Parafrasi saul alfieririassunto semplificato per favorire lo studio di chi ne ha bisogno, per studenti del liceo scientifico. ( esso necessita anche di uno studio approfondito) PDF

Title Parafrasi saul alfieririassunto semplificato per favorire lo studio di chi ne ha bisogno, per studenti del liceo scientifico. ( esso necessita anche di uno studio approfondito)
Course Storia
Institution Liceo Classico e Linguistico Statale Cristoforo Colombo
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Summary

PARAFRASI SAULATTO PRIMOSCENA PRIMADAVID: Dio onnipossente, tu vuoi che io cessi il mio cammino in questo luogo, vero il quale mi hai portato? Io sarò qui. – Questi sono i monti di Gelboè , ora accampamento degli israeliti che lottano contro i filistei. Ah! Possa io morire oggi, ucciso da un nemici,...


Description

PARAFRASI SAUL ATTO PRIMO SCENA PRIMA DAVID: Dio onnipossente, tu vuoi che io cessi il mio cammino in questo luogo, vero il quale mi hai portato? Io sarò qui. – Questi sono i monti di Gelboè , ora accampamento degli israeliti che lottano contro i filistei . Ah! Possa io morire oggi, ucciso da un nemici, e invece devo attendere la morte da Saul. Ahi crudele e ingrato Saul! Vai perseguitando il tuo campione per antri oscuri e monti, senza dargli tregua. E David era il tuo soldato più valoroso; in me avevi affidato ogni fiducia, mi avevi nobilitato con i tuoi onori ed ero stato scelto da te come sposo di tua figlia. Ma con malvagità hai chiesto in dote le teste di 200 nemici, ed io te ne dovevo portare il doppio . Ma ben vedo che Saul è fuori di sé da molto tempo: in preda a uno spirito maligno, abbandonato da Dio: oh cielo! Miseri noi! Cosa siamo se Dio ci abbandona? – Notte veloce, lascia presto spazio al sole chiaro, donatore di luce, che egli deve essere oggi testimone di un’impresa gloriosa. Tu Gelboè sarai famoso tra i posteri che diranno: "In questo luogo David si è consegnato al feroce Saul." – Uscite israeliti dai vostri accampamenti, quieti, escine oh re: oggi vi invito a vedere se io conosco ancora una giornata di battaglia: Esci, esci fatti avanti Filiste malvagia e vedrai se la mia spada sa ancora uccidere. SCENA SECONDA GIONATA: Oh quale voce mi risuona? Sento una voce che mi è familiare. DAVID: Chi sta venendo! Oh, si faccia subito giorno. Non voglio mica mostrarmi come un fuggitivo. GIONATA: Olà, chi sei? Che ci fai vicino alla tenda del re? Parla. DAVID: Sembra Gionata… Coraggio… - Guerriero sono io, viva Israele. Il Filisteo mi conosce bene. GIONATA: Cosa sento? Solo David risponderebbe così. DAVID: Gionata… GIONATA: Oh cielo! David fratello… Document shared on www.docsity.com Downloaded by: elena-borgonzoni ([email protected]) DAVID: Oh gioia a te!

