LUDWIG MONTI, QOHELET E GESÙ: CREDERE IN ALTRO MODO PDF

Title LUDWIG MONTI, QOHELET E GESÙ: CREDERE IN ALTRO MODO
Author Ludwig Monti
Pages 32
File Size 159.4 KB
File Type PDF
Total Downloads 81
Total Views 238

Summary

LUDWIG MONTI QOHELET E GESÙ Credere in altro modo Interno - Qohelet e Gesù.indd 3 21/01/21 15:32 © EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 2021 Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) www.edizionisanpaolo.it Distribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l. Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Mil...


Description

LUDWIG MONTI

QOHELET E GESÙ Credere in altro modo

Interno - Qohelet e Gesù.indd 3

21/01/21 15:32

© EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 2021 Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) www.edizionisanpaolo.it Distribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l. Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) Progetto grafico: Ink Graphics Communication, Milano Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo volume potrà essere pubblicata, riprodotta, archiviata su supporto elettronico, né trasmessa con alcuna forma o alcun mezzo meccanico o elettronico, né fotocopiata o registrata, o in altro modo divulgata, senza il permesso scritto della casa editrice.

ISBN 978-88-922-xxxx-x

Interno - Qohelet e Gesù.indd 4

21/01/21 15:32

A Stefano Semeraro, artista della parola.

Interno - Qohelet e Gesù.indd 5

21/01/21 15:32

Interno - Qohelet e Gesù.indd 6

21/01/21 15:32

INTRODUZIONE

Bisogna aspettarsi di ritrovare spesso Qohelet sulla nostra strada1. La semplicità del discorso sembra invitare a una lettura facile, ma appena cerchi di ripeterti dentro le parole di Qohelet per riassumerle in una conclusione, ti accorgi che c’è qualcosa che sempre sfugge2.

Qohelet: spesso nostro compagno di strada quando, forse dopo un inizio faticoso, abbiamo imparato a frequentarlo e a conoscerlo come un amico fedele. Eppure molto spesso, quasi sempre, elusivo, sfuggente. Un po’ come scriveva Girolamo a proposito di Giobbe, fratello di Qohelet: tentare di spiegare questo libro è come «tenere tra le mani un’anguilla o una piccola murena; più forte la si stringe, più velocemente sfugge di mano»3. Elusivo, sfuggente, come una persona amata, che più la conosciamo più si rivela misteriosa, impossibile da circoscrivere entro schemi definiti, foriera di sempre nuove domande. Capace di un sorriso ironico o di ragionamenti taglienti, P. Beauchamp, L’uno e l’altro Testamento, Paideia, Brescia 1985, vol. I, p. 150. P. Sacchi, Ecclesiaste, Paoline, Roma 1971, p. 6. 3 Vulgata, prologo alla traduzione a Giobbe. Ho tradotto dai testi originali i brani biblici (per i quali ho tenuto conto della versione presente ne La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna 2009), rabbinici, patristici e degli antichi autori pagani. 1

2

7

Interno - Qohelet e Gesù.indd 7

21/01/21 15:32

LUDWIG MONTI

pieni di sapienza, sempre illuminati dall’osservazione implacabile del reale, dall’esperienza maestra di vita. Così per l’autore biblico (che non a caso si esprime molto spesso alla prima persona); così, si spera, per ogni relazione fondante il nostro cammino “sotto il sole”… Qohelet: libro brevissimo – 2987 parole, distribuite in 222 versetti e 12 capitoli – sorprendentemente collocato all’interno di quell’insieme di “libri” che chiamiamo Bibbia (tà biblía; il nostro libretto ne costituisce quindi meno dell’1% del totale). Libro composto nella seconda metà del III secolo a.C. da un sapiente ebreo, probabilmente anziano, in dialogo con la filosofia popolare ellenistica che in quel periodo stava prendendo piede anche in terra d’Israele, Gerusalemme compresa. Libro il cui autore «è convinto che né un giudaismo ancorato alla Legge e al tempio né una cultura ellenistica fondata su un’analisi razionale della realtà siano in grado di trovare risposte adeguate al problema del vivere»4. Libro che nella tradizione liturgica ebraica viene proclamato, non meno sorprendentemente, nella gioiosa festa autunnale delle Capanne (Sukkot). Libro che dà a pensare, che è una grande domanda, uno sfaccettato punto interrogativo: contiene ben 33 domande, in media una ogni 7 versetti! Qohelet: pseudonimo (attestato in Qo 1,1.2.12; 7,27; 12,8.9.10), nome di funzione, che designa un incarico assegnato a una persona in rapporto con un’assemblea (qahal ). Non un’assemblea liturgica, ma verosimilmente un’assemblea pubblica formata da un insieme di discepoli ai quali il nostro autore, «uno scettico fedele»5, rivolge il suo insegnamento, e a noi con loro. Il suo libretto è una composizione unitaria? Raccoglie invece in sé più fonti? Impossibile rispondere 4 5

L. Mazzinghi, Ho cercato e ho esplorato. Studi sul Qohelet, EDB, Bologna 20092, pp. 433-434. Cf. E. Bianchi, Lontano da chi? Lontano da dove?, Gribaudi, Torino 19843, pp. 147-153.

