Tesina per esame di EGI PDF

Title Tesina per esame di EGI
Course Economia E Gestione Delle Imprese
Institution Università degli Studi di Trieste
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tesina per colloquio orale EGI...


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Università Degli Studi Di Trieste Corso di Economia e Gestione Aziendale Prof. Andrea Tracogna AA 2019/2020

FIAT CHRYSLER AUTOMOBILES

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Indice

1. Storia Del Gruppo 1.1. Fiat 1.2. Chrysler 1.3. Nascita FCA 1.4. Accordo FCA – PSA 2. Profilo Aziendale 2.1 Prodotti e Client 2.2 Ideologia 2.3 Mercat 2.4 Canali distributvi 3. Struttura Istituzionale 4. Analisi Dei Modelli Di Creazione Del Valore 4.1 Conto economico consolidato 4.2 Situazione patrimoniale consolidata 4.3 Rendiconto finanziario consolidato 4.4 Margine industriale 4.5 Margine di contribuzione 4.6 EBIT 4.7 EBITDA 4.8 Valore aggiunto e grado di integrazione vertcale 4.9 Fatturato di pareggio e Margine di sicurezza 4.10 Indici di sensibilità 4.11 ROE 4.12 Ciclo economico e ciclo monetario 5. Sistema Competitivo 6. SWOT Analysis 6.1 Punt di forza 6.2 Punt di debolezza 6.3 Opportunità 6.4 Minacce 7. Sitografia

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Fiat Chrysler Automobiles (FCA) è una società per azioni che opera nel campo dell’ automotve di origini italo-statunitensi. FCA non si limita a progettare e produrre veicoli, ma sviluppa e commercializza in tutto il mondo anche servizi post-vendita, ricambi, componenti e sistemi di produzione in 102 stabilimenti produttivi, 46 centri di R&S e concessionari in più di 135 Paesi.

1. Storia Del Gruppo FCA nasce da due storici gruppi automobilistici: Fiat, fondata nel 1899, e Chrysler, fondata nel 1925. 1.1 Fiat Fiat nasce nel 1899 grazie alla fondazione della Fabbrica Italiana Automobili Torino. Nel 1902 Giovanni Agnelli diventa presidente e nel 1907 assume il controllo maggioritario. L'azienda viene convertita alla produzione di materiale bellico durante il Primo Conflitto Globale, per poi riprendere la sua attività iniziale nel 1919 con l’uscita della Fiat 501 ad uso civile, assemblata col sistema della catena di montaggio ideato dalla Ford di Detroit da cui aveva preso spunto. Proprio da questa trae ispirazione e avvia la costruzione del Lingotto a Torino, inaugurato ufficialmente nel 1923 e rimasto stabilimento ufficiale di Fiat fino al 1936, anno di edificazioni di Mirafiori. Giovanni Agnelli mantiene le redini dell'azienda fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale, per poi passare la mano in favore di Vittorio Valletta, che decide di concentrare gli sforzi dell'azienda sulla produzione di auto compatte ed economiche. Nel 1966 eredita la posizione di Presidente Gianni Agnelli, che mantiene il titolo fino al 2003, anno del suo 75º compleanno, quando le norme statutarie obbligano a cedere la carica.1 Nel corso degli anni '60 Fiat gode del suo periodo di massima espansione in Italia, venendo scelti da quasi l'80% della domanda totale: in quegli anni la composizione era molto diversa, la concorrenza delle case giapponesi e coreane doveva ancora prendere piede e la prevalenza di automobili nazionali era alla base del mercato. Gli anni '70 e '80 vedono una continua espansione dell'auto in Italia interrotta solo in alcuni momenti, primo fra tutte la crisi energetica dell'inizio degli anni '70. Durante gli anni '90 viene avviato un tentativo di espandere la presenza dell'azienda in più mercati internazionali attraverso la creazione di una “ world car”. Questo progetto aveva l'ambizione di arrivare a produrre un milione di automobili, che fossero standardizzate in modo da sfruttare al massimo le economie di scala, offrendo così tecnologia nuova a prezzi ridotti che fosse in grado di soddisfare la domanda di mercati con caratteristiche anche molto diverse. Ciò che caratterizza l'azienda negli ultimi anni della presidenza di Gianni Agnelli è il crescente ricorso all'outsourcing, questa strategia è stata adottata sempre più pesantemente fino ad arrivare quasi a un “black box outsourcing”, cioè ad un'ampissima delega ad aziende esterne. Fra la fine degli anni '90 e l'inizio degli anni 2000 le condizioni del mercato subiscono cambiamenti importanti e i produttori generalisti si trovano in netta difficoltà. La domanda di veicoli di nuova concezione come SUV e Crossover aumenta, la concorrenza delle case automobilistiche coreane comincia a pesare e tutto questo va a discapito di Fiat. Nei primi 2000 la principale azienda italiana si trova sull'orlo del fallimento, con grossi problemi finanziari e con una joint venture disastrosa e infruttuosa costituita nel 2001 con General Motors, la prima delle Big 1 Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/FIAT

