Narrativa facile PDF

Title Narrativa facile
Course Didattica della formazione
Institution Università degli Studi di Verona
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Summary

riassunto del libro...


Description

Narrativa facile – Giustini Premessa Scoprire il piacere della lettura è un’opportunità fondamentale per lo sviluppo della persona. La difficoltà di leggere e scrivere è un problema che colpisce soprattutto i bambini che provengono da condizioni di svantaggio economico-sociale, può contribuire ad incrementare la dispersione scolastica. È fondamentale quindi trasmettere il gusto della lettura: i genitori, già in età prescolare, dovrebbero leggere a voce alta delle storie ai loro bambini. È importante sottolineare il ruolo dell’immedesimazione (che avviene soltanto se il testo è adattato ai gradi e stili di apprendimento) è la molla che suscita l’interesse per il racconto e ci induce a leggere: se non c’è comprensione, non c’è interesse né immedesimazione. È compito della scuola attivare delle strategie per promuovere il raggiungimento del piacere della lettura, senza escludere nessuno.

Introduzione Vi è una sostanziale differenza fra “inserimento” e “integrazione”: l’integrazione rappresenta il momento didattico ed educativo peculiare dell’istituzione scolastica. Bisogna rimuovere la “ghettizzazione” dei bambini disabili, integrandoli nel mondo dei compagni e permettergli di apprendere e rimuovere le loro difficoltà. C’è integrazione se il lavoro svolto per quel bambino viene realizzato nella classe di appartenenza del bambino stesso, cercando il “punto di contatto” tra gli obiettivi fissati dal curricolo di classe e le capacità del bambino, operazione indispensabile per una trasformazione del comportamento e dell’apprendimento. Negli ultimi anni c’è stata una valorizzazione del ruolo dell’insegnante di sostegno (e delle sue competenze professionali) e ciò ha permesso la visione positiva del bambino portatore di disabilità ovvero come portatore di ricchezza (la diversità)quando avviene questa comprensione, si può dire di aver inteso il concetto di integrazione. Sia l’insegnante che l’alunno possono offrire alla classe un contributo al cambiamento pedagogico e istituzionale della scuola. Al giorno d’oggi si è giunti alla comprensione dell’estrema variabilità del contesto scolastico e delle classi, sia dal punto di vista fisico, culturale, sociale e cognitivo (diversi stili di apprendimento). È indispensabile una cultura della disabilità e della diversità che coinvolga l’intera istituzione scolastica e costituisca il fondamento della cooperazione e dell’integrazione. Bisogna saper costruire percorsi di apprendimento individualizzati tramite una didattica metacognitiva e integrata: si è passati solo recentemente a una didattica speciale integrata da una didattica speciale separata. Una didattica integrata avviene se vi è il massimo coinvolgimento fra operatori preparati e competenti: l’insegnante di sostegno diventa figura che assicura un’azione di coordinamento di tutte le risorse umane, strumentali e immateriali che qualificano l’organizzazione dell’ambito educativo. Tempo fa si evitava di dare ai bambini con disabilità lo stesso libro di testo dei compagni: o non veniva dato oppure era un libro di classe o ordine inferiore. Possiamo comprendere le conseguenze negative causate da questo approccio. Era previsto un percorso didattico totalmente diverso da quello dei compagni  demotivazione e deresponsabilizzazione della famiglia. Quindi gli argomenti devono essere presentati con identico metodo e stesse finalità. La finalità è creare il punto di contatto tra la programmazione individuale e quella di classe.

