L\'annuncio a Maria - P. Claudel PDF

Title L\'annuncio a Maria - P. Claudel
Author Sofia Zannetti
Course Storia della Pedagogia
Institution Università degli Studi di Perugia
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Summary

Elaborato sull'opera, esame prof. Furio Pesci per Storia della Pedagogia - Sapienza Roma...


Description

L'Annuncio a Maria – Paul Claudel Paul Claudel è stato un poeta, drammaturgo e diplomatico francese. Ultimo di quattro figli, tra cui la scultrice Camille 1, a causa dell'attività di funzionario del padre, è costretto a spostarsi continuamente, fino al trasferimento del 1882 della famiglia a Parigi. Resta comunque legato a Villeneuve, suo paese natale, specialmente per il rapporto con il nonno materno. Durante la sua giovinezza a Parigi perde la fede ed entra inizialmente in contatto con il positivismo e l’anarchismo. Si interessa alla letteratura, conosce Mallarmé incontra Verlaine e resta affascinato dalla lettura di Rimbaud, cui rimarrà sempre legato. Durante questo periodo vive un travaglio interiore che lo porta alla conversione al cattolicesimo nel 1886. Ciò avviene, secondo il racconto dello stesso Claudel 2, a Notre-Dame de Paris, mentre sta ascoltando il Magnificat durante la Messa di Natale. La sua vena artistica, pur se molto discontinua, si sviluppa da questo momento in poi con temi profondamente cristiani. È in questo periodo che scrive “L’annuncio a Maria”, precisamente nel 1912. Nel 1913, assieme alla madre, fece ricoverare coattamente la sorella Camille (all'epoca molto famosa come scultrice di genio) in un ospedale psichiatrico, e non acconsentì mai alla sua liberazione. 3 Le sue liriche sono state spesso criticate per l'oscurità simbolista e per la sicurezza dogmatica religiosa, ma ne complesso la sua opera resta molto suggestiva. Il suo lavoro si focalizza intorno a due punti di riferimento ben precisi: Dio e l'uomo. Con uno stile che a volte sfiora l'oratoria, Claudel approfondisce il rapporto tra il divino ed il mondo arrivando alla conclusione di un necessario atto di accettazione e di rispetto nei confronti di Dio. “L’annuncio a Maria” tratta di amore, di fede, e del ruolo delle vicende umane in rapporto alla totalità di ciò che esiste. L'opera è un dramma in quattro atti e venne definita dall'autore stesso un dramma «umano e sovrumano», è infatti fortemente legato alla spiritualità medievale ed è segnato dal tema del miracolo, inteso come rivelazione della grazia divina e del "potere sconfinato" della fede. 4 La vicenda si apre con la figura di Anna Vercors sposato con Elisabetta e padre di Mara e di Violaine. Per tutta la sua vita ha fatto sacrifici lavorando nei campi per la famiglia. Nel suo volto e nelle sue azioni si scorge tutta la gratitudine che nutre verso il Signore. Mosso da questa coscienza decide di partire per la Terra Santa per pregare sopra il Santo Sepolcro. Cosciente della complessità del viaggio, affida la sua vita al Mistero e si congeda dalla moglie con queste parole: «Tale è stato il male del mondo: che ciascuno ha voluto godersi i propri beni, come se per lui solo fossero stati creati, e non come se da Dio li avesse avuti in consegna. Il signore, il suo feudo, il padre, i suoi figlioli, il Re, il suo Regno e l’uomo di lettere, la sua dignità». 5 Così, parte affidando Violaine a Giacomo di Hury perché la sposi. Risulta fondamentale all’interno del dramma il personaggio di Pietro di Craon, uomo che ha votato tutto sé stesso all’ideale, divenendo costruttore di cattedrali. Eppure egli, colpito dalla bellezza di 1

Sorella maggiore dello scrittore, artista e scultrice, diventerà musa di Auguste Rodin, progenitore della scultura moderna. M. Anni, “Camille Claudel”, Enciclopedia delle donne, enciclopediadelledonne.it, (ultima consultazione 16/02/2021). 2 Quanto alla vita professionale, dopo aver svolto studi nel campo del diritto, lavora per il Ministero degli Esteri e intraprende la carriera diplomatica. Nel 1893 è vice-console negli Stati Uniti, suo primo incarico all'estero. Da allora soggiorna in moltissimi paesi. L'ultimo suo incarico è a Bruxelles. Nel 1935 si congeda dal lavoro. Nel 1906 si sposa con Regina Perrin, dalla quale avrà sei figli (quattro femmine e due maschi). Nell'arco della sua vita si occupa di molti campi del sapere, pubblicando scritti anche di politica, scienza, letteratura ed arte. Nel 1946 viene eletto accademico di Francia. Muore nel 1955, all'apice del successo. Il suo epitaffio, scritto da lui stesso, recita semplicemente "Qui riposano i resti e la semenza di Paul Claudel". “Claudel, Paul”, Enciclopedia Treccani , treccani.it, (ultima consultazione 16/02/2021). 3 Nei successivi trent’anni la visiterà solo sette volte. Camille fu sepolta, pochi giorni dopo la sua morte, nel cimitero di Montfavet, accompagnata solamente dal personale dell'ospedale; né la sua famiglia, né suo fratello Paul si presentarono. I suoi resti furono poi trasferiti in una fossa comune, il suo corpo non fu reclamato dai parenti. “Paul Claudel”, Il Sapere, sapere.it, (ultima consultazione 15/02/2021). 4 M. V. Pinna, Don G. Mangiarotti (a cura di), “Paul Claudel – L’annuncio a Maria”, Cultura Cattolica, culturacattolica.it, (ultima consultazione 15/02/2021). 5 P. Claudel, L’annuncio a Maria, Rizzoli, 2001.

