Lewis Carroll - Riassunto per elaborato powerpoint esame di pedagogia PDF

Title Lewis Carroll - Riassunto per elaborato powerpoint esame di pedagogia
Author roxana gallace
Course Pedagogia
Institution Sapienza - Università di Roma
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Riassunto per elaborato powerpoint esame di pedagogia...


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Roxana Gallace, 1853689 LEWIS CARROLL Scrittore inglese, Lewis Carroll - pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson - nasce a Daresbury , il 27 gennaio 1832. Di carattere assai timido, Carrol sarà grande amico di alcune bambine, e per una di esse, Alice Lidden , scriver «Alice nel paese delle meraviglie» , un libro poi divenuto celeberrimo e pubblicato originariamente nel 1865. La storia di Alice è diventata la più nota e amata della letteratura infantile inglese, esercitando una forte attrazione anche su lettori adulti, grazie al peculiare gusto del gioco logico e verbale. Alle avventure di Alice, Carroll darà un seguito nel 1871 con «Attraverso lo specchio», un testo che ripete con eguale fortuna i successi del primo libro. La facoltà infantile per eccellenza, la fantasia, la capacità di osservare con perfetto candore la realtà , serve infatti allo scrittore per mettere a nudo le assurdità e le incoerenze della vita adulta, nonché a dar vita ad incantevoli giochi basati sulle regole della logica, capaci di deliziare gli spiriti più intelligenti. Prima delle sue pubblicazioni di fantasia, Carroll aveva comunque fatto uscire, con il suo vero nome, alcune opere di matematica, passione mai trascurata. Ammalatosi di bronchite, questo indimenticabile scrittore, che ha ispirato centinaia di opere tratte dal suo personaggio principale, Alice, muore a Guildford, nel Surrey, il 14 gennaio del 1898. ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE Lo scrittore Lewis Carroll non esitò a irridere le regole e lo stile di vita della rigida e moraleggiante società inglese dell’età vittoriana. Lo fece con i toni fantastici tipici della favola e della fiaba. Non si tratta di un semplice racconto adolescenziale, ma di una narrazione «impegnata». Il «Paese delle Meraviglie» è un mondo dove tutte le norme sociali dell’Inghilterra vittoriana vengono parodiate e trasgredite. Alice, che va alla scoperta di questa strana realtà, non riesce con facilità ad affrontare gli eventi che la vedono protagonista, presa, com’è, dallo rigido moralismo della sua epoca. Il viaggio nel «Paese delle Meraviglie» è l’occasione per la bambina di liberarsi da tutti i freni intellettuali nei quali è cresciuta, un percorso interiore alla scoperta di un sé represso dalle logiche sociali. ALICE E L’INFANZIA RITROVATA Sebbene, alle volte, i toni eccessivi del racconto possano indurre a pensare ad un elogio dell’anarchia morale, in realtà, Carroll utilizza questi costrutti narrativi così forti per la «pars destruens» della sua riflessione pedagogica. Negando qualsiasi valore all’autoritarismo, al nozionismo e al rigorismo ipocrita della società inglese, ribadiva la necessità di ritrovare un rapporto più sincero e genuino con la vita, dando così voce a quel «fanciullino» pascoliano così tanto disprezzato. «I personaggi di Carroll», scrive Titti Castiello, «diventano delle garbate prese in giro di uomini e del modo di pensare dell’Inghilterra vittoriana». LE CHIAVI DI LETTURA DI QUESTO GRANDE LIBRO Alice in the Wonderland è difatti una favola piena di simbologia che nel corso del tempo è stata analizzata da un punto di vista letterario, sociologico ma soprattutto psicologico. Sicuramente dai più è stata ricondotta a quest’ultimo approccio, affermando che Alice nel Paese delle Meraviglie è la metafora del rapporto conflittuale tra età infantile ed età adulta, una metafora del processo di apprendimento e di crescita. Nella favola, la protagonista si confronta con una realtà in cui nome e regole sono capovolte: inseguendo il Bianconiglio precipita in una tana profonda – la quale cosa viene interpretata come una caduta nell’inconscio – divenendo una protagonista positiva, colei che abbandona il noioso pomeriggio al parco per inseguire l’incerto, l’ignoto, cedendo alla curiosità della scoperta e della conoscenza. Alice difatti segue instancabile il Bianconiglio fin giù nel profondo della terra, che sta a simboleggiare la profondità del suo essere. La sua è una caduta interminabile e lenta, come lenta e interminabile sembra essere il passaggio dall’età infantile all’età adulta.

