Maria Montessori Tesina PDF

Title Maria Montessori Tesina
Author Anita Valente
Course History Of Pedagogy
Institution Sapienza - Università di Roma
Pages 14
File Size 274.1 KB
File Type PDF
Total Downloads 98
Total Views 136

Summary

Tesina sulla pedagogista italiana Maria Montessori...


Description

Dipartimento di: “Medicina e Psicologia” Tesina per il corso di laurea in: “Scienze dell’Educazione e della Formazione”

L’Educatrice e Pedagogista Maria Montessori

Esame di: Storia della pedagogia

Studente: Anita Valente Data: 1/02/2018

pag. 1

INDICE

INTRODUZIONE………………………………………………………………………………...…3

1 Vita, opere e periodo storico di Maria Montessori 1.1 Storia di un’educatrice e pedagogista…………………………………………………………………… 4 1.2 Il periodo storico…………………………………………………………………………………………… 5

2 Il pensiero e il metodo pedagogico di Maria Montessori 2.1 Il metodo educativo montessoriano……………………………………………………………………… 5 2.2 La nascita delle “Case dei bambini” …………………………………………………………………… 9

3 Alcune particolarità 3.1 Il metodo Montessori e il metodo Steiner a confronto………………………………………………… 10 3.2 Ex alunni montessoriani …………………………………………………………………………………11 3.3” La mente del bambino”: i tre gradi dell’ubbidienza ………………………………………………12

BIBLIOGRAFIA……………………………………………………………………………………………... 14

pag. 2

INTRODUZIONE:

«…L’educazione deve cominciare fin dalla nascita. È evidente che la parola educazione non si usa qui nel senso di insegnamento, bensì in quello di aiuto allo sviluppo psichico del bambino». È con queste meravigliose parole estratte dal libro: “Il segreto dell’infanzia” ed espresse da Maria Montessori, che si possono iniziare a riassumere e a presentare tutte le sue teorie più importanti, che sono state considerate per tutta un’epoca innovatrici e rivoluzionarie, in particolare nel campo della pedagogia. È logico che la società si evolve con i decenni, e anche le teorie e i metodi più eccezionali per un’epoca, possono poi risultare inadeguati per un'altra. Cercherò in questa sede, di illustrare al meglio l’importanza della sua figura, inserita nel contesto storico, politico e sociale in cui visse, e di operare un parallelismo tra il suo metodo e i vari metodi diffusi in tutto il mondo, come ad esempio il sistema che viene applicato nelle scuole Steineriane (o scuole Waldorf), ma anche fare un parallelismo con le scuole tradizionali, il cui metodo è uguale per tutti.

