la vita senza sara amat pep puig PDF

Title la vita senza sara amat pep puig
Course Scienze della Mediazione Linguistica
Institution Università degli Studi di Torino
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Summary

Riassunto completo del libro la vita senza sara amat di josep puig...


Description

La vita senza Sara Amat - Pep Puig Parte 1 - La bambina crudele Nascondino ➔ ci si trova nel 1981, in particolare nel mese di agosto. Il protagonista trascorre gli ultimi giorni a Ullastrell, a casa dei nonni, prima di tornare a Terrassa per iniziare la scuola: quell'anno avrebbe frequentato la settima classe dell'Egb. Egli è un preadolescente di 12 anni. Primo giorno di scuola, 14 settembre, lunedì mattina: Joan Antoni Campos rivolge ai suoi alunni un discorso inaugurale che contiene all'interno un avvertimento; secondo lui infatti l'adolescenza è segnata da una serie di cambiamenti che riguardano gli aspetti fisici ed interiori. Sara Amat scappa dal paese il 3 settembre 1981. Quando finiva la scuola, i genitori spedivano il protagonista per un po' ad Ullastrell dai nonni: lì egli ha un gruppetto di amici con il quale la mattina si ritrova in piscina, mentre al pomeriggio in carrer de la Serra per giocare ai giochi di sempre. Fanno parte di questo gruppo Vincentre Padial (si tratta di un bambino gitano che parla un catalano spassoso), Anna Lorrida (di Barcellona, trascorre ad Ullastrell solamente l'estate), Pere Estevet, le due sorelle Tudor, Mariona di Cal Correu, Joan Forner, Vidal, Amàlia Pastora e Sara Amat (la quale è l'unica diversa nella sua intelligenza; spesso è seduta su una panchina di legno verde, e con il broncio guarda in fondo alla strada probabilmente progettando la sua fuga). L'ultima volta che il protagonista vede Sara Amat è mentre si stava giocando a nascondino; Sara era una di quelle che si nascondevano vicino, voleva solo che la si stanasse per potersi rimettere seduta sulla panchina ➔ quella notte però lei non uscì, dunque il protagonista decide di andare a cercare. Tutti sapevano che al protagonista piacesse Sara: era deliziosa e speciale per il modo in cui diceva le cose; aveva gli occhi neri, la fronte alta e rotonda, la pelle bianca. Alla Festa Grande di Ferragosto dell'estate del 1980 l'aveva invitata a ballare, ma Sara le faceva paura; inoltre, vi sono due cose che fanno esitare il protagonista, nonché la vergogna ed il fatto che la gente pensasse che Sara fosse brutta. In seguito alla richiesta, Sara spalancò gli occhi con stupore, gli rispose di no, scoppiò a ridere e infine accettò l'invito. Dopo il ballo egli torna dai suoi amici con la faccia in fiamme ed un senso di umiliazione; ricorda ancora adesso che la cercò con gli occhi, la fissò, e lei le dedicò la sua solita linguaccia. Gli amici intanto gli fecero posto nella panchina e rimasero tutti in silenzio. Vive a cal Sabater dove lo aspetta nonna Maria, la madre di suo padre. Nonno Benet viene a mancare nel 1978 per un colpo apoplettico; da quel momento il giovane fa con la nonna cambio di camera. Una notte egli sente un brusio di voci, qualcuno che lo chiamava ➔ Joan Forner, Pere Estevet e Vidal sono arrivati a comunicare la notizia della scomparsa di Sara; allorché si veste, scende in strada ed incomincia a cercarla: non si è rifugiata nel campetto, ed i richiami non portano risultati positivi. Sulle scale del Comune c'è un gruppetto che confabula con il sindaco, mentre dall'altro lato le amiche sedute sulla panchina. •

Roser di cal Tutor si porta le mani al viso e scoppia a piangere ➔ il protagonista va su tutte le furie in quanto sa che si tratta di una messinscena.

La madre di Sara non è presente, il sindaco non vuole lanciare allarmisti ed il padre (contadino alto e scorbutico che incute una certa paura) lo appoggia con un'espressione abbattuta e sfiduciata.

