MAIS Prof. Bernardi PDF

Title MAIS Prof. Bernardi
Author ilaria romagnoli
Course Storia contemporanea
Institution Sapienza - Università di Roma
Pages 29
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Summary

Riassunto dettagliato del libro sul Mais ibrido e la sua diffusione in Italia a partire dagli anni del piano Marshall. ...


Description

I PRIMI ANNI DEL DOPOGUERRA UNRRA united nations relief and rehabilitation Administration Italia e Europa in generale: inerzia della tradizione e congenita disgregazione. USA: programmi di assistenza tecnica. Hybrid corn diffusosi sotto l’amministrazione Roosevelt. Pianta “mulo”, da utilizzare solo una volta. Incroci di due o più tipi autofecondati si creava un granoturco privo di impurità e uniforme. Liberalizzazione commerciale dopo l’esperienza autarchica del fascismo. Concentrazione nell’area padana. Idea di modernità basata sul concetto di cambiamento. LUIGI FENAROLI: docente di selvicoltura e apicoltura a Milano. Nel 46 viene nominato direttore della stazione sperimentale di maiscoltura di Bergamo. Scritta: FRUGI UBERRIMA FRUX. UNRRA: un piano disorganizzato di aiuto di emergenza al blocco europeo al tramonto del secondo conflitto che gettava le basi per una collaborazione sulla scia della modernità. COUNTY AGENTS: funzionari semi privati impiegati dallo USDA (united states department of Agricolture) per educazione e dimostrazione Tecnica. Ralph Germann ne è un esempio, che portò Fenaroli in America (1946estate 47) per avviare la coltura del mais ibrido in Italia. Con la battaglia del grano di Mussolini negli anni trenta si era visto un incremento dell’agricoltura nella cosiddetta Padania contro un lento Sud. Intanto, gli agricoltori del nord avevano diverse possibilità di lasciarsi ispirare dalle tecniche di ibridazione oltreoceano (vedi pag. 19). In Italia vi erano già diverse qualità di mais denominate dai loro agricoltori o dalle aree in cui vengono lavorati. Es. Frumento d’India, perché veniva da lontano. In periodo di guerra, solo nel 45 vennero trattenute illegalmente 280mila tonnellate di sementi dai produttori. Fra il 29 e il 40 il mais era prodotto in quantità fra i 25 e i 34 milioni di quintali. FENAROLI scienziato imprenditore. Compito del professore era quello di verificare l’applicabilità delle colture. FENAROLI torna in Italia con un finanziamento di circa 60 mila dollari e si è fatto inviare una grande quantità di sementi dalla stazione sperimentale agricola dell’Iowa da provare a Bergamo e dintorni, cioè nell’area settentrionale dal Piemonte al Veneto. MOTIVO: emergenza alimentare. Questi esperimenti si fanno anche in altri paesi europei e non. MODALITA’: trasferimento tecnologico basato sull’adozione diretta delle sementi americane, così da creare nuove piante euro-americane, basandosi sulle similitudini climatiche proposte dall’American Insitute of Crop Technology di Nuttenson fra America del nord e Italia. OBIETTIVI: centralizzare la produzione e la distribuzione stessa. In Minutes of a Meeting between Italian government and UNRRA Officials held in the UNRRA conference room, nel Maggio del 46, Keeny, capo dell’UNRRA per l’Italia, pone esplicitamente le condizioni per la concessione degli aiuti. Nella V sessione dell’UNRRA (Ginevra, 21 maggio 1946) con la risoluzione n. 102 le nazioni unite si impegnano a dare la massima assistenza tecnica ai paesi liberati, cosa che poi nel dicembre dello stesso anno viene delegata alla FAO nata l’anno prima.