anitavalente pag. 3

1 Vita, Opere e periodo storico di Maria Montessori

1.1 Storia di un’educatrice e pedagogista Maria Montessori nacque il 31 agosto del 1870 a Chiaravalle, un paese in provincia di Ancona (Italia), da una famiglia medio-borghese. E ‘stata un'educatrice, pedagogista, filosofa, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana. A Roma trascorse il periodo dell’infanzia e della giovinezza, dove decise di avviarsi verso gli studi scientifici per diventare ingegnere, ma ciò a quei tempi, era impedito alle donne, le fu però concesso di iscriversi alla facoltà di medicina e chirurgia di Roma, alla Sapienza, diventando una delle prime donne a laurearsi in questo ambito in Italia, nel 1896. Intorno al 1900 intraprese un lavoro di ricerca presso il manicomio romano di S. Maria della Pietà dove, tra gli adulti malati di mente, si trovavano bambini con difficoltà e disturbi di comportamento, che venivano rinchiusi e trattati in stato di grave abbandono affettivo. Montessori si batté per i loro diritti e al tempo stesso cominciò a studiare i bambini senza problemi apparenti. Nel 1907 fondò a Roma la prima “Casa dei Bambini” per i piccoli dai 3 ai 6 anni situata all'interno di un grande casamento popolare, nel quartiere di San Lorenzo, il "quartiere dei poveri" in Via dei Marsi. Queste “case dei bambini” si moltiplicarono ed ebbero successo in gran parte del mondo. Montessori fu anche un’attivista politica distinguendosi nella lotta per i diritti dell’infanzia e per l’emancipazione femminile, rappresentò il femminismo italiano nel primo convegno europeo, e fu una delle maggiori relatrici al primo convegno femminista italiano. Nel 1909 pubblicò il suo primo libro "Il metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini" ripubblicato nel 1950, con il nuovo titolo “La scoperta del bambino”; in seguito, dopo le prime esperienze con i bambini da 6 a 10 anni, uscì "L'autoeducazione nella scuola elementare" (1916): entrambi ebbero molto successo in Europa e in America. Maria Montessori venne ospitata da molti paesi, poiché veniva considerata come colei che aveva "liberato" il bambino, potendo così diffondere il suo metodo in tutto il mondo. L’interesse per l'educazione dei bambini non si fermò ai più piccoli, ma si estese all'istruzione elementare e un po' ovunque si aprirono scuole, corsi e si tradussero i suoi libri. Negli anni Venti, intorno a Montessori nacque il movimento montessoriano, da cui diede luogo la scuola magistrale Montessori e l’Opera nazionale Montessori. Purtroppo, nel 1935 Hitler fece chiudere le "Case dei Bambini" e lo stesso decise Mussolini. Durante la Seconda guerra mondiale, Montessori abbandonò l’Italia e si stabilì ad Amsterdam dove continuò il suo lavoro. Nel 1939 pubblicò "Il segreto dell'infanzia" con una casa editrice svizzera: il libro parla del neonato e dei suoi primi anni di vita. Nel clima tragico della guerra, Montessori si trovava in India, dove continuò a lavorare alle proprie teorie sulla pedagogia e grazie alla sua esperienza indiana pubblicò: "La mente del bambino", "La formazione dell'uomo" e altri scritti. Dopo la guerra ritornò in Europa e l’anno seguente in Italia, ottenendo la possibilità di rimettere in piedi l’Opera nazionale, che si fece nuovamente promotrice dei sistemi pedagogici montessoriani. Infine, si trasferì nei Paesi Bassi dove morì il 6 maggio del 1952 a Noordwijk in Olanda, a 82 anni. Sulla sua tomba si legge in italiano “Io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo”.

pag. 4

anitavalente

1.2 Il periodo storico Maria Montessori nacque nel periodo storico in cui si era da poco compiuta l’Unità di Italia, precisamente il 17 marzo 1861. In un periodo molto importante in cui il Paese stava attraversando l'affermazione e lo sviluppo delle nuove istituzioni democratiche e il consolidamento della vita nazionale. Inoltre, si stava radicando in quell’epoca, il pensiero positivista, in un panorama economico, politico e sociale, in continuo cambiamento. Montessori, ricevette un forte influsso del positivismo attraverso gli antropologi che furono i suoi maestri alla facoltà di Medicina. La pedagogista trascorse, gli anni della Prima e della Seconda guerra mondiale, in un’Italia governata dal fascismo con a capo Mussolini. Quegli anni erano caratterizzati anche dall’affermazione dell’attivismo, un movimento pedagogico molto importante, nato tra la fine dell'800 e la prima metà degli anni '50, prevalentemente ad opera del filosofo americano John Dewey e che rappresentava un forte cambiamento educativo nella scuola. L'attivismo si farà promotore di scuole nuove, di un nuovo modo di intendere l'educazione e di nuovi metodi ed approcci; inoltre prenderà le distanze dalla scuola tradizionale. Nasce un nuovo modo di interpretare il rapporto tra insegnanti ed alunni, l’ambiente, le finalità che la scuola deve seguire come agenzia educativa. Viene data grande importanza all'attività personale del bambino per favorire lo sviluppo intellettivo e l'educatore viene visto come una guida che dà al bambino un ruolo centrale e un'ampia libertà di azione per sviluppare tutte le sue abilità artistiche, espressive ed intellettuali. Sorge in altri termini, una scuola secondo la psicologia dell'alunno e non del maestro. 2 Il pensiero e il metodo pedagogico di Maria Montessori