Soluzione intermedia? Una cerchia di adulti avrebbe continuato nelle ricerche, mentre gli altri se ne sarebbero andati a dormire. Il protagonista prega per il ritrovamento di Sara la quale si trova nella sua stanza, seduta ai piedi del letto: gli occhi le brillano maliziosi, eccitati, ed un po' imbarazzati; è divertita dalla situazione in quanto ride e guarda fuori dalla finestra. Si volta verso Pep e gli comunica che vuole restare da lui, seppur contro la volontà di quest'ultimo: divertita e strafottente, cerca una ragione a quel rifiuto. Si siede di schiena, si toglie i sandali e si sdraia sul letto; si mette le mani sul grembo e chiude gli occhi, per poi spalancare le palpebre, guardarlo e fargli la linguaccia. Per prende una delle due sedie e la incastra contro la porta => è perplesso. •

Nella stanza c'è lei, lui è inquieto e non ci può credere. Infine, prende la coperta e dorme per terra.

Un sonno che non è un vero sonno ➔ venerdì 4 settembre 1981. Fatti salienti dell'anno? • • • • • •

Tentato golpe del 23 febbraio per opera di Antonio Tejero. Dimissioni del ministro Adolfo Suárez. Attentato a Giovanni Paolo II. Spagna che si prepara ad ospitare i mondiali di calcio ed entrare nella Nato. Visita dei reali ai Paesi Baschi. Morte di Georges Brassens e Bob Marley.

Albeggia, e Sara si trova nella stanza di Pep; la situazione è delicata in quanto la sua stanza e quella della nonna sono separate da poco più di un tratto di corridoio, ed a volte lei si affaccia da lui per controllare che tutto fosse a posto. Forse deve svegliare Sara per dirle di nascondersi sotto il letto, ma non ne ha il coraggio, dunque cerca un modo per farla stare al sicuro ➔ va a sistemare per bene gli scuri e poi si sposta sulla soglia della stanza. Esce e va in bagno, torna indietro verso la sua stanza, toglie la sedia e si siede in pizzo al letto: la nonna nel mentre si è di nuovo infilata nella sua camera a pregare, per poi uscire, andare sulle scale ed al piano di sotto. A questo punto Per si alza, va in bagno a lavarsi la faccia e pettinarsi, entra nella camera della nonna e scopre che sono le sette e mezza di mattina ➔ Sara continua a dormire per un paio di ore, e lui per tenersi sveglio va in terrazza (gli sembra tutto surreale); quando si sveglia, chiede a Pep qualcosa da mangiare allora lui afferra il suo panino al prosciutto, lo taglia a metà, va in cucina, riempie un bicchiere con latte e Nesquik, prende un dolce ed un quadratino di cioccolato (i quali saranno nuovamente richiesti da Sara). Pep ha due sensazioni: 1. non conosce per niente Sara, 2. la trova carina. Cal Forner è il luogo dove si sentono i pettegolezzi dei paesani ➔ Sara non apprezza, definendo il tutto una "combriccola". Nel mentre, dal fondo della strada ed in sella alle biciclette arrivano Vidal e Pere Estevet, i quali si fermano sotto il balcone: Pere salta giù dalla bici, prende delle pietre e le lancia contro i vetri della stanza di Pep; sono andati a chiamarlo per andare in piscina, allorché fa cenno a Sara di scostarsi leggermente e si sporge fuori. Quel giorno rifiuta e Vidal invita Pep a farsi una vita, con un'enfasi ironica da adulto ed un modo di fare autoritario; allorché egli aspetta che i due fossero arrivati in cima alla strada e rimette la testa dentro, riaccostando la porta del balcone.



Il comportamento di Vidal infastidisce Sara in quanto i due si odiano; rimane per molto tempo davanti allo specchio ➔ arriva la nonna, la quale si infila nella stanza del nipote, si dirige al bancone, lo spalanca e comincia a rifargli il letto (alla fine Pep aiuta la nonna in quest'azione; comunica che preferisce non andare in piscina, allora la nonna lo porta con sé a fare le faccende domestiche).

Al ritorno Pep trova Sara davanti allo specchio; gli chiede dei suoi genitori e data la sua risposta, insinua che sia successo qualcosa con loro. Mosche ➔ sono le due in punto e la nonna di Pep gli dice di scendere a pranzare; egli teme che Sara sarebbe comparsa improvvisamente e si sarebbe messa a tavola con loro, di conseguenza alza il volume della tv in quanto aveva paura che la nonna potesse sentire qualcosa, si alzasse di colpo e salisse sopra con la scopa in mano: però, al contrario, si alza solo per portargli il secondo ed il dolce. Tornato in camera, Sara era al balcone e guardava fuori: le lascia il cibo sul tavolo e si siede in pizzo al letto, sentendosi succube, sottomesso e spaventato. Dopo poco le prende il piatto, lo riporta giù, torna in stanza e trova Sara sdraiata sul materasso che fissa la finestra. •

Pep prova un senso di pena; la vede inerme, con poche armi per difendersi. Al senso di perplessità si aggiunge quello di responsabilità, dunque decide di scacciare le mosche.