Quindi vengono messi 600.000 dollari alla FAO che il 16 febbraio 1947 prende le redini. Approvano Austria Cina Cecoslovacchia Etiopia Grecia Italia Polonia e Jugoslavia. In Italia i fondi furono utilizzati per bonifiche e creazione di istituti di sperimentazione. In tutta Europa si delineavano diversi indirizzi di assistenza politico economica. In ITALIA SITUAZIONE POLITICA: nel maggio del 47 le sinistre sono escluse dal governo, nel 18 Aprile 48 netta vittoria della Dc e conseguente formazione di governo quadripartito presieduto da De Gasperi (quindi DC, PLI, PRI, PSLI) l’assistenza americana poté attecchire (dichiarando così l’allineamento dell’idalia nel contesto della guerra fredda). PIANO MARSHALL (European Recovery Program, ERP) lanciato nel Marzo 47: si iniziò con quell’aumento senza precedenti della produzione nei paesi aderenti. Alla base dell’ERP c’era la TECHNICAL ASSISTANCE PROGRAM che si basava su uno scambio facilitato di sapere funzionale alla politics of productivity. QUINDI: il principio era che gli USA avevano un sistema produttivo superiore e che dovevano diventare il modello da imitare (contro i comunisti). LEGGI PAG 25-26. Il potenziale produttivistico degli stati uniti era cibo, materie prime, know-how. Lasciarono le politiche isolazioniste per aprirsi al blocco europeo. Da ricordare una pubblicazione, COME FARE AFFARI CON IL PIANO MARSHALL, carta che consigliava le aziende agricole statunitensi rispetto alle nuove politiche. Lo Scambio funzionale di cui si era parlato nel 47 subisce un’accelerazione: a Washington arrivano 4.519 plant materials da tutto il mondo, o prese con la forza attraverso basi militari o donate da istituzioni pubbliche o private -per fini scientifici. Pure l’Italia dona. Numeri forniti dal Plant Inventory relativo al 1947. ECA: ECONOMIC COOPERATION ADMINISTRATION. Diciamo che l’UNRRA era più umanitarismo d’emergenza mentre l’ERP ha proprio un programma di riabilitazione economica strutturato. CONFERENZE NEL 47: a Ginevra dove si fonda GATT (general agreement on tariffs and trades) e a Parigi per discutere del piano Marshall. L’Italia si avvia a politiche commerciali liberali. Il responsabile della sezione Food and Agricolture della missione ECA inviato a Roma era Harold McClelland. Nato in Iowa, repubblicano, ex direttore della California Land Inc. e poi vicepresidente della Bank of America. Giornalisticamente soprannominato Hybrid Harry per quanto insisteva col mais ibrido in Italia. In America il Times, in Italia L’umanità spingevano per l’Italia portatrice del mais ibridato in tutta Europa. Dalla stazione di Bergamo arrivavano risultati di speranza. I tecnici americani tuttavia sapevano che sicuramente avrebbero risolto il problema della disoccupazione in Italia, ma per incrementare la produzione in maniera tale da far diventare la penisola un ente competitivo era necessario tecnicizzare l’agricoltura che invece era cosa difficile da farsi contro le tradizioni di manodopera italiana. Lo dice pure l’ambasciatore americano a Roma, vedi pagina 28. Comunque si pensava che col mais ibridato si poteva coltivare di più in minore terra =maggiore produttività. Punto importante era non confondere il piano Marshall del mais con la riforma agraria fascista. I fondi della FAO in Italia furono utilizzati per sperimentazione e campagne di diffusione delle sementi. Il rilancio del mais ibrido fu inserito nella programmazione economica italiana. OBIETTIVI: raggiungere la prod. finale di 30 milioni di quintali di granoturco entro il 52-53 (fine piano Marshall) ritornando così ai livelli dell’anteguerra, su una SUPERFICIE PIU’ RIDOTTA. Si voleva inoltre che il patrimonio zootecnico si ampliasse nettamente. Quest’ultimo punto rientrava nel cosiddetto programma a lungo termine.