2.1 Il metodo educativo montessoriano Montessori rifiutava di indicare il suo sistema come “metodo Montessori” poiché dichiarava di non trattarsi di “un” metodo che proveniva dalla sua mente, ma “del” metodo naturale, che si è rivelato da solo durante le sue esperienze. Si parla di un metodo molto diffuso, praticato in circa 20.000 scuole in tutto il mondo, che operano con bambini dalla nascita fino al diciottesimo anno di età, anche se le scuole più diffuse sono quelle primarie. Il suo metodo educativo si può definire in qualche modo “rivoluzionario” (differenziandosi molto da quello dei colleghi) per la strutturazione di un metodo didattico ed educativo incentrato su osservazioni scientifiche e messo in pratica da insegnanti formate da lei stessa nei corsi nazionali ed internazionali. Il metodo montessoriano nasce inizialmente dall’osservazione dei bambini con disturbi psichici, per poi espandere tale applicazione su tutti i bambini. Montessori difatti spiega, che se un metodo poteva funzionare su persone che manifestavano dei problemi a livello psichico, avrebbe a sua volta funzionato anche su bambini “normali”. Per la Montessori il bambino è “un essere completo, capace di sviluppare energie creative e possessore di disposizioni morali” che spesso l’adulto ha trattenuto dentro di sé rendendole inattive. Alla base del pensiero montessoriano, e di conseguenza del suo famoso metodo, c’è la libertà del bambino, la quale si deve lasciar circolare per poi ricavarne un’armoniosa ed equilibrata crescita. C’è spesso fraintendimento e confusione con il termine “libertà montessoriana”: perché non si fa riferimento a una libertà assoluta e priva di regole, ma all’opportunità di decidere, all’interno di un contesto scientifico creato appositamente a quello scopo, a quali attività dedicarsi. pag. 5

Grazie alla libertà è possibile sviluppare sempre di più la nostra creatività e dalla libertà deve emergere la disciplina, quest’ultima nasce solo quando nel bambino emerge il vero interesse, ossia quando egli “sceglie” da solo il proprio lavoro soddisfacendo il proprio istinto. L’insegnante aiuta il bambino in questo processo, ricorrendo a delle attività stabilite dal metodo, chiamate “lezioni di silenzio”. Queste lezioni sono come una sorta di procedimento per portare i bambini ad un maggior livello di consapevolezza di sé. Dopo aver svolto quest’esperienza, il gruppo classe, acquisisce una nuova coscienza delle proprie capacità. La lezione del silenzio è una lezione di gruppo, e si fonda sul rispetto degli altri, in cui si genera un momento di attenzione e concentrazione nelle rispettive attività dei bambini. Attraverso questo insegnamento i bambini arrivano alla comprensione del fatto che il silenzio è anche interruzione del movimento. Molte volte non ce ne rendiamo conto, ma per i bambini il gioco non è solo un divertimento, ma come sosteneva lo psicologo Vygotskij, un bambino può apprendere anche in un contesto di gioco: si tratta infatti di un’attività molto seria che lo aiuta a sviluppare numerose abilità, tra cui troviamo proprio la concentrazione, che sarà poi fondamentale nella scuola e nel lavoro. Si parla dunque di un metodo che spinge in modo progressivo a diventare sempre più autonomi. La pedagogia montessoriana si basa quindi sull’indipendenza, sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo e sul rispetto per il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino. Il pensiero montessoriano parte dalla pedagogia scientifica, infatti l'introduzione della scienza nel campo dell'educazione è il primo passo fondamentale per poter costruire un'osservazione obiettiva e attenta del soggetto. È per questo che Montessori intende rimuovere tutti gli ostacoli che il bambino potrebbe e può incontrare nel corso del suo sviluppo, realizzando un ambiente “privo di ostacoli” nel quale è importante educare prima i sensi e poi l'intelletto del bambino. Il suo progetto educativo implica tre elementi molto importanti: l’ambiente, il materiale didattico e la maestra “direttrice”. 1) L’ambiente La pedagogista critica la scuola tradizionale infantile, poiché questa ha un ambiente pensato a misura di adulto e che non favorisce l’agire spontaneo del bambino, il quale non viene a trovarsi a suo agio in tale ambiente. Sostiene inoltre l’idea che la scuola, debba avere un ambiente a misura di bambino, poiché essa ospita lui e non l’adulto. La preparazione dell’ambiente riveste una grande importanza nella pedagogia montessoriana, difatti le scuole sono composte da un ambiente in cui l’arredamento deve essere pensato e studiato tenendo conto dell’età e della corporatura dei bambini, un ambiente chiuso e che favorisca la concentrazione. La funzione è quello di permettere al bambino di sviluppare l’autonomia in tutte le aree e di offrire accesso ai materiali adeguati all’età dei bambini. L’ambiente, deve basarsi sulla bellezza, sull’armonia, sulla pulizia e sull’ordine. Particolare attenzione viene data soprattutto alle “attività di vita pratica”, ossia attività rivolte sia alla cura della persona che alla cura dell’ambiente, come ad esempio: lavarsi, vestirsi, lavare, apparecchiare…ecc. In questo modo, il bambino migliora la sua esperienza sensoriale facendo “ordine” nelle proprie scoperte, utilizzando i materiali predisposti a questo scopo. Egli può scegliere senza impedimenti le attività che sono sempre a sua disposizione, collocate alla sua altezza e che poi dovrà riordinare. Durante la giornata ci sono anche momenti di gruppo: quando si pranza, quando si cantano canzoncine, quando si ascolta un racconto della maestra o si chiacchera insieme, quando si gioca in giardino o in palestra. pag. 6

