Title | Strategia |
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Author | sara manzi |
Course | Organizzazione Aziendale |
Institution | Università telematica e-Campus |
Pages | 4 |
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Appunti su tutte le forme di Strategia...
Strategia è il modello decisionale e operativo specifico seguito dal management al fine di utilizzare le competenze distintive per conseguire un vantaggio competitivo e battere i concorrenti sul piano della performance. Mintzberg parla di 5P, che si riferiscono ad altrettanti suoi aspetti: • Plan: è la definizione elementare, intesa come corso d’azione prestabilito verso un obiettivo; • Pattern (modello): un’azienda ha una strategia nella misura in cui ha un “modus operandi” secondo schemi ricorrenti che ne individuano la natura. • Positioning (Posizionamento), ossia la definizione della posizione rispetto ai competitor; • Ploy (manovra), ossia le azioni di attacco e difesa verso di loro; • Perspective (Prospettiva), ovvero la “visione” di un futuro che si vuole creare, il sogno che fa muovere gl’imprenditori e i collaboratori, il desiderio profondo di cambiare mondo ed eventi. C’è una stretta corrispondenza tra cultura e strategia che sostiene gli sforzi di implementazione strategica dell’impresa in tre modi: 1. la cultura influenza il personale orientandolo a comportamenti e pratiche che contribuiscono a implementazioni strategiche efficaci; 2. la coerenza con le norme culturali, rende più semplice eliminare eventuali pratiche inadeguate; 3. promuove forte identificazione dei dipendenti con la visione, i target di performance e la strategia dell’impresa, stimolando maggior impegno. Il conflitto tra strategia e cultura pone il personale dinanzi al dilemma se attenersi: • alla cultura e tradizioni dell’impresa, mostrando resistenza a iniziative promotrici di una miglior implementazione strategica. • agli sforzi di implementazione strategica, intraprendendo azioni in contrasto con la cultura dell’impresa è necessario eliminare il conflitto adeguando la strategia alle premesse culturali dell’impresa o -nella maggior parte dei casi - modificando determinati aspetti culturali per ottenere una sintonia con comportamenti e modalità operative nuove. La strategia si può realizzare a quattro livelli: a livello funzionale: è un piano di intervento teso al rafforzamento delle risorse funzionali e organizzative, nonché le capacità di coordinamento, al fine di sviluppare delle competenze distintive; a livello business: è un piano che prevede l’abbinamento di varie competenze funzionali distintive affinché l’organizzazione si trovi nella posizione di sviluppare un vantaggio competitivo nel proprio contesto competitivo; a livello corporate: è un piano volto all’utilizzo e allo sviluppo delle competenze distintive affinché l’organizzazione non riesca soltanto a difendere e ampliare il suo ambito competitivo attuale, ma anche a espandersi in altri contesti competitivi; a livello di espansione globale: è un piano che implica la scelta della strategia migliore per espandersi nei mercati esteri in modo da accaparrarsi una quota delle poche risorse disponibili e sviluppare delle competenze distintive. La strategia e l'ambiente L’espansione globale di un’organizzazione ha una molteplice relazione con lo sviluppo o la protezione delle competenze distintive: 1. il trasferimento in un mercato estero delle competenze distintive, legate a una o più funzioni può consentire di realizzare dei prodotti migliori o più economici; 2. l’istituzione di un network globale ossia il collocamento delle attività di creazione di
valore in paesi che si trovano in condizioni economiche, politiche e culturali, può rafforzare il vantaggio dell’organizzazione sul fronte dei costi o della differenziazione; 3. entrare nei vari paesi che hanno risorse e competenze diverse, permette l’accesso a risorse e competenze globali da cui è possibile trarre un vantaggio competitivo; 4. le organizzazioni che avviano le attività su scala globale possono accedere a conoscenze che possano permettere loro di rafforzare le proprie competenze distintive utilizzando l’apprendimento globale. Le strategie aziendali dovrebbero essere eticamente corrette per due serie di ragioni: 1) morali: una strategia scorretta è moralmente inaccettabile ed esercita effetti negati sui dipendenti i manager con una solida moralità scelgono consapevolmente azioni strategiche leali e corrette le dirigenze valide non mostrano alcuna tolleranza per le strategie con elementi moralmente discutibili 2) di business: una strategia onesta si addice ad una sana logica di business ed è nell’interesse degli azionisti la strategie eticamente scorrette danneggiano la reputazione dell’impresa e possono anche avere ripercussioni onerose e ad ampio spettro la conseguenza in generale è una riduzione della produttività ed un aumento dei costi
Strategia e livello funzionale: l’obiettivo strategico di ciascuna delle funzioni è quello di sviluppare una competenza distintiva che conferisca all’organizzazione un vantaggio competitivo
Le strategie a livello di business basate sulla leadership dei costi o la differenziazione dei prodotti sono fondamentalmente tre: – strategia basata sulla ricerca della leadership nei costi: è un’impostazione in base a cui l’organizzazione produce beni e servizi a basso prezzo rivolti a tutti i segmenti di mercato; – strategia basata sulla differenziazione: è un’impostazione in base a cui l’organizzazione produce beni di qualità ad alto prezzo rivolti a determinati segmenti di mercato; – strategia basata sulla focalizzazione: è la specializzazione su un segmento di mercato, che implica la concentrazione di tutte le risorse dell’organizzazione su quel segmento.