GIONATA: Sarà vero, proprio tu sei a Gelboè? Non provi timore per mio padre? Io ho paura per te, ahimè! DAVID: Cosa posso mai dirti? Vidi mille volte la morte in guerra da vicino e la affrontai: Sono fuggito per troppo tempo dall’ira ingiusta di tuo padre, ma solo il temere per la propria vita è la vera morte per il guerriero. Ora non ho più paura. Non sia David colui che rimane al sicuro, lontano dal pericolo, nascosto nei boschi mentre il re e il suo popolo si trovano in grande pericolo? Che io mi prenda cura di me, mentre voi venite attaccati dai Filistei? Vado a morire, ma sul campo di battaglia, per la patria e per lo stesso ingrato Saul, il quale desidera la mia morte. GIONATA: Quanta virtù hai, oh David! Sei certamente l’eletto di Dio. Dio che ti infonde nel cuore sentimenti così sovraumani, per far si che tu venissi qui, ti diede una scorta dal cielo. – Come ti presenti ora al re? Egli ti crede schierato con i nemici o finge di crederci: ti accusa di essere un crudele traditore. DAIVD: Oh! E’ stato proprio lui a costringermi a trovare rifugio tra i nemici. Ma, se loro si preparano a combattere contro di lui, allora mi preparo a combattere contro di lui finchè non siano sconfitti. Non mi importa che mi premi con odio e morte, io combatterò per lui. GIONATA: Povero padre! C’è che lo inganna. Il crudele e meschino Abner, un falso amico, gli sta sempre vicino. Lo spirito malefico che si è impossessato del suo cuore, lascia a Saul almeno qualche istante di tregua; ma gli inganni di Abner non lo lasciano mai. Solo egli è ascoltato e amato da Saul, malvagio lusingatore, dipinge ogni virtù superiore alla sua scarsa virtù, come insicura e inaffidabile. Invano la tua sposa e io con il padre… DAVID: Oh la mia sposa! Oh che dolce il suo nome! Dov’è la mia amata Micol? Mi ama ancora, nonostante il padre perfido. GIONATA: Oh se lei ti ama? E’ nell’accampamento pure lei… DAVID: Oh cielo! La vedrò? Oh che gioia! Com'è nell’accampamento? GIONATA: Il padre provò pietà per lei; non voleva lasciarla sola nella reggia con il suo dolore e anche lei gli reca qualche sollievo nonostante sia sempre triste. Oh! Document shared on www.docsity.com Downloaded by: elena-borgonzoni ([email protected]) La nostra è la casa del pianto, da quando tu non ci sei più!

DAVID: Oh amata sposa! Il tuo tenero viso mi eliminerà il pensiero di ogni sofferenza subìta, e eliminerà il pensiero di ogni pericolo futuro. GIONATA: Oh se l’avessi vista! Non appena ella ti perse, ogni desiderio di farsi bella risultò increscioso al suo dolore; sui capelli spettinati ha posato della cenere e sul viso estenuato, lacrime e pallore; nel cuore agitato vi è un immenso dolore silenzioso. Di giorno molte volte si inginocchia davanti al padre e tra i singhiozzi gli dice: “ Riportami il mio David, tu che me l’hai dato in sposo”. Poi si strappa i vestiti, bagna di lacrime le vesti del padre, che piange a sua volta, e chi è che non piange? – Solo Abner, e comanda che, quasi svenuta per il dolore, venga allontanata dai piedi del padre. DAVID: Oh vista! Oh! Cosa mi racconti? GIONATA: Deh! Magari non fosse vero! Con te se ne andarono anche la pace, la gloria e il coraggio che gli ebrei avevano in battaglia: i cori di Israele sono oppressi; i Filistei che, quando comandavi tu l’esercito, apparivano a noi deboli e inermi, ora ci sembrano dei giganti da quando non sei più tu al comando. E sopportiamo minacce, insulti e scherni, accampati nelle nostre trincee, dimentichi di ciò che eravamo un tempo. Quale meraviglia? Ad Israele, ma manca da tempo quel David che è con la sua spada e la sua saggezza. Io che un tempo dietro ai tuoi passi da guerriero avanzavo sui campi di battaglia non privo di gloria, ora sento la mano destra debole nel condurre gli attacchi. Ora che, mio David, ti reputo costantemente costretto a vivere una vita amara, e lontano da me, ora non mi sembra più di combattere per il mio sovrano, per il padre, per la sposa, per i figli: mi sei più caro, molto più di quanto lo sia il regno, il padre, la sposa e i figli… DAVID: Mi ami più di quanto io non meriti, tu ami Dio così… GIONATA: Dio è giusto ed è un ricompensatore tempestivo di autentica virtù. Egli è con te. Tu sei stato accolto da Samuele in fin di vita a Rama; la sacra bocca del sommo poeta, grazie al quale fu re mio padre, profetizzava molte cose su di te; la tua vita mi è sacra quanto cara. Ah! Solo per te temo gli intrighi cortigiani; non quelli del campo di battaglia: il tradimento e la morte: Abner procura la morte spesso su ordine di Saul. Ah! David mio nasconditi finchè non finisce la battaglia. Ritengo che oggi sarà necessario combattere contro i Filistei . Document shared on www.docsity.com