Il CONSIGLIO ECONOMICO NAZIONALE italiano suggeriva una strategia produttiva indirizzata verso liberalizzazione e incentivazione del patrimonio zootecnico (eliminare i dazi!). Da ricordare il discorso del ministro dell’Agricoltura Antonio Segni all’allora presidente della Repubblica Einaudi del 49 che puoi leggere a pag. 30. Gli Italiani però non si curarono troppo di seguire i consigli delle sperimentazioni bensì pensarono di importare sementi dall’estero (abbassando i consumi e proteggendo la zootecnica, non attuando così un vero programma agricolo che fosse in grado di rispondere agli obiettivi di produzione prefissati. Comunque il rilancio dell’agricoltura vedeva dopo di sé soprattutto un rilancio forte e definitivo dell’industria. A BERGAMO nel 1947 la stazione ospitò il I Convegno internazionale di tecnica maidicola a cui parteciparono specialisti di nove nazioni e l’ex ministro dell’agricoltura americano Wallace ai tempi in corsa per la casa Bianca. TRUMAN pronunciò un discorso alla FAO nel 48 in cui dice che bisogna creare accordi internazionali che regolino i prezzi e le produzioni eccedentarie. In Italia a sostenere l’operato di hybrid Harry ci sono Germann e Quick, esperto forestale, entrambi funzionari del governo militare alleato durante l’occupazione. PAOLO ALBERTARIO: lombardo, professore di economia agraria, socialista, figura chiave nei servizi dell’Alimentazione del regime fascista e RSI, nel dopoguerra direttore generale per la Tutela dei prodotti agricoli e commissario Federconsorzi. Forse il maggior convinto sostenitore del mais ibridato. Negli inizi di novembre del 48 si pronuncia a McClelland riportando gli ottimi risultati della nuova formulazione su suolo italiano. Ora, Fenaroli afferma nel Rapporto sulla sperimentazione maidicola del 48 che i risultati in percentuale sono eccellenti, riportando una qualità di ibrido in particolare che ebbe indice di resa del 44,7% maggiore del mais tradizionale. PREMESSE: Differenze orografiche, piogge e fertilità compromettono in molte altre aree la sperimentazione delle sementi: il rischio di perdere l’intero raccolto è reale, quando si tratta di convertire le sementi. Mentre quando si introduce una nuova macchina tecnica, il rischio è di perdere solo l’investimento iniziale. EFFETTI: disparati. Pasini di Casaleone, due agricoltori da Cuneo, Cadario riportano semine stupefacenti. Visentini da Treviso, le aree meridionali, deludenti. Gli effetti negativi furono fondamentalmente ignorati da Fenaroli e la stazione di Bergamo. Il 13 gennaio 1949 a Roma si riunì la FAO coi paesi che aderirono al programma del mais ibridato, portando risultati contrastanti, vale a dire che buone risposte si erano rilevate su piccole e circoscritte aree geografiche. In Francia, in particolare, il Piano Monnet del socialista Blum aveva ambiziosi obiettivi per le nuove sementi (vedi pag. 35). Qui i successi venivano dalla zona sud-occidentale. Il governo francese promuoveva misure di accorpamento delle piccole unità contadine; De Gasperi invece rafforzava i piccoli coltivatori diretti. 1.2 Nella circolare n.4 dell’istituto di Bergamo si invita caldamente l’agricoltore a non riutilizzare le sementi. Dopo la prova gratuita 47-48, De Gasperi passa da 500 a 20mila quintali di sementi per l’Italia: 12mila di questi sarebbero stati importati dalla United Hybrid Growers Association di J. Nickolson che si preoccupava anche di istruire tecnici italiani.