La strategia a livello corporate prevede la ricerca di nuovi domini in cui sfruttare e tutelare la capacità dell’organizzazione di creare valore grazie all’impiego delle competenze distintive di cui è dotata sul fronte dei costi o della differenziazione. Spesso le organizzazioni che non riescono a creare più valore nel contesto in cui operano, cercano di trovarne uno nuovo nel quale competere. Sono: L’integrazione verticale: un’organizzazione istituisce o acquisisce i propri fornitori (integrazione verticale a monte) o i propri distributori (integrazione verticale a valle) e, in tal modo, detiene il controllo sulla produzione degli input o lo smaltimento degli output. Le organizzazioni procurano i propri input o smaltiscono i propri output autonomamente possono tenere per sé i relativi profitti; le organizzazioni che possiedono i produttori degli input che utilizzano possono risparmiare notevolmente sui costi di produzione; -La diversificazione nella strategia a livello corporate può essere: correlata quando l’organizzazione entra in un nuovo ambito nel quale può sfruttare una o più competenze distintive di cui è dotata, così da conseguire un vantaggio competitivo sul fronte dei costi o
della differenziazione; non correlata: entra in uno o più ambiti nuovi che non hanno nulla in comune con il proprio core. -le imprese possono seguire 4 strategie per commercializzare i prodotti e/o creare strutture produttive all’estero: 1. la strategia multi domestica orientata alla soddisfazione delle necessità locali: l’impresa decentra il controllo alle sussidiarie e alle divisioni di ogni paese in cui opera per realizzare i prodotti e personalizzarli in base ai mercati locali; 2. la strategia internazionale prevede l’accentramento di R&S e Marketing in patria e il decentramento di tutte le altre funzioni legate alla creazione del valore alle unità di business dei diversi paesi; 3. la strategia globale, orientata alla riduzione dei costi, accentra tutte le principali funzioni legate alla creazione di valore nel paese che offre i costi più bassi; 4. la strategia transnazionale, l’impresa vuol soddisfare le esigenze dei diversi paesi e allo stesso tempo ridurre i costi: - alcune funzioni sono accentrate, - altre sono decentrate nel paese che consente più degli altri di raggiungere entrambi gli obiettivi.
La strategia globale svolge un ruolo cruciale nel controllo di un’impresa sull’ambiente in cui opera; le imprese possono seguire 4 strategie per commercializzare i prodotti e/o creare strutture produttive all’estero: 1. la strategia multi domestica orientata alla soddisfazione delle necessità locali: l’impresa decentra il controllo alle sussidiarie e alle divisioni di ogni paese in cui opera per realizzare i prodotti e personalizzarli in base ai mercati locali; 2. la strategia internazionale prevede l’accentramento di R&S e Marketing in patria e il decentramento di tutte le altre funzioni legate alla creazione del valore alle unità di business dei diversi paesi; 3. la strategia globale, orientata alla riduzione dei costi, accentra tutte le principali funzioni legate alla creazione di valore nel paese che offre i costi più bassi; 4. la strategia transnazionale, l’impresa vuol soddisfare le esigenze dei diversi paesi e allo stesso tempo ridurre i costi: - alcune funzioni sono accentrate, - altre sono decentrate nel paese che consente più degli altri di raggiungere entrambi gli obiettivi.
Quando un’impresa attua una strategia globale, situa le attività di produzione e tutte le altre legate alla catena del valore nella nazione che le consente di accrescere l’efficienza e la qualità
si trova ad affrontare problemi di coordinamento e integrazione delle attività globali deve trovare una struttura che: - le consenta di ridurre i costi burocratici associati al trasferimento delle risorse fra la sede centrale e le divisioni - le fornisca il controllo accentrato richiesto dalla stategia globale per molte imprese, la soluzione è ancora la struttura globale per gruppi di prodotti. i team dedicati ai gruppi di prodotti coordinano le attività nazionali ed estere in ciascuna divisione il management centrale deciderà dove situare le varie funzioni affinché le attività siano svolte nella nazione che le rende ottimali. Un’impresa che abbia una strategia internazionale (molti prodotti o unità di business diverse) deve affrontare il problema di coordinarne il flusso all’interno dei diversi paesi
molte organizzazioni ricorrono a una struttura globale per gruppi di prodotto e istituiscono una sede centrale per ognuno, per coordinare le attività delle divisioni interne ed estere relative ai diversi gruppi; i direttori di prodotto hanno la responsabilità di organizzare tutti gli aspetti della creazione di valore a livello globale; tale distribuzione delle attività e dei ruoli riduce i costi di transazione associati alla gestione dei trasferimenti fra i paesi/le zone del mondo. I manager che lavorano all’estero sono controllati dal management della relativa divisione se i manager interni e quelli esteri sono in concorrenza per accaparrarsi il controllo strategico, possono derivarne conflitti anziché cooperazione....