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Title Mod 8
Course Antropologia culturale
Institution Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
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l’antropologia strutturale di lévi-strauss ↳ strutturalismo: corrente di pensiero che si lega al tema del rapporto tra anima e forma ovvero interiorità ed esteriorità della vita sociale questa corrente negli anni 70 e 80 del 900 prende piede e cerca di mostrare che l'opposizione interiorità ed esteriorità non è netta poiché alcune cose esteriori marcano l’interiorità → anima e forma non sono separate e lo strutturalismo cerca di mostrare il correlativismo concetto di struttura 1) riprende l’idea di hegel ‘’il tutto è il vero’’ ogni singolo fatto si spiega collocandolo nella struttura complessiva di cui il fatto fa parte; il singolo elemento ha senso solo se collegato alla struttura 2) la struttura non è soltanto la totalità, è anche la regola che comanda i movimenti delle relazioni tra le parti

claude lévi-strauss sviluppò le sue idee a partire da presupposti teorici caratteristici dell’etnologia francese di ispirazione durkheimiana, anche se poi i suoi studi antropologici intrapresero strade diverse e trovando nelle società primitive il principale campo di interesse -egli sostiene che le culture cambiano, e questo processo di mutamento culturale è difficile da comprendere se si rimane ancorati all’idea di una cultura come struttura integra, localizzata, chiusa. come malinowski anche lévi-strauss sottolinea il valore di una ricerca antropologica condotta attraverso l’osservazione partecipante, oggettiva e distaccata attendibile con una partecipazione attiva dall’interno. in ‘’tristi tropici’’ 1955 ↳ lévi strauss medita non solo sul senso dell’antropologia e sulla figura dell’etnografo ma anche sulla condizione del pianeta e degli uomini, i quali non sembrano mai essere stati capaci di entrare in armonia con il mondo e con le altre culture accanto a questi tipi di studi, egli si concentra anche sull’analisi dei miti e dello studio dei sistemi di parentela ↳ lo studio della parentela ‘’le strutture elementari della parentela’’ 1949 all’interno di questo lavoro presenta, a partire dalla critica dei suoi predecessori, la teoria che sviscera le origini della cultura, dello scambio matrimoniale e della proibizione dell’incesto

che segna il passaggio alla cultura per proibizione dell’incesto l’autore intendeva il divieto di unirsi sessualmente con determinati individui, si tratta di una pratica sociale che serve a prevenire i possibili esiti dannosi dell’unione tra individui consanguinei per lévi strauss la proibizione dell’incesto è l’unica regola di tutte le regole sociali che possiede il carattere dell'universalità dal momento che tale divieto sembra rintracciabile in tutte le società lévi strauss non fu l’unico a tentare di dare una spiegazione a questo fenomeno di proibizione: -

westermark: fornì una spiegazione di tipo psicologico, lei considera la proibizione come il risultato della repulsione istintiva o della caduta del desiderio sessuale nei confronti di quegli individui con i quali esiste una forma di familiarità

lévi-strauss critica fortemente questa spiegazione poiché risulta in contraddizione con le scoperte di freud, il quale ha mostrato come non sia tanto la ripugnanza provata per le relazioni incestuose ad essere presente, ma il desiderio represso di averne -durkheim invece riteneva la proibizione dell’incesto una conseguenza dell’esogamia; l’esogamia sarebbe il frutto di una operazione tipica della mentalità primitiva che consiste nell’identificare il clan o il totem e di assimilare il sangue clanico, simbolo sacro del gruppo, al sangue mestruale della donna del gruppo secondo lévi-strauss questa teoria pretende di stabilire tra fenomeni eterogenei un rapporto di causalità che non possiede tuttavia i caratteri di un evidente necessità logica l’esogamia e l’atomo l’esogamia dunque, prescrivendo la ricerca del partner matrimoniale al di fuori della cerchia degli individui proibiti è la diretta conseguenza della proibizione dell’incesto tale principio consente ai gruppi umani di stabilire un rapporto di comunicazione fondato sul concetto di scambio reciproco è qui che si inserisce la riflessione di levi strauss su ciò che egli chiama atomo di parentela, inteso come unità minima parentale senza la quale non potrebbero essere pensabili, né lo scambio matrimoniale, ne l'esogamia e quindi nemmeno la parentela stessa

l’atomo di parentela si compone di 4 individui: la madre, il padre, il figlio, e il fratello della madre ( o il padre della madre)