8

Interno - Qohelet e Gesù.indd 8

21/01/21 15:32

QOHELET E GESÙ

con certezza, così com’è impossibile individuare una struttura ben definita dell’esposizione. In buona compagnia, resto in ogni caso convinto «dell’unità profonda del libro, della sua compattezza»6. Un’unità non freddamente intellettuale, non pianificata a tavolino, ma capace di integrare in sé la complessità della vita, sempre più grande e fluida di ogni nostro tentativo di ingabbiarla. Valgono al riguardo le parole del grande Luis Alonso Schökel: Impossibile sapere con certezza come l’autore compose la sua opera. Chiamati a illustrarne la forma, penseremmo al modello di un diario di riflessioni. Nessun giorno ha un tema già prestabilito; nessun tema impone uno sviluppo prefissato; un tema può ritornare in variazioni e metamorfosi, senza escludere interferenze tematiche7.

È comunque certo – relativamente certo, perché il nostro autore ci domanderebbe: «Chi sa?»… – che per essere accolto all’interno del canone delle sante Scritture, dei “libri/Libro”, Qohelet ha dovuto farsi passare per il sapientissimo re Salomone, ritenuto l’autore del corpus biblico dei libri sapienziali: «Parole di Qohelet, figlio di David, re in Gerusalemme» (Qo 1,1)8. Alla canonizzazione ha contribuito anche il suo ritratto composto da un suo discepolo nel primo dei due epiloghi all’opera; nonché il secondo (cf. Qo 12,1214), teologicamente ancor più rilevante. Parole che sono tutto un G. Ravasi, Qohelet, San Paolo, Cinisello Balsamo 20013, p. 31. L. Alonso Schökel, Eclesiastes y Sabiduria, Cristianidad, Madrid 1974, pp. 14-15. 8 Ho scelto di scrivere in grassetto (anche in nota) i testi di Qohelet tradotti e commentati, sia dall’ebraico sia dalle altre versioni antiche. Lo stesso dicasi per i riferimenti alle parole-chiave di questo libretto e alle loro occorrenze. In tal modo vorrei fornire ai lettori e alle lettrici una sorta di mappa qoheletica interna alle mie variazioni. 6

7

9

Interno - Qohelet e Gesù.indd 9

21/01/21 15:32

LUDWIG MONTI

programma, da meditare e rimeditare per comprendere chi abbiamo di fronte: Oltre a essere un sapiente, Qohelet insegnò al popolo la conoscenza; e, dopo aver ascoltato e ricercato, rettificò molti proverbi. Qohelet si impegnò a trovare parole piacevoli e qui sono scritte con precisione le sue autentiche parole. Le parole dei sapienti sono come pungoli, come chiodi ben piantati i testi delle loro raccolte, dati da un solo pastore9 (Qo 12,9-11).

Questo giudizio sul sapiente biblico viene dai suoi primi e più vicini ascoltatori: vi consiglio di tenerlo sempre accanto a voi, reinterpretandolo e riformulandolo a contatto con le sue riflessioni, taglienti e insieme terapeutiche. Qohelet: autore di parole piacevoli, tanto inquietanti quanto espresse in uno stile bello, piacevole appunto, che si imprime nei nostri cuori e nelle nostre menti. Uno stile accuratamente trascurato, indimenticabile, frastagliato. Parole scelte con maestria, anche se l’autore per primo sa che «tutte le parole sono logore e l’uomo non può (più) parlare» (Qo 1,8). Brevi frasi in cui egli alterna gioia di vivere e stizzita tristezza, scoramento e bagliori di luce, lampi di sapiente 9 Su questa ambigua espressione si veda l’osservazione di L. Mazzinghi, in una nota alla sua versione del Qohelet all’interno di una Bibbia di prossima uscita per Einaudi: «Oppure: “come picchetti ben piantati sono le parole dei maestri delle assemblee, date da un solo pastore”. Nel primo caso, l’epilogo riconosce l’esistenza di raccolte scritte relative ai testi dei saggi. In entrambe le possibilità di traduzione il “solo pastore” può essere il re Salomone, al quale anticamente era attribuita la paternità di questi libri, oppure Dio. In questo caso, l’epilogo affermerebbe il carattere ispirato dei testi del Qohelet».

