Narrativa Herman Grosser PDF

Title Narrativa Herman Grosser
Course Lettere Moderne
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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Summary

Personaggi del patto narrativoIn un opera letteraria agiscono vari elementi fondamentali, questi sono: l’Autore, il testo e il pubblico. Questo considerando la situazione dall’esterno, ma anche all’interno del testo è possibile trovare una sorta di circuito comunicativo immaginario.Chatman propone l...


Description

Personaggi del patto narrativo In un opera letteraria agiscono vari elementi fondamentali, questi sono: l’Autore, il testo e il pubblico. Questo considerando la situazione dall’esterno, ma anche all’interno del testo è possibile trovare una sorta di circuito comunicativo immaginario.

Chatman propone lo schema: Autore reale -|autore implicito- Narratore- Narratario- Lettore implicito|- Lettore reale Autore reale o scrittore: ovvero la persona storica dell’autore dell’opera narrativa, che noi possiamo conoscere attingendo a fonti documentali storiche o mediante contatti diretti se lo scrittore è ancora in vita. Autore implicito: rappresenta l’idea che noi ci facciamo di chi l’ha scritta leggendo un’ opera, in base agli elementi che ci fornisce il testo, possono contribuire a formare l’idea sia informazioni che esplicitamente tendono a rappresentare la persona dell’autore o anche il semplice complesso delle scelte narrative. Nel caso di un opera popolare, non composta da un unico scrittore ma formatasi come esito di una tradizione orale, non siamo in grado di risalire ad un autore reale unico, però il testo ci propone comunque un autore implicito. È ciò che è successo per Omero che forse non esiste come persona reale ma è solo l’autore implicito dell’iliade e l’odissea. Nel caso di Verga, ci sono alcune opere in cui l’autore implicito ha un impronta da romanziere romantico che compone opere ti tipo sentimentale, avventuroso (fantasticheria); in altre si evince un immagine di autore implicito legata ai modelli della narrativa naturalistica veristica (rosso mal pelo). Perciò possiamo dire che l’autore proietta in un opera la parte di se che in quel momento sente di mettere in atto nel testo non la sua totalità. Narratore: è quel personaggio che dice “io” nel racconto, oppure nel caso sia narrata in terza persona vi è l’impersonalità durante l’atto di enunciazione del racconto, è in questo caso che tende a confondersi con l’autore implicito. Narratario: è il personaggio che eventualmente compare nella storia come destinatario della stessa. Lettore implicito: è l’idea del pubblico, di lettore che le scelte linguistiche, stilistiche, contenutiste, implicano. Può dirsi anche lettore virtuale o ideale. Un esempio da proporre per comprendere a pieno il personaggio-lettore implicito è quello di dante che scrivendo in volgare la commedia e il convivio ipotizzava un pubblico diverso rispetto a quello che le opere avrebbero avuto se fossero state scritte in latino, questo però non coincide sempre con l’idea dell’autore poiché come nel caso di Dante, egli non sapeva che sarebbe stato letto ancora nel XXI secolo. Lettore reale: coloro che effettivamente leggono l’opera, pur non combaciando con l’idea di lettore dell’autore e pur appartenendo a diverse epoche storiche.

Confessioni e memorie L’autore in ogni scritto, anche in quelli autobiografici, tende a voler dare una certa immagine di se, in parte reale, in parte idealizzata. Negli scritti meno romanzati c’è comunque un’elaborazione della storia, prendendo in considerazione il genere delle confessioni bisogna tenere in considerazione alcuni aspetti del rapporto che differenzia l’autore reale dall’immagine che egli vuole dare di se. Lo scrittore nell’atto di scrivere un libro, assume una veste ufficiale, pubblica ponendosi in una condizione psicologica ed emotiva che lo induce a rivelare, un’immagine momentanea e parziale di se, mettendo in evidenza, volontariamente o non, alcuni aspetti del proprio essere, in positivo o in negativo. In alcun caso uno scrittore potrà rivelare tutta la sua persona e in modo totalmente trasparente. Per molti secoli gli scrittori seguendo gli schemi delle categorie morali fisse, hanno dato di se un immagine quanto più idealizzata e convenzionale. Con Rousseau nello scritto delle Confessioni, assistiamo ad una scrittura della sua persona, a suo dire sincera e

autentica. Una rottura degli schemi convenzionali che si esercita da lui in poi in vari modi poiché bisogna dire che ciò che pensiamo noi di noi stessi è comunque diverso da ciò che siamo o quello che gli altri ritengono che noi siamo. Inoltre ci sono anche casi in cui gli scrittori idealizzano in senso negativo alcune parti del proprio carattere e alcune scelte.

Livelli di Narrazione In un’opera narrativa può capitare che ci siano più narratori, la presenza di quest’ultimi si svolge in senso gerarchico, si possono presentare con un processo di rielaborazione o di citazione. Esempio Manzoni per la rielaborazione: narratore primo grado=Manzoni che dice di aver letto la storia nel manoscritto di un anonimo seicentista (narratore secondo grado) che lascia credere di aver sentito la storia più volte da Renzo e forse lucia (Narratori terzo grado). Esempio Boccaccio per citazione: Boccaccio narra la vicenda della lieta brigata (Narratore primo grado), i dieci giovani narrano cento novelle (Narratori di secondo grado, nelle novelle alcuni personaggi narrano altre storie (Narratore di terzo grado).

Editore Si parla di editore quando si riportano testualmente le informazioni con scrupolo filologico, differisce dal narratore per la maggior oggettività. La voce dell’editore si fa sentire nella prefazione, negli interventi che colmano lacune del testo, nelle note eventualmente, quando vengono collegate diverse lettere o appunti fra loro o vengono interpretati dei passi poco chiari. Possiamo porre l’esempio di Foscolo con le Ultime lettere a Jacopo Ortis nel quale vi è una prefazione di Lorenzo Alderani (editore immaginario) delle lettere di Jacopo. Durante l’opera la voce di quest’ultimo appare spesso per ordinare e rendere comprensibili soprattutto le ultime lettere di Jacopo che sono sempre meno chiare poichè le sue condizioni peggiorano, queste sono colme di allusioni che possono essere interpretate solo da chi ha una conoscenza maggiore della vita del personaggio.

Il Narratore rispetto alla storia La distinzione tradizionale tra narrazione in prima e in terza persona non è adeguata poiché la scelta dell’autore si verifica fra due atteggiamenti narrativi e non fra due forme grammaticali, quindi il fatto che ci siano o la prima o la terza persona è una conseguenza meccanica....


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