Downloaded by: elena-borgonzoni ([email protected]) DAVID: Si vuole celare un‘azione eroica come se si trattasse di un inganno? Saul mi vedrà prima del nemico. Io ho la possibilità di confondere e di far ravvedere anche i cuori più duri; e prima voglio affrontare l’ira del re, poi quella dei nemici. Re , cosa dirai, se io in quanto tuo servo, mi inchino davanti a te? Io sposo di tua figlia che ti chiedo perdono di sbagli mai commessi, io tuo antico difensore che in mezzo ad un pericolo mortale mi offro a te come compagno, difensore e vittima. È vero che Samuele morente a Rama, e parlandomi , come padre, morì fra le mie braccia. Già un tempo amava Saul come suo figlio ma cosa ne aveva ricavato? Samuele in punto di morte, mi comandò di essere fedele al re, e di amarlo, non meno che l’obbedienza assoluta in Dio. Le sue ultime parole le porterò incise nel mio cuore in segni incancellabili fino alla morte: ’’Ahi misero Saul! Se non rinavisci, sopra il suo capo pende l’ira divina ‘’ ciò mi disse Samuele. Vorrei che almeno tu, mio Gionata, stessi al sicuro dall’ira divina: e spero che lo sarai e che lo saremo tutti ; e insieme a noi Saul che ancora può ravvedersi – Ah guai ! Se Dio scaglia dal cielo il suo fulmine rovente! Lo sa che spesso nella sua tremenda ira ha travolto sia il colpevole che l’innocente. Il turbine impetuoso e inarrestabile di Dio sradica, fa rotolare al suolo, stringe e distrugge allo stesso modo la piange velenosa e i fiori, i frutti e le foglie. GIONATA: David, che è vicino a Dio, può fare molto per Saul. Ti ho visto spesso nei miei sogni, e con un aspetto così elevato che io mi prostro ai tuoi piedi. Non dico altro; ne altro devi dirmi. Fino a quando sarò vivo, ti giuro che Saul non ti ferirà mai . Ma dagli inganni malvagi …Oh cielo ! Come posso ? Qui fra le tavole e le prelibatezze e il canto melodioso si beva talora in calici d’oro , dai quali occorre diffidare, un mortale veleno. Deh chi ti protegge da questo? DAVID: Mi proteggerà il Dio di Israele se è destino che io sopravviva , se è destino che io muoia, non sarà un intero esercito a difendermi . – Ma dimmi, ora , prima di vedere il padre , posso vedere la mia sposa? Non devo entrare nel campo, prima che arrivi l’alba. GIONATA: E lei che aspetta che venga il giorno a letto? Lei piange sempre per te prima dell’alba; e porgiamo insieme delle preghiere a Dio per il padre malato. Ecco, vicino c’è qualcosa di bianco, forse è lei. Nasconditi e ascolta; ma se non c’è Micol non mostrarti, per favore.