anitavalente

È sull’ambiente che bisogna operare per svincolare le manifestazioni infantili. Montessori disse: “…Preparando l’ambiente aperto, l’ambiente adatto al movimento vitale, deve venire spontanea la manifestazione psichica naturale e perciò la rivelazione del segreto del bambino.” 2) Il materiale Il bambino, secondo Montessori, può scegliere liberamente il materiale che desidera e tutto deve nascere dall’interesse immediato del bambino: in questo modo si sviluppa un processo di autoeducazione e di autocontrollo. “…È dalla libera scelta che si sono potute fare delle osservazioni sulle tendenze e sui bisogni psichici dei bambini”. Il contatto con materiali comuni, come ad esempio il legno, la stoffa o i gessetti sono indispensabili e di supporto alle materie classiche come l’italiano o la matematica. Tutti gli oggetti che vengono dati ai bambini non sono fatti di plastica o in formato giocattolo, ma “veri”, con dimensioni ristrette. Il materiale inoltre ha caratteristiche scientifiche che aiutano i bambini ad apprendere con quelle che Maria Montessori chiama “astrazioni materializzate”. Si tratta di materiali che i bambini usano, in cui sono presenti elementi di geometria, di aritmetica, o di scienze, solitamente “nascosti”, idonei a far assimilare ai bambini concetti che verranno migliorati in una fase successiva alla loro crescita. Montessori realizza del materiale di sviluppo cognitivo specifico per l’educazione sensoriale e motoria del bambino, suddividendolo in: -materiale analitico: incentrato su un’unica unità dell’oggetto, per esempio il peso, la forma e le dimensioni; ciò ha il compito di stimolare i sensi -materiale autocorrettivo: ha lo scopo di educare il bambino all’autocorrezione dell’errore, senza l’intervento invadente dell’educatore -materiale attraente: si tratta di oggetti di semplice manipolazione e uso, atti al gioco. 3) La maestra “direttrice” Nel metodo montessoriano l’educatore svolge un ruolo di mediazione tra il bambino e l’ambiente educativo, osservando e organizzando la vita psichica e culturale del bambino. L’educatore è un facilitatore, che aiuta, sostiene, consiglia ma mai si impone o si sostituisce al piccolo (a differenza di molti adulti, genitori ed educatori, che spesso si sostituiscono quando il bambino non riesce in qualcosa). Ha il compito di seguire individualmente il percorso di ogni bambino, senza intervenire o imporre qualcosa, ma solo quello di orientare, proporre e stimolare. Per Montessori: “…È necessario che l’insegnante guidi il bambino, senza lasciargli sentire troppo la sua presenza, così che possa sempre essere pronto a fornire l’aiuto desiderato, ma senza mai essere l’ostacolo tra il bambino e la sua esperienza”. Inoltre, ha il ruolo importante di preparare l’ambiente e successivamente di presentare il materiale di sviluppo (proprio del metodo) che verrà messo a disposizione dei bambini. Secondo Montessori quindi, c’è molta differenza con la figura di un insegnante tradizionale che controlla, dirige, ricorrendo con facilità a premi e castighi. Montessori chiamava l’insegnante “direttrice della classe”, la quale ha una preparazione specifica sull’evoluzione del bambino, che le consente di comprendere in quale fase dello sviluppo si trovi ciascuno dei suoi allievi. Un altro aspetto molto importante è la definizione di Maria Montessori del termine “mente assorbente”, cioè questa tendenza del bambino appena nato, all'assorbimento inconsapevole dei pag. 7

