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Title L’iperrealtà dei media come “strategia fatale” in J􏰂ean Baudrillard􏰃 feticci, simulacri e􏰄􏰄􏰄...
Author Ivo Stefano Germano
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Scienze Politiche Giuridiche Sociali Scienze Eterogenei nei contenuti ma legati da un unico filo rouge, gli PGS D. Salzano ,I.S. Germano, F. Ferzetti originali contributi di questo volume tendono a rappresentare, con un approccio multidisciplinare, i caratteri del mutamento sociale. Il nucleo temati...


Description

Scienze Politiche Giuridiche Sociali

IVO STEFANO GERMANO è ricercatore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Università del Molise. Insegna Teoria e tecniche dei nuovi media e comunicazione pubblica e sociale. FRANCESCO FERZETTI è ricercatore presso il Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti-Pescara. ISSN 2531-9167

www.editrice-esculapio.it

Euro 27,00

SOCIOLOGIE DEL MUTAMENTO

DIANA SALZANO è professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi; insegna Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa e Sociologia dei media ed Internet studies presso l’Università di Salerno dove dirige anche l’Osservatorio “Violenza Media Minori”.

D. Salzano ,I.S. Germano, F. Ferzetti (a cura di)

Eterogenei nei contenuti ma legati da un unico filo rouge, gli originali contributi di questo volume tendono a rappresentare, con un approccio multidisciplinare, i caratteri del mutamento sociale. Il nucleo tematico di fondo, orientato principalmente a focalizzare il processo di modernizzazione in chiave di progresso o di degenerazione, muove dalla fenomenologia del mutamento, attraversa il riconoscimento del ruolo del web, sicuro protagonista dei cambiamenti sociali, sino a sfumare i propri contorni e a lambire ambiti tematici connotati da maggiore specificità come le migrazioni, la tutela dei soggetti deboli e la valorizzazione dei beni comuni. Frutto della feconda elaborazione di un gruppo di ricercatori caratterizzati da diverso orientamento disciplinare, Sociologie del mutamento cerca di apportare un ulteriore contributo allo studio dei fenomeni sociali e nel contempo offrire nuovi spunti per l’osservazione delle molteplici e complesse dinamiche che animano la società contemporanea.

Scienze

PGS Collana di Scienze Politiche, Giuridiche e Sociali

Diana Salzano, Ivo Stefano Germano, Francesco Ferzetti (a cura di)

SOCIOLOGIE DEL MUTAMENTO

Collana di SCIENZE POLITICHE, GIURIDICHE E SOCIALI

Direttori Scientifici Michele Bonazzi, Emilia Ferone, Massimiliano Ruzzeddu Comitato Scientifico Ignazia Bartholini, Università di Palermo Adele Bianco, Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti e Pescara Giunugo Cossi, Università di Udine Edit Fabò, Eötvös Loránd University, Budapest, Hungary Francesco Ferzetti, Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti e Pescara Andrè Folloni, Pontifícia Universidade Católica do Paraná, Brazil Ivo Stefano Germano, Università di Campobasso Roberta Iannone, Università “Sapienza”, Roma Alexander Laszlo, ITBA, Buenos Aires Loet Leydesdorff, University of Amsterdam, The Netherlands Andrea Lombardinilo, Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti e Pescara Sergio Marotta, Università Suor Orsola Benincasa, Napoli Alessandro Martelli, Università di Bologna Sara Petroccia, Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti e Pescara Andrea Pitasi, Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti e Pescara Davide Pietroni, Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti e Pescara Giorgio Porcelli, Università degli Studi di Trieste Alfredo L. Spilzinger, SFAI President