Document shared on www.docsity.com Downloaded by: elena-borgonzoni ([email protected]) DAVID: Farò così. SCENA TERZA MICOL : Notte fastidiosa, eterna, ma non finisci mai? Ma, forse risorge il sole, portatore di gioia? Ah, povera me, che continuo a vivere nelle tenebre perenni! Oh , fratello, ti sei alzato prima di me? Eppure il mio corpo è certamente più affaticato, che non riposa mai. Come posso riposare tra morbide coperte, mentre il mio amato, dopo essere stato cacciato, è costretto a dormire nelle foreste dove le bestie potrebbero colpirlo, esposto alle insidie che Saul gli tende? Ahi, mio padre è più disumano di ogni animale ! Spietato Saul, togli a tua figlia lo sposo e non la vita? –Ascolta fratello; non rimarrò più qui: se vieni con me, fai un’opera buona, ma se non vieni, me ne andrò a cercarlo da sola, io voglio incontrare David o la morte. GIONATA: Aspetta ancora, e smetti di piangere: il nostro David forse verrà a Gelboè… MICOL: Di che parli? David verrà dove si trova Saul? GIONATA: Verrà dove si trovano Gionata e Micol, David sarà dalla forza del suo nobile cuore. Non credi che lui provi più amore che paura ? E ti stupiresti, se non rischiasse a venire qui? MICOL: Oh cielo! Avrei paura per lui.. ma, il solo vederlo mi farebbe.. GIONATA: E se lui non temesse nulla? E se rivestisse il suo straordinario coraggio di ragione? Saul è meno terribile che nella srote avversa che in quella favorevole , privo di fiducia in se stesso , ora dubita pure delle sue forze ; lo sai: ora che ò’invincibile forza di David non gli apre più la strada tra l’esercito nemico . Saul è scoraggiato ma, essendo superbo, tace. Ciascuno di noi legge sul suo volto , che egli non crede di poter vincere . Forse il tuo sposo arriverà nel momento opportuno. MICOL: SI, forse è vero: ma lui è lontano; deh! Dov’è? E in quale stato? Oimè!.. GIONATA: Più non lo pensi e più ti sta vicino. MICOL: Oh cielo! Perché mi illudi? Document shared on www.docsity.com

Downloaded by: elena-borgonzoni ([email protected]) SCENA QUARTA DAVID: Ecco il tuo sposo. MICOL: Oh che voce! Oh che vista! Oh che gioia! Non posso parlare… Oh che meraviglia! E sarà vero, che ti abbraccio? DAVID: Oh sposa… Oh lunga assenza! Morte, se oggi devo incontrarti, almeno sto tra le persone che amo. E’ meglio morire, che condurre una vita selvaggia in solitudine, dove non sei caro a nessuno e non ti importa di nessuno. Spada di Saul assetata di sangue, ti aspetto; colpiscimi: almeno qui i miei occhi saranno chiusi dalla mia moglie devota, le ossa ricomposte e bagnate di lacrime vere. MICOL: Oh mio David! Tu sei principio e fine di ogni mia speranza; ah! Piacevole mi è il tuo venire! Dio, che ti ha sottratto da vari pericoli, non senza motivo oggi ti riconduce qui… Oh quanta forza mi da il solo vederti! Io avevo tanta paura per te quando eri lontano; ora non ho quasi più paura per te…Ma cosa vedo? Di quale mantello disdicevole ti mostra a me coperto l’alba che sorge. O prode mio: Tu vai privo di ogni tuo fregio? Non ti ricopre più quella veste di porpora e d’oro che ti avevo tessuto con le mie mani! In tali vesti, chi potrebbe mai dire che sei il genero del re? Dalle armi che porti sembri un semplice guerriero e non altro. DAVID: Ci troviamo qui su un campo di battaglia e non in una debole reggia: qui l’ornamento migliore sono la veste rozza e la spada affilata. Oggi con il sangue dei Filistei che ucciderò, mi tingerò un nuovo vestito vermiglio. Tu intanto spera con me nel gran Dio di Israele che mi possa sottrarre dalla rovina, se io non merito di morire. GIONATA: Ecco, si sta facendo giorno del tutto: Ormai non mi sembra più il caso di indugiare ancora. Sebbene il tuo arrivo sia più che mai opportuno, bisogna muoversi con cautela. – Ogni mattina siamo soliti andare dal padre a quest’ ora; noi osserveremo il tuo torbido, mutevole umore, la sua follia oggi lo spinga. Se tira buon’aria lo prepareremo poco a poco alla tua vista; e nel medesimo tempo impediremo a chiunque di informare, con cattive intenzioni, Saul, prima di noi, del tuo ritorno. Nasconditi intanto: che qualcuno potrebbe riconoscerti, tradirti; ed Abner potrebbe anche ucciderti. Abbassa la visiera dell’elmo: mescolati con i soldati che si stanno svegliando, o aspetta inosservato che io torni da te, o che