dati, degli stimoli sensoriali del suo ambiente e la comprensione delle informazioni dei sensi, della lingua e della cultura. Montessori sottolinea inoltre la peculiarità dei processi mentali infantili rispetto a quelli dell'adulto. Tutto questo, racchiuso in uno dei suoi libri più importanti: “La mente del bambino. Mente assorbente” pubblicato per la prima volta in India, dove il metodo conobbe subito notevole successo. C’è da dire però, che il bambino è visto e sostenuto in base a delle fasi ben specifiche: Dai 0 ai 3 anni: nel bambino vi è la mente assorbente, in cui l’intelligenza opera a livello inconscio, assorbendo ogni elemento ambientale. È la fase in cui si formano le strutture principali della personalità. Dai 3 ai 6 anni: Questa fascia d’età corrisponde all’educazione prescolastica. Oltre alla mente assorbente vi è anche la mente cosciente, in cui si iniziano a formulare pensieri sempre più “logici”. Maria Montessori, riassume tutto il suo metodo con la citazione: “Aiutami a fare da solo!”. È la richiesta che ogni bambino esprime silenziosamente agli adulti dapprima incitando gli educatori a non intervenire con impazienza nello sviluppo dei bambini, ma piuttosto a fornire loro gli aiuti opportuni e gli strumenti materiali di cui hanno bisogno; in secondo luogo a sviluppare le abilità fisiche necessarie nei tempi adeguati, come risposta ai continui e differenti bisogni: i bambini imparano da soli. Una forza istintiva di vita, spinge difatti il bambino a muoversi, ad agire, per conoscere ed apprendere attraverso la propria esperienza individuale. Per concludere questo paragrafo, non si possono non tener in considerazione le diverse critiche sorte sulle teorie della pedagogista. Tra le più comuni e diffuse, ad esempio c’è il fatto che sia troppo rigida e schematica la contrapposizione tra fanciullo buono e adulto sclerotizzato e corrotto. Il materiale che viene messo a disposizione dei bambini viene considerato troppo artificioso, mentre il loro utilizzo troppo rigido con il rischio di trascurare la fantasia dei più piccoli. Ma una delle accuse più frequenti a questo metodo è quella di non aver dato maggior risalto alla socializzazione ma aver favorito principalmente l’individualismo. Alcuni sostengono che il metodo Montessori abbia uno spazio sociale ridotto, per il fatto che i bambini si limitano a isolarsi nell’esercizio sul materiale. Montessori respinse tali accuse affermando che le sue scuole si dedicano a preparare una vera socialità, costituita da un ambiente sereno e non competitivo in cui vi sono bambini di età diverse, dove per altro i più grandi, in modo spontaneo, sono di aiuto ai più piccoli. Ribatte e a sua volta critica il fatto che nelle scuole tradizionali le uniche opportunità di vita sociale dei bambini sono date dalle limitate escursioni o dalla ricreazione, dallo star seduti l’uno accanto all’altro ed ascoltare qualcuno che parla. Quando invece sostiene che la vita sociale dei bambini è tutt’altro: la capacità di risolvere problemi, comportarsi correttamente, progettare piani che siano graditi da tutti, far vivere i bambini in una comunità lavoratrice, come avviene nelle sue scuole. La pedagogista fece inoltre l’esempio del cotone che prima di essere filato deve prima essere sgrossato, spiegando che allo stesso modo occorre che il bambino prima sia preparato per poter poi in seguito far parte di una società organizzata. Alcuni genitori hanno accusato le scuole montessoriane di limitare le emozioni dei bambini, di alienarli, e...


Similar Free PDFs