Manifesto della Collana La collana nasce con lo scopo di andare oltre i due principali ed opposti limiti che le scienze politiche, giuridiche e sociali mostrano ormai da decenni da una parte esse si perdono in astratte speculazioni teoriche che si traducono spesso in una cattiva filosofia, dall’altra esse producono ricerche empiriche su feno- meni sempre pi circoscritti, interpretando le informazioni raccolte secondo rigidi schemi probabilistici, che raramente sono in grado di cogliere la complessità del reale In un simile contesto, la collana intende recuperare approccio scientifico positivo’ sia in senso politologico, che giuridico, che sociologico indagando sulle potenzialità di ueste discipline non solo in termini di conoscenza della realtà, ma anche e soprattutto come strumento per intervenire su di essa ed introducendo nei protocolli di ricerca anche dimensioni uali progettazione, strategia, intervento e consulenza, in modo che la ricerca sia utilizzabile ai fini della governance, del policy modelling e del policy ma ing Fondamentale in tal senso sarà la dimensione multidisciplinare dei lavori pubblicati nella convinzione che la nozione comtiana di sociologia come scientia scientiarum possa consistere nella funzione di coordinamento fra saperi diversi, nonch capacità di individuare, e uindi di gestire, i fattori di distorsione del dato empirico dovute ai condizionamenti sociali e culturali dell’osser-vatore La presente collana considera proposte, in italiano o inglese, di respiro internazionale e auspicabilmente ma non si tratta di condizione vincolante , impostazione macro e focalizzati su fenomeni sociali, politici e giuridici di impatto globale anche in base alle agende dei global players

COLLANA I SCIEN E POLITICHE, GIURI ICHE E SOCIALI

iana Salzano, Ivo Stefano Germano, Francesco Ferzetti a cura di

SOCIOLOGIE DEL MUTAMENTO

uesto volume stato pubblicato con il contributo del ipartimento di Economia Aziendale dell’Università “G ’Annunzio” - Chieti-Pescara

ISSN ISBN Prima edizione Luglio Responsabile produzione Alessandro Parenti Redazione: Giancarla Panigali, Carlotta Lenzi e Laura Tondelli

Le fotocopie per uso personale cio privato e individuale, con esclusione uindi di strumenti di uso collettivo possono essere effettuate, nei limiti del di ciascun volume, dietro pagamento alla S I A E del compenso previsto dall’art , commi e , della legge aprile n Tali fotocopie possono essere effettuate negli esercizi commerciali convenzionati S I A E o con altre modalità indicate da S I A E Per le riproduzioni ad uso non personale ad esempio professionale, economico o commerciale, strumenti di studio collettivi, come dispense e simili l’editore potrà concedere a pagamento l’autorizzazione a riprodurre un numero di pagine non superiore al delle pagine del volume CLEARedi - Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali Corso di Porta Romana, n ilano e-mail autorizzazioni clearedi org - sito http clearedi org

Bologna - ia U Terracini

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Indice

Introduzione Diana Salzano, Ivo Germano, Francesco Ferzetti Sezione I - Fenomenologie del mutamento Capitolo - Il paradosso globale della comunicazione interculturale lo strano caso del lavoro sociale con i rifugiati in Germania, Giorgio Porcelli Linda Gorman il dilemma dell’integrazione o del dialogo interculturale Il caso di Bologna una condanna mediatica senza appello Una migrazione forzata il cammino di integrazione dei rifugiati in Germania e il dilemma interculturale ulticulturalismo a mosaico e lavoro sociale in Germania Capitolo - I Francofortesi e Luhmann dalla critica all’imperialismo allo scetticismo sulla globalizzazione Gianugo M. Cossi Introduzione Luhmann e il dibattito sulla Globalizzazione Informazione comunicazione iii

Eventi codificati ed eventi non codificati Autoriferimento caratteristica basilare dei sistemi Informazione come espressione del funzionamento interno del sistema Bias e raddoppiamento mediale della realtà I percorsi imprevedibili della narrazione postmoderna globale Capitolo - iolenza assistita risorse e limiti dei servizi Sandra Sicurella Introduzione Cos’ la violenza assistita La Ricerca i servizi di assistenza alle vittime e la violenza assistita Conclusioni Capitolo - Educomunicare le nuove frontiere della digital media education (Diana Salzano, Antonella Napoli e Antonio Iannaccone Educazione e Comunicazione Un po’ di storia Cosa accade oggi alla edia Education La persona, innanzitutto Educare ai edia Educare con i edia Educare per i edia Conclusioni