10

Interno - Qohelet e Gesù.indd 10

21/01/21 15:32

QOHELET E GESÙ

conoscenza e tenebre di sapiente non conoscenza, di dotta ignoranza. «Ammicca, allude, rimanda … lascia sempre sospettare qualcosa di inafferrabile e fluido»10. Quando si pensa di aver raggiunto una meta, Qohelet ci riporta all’inizio del cammino, facendoci percorrere vie a ritroso, poi aprendo improvvisamente panorami sterminati, salvo richiuderli con altrettanta velocità. Ma sempre senza accenti tragici, eccessivi, bensì con l’apparente, appassionata freddezza di chi ne ha viste tante, dunque può camminare libero sulla via della vita, portando con sé chi non ha paura di ascoltarlo. Ci inquieta, corrode le nostre certezze: ma sempre per invitarci a respirare in profondità, a camminare a testa alta sui sentieri della vita. Giorno dopo giorno, con una duttilità intelligente e un’intelligenza duttile. Qohelet, Ecclesiaste: se l’ebraico qahal corrisponde al greco ekklesía, il gioco è fatto. Questo secondo titolo, calco della traduzione greca e latina dell’ebraico Qohelet, ha accompagnato per secoli il nostro libretto in Occidente. Chiosa Girolamo: «In greco si chiama “Ecclesiaste” colui che riunisce l’assemblea, cioè l’“ecclesia”. Potremmo chiamarlo “predicatore”11, “oratore” (concionator), perché parla al popolo»12. So di chiedere un certo sforzo al lettore, ma a questa altezza è necessario individuare gli elementi essenziali di una questione che, lo si sappia o meno, ha influenzato la ricezione di Qohelet in Occidente: come la tradizione cristiana ha interpretato, e più spesso tradito, questo libro13? Un libro, ammettiamolo, difficile da accettare G. Ravasi, Qohelet, p. 13. Si pensi al Der Prediger della versione di Lutero. 12 Girolamo, Commento all’Ecclesiaste 1,1, CCSL 72, p. 250. 13 Sulla lettura cristiana di Qohelet si vedano, in particolare, i seguenti studi: S. Leanza, L’esegesi di Origene al libro dell’Ecclesiaste, Edizioni Parallelo 38, Reggio Calabria 1975; Id., L’Ecclesiaste nell’interpretazione dell’antico cristianesimo, EDAS, Messina 1978; Id., “L’atteggiamento della più antica esegesi cristiana dinanzi all’epicureismo ed edonismo di Qohelet”, in Orpheus 3/1 (1982), pp. 73-90; Id., “L’esegesi patristica 10

11

11

Interno - Qohelet e Gesù.indd 11

21/01/21 15:32

LUDWIG MONTI

sia per la tradizione rabbinica sia per quella patristica, che lo hanno in varie forme neutralizzato mediante una lettura allegorica, come vedremo nell’esposizione. Cerchiamo di essere brevi e semplici. Colpisce innanzitutto un dato: questo libro è pressoché ignorato dalla liturgia cattolica, dunque pubblicamente inaccessibile alla maggior parte dei cristiani14. Quasi mai citato nel Nuovo Testamento (eccezion fatta per una possibile allusione a Qo 7,20 in Rm 3,10, e poche altre reminiscenze indirette), Qohelet è stato reso “ortodosso” dagli antichi cristiani mediante una sua interpretazione in chiave ascetica, con l’accento posto sulla vanità del mondo e dei suoi beni. Valgano per tutti le parole ancora di Girolamo: A Roma commentai l’Ecclesiaste per Blesilla, per suscitare in lei il disprezzo di questo mondo (contemptus istius saeculi) e insegnarle a valutare come un nulla tutto ciò che vedeva intorno a sé … S’ingannano dunque quanti pensano che questo libro ci spinga al piacere e al godimento, mentre ci insegna, al contrario, che tutto ciò che vediamo nel mondo è vano e che non dobbiamo desiderare con zelo ciò che sparisce nel momento stesso in cui lo teniamo in mano15. di Qohelet. Da Melitone di Sardi alle compilazioni catenarie”, in Letture cristiane dei Libri Sapienziali. Atti del XX incontro di studiosi sull’antichità cristiana (Roma 9-11 maggio 1991), Institutum patristicum augustinianum, Roma 1992, pp. 237-250. Cf. anche E. Bons, “Le livre de Qohéleth. Les ‘paradigmes’ de l’histoire de son interprétation chrétienne”, in Revue de Théologie et de Philosophie 131 (1999), pp. 199-215; M. Simonetti, “L’interpretazione patristica dell’Ecclesiaste”, in La Bibbia nei padri della chiesa. L’Antico Testamento, a cura di M. Naldini, EDB, Bologna 1999, pp. 107-126; La réception du Livre de Qohélet. Ier-XIIIe siècle, a cura di L. Mellerin, Cerf, Paris 2016. 14 Nel ciclo liturgico feriale viene proclamato solo parzialmente, ogni due anni, in tre giorni della XXV settimana del Tempo Ordinario (Qo 1,2-11; 3,1-11; 11,9-12,8). Nel ciclo festivo si legge solo Qo 1,2; 2,21-23 nella XVIII domenica del Tempo Ordinario (anno C), posto in parallelo a Lc 12,13-21 (il ricco stolto), con intento moralistico. 15 Girolamo, Commento all’Ecclesiaste Prefazione 1,1, CCSL 72, pp. 249, 252.