Al Congresso del 20 gennaio 1949 Truman fa il discorso ricordato come point four: incorpora anche i paesi extraeuropei nel piano Marshall, e come lotta al comunismo gli strumenti sono alleanze militari e produzione a favore della democrazia e a sfavore del comunismo. CAPISALDI PIANO MARSHALL: modernizzazione e autosufficienza. Le sementi sbarcarono al porto di Genova il 4 Marzo del 49. PAUL HOFFMANN capo dell’ECA, che come ente subiva pressioni dalle lobby. Dunque nel 49 la stazione di Bergamo insieme all’istituto nazionale di genetica di De Cillis distribuisce le sementi anche fra gli asciutti territori del sud (il mais fu distribuito tramite i consorzi agrari direttamente agli agricoltori in 86 province) facendo una prova del territorio che di fatto non era affatto una prova ma comprometteva potenzialmente l’economia degli agricoltori. A Bergamo vengono chiamati tre neolaureati ( Scossiroli, Naldi e Zucchini, gli ultimi due insieme a francesi e austriaci vanno per cinque mesi in America). La stazione di Bergamo era diventata centro nevralgico dell’installazione del mais ibrido, regolatore di sperimentazioni come commerci e dialogo con gli USA. Gli esperimenti genetici ricevettero scarsa attenzione e c’era un generale disordine. La sede bergamasca voleva essere modello per le coltivazioni di tutta la penisola e rafforzava figure come imprenditore agricolo o intermediario scientifico-commerciale, impedendo la scelta manuale dei semi dei piccoli coltivatori. Ciò viene chiamato DEQUALIFICAZIONE DEL CONTADINO O DESKILLING (il mais ibridato era come una all or nothing proposition). La funzione stessa della stazione cambia: il rapporto fra scienza e contadini non è più lungo un’asse orizzontale di reciproco scambio di informazioni ma un top-down in cui i contadini dovevano attenersi alle direttive tecnologiche. Altra CIRCOLARE N.6: le coltivazioni devono essere lautamente concimate con concimi organici e chimici per soddisfare gli obiettivi produttivi preposti. Segue standardizzazione delle valuazioni scientifiche e piani di sperimentazione vengono discussi fra Washington, Roma e Parigi. Le università di agraria mostrano vivo interesse per le innovazioni del campo e McClelland espone un programma che invitava tecnici a cooperare con il governo e la stessa America (a Venezia nel 49, per apportare specifici miglioramenti alle colture forti in Italia). Il mais miracoloso: espressione utilizzata in retrospettiva dal giornale La Maremma nel 53. Diffusione che rasenta la PROPAGANDA, con immagini di pannocchie piene di chicchi mescolate a indicazioni tecnico-scientifiche. Addirittura al salone della FIAT di Torino venne presentata insieme agli altri apporti del piano Marshall una pannocchia di mais ibrido. L’ERP mandava avanti tante mostre per la penisola con l’idea del florido avvenire dipendente dagli USA. La FALLA del sistema qui è che la conversione al mais ibrido non è stata una libera scelta del contadino imprenditore ma frutto di una fonte di sussidi politica che è perdurata a lungo durante il Novecento. Intendo dire che l’introduzione delle innovazioni qui è sostenuta da un fallimento del mercato precedente. Ora, le spese che determinavano poi il costo finale dei semi (distribuzione, brevetti, conservazione) erano piuttosto alte, fra gli 8 e i 10 milioni di dollari. Quindi nel 49 le sementi furono vendute al prezzo di 21.500 lire al quintale, nel 50 a 17 mila. Dunque costavano, i semi ibridi, più del doppio dei semi normali. Il governo De Gasperi e l’ECA optarono per un intervento calmierante. ALBERTARIO è ministro dell’agricoltura nel 48 e scrive a McClelland proponendo di abbassare il prezzo degli ibridi per scongiurar le incertezze iniziali degli agricoltori.

Succede che: a Roma i delegati americani dicono “sì ve li diamo i sussidi” ma poi i dirigenti a Washington si incazzano sia con gli italiani che coi delegati americani che hanno detto sì senza prima consultarsi (stracciando un “poi li diminuiamo i sussidi”) e a Roma ci credono così poco che chiedono per sicurezza al CIR che sia vero (COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA RICOSTRUZIONE). ARTICOLO N.7: sussidio non superiore al 60% del costo del seme. LEGGE 23 APRILE 49: UTILIZZAZIONE FONDI ERP MEDIANTE INCREMENTO DEGLI INTERVENTI FINANZIARI STATALI A FAVORE DI ATTIVITA’ INTERESSANTI CAMPO AGRICOLO. Il ministero dell’agricoltura stanzia 780milioni di lire, 300 dei quali per diffusione e ricerca sugli ibridi. A questo punto i contadini pagavano il mais a circa 10mila lire, circa la metà del prezzo inizialmente deciso. Contrasti dovuti a interessi economici a venire. 1.3 MICRO CONFLITTO A BERGAMO Lettera di Balocco a Wagner, manager della Missouri Corn Company che produce il mais ibrido Missouri King. Nell’amministrazione bergamasca vi erano aspri confronti su come strutturare i rapporti con le aziende americane, confronti che nascondevano nascenti interessi economici che declinavano diversamente il concetto di interesse nazionale e di modernizzazione industriale. Iniziarono il 3 Dicembre 1948 perché Fenaroli richiese di ampliare troppo la struttura. La maggioranza del consiglio di amministrazione presieduto da Baizini voleva, con gli aiuti americani, ampliare il patrimonio genetico dell’Istituto e sfruttarlo a fini commerciali integrando il germoplasma american e il know how. La federconsorzi era quindi incaricata di gestire le sementi americane e di diffonderle nonché di favorire gli enti locali piuttosto che gli americani. FENAROLI invece era per l’apertura massima all’ERP e alle sementi americane, era per le grandi aziende agricole meccanizzate, per l’introduzione dell’Italia come colosso competitivo sul panorama internazionale. Questo accadeva nell’amministrazione di Bergamo, ma le aziende americane già penetravano in Italia: United Hybrid Growers nel bresciano, Asgrow a Lodi e Milano, Funk Bros come compagnia Ibridi Mais in Milano e Cremonese. I manager si rivolsero direttamente alla presidenza del consiglio senza consultare prima l’ECA. Ricordiamo che il gov. De Gasperi aveva assunto provvedimenti per agevolare gli investimenti dall’estero. CONCENTRAZIONE MONOPOLISTICA Le aziende dell’Iowa controllavano circa il 90% del mercato. Albertario, ministro dell’agricoltura per la tutela dei prodotti agricoli a seguito della riunione scrive a Carrante, ministro dell’agricoltura per la produzione agricola chiedendo un aiuto per placare le mire espansionistiche di Fenaroli. Allora CARRANTE indice una riunione del comsiglio di amministrazione bergamasco il 12 marzo 1949. Dal verbale della riunione straordinaria si evince che i ministri ribadivano, in quanto mediatori, l’importanza delle coltivazioni maidicole italiane e delle nuove sementi, e Fenaroli rimaneva aspro sulla sua autonomia dal ministero. ALTRA RIUNIONE 13 APRILE 49: il vicepresidente del consorzio agrario di Bergamo nonché ispettore dell’agricoltura, Fortunato de Beni, accusò Fenaroli di essere troppo attaccato agli ibridi. Zapparoli invece sosteneva che c’erano varietà italiane ai tempi dal grandissimo potenziale.