↳ quest’ultimo risulta detenere sempre, sul figlio della sorella e su quest’ultima, un’autorità inversamente proporzionale a quella esercitata dal padre nei confronti della figlia e della

moglie infatti: più i rapporti tra padre e figlio e tra marito e moglie sono improntati sulla confidenza e sull’affetto, maggiore sarà l’autorità dello zio materno sul nipote e sulla sorella e viceversa genitori autoritari, zio affettuoso)

teoria che viene definita teoria generale della parentela, a cui si affiancherà la teoria ristretta della parentela

strutture elementari e strutture complesse levi strauss incomincia ad elaborare il suo metodo a partire dalla sua opera ‘’le strutture elementari della parentela’’ in essa egli afferma che il nucleo che organizza i sistemi di parentela è la regola su cui si basano i vincoli matrimoniali nelle diverse culture e società definisce le strutture elementari della parentela come dei sistemi determinati dell’integrazione tra meccanismi economici o psicologici che hanno il compito di favorire la scelta del coniuge

↳ la teoria ristretta della parentela coincide con l’analisi delle strutture elementari, cioè quei sistemi che prescrivono il matrimonio tra certe categorie di parenti distinguendo in maniera esplicita tra individui proibiti e coniugi possibili alle strutture elementari egli contrappone le strutture complesse, ovvero quei sistemi di parentela come il nostro che si limitano a proibire determinati individui senza indicare a quale categoria o gruppo di individui debba appartenere il partner matrimoniale e che affidano la scelta ad altri criteri

reciprocità e strutture elementari levi strauss considera il matrimonio dei cugini incrociati, le regole dell’esogamia e l’organizzazione dualista come esempi della ricorrenza di una struttura fondamentalmente basata sul principio di reciprocità che costituisce l’elemento costante dei fenomeni di

parentela

la nozione di reciprocità è per levi strauss la struttura portante di tutte le relazioni di scambio l’impianto teorico de le strutture elementari della parentela risentiva fortemente di alcuni assunti della linguistica strutturale ↳ l’analogia tra linguaggio e cultura nasce dalla necessità di assumere come campo problematico la sfera della comunicazione il linguaggio è comunicazione e anche la cultura lo è il concetto di struttura levi strauss elabora una teoria più ampia che definisce antropologia strutturale che ruota attorno al concetto di struttura e che include anche riflessioni sulla parentela

↳ in precedenza, brown utilizzava il termine strutturale per indicare le teorie relative alla rete di relazioni sociali che costituivano una struttura di elementi interconnessi con lévi strauss il termine strutturale sta ad indicare una realtà concreta corrispondente al complesso di relazioni sociali → il concetto di struttura in etnologia 1953 opera in cui lévi strauss considera tale struttura come il prodotto di una struttura più profonda la struttura è una categoria dello spirito umano le strutture sociali sono modellate sulla base delle strutture nascoste della mente umana e soetta all'etnologia il compito di superare la soglia delle apparenze per cogliere i modelli inconsci, rivelatori delle strutture inconscio strutturale lévi strauss sostiene che le strutture oltre che prive di contenuto, sono anche inconsce, come il principio di reciprocità che è l’origine del passaggio dalla natura alla cultura il passaggio dallo stato di natura quello di cultura si definisce con l’attitudine da parte dell’uomo, a pensare le relazioni biologiche sotto forma di sistemi di opposizione la natura inconscia del principio di reciprocità trova piena espressione nella nozione di inconscio strutturale la conoscenza dell’uomo è possibile perché l’antropologo coglie al di là dei fenomeni culturali, le strutture mentali ‘’vuote’’ (alto basso, destra sinistra) che si trovano alla base del pensiero civilizzato come di quello primitivo