Personaggio sfuggente e pieno di fretta, continuamente oberato di impegni, il Bianconiglio è stato interpretato dagli studiosi come simbolo dei genitori, stressati ma che a loro volta riempiono di stress i propri figli subissandoli di compiti e aspettative. Il Brucaliffo è invece il personaggio che simboleggia la razionalità degli adulti, la loro cosiddetta saggezza o esperienza. Egli non è accomodante con Alice – al contrario la bimba dovrà cercare ogni soluzione da sola. In ogni caso, è il simbolo del mutamento e della crescita, tanto che alla fine del suo incontro con Alice si trasforma in una farfalla. Altro importante personaggio simbolico è lo Stregatto, l’elemento porta-scompiglio della storia, colui che mette disordine, cioè scombina l’ordine prestabilito. Molti studiosi ritengono che simboleggi l’autore stesso, poiché lo Stregatto è colui che rivela ad Alice che in quel Paese delle Meraviglie sono tutti matti. Anche la Regina di Cuori è un personaggio simbolico, da molti ritenuta la personificazione della rabbia degli adulti. Il metodo risoluto di tagliare la testa sta a rappresentare il modo in cui gli adulti tendono ad affrontare e risolvere i problemi. Alice la affronta eroicamente e la sconfigge, e in questa sconfitta sta il simbolo della fiducia in se stessa, necessaria in ogni lotta dell’esistenza se si vuole arrivare alla vittoria – per Alice, crescere. Ma l’episodio più famoso di Alice nel Paese delle Meraviglie è sicuramente quello del Cappellaio Matto e della Lepre Marzolina. Tale episodio simboleggia il complesso rapporto tra Uomo e Tempo, nonché il desiderio di vivere nell’infinito, nel Tempo come divenire, nell’evento in quanto tale. Durante il tè del Cappellaio Matto l’ora del tè si prolunga all’infinito, è costantemente tutto pronto e apparecchiato eppure il tè – che è sempre stato appena versato – non sarà mai bevuto. E sta anche a simboleggiare l’incapacità di vivere appieno: guai a fermarsi nel percorso evolutivo, guai a fermarsi nella ricerca di sé! Aspetto affascinante e divertente della favola – anche se con un significato molto importante – sono gli innumerevoli giochi di parole:  “Tu mangi tutto quello che vedi o vedi tutto quello che mangi?”  “Prendi più tè.”  “Non ne ho ancora preso niente, non posso prenderne di più.”. “Vuoi dire non puoi prenderne di meno. È facile prendere più di niente.”  “Non credere mai di essere altro che ciò che potrebbe sembrare ad altri che ciò che eri o avresti potuto essere non fosse altro che ciò che sei stata che sarebbe sembrato loro essere altro.” Tutta questa simbologia è sicuramente interessante, così come l’intero approccio psicologico. Un altro contenuto importante di Alice nel Paese delle Meraviglie è l’aspetto pedagogico. Lewis Carroll visse nel cosiddetto periodo vittoriano. Questo periodo influenzò tanto i suoi scritti quanto i suoi personaggi. In quel periodo i bambini benestanti, quale Alice sicuramente era, avevano a disposizione un maestro, o precettore, che li istruisse privatamente a casa. I precettori dovevano fornire una buona preparazione di base su tutte le principali materie: geografia, storia, francese e altro. Alice stessa ce lo racconta più volte nel corso delle sue avventure. I precettori imponevano ai loro allievi come metodo di studio la memorizzazione dei contenuti; il metodo mnemonico comportava che nel percorso di studi i bambini erano pieni di nozioni e vocaboli senza tuttavia neanche conoscerne il significato, o l’uso reale. Poesie su poesie, rime su rime imparate a memoria tanto che, come ci racconta la stessa Alice, sa un sacco di cose senza sapere come applicarle. Durante la sua avventura in Wonderland, Alice considera frequentemente che ciò che conosce a memoria non le è di nessun aiuto: dalle labbra di Alice escono parole diverse da quelle che vorrebbe dire e Lewis Carroll si serve di questo stratagemma per foggiare alcune parodie tra le più ironiche

che la letteratura conosca, alterando i versi più famosi che i piccoli allievi erano costretti a memorizzare per ritenersi istruiti. BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO  https://it.wikipedia.org/wiki/Lewis_Carroll  https://biografieonline.it/biografia-lewis-carroll  https://www.treccani.it/enciclopedia/lewis-carroll_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/  http://www.paedagogica.org/doc/Incollingo_-_Carroll.pdf...


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