Nessuna difficoltà di apprendimento esclude la possibilità di avvicinamento alla classe, e tutti i contenuti scolastici prevedono la possibilità di fornire uno stimolo utile per l’apprendimento di tutti gli alunni, nessuno escluso. L’inclinazione alla lettura a volte è intaccata da un inadeguato approccio al testo e difficoltà che il testo può presentare (es la lunghezza eccessiva) e non solo dalla “cattiva volontà” dei bambini. Difficoltà di comprensione del testo:    

Difficoltà legate ai contenut= i temi e gli argomenti possono risultare di difficile comprensione, estranei alle conoscenze pregresse, alle esperienze e agli interessi. Difficoltà legate alle operazioni cognitve= difficoltà in operazioni come classificare concetti, sintetizzare e generalizzare gli apprendimenti. Difficoltà legate agli aspetti linguistci= lunghezza dei testi, elevato numero di subordinate o vocaboli non conosciuti. Difficoltà legate agli aspetti grafici= in alcuni libri vi è un’inadeguata rappresentazione grafica: bisogna riequilibrare il rapporto fra testo scritto e schematizzazioni o illustrazioni di supporto (anche considerando i diversi stili di apprendimento).

Il testo di lavoro integrato       

Deve essere uno strumento di lavoro fruibile da ogni tipo di diversità Trovare un punto di contatto tra la programmazione di classe e quella individualizzata Facilitare anche ai ragazzi con ritardo mentale di varia gravità la lettura di testi narrativi tratti dalla letteratura per l’infanzia, favorendo una didattica integrata Motivare ogni tipo di ragazzo alla lettura Offrire un metodo di studio Favorire il processo di integrazione e cooperazione fra insegnanti di classe e di sostegno Favorire la valorizzazione, la cooperazione e la condivisione nel gruppo classe

Narratva facile è un’opera organizzata in unità didattiche strutturate e segue l’eterogeneità degli stili di apprendimento. Si propone di adattare il libro di testo a “tutti” alle diverse esigenze di apprendimento di ciascuno e tratta i generi narrativi più spesso ricorrenti: fiabe, favole, novelle, romanzi e racconti di avventura. Struttura delle 20 unità didattiche 1. Testo base: punto di partenza e va sottoposto all’intero gruppo classe. Gli alunni, dopo la lettura, effettuano l’analisi in merito a: elementi essenziali, motivazionali e difficoltà. 2. Element essenziali: definiscono sinteticamente gli elementi del testo e le informazioni indispensabili della struttura (trama), permettono un approccio metacognitivo. 3. Testo semplice: facilita l’individuazione delle parti essenziali di un testo attraverso una sua segmentazione in situazione iniziale, vicenda e situazione finale. Facilita la comprensione attraverso un linguaggio semplificato e legato a espressioni vicini alle esperienze dei giovani lettori. 4. Schematzzazione del testo: aiuta a ricavare la struttura del testo presentando le sequenze in successione e permette di ridurre all’essenziale le parti fondamentali del brano. Le informazioni principali sono “chi”, “cosa fa”, “dove” e “quando”. Se il bambino non riesce ad individuarle gli darà una mano l’insegnante o il gruppo (in caso di apprendimento collaborativo). 5. Testo illustrato: rivolto agli alunni con difficoltà di apprendimento medio-grave. Il testo si accorcia, il linguaggio è semplificato, le informazioni essenziali sono riportate con brevi frasi (sempre con il verbo per la strutturazione spazio-temporale), i personaggi sono evidenziati in rosso e c’è spazio per

l’immagine. In caso di ritardo mentale grave ci sono estreme semplificazioni (lavorare solo sull’ascolto e immagine. 6. Verifica: strutturate in modo diversificato e funzionali al livello di semplificazione utilizzato per ciascun stile di apprendimento. 1) Prova oggettiva strutturata (vero o falso) 2) Domande a risposta aperta 3) Descrizione dei personaggi 4) Organizzazione spazio-temporale (raccontare quanto letto nelle giuste sequenze) 5) Prova grafica (massima libertà d’espressione del bambino sulla parte che gli è piaciuta fi più). 7. Brani trattat: 1) Racconti tratti dai testi degli autori più presenti nei libri delle scuole primarie 2) Selezionati tra i generi principali: sono testi narrativi (racconti veri o d’invenzione, verosimili, mettono in evidenzia sentimenti, desideri, aspirazioni…); si punta l’attenzione sull’organizzazione spazio-temporale (situazione iniziale, vari passaggi, situazione finale). 3) Elementi riferibili agli aspetti mnestici e motivazionali legati agli interessi, alle conoscenze pregresse e alle esperienze dirette degli alunni....


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