12

Interno - Qohelet e Gesù.indd 12

21/01/21 15:32

QOHELET E GESÙ

Un giudizio analogo, con toni più filosofici, è quello di Gregorio di Nissa: Scopo di [questo libro] è elevare l’intelletto al di sopra dei sensi e far sì che l’anima, abbandonando tutto quello che sembra grande e luminoso in questo mondo, si rivolga alle realtà che i sensi non possono percepire e desideri i beni che i sensi non possono perseguire16.

Ma questo sarebbe l’esito a cui giungono i discepoli di Gesù Cristo, “Parola fatta carne” (cf. Gv 1,14), colui che ha vissuto dall’interno la nostra condizione terrestre, umana, carnale? Certo, occorre essere coscienti che gli antichi non avevano a disposizione se non questi schemi mentali per rendere “sacro” un libro problematico come quello di Qohelet. La loro fede e i loro schemi teologici non consentivano altro che questa lettura, in una sorta di negativa “preparazione al Vangelo” e alla “salvezza eterna” riassumibile così: «per il cristiano la parola di Qohelet è come un indice puntato verso la pienezza di Cristo in cui la tensione della ricerca e dell’autore anticotestamentario troverà una risposta conclusiva e non evasiva»17. Oggi però una lettura di questo tipo, che si estende fino a noi con propaggini e ramificazioni, non può più soddisfarci in profondità; né è accettabile cavarsela affermando pilatescamente che «da ogni testo della Scrittura c’è una strada che conduce a Cristo»18. Oppure sostenendo che «Cristo non è soltanto la sola e completa risposta alle Gregorio di Nissa, Omelie sull’Ecclesiaste 1,2, SC 416, pp. 110, 112. G. Ravasi, Qohelet, p. 56. 18 S. Greidanus, “How to Preach Christ from Ecclesiastes”, in Southern Baptist Journal of Theology 15/3 (2011), pp. 56-61, qui p. 56. 16

17

13

Interno - Qohelet e Gesù.indd 13

21/01/21 15:32

LUDWIG MONTI

domande dell’Ecclesiaste, ma ne è anche la causa finale. L’uomo non potrebbe mettere tutto in discussione, come fa l’Ecclesiaste, se Dio non gli avesse preparato la risposta dell’Evangelo»19: troppo schematico, troppo comodo! Siamo piuttosto inclini a schierarci dalla parte di chi afferma che «l’esegesi antica, unicamente preoccupata di salvaguardare l’ortodossia etica e dottrinale dell’Ecclesiaste, si [è] preclusa la possibilità di cogliere il vero senso dell’insegnamento di questo libro»20. Chi si è scagliato con particolare veemenza contro siffatte interpretazioni di Qohelet è Lutero. Egli scrive, tra l’altro: Bisogna innanzitutto sradicare l’errore e la pericolosa opinione sostenuta da molti, e cioè che l’autore stia parlando di disprezzo delle creature, mentre la Scrittura non vuole affatto che siano disprezzate o condannate. Infatti, tutte le cose che Dio ha fatto sono buone e sono state fatte per l’uso degli uomini, come Paolo afferma con parole chiarissime: «Ogni creatura di Dio è buona e nulla va rifiutato, se lo si prende con rendimento di grazie, perché esso viene santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera» (1Tm 4,4-5) … Questo dobbiamo fare, senza ansia per le cose che sono ancora nel futuro. La cosa importante è che abbiamo un cuore tranquillo e quieto e una mente piena di gioia, ovvero grata per la parola e l’azione di Dio21.