mandi qualcuno a cercarti… Document shared on www.docsity.com Downloaded by: elena-borgonzoni ([email protected]) MICOL: Come può nascondersi il mio David tra i soldati? Quale occhio al di fuori dell’elmo brilla come il suo? Chi ha un portamento simile al suo? Chi maneggia le armi come lui? Oh! No; nasconditi meglio mio dolce amore, finchè non torno al tuo fianco. Povera me! Ti ho appena ritrovato, e devo già lasciarti? Ma per poco tempo adesso, e quindi no, non ti lascerò mai più. Ora voglio prima vederti al sicuro. Deh! Guarda in questa selva oscura in fondo, a destra vedi una grotta ampia? Lontana dal mondo esterno io spesso lì ti sospiro, ti chiamo, ti penso, e bagno di lacrime i duri sassi: nasconditi lì fino a quando non arriverà il momento di mostrarti. ATTO II Scena prima SAUL: Questa è una bella alba. Il sole oggi non sorge in bagliori rossastri; sembra che sarà un giorno felice. Oh tempi ormai passati! Deh! Dove siete ora? Saul non si alzava mai Dal suo giaciglio dell’accampamento senza essere sicuro che alla sera vi si sarebbe ricaricato vincitore. ABNER: E ora, perché diffidi, o re? Tu forse non hai placato la sicurezza dei filistei? Quanto più tardi si arriva a questo scontro, tanto più riporterai una vittoria completa e onorevole, te lo dice Abner. SAUL: Abner, oh! Nella giovinezza vedevo le cose in modo diverso, rispetto ad ora che sono vecchio! Quando riuscivo a tenere con il braccio forte la lancia robusta e nodosa, che ora reggo appena, neanche io avevo esitazioni. Ma, non ho solamente perso la giovinezza . . . Oh, fosse ancora con me l’invincibile mano destra del Dio possente! Fosse almeno con me il prode David! ABNER: E chi siamo noi? Senza di esso non si vince più ora? Ah! Se io credessi ciò, non vorrei snudare mai più la spada se non per trafiggere me stesso.David è l’oggetto delle tue sventure. SAUL: Ah! no: le mie sventure derivano da altre terribili fonti ... E che vorresti celare l’orrore del mio stato? Ah! Magari almeno io che non fossi padre, ma purtroppo lo sono! di cari figli... ora vorrei la vittoria e il regno? Sarei già fra le

armi dei nemici e avrei già troncata così la vita orribile, che stò vivendo. Quanti Document shared on www.docsity.com Downloaded by: elena-borgonzoni ([email protected]) anni ora sono, che non sorrido più? I figli miei, che amo tanto, le più volte mi portano all'ira se mi accarezzano ... sono sempre feroce, impaziente, irascibile, arrabbiato; a me stesso sono insopportabile; temo continuamente di essere avvelenato; scorgo un nemico, in ogni amico, i molli tappeti assiri, mi sono spine pungenti al fianco; angoscia il mio sonno e i miei sogni. la tromba di guerra mi provoca spavento; profondo spavento è la tromba di Saùl. Puoi vedere da solo, che ormai la casa è priva dello splendore di Saùl. E anche tu talora sembri, come in effetti sei, un amico, un guerriero, un parente, un forte condottiero e difendi la mia gloria; e talora sembri invece un vile, un nemico, un traditore… SCENA SECONDA GIONATA: Col re sia pace. MICOL: E sia col padre Iddio. SAUL: Il dolore è sempre presente.- La mia speranza è sparita come sparisce la nebbia dal deserto in un attimo..-Ormai che cosa giova, figlio mio, rinviare la battaglia? Temere la sconfitta, peggio è che essere sconfitti; e infine venga pure la sconfitta. Oggi si combatta, io lo voglio. GIONATA: Oggi dobbiamo vincere. Spera, o padre, riprenditi: oggi hai migliori ragioni per sperar bene di quante tu ne abbia mai avuto in passato. Sorridi: io ho la vittoria nel cuore. Questo campo sarà coperto di cadaveri nemici; agli uccelli rapaci noi lasceremo i cadaveri dei nemici uccisi MICOL: o padre, dentro tua reggia, a breve, noi torneremo. Seduto tra le tue palme, sarai tu lieto, tua desolata figlia deciderai di portare di nuovo in vita, David SAUL: Ma che? Tu non smetti mai di piangere? Sono queste le cose che dovrebbero rinverdire a Saùl la stanca mente appassita? Dinnanzi al mio dolore tu ti comporti così? Figlia del pianto, vattene; esci; lasciami, allontanati. MICOL: Calmati! Tu non vorresti, o padre, che io piangessi? Padre, e chi è che mi tiene sepolta l'anima in lacrime, se non tu? GIONATA: taci; vuoi il dispiacere di tuo padre?- Saùl, riprendi serenità: c’è profumo di guerra, e di vittoria, in campo: con quest'alba ci dovrà essere un