In tutto questo arriva una proposta della United Hybrid Growers che dice: vi diamo 40mila lire per tre anni se voi ci date un rappresentante del consiglio. La compagnia era di John Nicolson, già manager ti altri colossi commerciali americani. Segue discussione del consiglio il 19 aprile in cui De Beni del consorzio agrario di Bergamo dice no! e l’italo americano Blattner dice ma perché? Pure io sono della FRAGD (società fabbriche riunite amido glucosio destrina) però il mio interesse come quello degli altri è il bene dell’istituto. De Beni replica che te alla fine non puoi avere conflitti di interesse, mentre quelli della United Hybrid Growers sì perché vorrebbero il monopolio delle sementi. Insomma in caso gli americani dicano sì, accettano i soldi ma non gli danno il rappresentante. In una lettera di Fenaroli a Carrante successiva alla riunione del consiglio, il direttore dell’Istituto di Bergamo dice che De Beni ha tanta paura degli americani perché è lui del consorzio ad avere ad ora il primato delle sementi di mais. 1.4 A parte quelli di sinistra, tutti (partiti, organizzazioni, religione, sindacati) erano a favore del Piano Marshall e quindi pure del mais. Il Vaticano in particolare svolse un ruolo chiave per l’attecchire degli aiuti americani. ORGANIZZAZIONI: CARE (cooperative for American remittances to Europe), Church World Service, Catholic Relief Services, National Catholic Rural Life Conference (NCRLC); italiane: Pontificia opera assistenza (POA), Ente nazionale distribuzione soccorsi Italia (ENDSI) e Amministrazione aiuti internazionali (AAI). Il protestante Truman e Papa Pio XII insieme contro il comunismo ateo. La chiesa, con la sua vocazione universalistica, guidava e istruiva le campagne agli aiuti del piano Marshall. Come aveva sempre fatto. Durante il fascismo, con i missionari del grano. La chiesa era quella che poteva distribuire e informare a livello capillare sul territorio. Il vaticano era saldo sulla causa della pace, contro comunismo e chiesa ortodossa (vedi incontro del 17 settembre 48 fra ambasciatore americano in Italia e segretario di stato Montini). Vedi nota n.94. L’episcopato americano ad Aldisio propose di inviare pacchi di sementi alla confederazione delle cooperative da lui presieduta nel maggio del 49. Verbale di adunanza della direzione della DC. Vi erano due visioni degli aiuti convergenti: una dell’ECA del business, e quella d’ispirazione religiosa animata dalla visione assistenziale della chiesa. Secondo David Ellwood i due sistemi erano antitetici perché uno guardava all’american way of life e l’altro alle figure assistenzialistiche e verticistiche di Pio XII che più che alla democrazia repubblicana guardava magari al regime franchista spagnolo. Scomunica ai comunisti dal Santo Uffizio il 1 Luglio 1949. La coalizione fra Vaticano e piano Marshall aveva quindi di base una lotta al comunismo, vedere anche come la modernità tecnologica fosse antitetica al materialismo marxista. Ma vi era anche un ottimo spunto di rinnovam...


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