Gendarmi e genitori ➔ sono le cinque passate e Pep, ancora prima che la nonna lo chiamasse, scende e la va a cercare; come consuetudine, gli da due o tre monetine per prendere un pezzo di pizza dal fornaio. •

Una volta uscito, Pep rimane sorpreso dalla normalità in cui pareva avvolto il paese. Cerca Sara negli occhi di tutti, seppur sappia già dov'è.

Esce da cal Forner con un trancio di pizza più grande del solito per far in modo che avanzasse un boccone pure per Sara. Se non c'erano clienti, di solito fa merenda insieme alla nonna (la quale generalmente chiede di fare commissioni o accogliere clienti). Quel giorno la polizia arriva per chiedergli informazioni: un poliziotto prende due sedie e obbliga Pep a mettersi davanti a lui; estrae dal taschino della giacca un bloc-notes, una matita, ed i due iniziano a fargli domande su Sara. •

Pep ha la sensazione di raccontare delle balle, ma si immedesima nel ruolo del complice; intuisce che lo hanno sottoposto a quell'interrogatorio solo per prendere tempo, e che in realtà sono venuti a decifrare il mistero. Tutto ciò avviene quando la nonna non è presente.

Pep non si ferma un attimo, finché vede la Seat 127 di suo padre dalla quale escono i suoi genitori che entrano a cal Sabater per sapere come sta il figlio. La mamma è una donna buona, sensibile e molto intuitiva, mentre il padre è più autoritario, sempre con una battuta strafottente in bocca. Si siedono tutti insieme a tavola, e gli adulti affermano che nell'ultimo periodo Sara era ancora più strana per poi dire che non la rivedranno più (per lo meno, questo è il presentimento del padre che compara la storia a quella di Irene Minovas ➔ al figlio sale un senso di rabbia nei suoi confronti e gli viene l'impulso di contraddirlo). La nonna fa vedere la foto della Minovas al nipote: all'inizio gli sembra identica a Sara, ma poi realizza che non si somigliavano per nulla, almeno fisicamente. Probabilmente era il suo modo di ridere che gliela ricordava ➔ si tratta di una leggenda che ogni tanto si ritirava fuori a Ullastrell: in realtà nessuno sa cosa sia successo, ci sono teorie di ogni tipo.



Pep vuole riprendersi la foto per appurare le cose in comune che Irene Minovas aveva con Sara, in modo da poter interpretare le probabili versioni della sua scomparsa.

I suoi genitori, probabilmente agitati a causa della sparizione di Sara, gli propongono di tornare a Terrassa prima di domenica ➔ Pep si rifiuta; il padre ha piacere che tenga compagnia alla nonna, ed alla fine dopo varie titubanze accetta anche la madre a farlo rimanere. Dopo cena i genitori accompagnano la nonna a prendere una boccata d'aria, di conseguenza Pep torna in camera da Sara, la quale afferma che suo padre è un uomo saggio in quanto ha ragione sul fatto che non la vedranno più. Inoltre, sa della leggenda della Minovas ma cambia discorso, chiedendo del ballo ➔ sentendo i passi della madre, Pep si siede sul letto; bussa alla porta, prende la mano al figlio e lo fa sedere di nuovo sul letto, chiedendogli come sta (era confuso ma felice, in quanto aveva Sara con se). La madre da un altro bacio al figlio, lo riprende per la mano e gli dice di accompagnarla giù in quanto sta per tornare a Terrassa. Tanto già si sapeva ➔ Pep saluta mamma e papà ed attraversa la strada in diagonale; non aveva ancora visto gli altri ed Amàlia stava raccontando della visita dei gendarmi. •

C'è una spaccatura tra le persone cui dispiace della scomparsa di Sara (= Amàlia e Pep) e chi no. Roser di cal Tutor afferma che in realtà già si sapeva andasse a finire così: nessuno osa contraddirla, sembrano tutti d'accordo. Roser continua affermando che è scomparsa poiché in realtà se ne voleva andare; Vidal pensa che tutto questo sia strano, e Pere Estevet a questo punto ipotizza che suo padre la picchiasse (ma tutto escludono quest'ipotesi) o che sia incinta.

