Leonardo Pica Ciamarra PDF

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Vita Leonardo Ciamarra...

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Leonardo Pica Ciamarra Leonardo Pica Ciamarra nasce nel 1965, laurea con lode in Filosofia a Napoli, borsista presso l’Università di Erlangen-Nürberg, l’Istituto italiano di studi storici, l’Università di Monaco di Baviera, l’Università di Napoli “Federico II”. Nel 2001 Ricercatore e nel 2013 Primo ricercatore CNR. La sua attività di ricerca si è concentrata sulla filosofia classica tedesca nel confronto col pensiero contemporaneo, in particolare sui temi dell’antropologia filosofica, della teoria della forma, del concetto di individualità tra pensiero storico e filosofia della natura e all’incontro tra filosofia e letteratura. Autore di studi su Schopenhauer, Goethe e la loro ricezione nel Novecento, si è occupato anche di Digital Humanities e di aspetti particolari della fortuna e dell’opera di Vico. AD AVERE OCCHI PER VEDERE Ad avere occhi per vedere, è un monologo ricco di ripetizioni, i fatti e le gfrasi pronunciate sono solo un paio ma quello che importa è quello che ne deriva: impressioni, deduzioni, immagini e significati non immediatamente percettibili. si articola in 4 capitoli che trattano argomenti filosofici ( le morse senza scampo, il demonio, i duelli, l'amore) non in amniera troppo rigida ma piuttosto libera soprattutto per quanto riguarda i sentimenti associati ai diversi personaggi. I principali sono tre: il professor Alberto Berlingieri, che durante la riunione per il numero zero di una rivista, e a seguito di un’uscita infelice di un giovane studioso, Alessandro Settìmi detto Iago, avrebbe tentato di pisciargli addosso, la fida Giuliana Ponte, che si dibatte tra aggressore e aggredito per la quale è difficile proporsi con un’identità autonoma, figurarsi di mediare. Ma si susseguono altre apparizioni più o meno fugaci come il trascurabile figlio di Berlingieri, non fosse che si chiama Wiesengrund (detto Lallo), la nipote Minuccia, invisa al nonno per la sua ineleganza da cicciona vorace, il notaio Quaglia, il fidanzato di Giuliana. Memorabili le pagine j’accuse sul professore universitario, in cui l’autore sembra rinunciare alla vena mimetica e surreale per denunciare volgari attitudini e bassissime condotte della categoria. Il libro si chiude con un cambio di prospettiva e di tono e una nota amarissima, di ascendenza leopardiana, sulla vita e la morte, a seguito del tracollo definitivo del professor Berlingieri e della sua ospedalizzazione. Pica Ciamarra dopo queste due prove sicuramente incoraggianti pare essersi definitivamente eclissato dalla scrittura (“si dedica con successo alla carriera di scrittore non scrivente”, dice di sé in una nota biografica). Ma ad avere occhi per vedere potrebbe, come il suo Berlingieri, riservare ancora qualche sorpresa....