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Capitolo - Fra locale e globale L’italianità nel ristorante Marialuisa Stazio Il ristorante etnico e il ristorante tipico L’autenticità del ristorante tipico Il ristorante etnico come Italia fuori d’Italia Conclusioni Capitolo - Turismo, produzione culturale e city branding a Napoli, dalla Belle po ue alla post-modernità Marialuisa Stazio Introduzione Il vecchio e il nuovo La Napoletanità ialogica dell’identità e dell’immagine negli anni della rivitalizzazione turistica Napoletanità sguardi sulla contemporaneità Conclusioni Sezione II - Il social web motore e prodotto del mutamento sociale: vizi e virtù della Grande Rete Capitolo - La ergogna nelle relazioni on line Davide Barba, Mariangela D’Ambrosio Premessa La vergogna come sentimento sociale condiviso Le diverse funzioni della vergogna Fenomenologia della vergogna ergogna e nuove tecnologie prime riflessioni v

Conclusioni Capitolo - La verità disintermediata Nuove dinamiche di produzione e condivisione delle idee nella sfera pubblica connessa Diana Salzano, Antonella Napoli Introduzione Sul concetto di verità Forme di disintermediazione della verità Per evitare la dissonanza cognitiva le varie forme di manipolazione delle notizie Il potere degli algoritmi Tra vecchi e nuovi media la mainstreamizzazione delle pratiche comunicative online Conclusioni Capitolo - Il grooming sociale online l’hashtag come fenomeno aggregativo Diana Salzano, Antonella Napoli, Rossella Benivento Breve storia dell’hashtag L’hashtag oltre i social Alcune ricerche internazionali Usi dell’hashtag Social T eSuisCharlie analisi di un caso L’importanza di capire i social data alcuni tool di analisi Cosa si nasconde dietro l’hashtag eSuisCharlie Ad un passo dal eb semantico vi

Capitolo - L’iperrealtà dei media come “strategia fatale” in ean Baudrillard feticci, simulacri e Ivo Stefano Germano Il feticismo radicale dell’iperrealtà dei media Uno sguardo erroneamente postmoderno Il “lonesome co boy” dei media I media come simulacri di simulazione Capitolo - Pillole eb e vita uotidiana Diana Salzano e Antonio Iannaccone La lettera viva Santa comunicazion ostrami faceboo e ti dir chi sei Crescere o diventare grandi Notizie a caccia Tra palco e realtà A portata di mano Conclusioni vite di reti, reti di vite Capitolo - An Historical Revie of the Innovation of Our Age Tyron Adams, Emilia Ferone, Sara Petroccia Introduction A Brief History of the Internet Internet History Timeline Ho the Internet or s omain Names Addressing the Internt Hard are The achines that a e the Internet or Conclusion

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Sezione III - Migrazioni, culture della marginalità e valorizzazione dei beni comuni Capitolo - arginalità sociale e forme di tutela il caso dell’amministrazione di sostegno Vincenzo Corsi Introduzione Tutela delle persone in condizione di fragilità sociale imensioni sociologiche della riforma del Implicazioni sociali delle dimensioni giuridiche dell’amministrazione di sostegno arginalità sociale e nuove forme di tutela Conclusioni Capitolo - International igrations a Global Trends? Sara Petroccia A brief glimpse into migration theories The principal processes of current migrations Nation of Immigrants the American case Capitolo - Amministrazione condivisa e nuove forme di valorizzazione del bene comune in ambito locale Francesco Ferzetti Introduzione Aspetti dell’amministrazione condivisa precisazioni terminologiche e analisi preliminari Aspetti della Cittadinanza attiva Cenni sul Terzo settore L’idea di Bene comune viii

Il regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani Il baratto amministrativo una forma di tutela del bene comune L’essenza del baratto amministrativo Struttura e funzionamento Criticità e limiti del moderno baratto L’arr t della Corte dei conti Considerazioni conclusive Capitolo - I percorsi migratori dei giovani italiani negli anni della crisi il gap year come strategia d’uscita Ilaria Pitti Introduzione I giovani italiani nel contesto della crisi economica etodologia e contesto della ricerca La crisi come orizzonte di senso all’estero per cercare un lavoro pi che se stessi Strategie di uscita percorsi di trasformazione del gap year in migrazione Conclusioni Nota biografica degli autori

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10 L’iperrealtà dei media come “strategia fatale” in Jean Baudrillard: feticci, simulacri e... Ivo Germano

«Patafisico a venti, situazionista a trenta, utopista (come fondatore della rivista Utopie, ndr) a quaranta, trasversale a cinquanta, virale e metalepsico a sessanta» (Jean Baudrillard).