Vidal e Pere iniziano a spintonarsi, andando avanti con questa zuffa di botte e battutine per qualche minuto. Joan Forner afferma che forse Sara se n'è andata per non dover più sopportare certe bambinate; Pep lancia uno sguardo di sfida a Vidal ed Estevet e gli chiede come possano parlare in quel modo: all'inizio sembra averli colpiti nel profondo, poi viene deriso e, siccome vuole rimanere inerte, si alza e torna verso cal Sabater. Nessuno poteva immaginare se ne stesse andando in quanto impaziente di vedere se Sara fosse ancora nella sua stanza. Pep dice a Sara che in gruppo dice solo stupidaggini, che si capiva che se ne sarebbe andata, che avrebbe lasciato il paese. Ha cura però di non riferire la storia di Pere Estevet e della gravidanza, né tantomeno che secondo lui suo padre la picchiava. Inoltre, afferma davanti agli occhi della giovane che non si è arrabbiato, bensì che ha solo fatto finta. Tu dormi là? ➔ Pep dice a Sara che deve nascondersi sotto il letto, e che non sarebbe dovuta uscire fino a quando non glielo avesse indicato in quanto a volte la nonna entrava in camera per dirgli delle cose; infatti, sulla soglia della sua stanza, la nonna gli chiede cosa avrebbe voluto nel panino della colazione: a quel punto egli le richiede un panino più grande del solito e la saluta. Pep ha la sensazione che Sara non ci sia; si siede sul letto, deciso ad aspettare che la nonna si mettesse il pigiama. Apre la borsa con la roba sportiva e da una tasca laterale tira fuori l'orologio che i genitori gli hanno comprato sulla spiaggia: aveva la sveglia impostata alle 7:15. Nel mentre, nella camera di fianco, la nonna è indaffarata: ad un certo punto Pep sente il peso del suo corpo appoggiarsi sul letto e sdraiarsi, ed invita così Sara ad uscire dal suo nascondiglio. Ora Per non deve far altro che attraversare la stanza e sdraiarsi al fianco di Sara, però si siede sulla sedia e pensa di dormire per terra; dopo varie battute, chiude gli occhi e prova a conciliare il sonno, mentre Sara si rigira nel letto. Il pavimento però, nonostante tutti i piumini, è molto scomodo ➔ Pep si alza e, dopo aver rimesso i piumini nell'armadio, si dirige al lato del

materasso più lontano dalla finestra; si siede sul bordo e poi si sdraia in pizzo, finché pian piano riesce a guadagnare terreno sul materasso. •

Pep vede i capelli e la schiena di Sara, il suo vestito giallo, e non sa spiegare che cosa prova. Bastava che stendesse il braccio e l'avrebbe toccata. Con la punta delle dita inizia a toccarle i capelli, ed in quel momento gli si chiudono gli occhi.

Parte 2 - Nel paese che tornava alla sua solita vita Notizie ➔ nonna Maria è una donna santa, una delle persone più pie e misericordiose del paese, mossa da solide convinzioni religiose, e magari se avesse saputo che Sara è in casa sua avrebbe cominciato a schiumare per la rabbia ed in preda ad un attacco di furore avrebbe fatto uscire tutti a spintoni ed urla, la avrebbe rimandata a casa sua a calci nel sedere e avrebbe preso Pep a scapaccioni. Il destino vuole che quella notte la nonna non si alza, facendo fare a Pep una tirata fino alle 7:15. Sara dorme vicino a lui: ciò gli provoca una sensazione di pace e serenità, fino a quando suona la sveglia della nonna. •

Pep entra in azione solo nel momento in cui la nonna esce dalla stanza per andare in bagno: si siede sul bordo del letto e aspetta che la nonna rientri in camera, reciti le sue preghiere e scenda al piano di sotto.

Dopo di che torna a uscire dalle lenzuola, percorre un tratto di corridoio e rientra solo per rinfilarsi sotto; lo fa una terza volta, frenando le risate non si sa per quanto tempo e ruotando la testa per vedere se Sara dorme. •

Sara, un vero e proprio diavolo, dorme come se fosse un angioletto; ha un'espressione buona ed innocente, e quando si sveglia esce da sola dalla camera: Pep sente i suoi passi scalzi percorrere il corridoio, entrare nella stanza e girare intorno al letto.

