DON Milani pedagogia - riassunto chiaro ricco di spunti per lo studio del sistema scolastico del XX PDF

Title DON Milani pedagogia - riassunto chiaro ricco di spunti per lo studio del sistema scolastico del XX
Author Valeria Adoni
Course scienze umane anno 5
Institution Liceo (Italia)
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Summary

riassunto chiaro ricco di spunti per lo studio del sistema scolastico del XX secolo ...


Description

pedagogia: pag.206 a 207 + slide e video

DON MILANI La vita Don Lorenzo Milani, nato a Firenze il 27 maggio 1923, era figlio di un’agiata famiglia di intellettuali fiorentini. Ragazzo vivace ed intelligente, nell’estate del ‘42, si interessò di liturgia e probabilmente questo fu il suo primo contatto con il cristianesimo, dato che la sua famiglia non era mai stata religiosa. I Milani ,infatti, avevano battezzato i loro figli solo per paura di ripercussioni in epoca fascista. Le circostanze della sua conversione sono rimaste sempre piuttosto confuse ed oscure. Il 9 novembre del 1943 entrò nel seminario di Castello di Inoltrarno. Fu ordinato sacerdote nel Duomo di Firenze il 13 luglio del 1947. Istituisce nello stesso anno la sua prima scuola popolare serale a San Donato, presso Prato. La scuola di Barbiana Don Lorenzo arrivò a Barbiana nel Mugello (1954) dove fonda una seconda scuola popolare per i figli dei contadini. Nella scuola tutti lavoravano insieme e la regola principale era che chi sapeva di più aiutava e sosteneva chi sapeva di meno. Si studiava 365 giorni all’anno, impegnando i ragazzi praticamente tutto il giorno e sette giorni la settimana. Il Metodo Uno degli aspetti più significativi della metodologia di Don Milani fu il “mutuo insegnamento”. Esso prevedeva che gli alunni più grandi e preparati venissero coinvolti dal maestro nell’educazione dei più piccoli e inesperti; non si usavano pene e castighi e le lezioni si basavano sul metodo della collaborazione. La scuola di Barbiana senza voti né pagelle, né promozioni, né bocciature, senza premi né castighi, in un’atmosfera di libertà, con i “piani di lavoro individuali“ aveva formulato un “progetto di gruppo” finalizzato al successo formativo degli alunni, prefiggendosi di assicurare a tutti pari opportunità personali e sociali. L’importanza della lingua La conoscenza della lingua è fondamentale per far parte della società attivamente al pari di coloro che detengono il potere. Importante è sviluppare la capacità di leggere il presente e giudicare la realtà in modo critico, da diversi punti di vista. Riguardo alla scrittura è necessario « scrivere come si parla», in quanto le forme del linguaggio servono spesso a nascondere la verità, ad escludere dall’uso dei testi una larga fascia sociale che, pur essendo alfabetizzata, non è in grado di comprenderli.

La didattica La didattica di Don Milani riguarda «l’arte dello scrivere» consiste nella scelta, nell’organizzazione e nella stesura collettiva di un argomento per una delle famose lettere che la scuola indirizzava al mondo esterno. In un momento successivo seguiva una «discussione» attraverso la quale collettivamente si ripuliva lo scritto di tutti gli aspetti inutili, che ne limitano la comprensione, e dalla revisione che precede l’invio. Lettera a una professoressa Lettera a una professoressa, è un libro scritto dagli allievi della scuola insieme a don Milani ( infatti come autore del libro è indicato «Scuola di Barbiana»). Nel libro, sono spiegati i principi della scuola e, al tempo stesso, costituisce un atto d'accusa nei confronti della scuola tradizionale, definita "un ospedale che cura i sani e respinge i malati”. Tale definizione è dovuta al fatto che quest’ultima non si impegnava a recuperare e aiutare i ragazzi in difficoltà, bensì valorizzava quelli che già avevano un retroterra familiare positivo. La "professoressa" del titolo dell'opera di Don Milani, è l'emblema: ● dell'insegnante-burocrate, insensibile ai problemi di quegli alunni che si trovano in difficoltà perché condizionati da un retroterra socio-culturale svantaggiato; ● dall'insegnante cieco di fronte alle richieste di aiuto da parte di chi vede leso il proprio diritto allo studio solo perché non all'altezza degli standard che altri hanno stabilito ● dell'insegnante indifferente alla necessità di trasformare la scuola da luogo di formalismi e "purezza" culturale a contesto di formazione concreta di cittadini inseriti nella loro realtà storica....


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