Dunque, positivamente, come leggere il Qohelet in modo cristiano, evitando di trasformare il sapiente biblico in un fastidioso W. Vischer, L’Evangelo secondo Giona. L’Ecclesiaste testimone di Cristo, Claudiana, Torino 1966, p. 86. S. Leanza, “I condizionamenti dell’esegesi patristica. Un caso sintomatico: l’interpretazione di Qohelet”, in Ricerche Storico Bibliche 2/2 (1990), pp. 25-49, qui p. 49. 21 M. Lutero, Annotazioni sull’Ecclesiaste (1532), WA 20, pp. 10, 13. Per il contesto più ampio di queste parole si veda infra, pp. 235-238. 19

20

14

Interno - Qohelet e Gesù.indd 14

21/01/21 15:32

QOHELET E GESÙ

apostolo della fuga mundi? È sufficiente limitarsi a individuare qualche parallelo tematico (in mezzo a tante innegabili differenze!) tra la predicazione di Qohelet e quella di Gesù22? Credo che si debba e si possa andare più in profondità, partendo da rare ma esistenti intuizioni, ancora aurorali: Nei limiti del Nuovo Testamento, Gesù sembra più un erede che un discepolo di Qohelet. Ma un erede conseguente, che assume e sfrutta la sua eredità. La parola evangelica supera però i limiti di Qohelet … Gesù inventa l’arte della risposta incompiuta … Né stallo scettico, né fondamentalismo dilatorio, ma un perpetuo dislocamento delle domande assolute verso responsabilità puntuali e dei risultati terreni verso il loro destino trascendente… Un realismo dell’azione, che gioca tra il rifiuto delle illusioni religiose e l’affermazione di una speranza radicale23. Si dirà: ma Gesù, proclamando in azioni e parole la venuta del regno di Dio, non risponde forse agli interrogativi dolorosi di Qohelet? Sì, a patto di non dimenticare che la vera risposta è quella che mantiene la domanda aperta24. Qohelet non è un iconoclasta né un contestatore. Egli cerca semplicemente l’onestà, invita a «ritornare alla nuda realtà» delle cose e 22 Questa la via battuta, per esempio, da A. Bonora, Qohelet. La gioia e la fatica di vivere, Queriniana, Brescia 1987, pp. 144-145; lo stesso dicasi per J.-J. Lavoie, Qohélet. Une critique moderne de la Bible, Médiaspaul, Montréal 1995, pp. 122-123. 23 J.-P. Molina, “Jésus ben Qohélet”, in Le livre de traverse. De l’exégèse biblique à l’anthropologie, a cura di O. Abel e F. Smyth, Cerf, Paris 1992, pp. 237-256, qui pp. 254-255. 24 J.-J. Lavoie, Qohélet, p. 123.

15

Interno - Qohelet e Gesù.indd 15

21/01/21 15:32

LUDWIG MONTI

alla questione ineludibile ma scoscesa del “senso”. La sua ironia25 e il suo cosiddetto scetticismo non sono rivolti alla realtà della vita o a Dio, ma a tutte le dottrine, ideologie, pratiche, usi e credenze con cui gli uomini si illudono di “sapere” la realtà una volta per sempre e in maniera esaustiva. La lucidità dello sguardo sulla realtà, la guarigione da ogni illusione, pia o laica, è anche la proposta di Gesù26.

Realismo dell’azione, domande aperte, nuda realtà. Aggiungiamo un ultimo, autorevole parere, foriero di ampi sviluppi: Qohelet va visto come istanza critica contro i pericoli latenti nel discorso cristiano! … Anche Gesù ha messo in dubbio in molte parabole gli schemi plausibili dei suoi ascoltatori … Ma sia per Gesù sia per Qohelet Dio fa sorgere il suo sole non soltanto sui buoni, ma anche sui malvagi. La signoria di Dio proclamata da Gesù rende il mondo altrettanto sconcertante quanto la parola di Qohelet, e pone l’uomo – esattamente come fa quest’ultimo – nell’istante sempre sorprendente. Anche in questa signoria, proprio come in Qohelet, non si può sempre essere fedeli alla Legge: è il timore di Dio a portare Gesù alla violazione della legge divina del sabato. Queste analogie (che si potrebbero moltiplicare) tra Gesù e Qohelet non sono state sinora quasi mai oggetto di attenzione. Analizzandole, si rivela ora senza dubbio, oltre a tutte le a...


Similar Free PDFs