10.1. Il feticismo radicale dell’iperrealtà dei media I media esistono in quanto tali, oppure, spingono a pensarli così? Non è mai agevole parlare di media. Ancor più nell’epoca della “convergenza” e dell’abbondanza offerta, dal web semantico, dalla tv digitale e satellitare, dall’alta definizione, dalla rete, dai social networks et similia. Dove l’istantaneità globale, come direbbe Paul Virilio (2000), costringe all’interazione immediata e non al semplice interscambio comunicativo. La precedenza è data alla successione degli eventi che riduce il mondo all’unico tempo-spazio della rete. “Una disgrazia senza precedenti”, secondo Virilio, fatalmente inevitabile. Al contrario, interessante escamotage per evitare l’inarcamento della sofisticheria intellettuale in materia di scenari, 323

visioni, paradigmi riguardo ai media. Il più delle volte invisibili, se non proprie anonime tali fratture della significazione, piccole o grandi che siano, hanno rappresentato il fieldwork parossistico e inestricabile di Jean Baudrillard «avanzerò l’ipotesi che vi sia, in tutta questa attività di trasformazione del reale in informazione pure, di clonazione del reale attraverso la realtà virtuale, una sorta di feticismo radicale, in seguito all’eclissi di ogni processo di significazione. Con lo stesso effetto di fusione che si ha nella relazione con un oggetto feticcio» (Baudrillard 2005, p. 11). Un fin troppo lungo esergo rischia di fare immediatamente torto alla lettura radicale e non consolatoria dell’immateriale, virtuale, schermico e digitale di Jean Baudrillard. Ognuno di questi termini compone una sorta di neofeticismo operativo e protocollare del surplus interattivo e immediato, soprattutto, radicale rappresentato dalla dinamica culturale della rete. Prudenza vuole di evitare le due variabili in gioco che, negli ultimi trent’anni hanno contraddistinto l’approssimazione sociologica alla teoria di Baudrillard, cioè l’abbandonarsi a Baudrillard oppure l’abbandonare Baudrillard. Nel primo caso la reazione più diffusa è l’elogio della provocazione, nel secondo, il riflesso immediato consiste nell’anatema. Tutto si confonde e si scolora in simulazione perenne come orizzonte irriducibile per ogni costrutto di senso, per non dire di modelli e paradigmi. All’ultima curva del postmoderno non resta altro che l’iperrealtà dei media, il raddoppiamento dei piani di rappresentazione, la fissazione e l’ossessione dalla “necessità” alla “casualità”: vera e propria “strategia fatale” il cui fine principale è valorizzare la dimensione dei media, nuovi o vecchi che siano, nella quotidianità. Dove l’appa324

rente disordine, la confusione dei ruoli diventa il macrolivello, cioè il referente fondamentale dell’immaginario contemporaneo. Il presente saggio si propone di rimeditare l’”intellocrazia” postmoderna di Jean Baudrillard nel fabbricare a Paris X-Nanterre o nel deserto del Nevada, raffinate o contrastanti analisi dei miti e delle strutture del consumo e dei media (Lalli 2006), al pari di un “linguaggio sociale” che, sin da La società dei consumi del 1976 a Simulacri e impostura del 1981, tende ad allargare lo spazio dei desideri individuali, piuttosto che a soddisfarli. Con la complicità mediologica delle “strategie fatali” che producono facili rassicurazioni e, come vedremo, radicalizzando il reale in “iperrealtà” dei e nei media. Il nocciolo del discorso di questo eterodossa indagine sul media system alloggia, dunque, nella proiezione della realtà come simulazione e rappresentazione dei segni che ormai richiamano solo a loro stessi, senza contatto con la realtà dura e concreta: simulacri di simulazione, quali concetti, asistematicamente espressi in Lo scambio simbolico e la morte, 1984 e, quattro anni dopo, L’America. E, appunto, sempre nello stesso anno, ne Le strategie fatali. Per chi è sempre stato reputato radicalmente postmoderno è inusuale affrontare un mosaico, tutto sommato, dotato di una certa coerenza tale da suscitare un ragionevole punto di sospensione se e limitatamente, in punta d’ipotesi metodologica, lo studio dei media di Jean Baudrillard sia, realmente, di matrice postmoderna. E che non si accontenti di dire: “l’aveva detto Jean Baudrillard”, oppure, “Baudrillard sì che aveva ragione sui media”. Ciò attiene al carattere volutamente ancipite della “teoria della simulazione” 325