totemismo e pensiero selvaggio ‘’il totemismo oggi’’ 1962 levi strauss fornisce un’interpretazione radicalmente nuova del fenomeno totemico fino a questo momento il totemismo era stato interpretato, dalla maggior parte degli antropologi, come una manifestazione del pensiero mistico o religioso dei primitivi levi strauss rifiutò le interpretazioni e sostenne che il pensiero primitivo non è diverso da quello civilizzato il pensiero selvaggio e quello civilizzato sono come due strade parallele compiute dallo spirito umano per potere pensare il reale il pensiero selvaggio è fondato sulle stesse operazioni logiche di quello civilizzato levi strauss a questo punto propone un’interpretazione del totemismo che vede in esso un semplice sistema di classificazione ↳ il totemismo costituisce una sorta di codice che prende i dati dell’esperienza sensibile per costruire dei sistemi di classificazione di relazioni, attraverso la conversione dei messaggi ricevuti in altri codici questa possibile conversione di un codice in un altro sarebbe tipico di tutti i sistemi di classificazione, ed è illustrata da ciò che lévi strauss indica con il termine sistemi di trasfigurazione i sistemi di trasformazione individuano le analogie, i parallelismi che sul piano formale presentano i sistemi di classificazione e la possibilità che il pensiero avrebbe di passare dall’uno all’altro sistema e al codice relativo a ciascuno levi strauss espone un esempio mettendo a confronto le classificazioni del totemismo australiano e il sistema di caste indù

anche se il totemismo e caste esprimono relazioni sociali diverse, secondo lévi strauss,i totem dell’australia e le caste dell’india sono riconducibili agli stessi principi egli sostiene che questa è la dimostrazione del fatto che il totemismo non è un’istituzione autonoma definibile mediante proprietà distintive, tipica di certe regioni del mondo e di certe forme di civiltà, ma è anche un modus operandi osservabile anche attraverso strutture sociali opposte al totemismo, come appunto il regime delle caste indù

l’analisi dei miti mitologiche 1964 ↳ levi strauss analizza il funzionamento del pensiero mitico la cui logica costituisce assieme a quella delle classificazioni totemiche il fondamento dell’attività simbolica caratteristica del pensiero selvaggio il mito che la tradizione precedente aveva interpretato ora come un tentativo confuso di spiegazione della realtà naturale, ora come una forma di giustificazione della realtà sociale, diventa, accanto al totemismo, l’altro grande campo di attività del pensiero selvaggio nell’analisi dei miti, a fare da sfondo sarà l’analogia formale che assimila le grandi unità costitutive del mito (mitemi) alle unità della lingua (fonemi) i mitemi sono pensati sul modello dei fonemi secondo lévi strauss il mitema trova senso e significato solo dai rapporti di correlazione e di opposizione che esso ha, all’interno del mito, con altri mitemi i miti si prestano invece ad una lettura di tipo formale e la stessa costituzione dei miti appare come il risultato di un continuo farsi e disfarsi degli aggregati mitemici che li compongono il viaggio e la memoria: la tristezza dei tropici tristi tropici 1955 è un’opera che contempla la metafora di un viaggio inteso in un duplice senso è il resoconto dei viaggi compiuti da lévi strauss dal brasile al pakistan, ma è anche un viaggio nella memoria, alla riscoperta delle motivazioni personali che hanno determinato il destino professionale del suo autore l’immagine delle società primitive che emerge in tristi tropici è più vicina allo stato di natura non a caso la riflessione di levi strauss sulle società primitive si accompagna anche al sentimento di nostalgia e di perdita i tropici che la letteratura di viaggio avevano dipinto come luogo di straniamento e di evasione con lévi strauss diventano tristi e la loro tristezza è il frutto della devastazione occidentale che non rispetta la natura e le altre società inoltre il progresso viene qui inteso come il prodotto recente di una società calda come quella occidentale, che dai propri disequilibri interni trae energia per produrre una effervescenza innovativa in senso culturale, ma anche per bruciare il mondo che la circonda le società calde hanno quindi rotto l’equilibrio che le legava al mondo, a differenza di quelle società fredde che non producono squilibri interni e non alterano l’ambiente che li circonda

la distinzione tra società fredde e calde serve a lévi strauss per portare avanti un discorso sulla perdita di quell’unità tra universo naturale e universo sociale che aveva caratterizzato per molto tempo l’esistenza dell'intero genere umano ciò che è stato perduto è infatti la convivenza con le altre specie e con altre forme di vita sociale...


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