atteggiamento combattivo, che si deve spandere per tutto Israele. Ancora nel tuo Document shared on www.docsity.com Downloaded by: elena-borgonzoni ([email protected]) cuore verrà certezza di vittoria. SAUL Ora, forse tu vorresti me partecipe della tua stolta gioia ? me?Piangete tutti. Oggi, la quercia antica nello stesso luogo in cui era nel pieno del suo splendore, verrà rovesciata e abbattuta.. Tutti piangiamo nella tempesta, nel sangue e nella morte: si straccino le vesti; si cospargano i capelli di vile cenere. Si, questo è l’ultimo giorno; per noi questo è l’ultimo giorno.. ABNER: Già più volte ve lo dissi: lui non fa che aumentare le vostre angosce. MICOL: Cosa? Noi lasceremo il nostro amato padre? GIONATA: Tu pretendi di stare, solo, al suo fianco? E anche nella tua mano? SAUL: Chi offende i miei figli? Abner, tu forse? Questi sono sangue mio; non lo sai? ...Taci: rimembra... GIONATA: Ah! sì; noi siamo tuo sangue; e per te siamo pronti a sacrificare tutto il nostro sangue. MICOL: O padre, io richiedo a te lo sposo. Il prode tuo difensore..Nelle tue ore popolate da fantasie angosciose di noia nei tuoi funesti pensieri di morte non era forse lui, David ti dava sollievo con il suo canto? GIONATA: E per quel che mi riguarda; tu lo sai se io so combattere con valore; ma; che cosa ne è della mia forza? Si parlerebbe forse di battaglia se David fosse qui? sarebbe già vinta la guerra. SAUL: Oh felice tempo passato! . . . Oh sono passati i giorni di vittoria . . ecco, mi si mostrano in fantasia schierati i miei nobili trionfi. Ritorno dal campo, ricoperto d’onore, e di sudore sanguigno: ecco, io passeggio fra i nemici uccisi; e al signore… al signore io?... che cosa stò dicendo?...-alla mia voce Dio è sordo e ha gli orecchi resistenti come il ferro; non parlo . . . Dove è la mia gloria? Dove è il sangue dei nemici uccisi? GIONATA: Tutto avresti in Davìd MICOL: Ma quel David è lontano dalla tua vista; tu lo cacciavi in esilio e lo volevi morto David, tuo figlio; l' opera tua più bella; docile, modesto, era rapido nell'obbedirti; e ti amava più dei tuoi figli. Ah! padre, lascia

Document shared on www.docsity.com Downloaded by: elena-borgonzoni ([email protected]) SAUL: Non sono abituato a piangere ... Non fatemi piangere. ABNER: Meglio sarebbe ritrarti, o re, nella tenda. Fra poco io ti mostrerò il tuo esercito schierato, pronto a combattere. Ora vieni; e convinciti che non c’è nulla in David. SCENA TERZA DAVID: Tranne l’innocenza. SAUL: Cosa sento? MICOL: Oh cielo! GIONATA: Cosa hai fatto? ABNER: Audace! GIONATA: Ah! padre! MICOL: Padre, lui...


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