su quanto travalicasse ogni evento della contemporaneità. L’apparato critico sulla forma sociale che prende vita come simulazione dei e nei media, gradiente dell’ampio processo di astrazione formale del reale che dagli anni Novanta ha investito l’ecosistema della comunicazione e dell’informazione. Non mancano critiche, stigmatizzazioni, prese di distanza verso lo stile eclettico, transdisciplinare, sincretico che, ad una prima lettura (e non solo) risulta di difficile catalogazione o classificazione sociologica. Un bel saggio e nulla più sulla teoria di Jean Baudrillard come “falso movimento” del sistema dei media, dei suoi codici e delle sue regole in una fase di costante, per i più critici “ossessivo” sganciamento da qualsiasi referente reale in una congerie di “simulacri”, prima elettronici ed ora digitali (Boccia Artieri 2015). E che, in qualche maniera, chiuda i conti con la stessa postmodernità. Più o meno lo stesso tragitto conosciuto da McLuhan (1992). Più noto che conosciuto, citato all’inverosimile, molto spesso ridotto a elegante passepartout del “televisivivo” e del “mediatico” quali attributi essenziali del contemporaneo. Il medium in McLuhan, la matrice in Baudrillard. Un po’ di archeologia visuale: in un’inquadratura del film Matrix dei fratelli Wachowski scorgiamo distintamente la copertina di Simulacres et simulation, pubblicato da Jean Baudrillard nel 1981, quasi a testimoniare l’ineluttabile destino della virtualizzazione come dato di fatto e della metafora della matrice che rende inutilizzabile le categorie del reale per parlarne. Una suggestione che sa di eccessivo entusiasmo giovanile, se non proprio di un vero e proprio sgarbo analitico per la sociologia postmoderna di Jean Baudrillard. 326

L’esemplificazione e da intendersi meramente introduttiva, al fine del tentativo di togliere di dosso patine e fraintendimenti, ripetizioni, più in generale, uno stato di letargo nell’interpretazione. È facile notare le confortevoli asserzioni circa il lato meramente ludico prodotto dalla riflessione estetizzante su fantasmi e paradossi dell’evo globale sub specie di desertificazione del reale, virtualizzato e spettrale panorama di persone che fungono da pile macchiniche. Baudrillard non è Paul Virilio convinto che la rivoluzione cibernetica abbia condotto all’enfatizzazione del peggio, nemmeno, un chiosatore di Lacan e del subconscio estetico e politico come Slavoj Zizek, per citare alcuni autori incastonati nel dibattito contemporaneo sul feticcio affascinante, ma anche inibente delle strutture dell’immaginario trasfigurato in sagra paesana delle sotto e controculture, cui aggiungere dosi da cavallo di new age, detriti di heideggerismo con trattini a iosa, decriptazioni metafisiche, talvolta gnostiche, parossismo da serie tv distopiche come Black mirror. Fuor d’imbarazzo, a parere di Jean Baudrillard, non si tratta di riflettere sulle conseguenze della digitalizzazione dei contesti, bensì porsi il problema della simulazione e fuor d’ equivoco: il consiglio magistrale di non confondere simulazione con il classico tema dell’illusione. Il vero equivoco è la radicalizzazione della realtà in iperrealtà, in conseguenza del modus operandi dei mondi mediali vecchi e nuovi cui rispondere con il procedere, in un certo senso, profetico o st...


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