Violaine, cade in tentazione e prova a violentarla senza successo. Pietro vivrà consapevole del grave peccato, e si allontanerà per sempre dai piaceri della carne, preso dalla dedizione alla sua opera. La giovane Violaine vive con entusiasmo, ama la realtà e possiede una fede profonda e gioiosa tanto che quando incontra nuovamente colui che ha cercato di violentarla, piena di misericordia, lo abbraccia e lo bacia castamente pronunciando queste frasi: «Perdonatemi perché son troppo felice! Perché quegli ch’io amo, mi ama, e di lui son certa... E perché Dio mi ha creata per essere felice e non per il male e non per la pena» 6. Ma Pietro ha contratto la lebbra e a causa di quel bacio anche Violaine si ammalerà. A quel bacio dato con innocenza a Pietro per dimostrargli l’amore che il Signore prova sempre e comunque per ciascuno di noi, assiste Mara, sorella di Violaine e segretamente innamorata di Giacomo. Nel secondo atto Mara, dopo aver minacciato il suicidio dinanzi alla madre, racconta a Giacomo del bacio che Violaine ha dato a Pietro di Craon. Inizialmente Giacomo non le crede anche perché la futura sposa gli proclama tutto il suo ma poi darà credito alle parole di Mara, perché Violaine non ha più l’anello di fidanzamento (avendolo regalato per pietà a Pietro di Craon) e ha contratto la lebbra. Rotto il fidanzamento, Violaine parte per il lebbrosario. Violaine non perde, però, il debito di gratitudine che nutre verso il Signore. Trascorrono alcuni anni. Mara e Giacomo si sono sposati ed hanno avuto una figlia, Albina, mentre Violaine, divenuta cieca, è ancora al lebbrosario. Quando la piccola Albina muore Mara si reca a trovare la sorella per chiederle di pregare per la resurrezione della figlia. Le sorelle si rivolgono a Dio tutta la notte e all’alba del giorno seguente (il giorno di Natale) la piccola riprende vita. Del miracolo avvenuto è rimasto però un segno indelebile: gli occhi della bambina si fanno del tutto uguali a quelli azzurri di Violaine. D’ora innanzi Giacomo rivedrà negli occhi della figlia quelli dell’amata che non ha mai scordato. Nel quarto atto Piero Di Craon, guarito dalla lebbra, consegna Violaine in punto di morte a Giacomo dopo averla trovata interrata nella sua cava. Nell’ultimo colloquio, confessando il proprio amore e la propria fedeltà, Violaine attesta di non aver mai peccato con Pietro, ma di averlo baciato perché lui era tanto triste e lei era tanto felice. Se soltanto Giacomo le avesse creduto anni addietro, forse lei sarebbe guarita. Questo è quello che crede Violaine. Giacomo riconosce l’innocenza della donna ma si rifiuta di perdonarla perché capisce che in realtà ella sta chiedendo perdono per quanto fatto dalla sorella. È stata lei infatti ad aver condotto Violaine alla cava per ucciderla, da sempre gelosa per il modo, per lei insopportabile, in cui la ragazza restava nei pensieri di Giacomo e negli occhi azzurri della piccola Albina. Anche in punto di morte la ragazza ha parole di benedizione per chi l’ha uccisa e rivela all’uomo il miracolo che Dio ha compiuto su sua figlia. «Com’è bello vivere! [...] e come è immensa la gloria di Dio!» 7. Queste sono le ultime parole che Violaine esclama prima di morire. 8 Anna Vercors, tornato da Gerusalemme, viene a conoscenza della sorte di Violaine. Egli tuttavia non dispera per la morte della figlia, ma anzi ascolta la confessione di Mara e ottiene da Giacomo l'accettazione della sua sorte e il perdono per la moglie. Sotto la guida dell'anziano è svelato infine il senso del sacrificio di Violaine: «Chi se n'è andato non ritornerà, e ciò che una volta è stato donato non può essere ripreso. [...] La mia piccola Violaine è stata più saggia. Forse che il fine della vita è vivere? forse che i figli di Dio resteranno con fermi piedi su questa miserabile terra? Non vivere, ma morire, e non digrossar la croce ma salirvi, e dare in letizia ciò che abbiamo. Qui sta la gioia, la libertà, la grazia, la giovinezza eterna! [...] Che vale il mondo rispetto alla vita? E che vale la vita se non per essere data? E perché tormentarsi quando è così semplice obbedire? Così Violaine, tutta pronta, segue la mano che prende la sua» 9. Emerge in questa ultima scena il tema, caro a Claudel, delle anime-vittime che, offrendosi a Dio in

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Ivi. Ivi. 8 F. Sinisi, “L’annuncio a Maria – Cosi il sacrificio ci rende uomini”, Il Sussidiario, 24 agosto, 2015, ilsussidiario.net, (ultima consultazione 13/02/2021). 9 P. Claudel, Op. Cit. 7

olocausto, possono trarre chi è senza Dio da questa disperante situazione, pagando di persona per loro un prezzo di riscatto e di redenzione. 10

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G. Fighera, “L’annuncio a Maria e i tre pilastri di Paul Claudel”, La nuova bussola quotidiana, 29 maggio 2016, lanuovabq.it, (ultima consultazione 13/02/2021)....


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