la prima grande sconfitta di Cesare in Gallia. Le difficoltà cesariane erano accresciute dal fatto che mancavano quattro legioni inviate sotto la guida di Labieno a Lutetia (Parigi). Il legato cesariano compì la sua missione e si ricongiunse con il resto dell’esercito. Ora, con dieci legioni, ausiliari Galli e Germani, Cesare aveva i mezzi per affrontare l’intera Gallia insorta. Di lì a poco però la situazione si spostò verso Alesia, in cui Vercingetorige si barricò. Cesare allora iniziò ad assediare Alesia. Vercingetorige, che si accorse di ciò, mandò un contingente di cavalleria per cercare di spezzare

l’assedio, ma non ci riuscì e venne pesantemente sconfitto. A questo punto mandò la sua cavalleria per tutte le Gallie, con lo scopo di chiamare tutti quelli che potevano combattere (esercito di rinforzo). Cesare allora capì di essere nella posizione di assediante e assediato: lui stava assediando Alesia, ma tutte le Gallie si stavano coalizzando contro di lui e l’esercito di soccorso avrebbe assediato Cesare a sua volta. Per questo motivo Cesare fece costruire un’altra serie di fortificazioni (chiamata “controvallazione”) per difendersi da quelli che volevano scacciarlo; un complesso sistema di fosse e trappole contro gli assalitori. Questa idea della doppia fortificazione era stata usata secoli prima all’assedio di Siracusa. L’esercito gallico venne battuto a più riprese dai romani, perciò ciascun gruppo tribale si disperse e tornò nei propri territori. Alesia dovette arrendersi per fame. Vercingetorige si consegnò a Cesare, che lo tenne prigioniero fino al 46, anno in cui seguì il trionfo di Cesare e poi venne giustiziato....


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