Una volta sceso dalla nonna, Pep le chiede se si sa qualcosa di Sara, ma se ne pente in quanto quella prova lo avrebbe reso ancora più connivente. Lei entra in cucina, prende il quotidiano e comincia a sfogliare diverse pagine fino alla notizia della sua scomparsa ➔ c'è la sua foto sorridente, con il titolo "Una bambina di Ullastrell scompare mentre gioca a nascondino". Pep non aspetta neanche di finire la colazione. Pep trova Sara coricata su un fianco, con lo sguardo al balcone, annoiata, assorta; le piazza la notizia davanti agli occhi e lei si alza di scatto e gli strappa il giornale dalle mani. In seguito, si riemerge nella lettura, infastidita, come se non le importasse quello che c'era scritto o come se non le facesse venire l'ansia; poi lascia il quotidiano sul letto. •

Sara afferma che a casa non tornerà più; Pep trova divertente che affermasse di non voler rimettere più piede a casa sua come se si trovasse dall'altra parte del mondo, di conseguenza gli chiede quali siano i suoi programmi: lei afferma che ora che se n'è andata da Ullastrell non ha più alcun piano, e di stare bene.

Il barbiere ➔ Siamo a sabato; l'odore di cal Sabater è di scatole di scarpe o di scarpe nuove ed un miscuglio di schiuma da barba e colonia. Cotoliu, l'uomo che dalla morte del nonno lo sostituisce come barbiere, chiede l'aiuto di Pep: è un uomo piccolo e rotondetto, con una risatina da briccone. In altre circostanze lo avrebbe aiutato volentieri, ma ora non ha voglia; però, non avendo una scusa plausibile, comincia a scendere le scale: fa il suo ingresso in negozio, dove trova una fila di contadini che saluta, e si mette all'opera.



Attende che qualcuno commentasse la scomparsa di Sara.

Gli uomini hanno una mascolinità priva di sfumature, sono virili, molto diversi da nonno Benet, uomo delicato, tenero, troppo sensibile. I contadini sono nerboruti, massicci, e Pep si augura in futuro di diventare come loro. •

Peret del Coix è un uomo simpatico e minaccioso: Pep, preso dalla paura di fargli male, non lo sfiora neppure riuscendo solo a togliergli lo stato superficiale della schiuma.

Alla nonna non piaceva che Pep aiutasse in quelle faccende: in realtà lui va lì per gioco, e viene chiamato Josep; in realtà al protagonista non dispiace aiutare il nonno, ma d'altro canto si sarebbe arrabbiato se non lo avessero lasciato andare in piscina con gli altri per due ragioni: 1. lavorare stanca, 2. senza lavoro gli uomini si impigriscono, 3. tra l'obbligo e la devozione c'è una distanza incolmabile. ➔ in tutto questo, gli sale la frenesia di tornare da Sara. In giro per cal Sabater ➔ al pomeriggio la nonna se ne va a godersi il sabato; sale in camera a darsi una sistemata e poi va da Pep e gli chiede se esce: egli si trova sulla sedia a dondolo e finge di essere interessato alla televisione. Dopo ciò, Pep si alza e va in negozio, chiude la porta a chiave, entra in cucina per preparare a Sara e glielo porta al primo piano. •

Sara gli chiede se può farsi una doccia ➔ lo prende alla sprovvista, ma si alza e se ne va in bagno, per poi tornare per chiedere a Pep se ha un cambio. In seguito, torna nella stanza, apre l'armadio, tira fuori uno dei vestiti più eleganti della nonna e se lo prova davanti allo specchio.

Si diverte a mandarlo in confusione: afferra una maglietta e dei pantaloni che le porge Pep, torna in bagno e si chiude dentro. Pep intanto si va a sedere sulle scale; quando esce dal bagno Sara non va subito in stanza, bensì si dirige da lui, gli porge gli abiti in precedenza e gli chiede se possono essere lavati ➔ così egli va in bagno, prende il dosatore, sapone in polvere ed apre il rubinetto. •



Pep stende i vestiti in un punto preciso del filo che non si sarebbe potuto scorgere dalle terrazze vicine; in seguito sente dei rumori: è Sara che lo raggiunge, va alla porta, serra le palpebre al sole per poi affermare che il paese da quella prospettiva è diverso. La ritrova nel ne...


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