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Three di Detroit. Ciò che segue è una riorganizzazione radicale del modo di lavorare dell'intera azienda che avviene dopo l'arrivo nel 2004 del manager Sergio Marchionne. Dopo aver riportato il bilancio in attivo, il piano del nuovo management è quello di garantire la sopravvivenza a lungo termine, attraverso un numero quasi triplo rispetto alla produzione fino a quel punto avviata, parlando di sei milioni di veicoli prodotti ogni anno. Per raggiungere questo numero l'unica via percorribile era quella del raggiungimento di un accordo con altre aziende, ed è stato in questo momento che è iniziato il dialogo fra i vertici dell'azienda torinese, Chrysler e la task force istituita dal governo Obama per salvare l'industria americana dell'auto dalla peggior crisi mai vista a Detroit. 1.2 Chrysler Chrysler viene fondata il 6 giugno 1925 da Walter Chrysler, il cui obiettivo era quello di realizzare automobili lussuose, ma non troppo care. Esattamente come nel caso di Fiat, anche Chrysler durante la Seconda Guerra Mondiale si occupa di produrre mezzi militari e, anche al termine del conflitto, l’azienda continua a collaborare con il governo degli Stati Uniti nel campo della progettazione di missili. Nel 1963 vediamo l’acquisizione del marchio francese Simca il quale, in seguito alla fusione con il brand britannico Rootes e la Casa spagnola Barreiros, porta alla creazione della “Chrysler Europe”. Nel 1971 Chrysler acquista il 15% della giapponese Mitsubishi e approfitta dell’accordo per produrre diversi modelli e venderli negli USA. La crisi petrolifera del 1973 segna profondamente il brand, incapace di adattarsi rapidamente ad un mercato che chiede vetture che consumino indiscutibilmente meno: i bassi volumi di vendita delle vetture negli anni a seguire portano la casa sull'orlo della bancarotta. È Lee Iacocca a salvare le sorti di Chrysler con l'introduzione di nuove strategie di mercato e di nuovi modelli di nicchia, come l'introduzione delle prime monovolume. Un altro avvenimento rilevante per Chrysler arriva nel 1987 con l’acquisizione di Lamborghini e di AMC (American Motors Corporation): quest’ultimo acquisto serve soprattutto ad entrare in possesso del prestigioso marchio Jeep. Nel 1998, Chrysler Group viene acquisito da Daimler-Benz al fine di costituire la DaimlerChrysler AG. Questa unione, nata inizialmente come società gestita alla pari sia dal gruppo Chrysler che da Daimler-Benz, finisce per evidenziare la predominanza della società tedesca, che porta molta della sua componentistica per diversi modelli prodotti da Chrysler in seguito. Nel 2007, Cerberus Capital Management assieme ad altri 100 investitori acquisisce l'80% di Chrysler per 5,520 miliardi di euro2, con l'intento di risanare l'azienda e farne il gruppo di punta per il mercato nordamericano. Nel 2008, a causa della grave crisi finanziaria e industriale e del conseguente rallentamento senza precedenti dell'industria automobilistica negli Stati Uniti, il piano di risanamento si considera ufficialmente fallito. 1.3 Nascita FCA Tutto ha inizio nel gennaio del 2009 quando Fiat firma un accordo preliminare e non vincolante per acquistare il 35% del terzo costruttore di Detroit, che all'epoca era detenuto per il 19,9% dalla tedesca Daimler e per il restante 80,1% dal fondo statunitense Cerberus. Nell'aprile di quell'anno, con il coinvolgimento nelle trattative per il perfezionamento dell'operazione dei potenti sindacati americani, si apre per Chrysler il cosiddetto 'Chapter 11’: una procedura guidata da Barack Obama che, attraverso una "bancarotta guidata", spalanca le porte d’ingresso a Fiat. A maggio infatti Marchionne annuncia il suo nuovo 2 Fonte: www.theguardian.com

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ruolo da AD anche di Chrysler e a novembre di quell'anno presenta già un nuovo piano industriale che prevede per Chrysler il lancio di 16 nuovi modelli. Nel primo trimestre del 2011 Chrysler rivede per la prima volta a distanza di anni l'utile; a maggio Fiat si ritrova in possesso di una quota complessiva pari al 46% di Chrysler. Partecipazione che viene poi portata al 58,5% nel 2012, mentre a gennaio 2014 Fiat completa l'operazione arrivando al 100%: si tratta di un'operazione da circa 3,6 miliardi di dollari3. Il 29 gennaio, in occasione della presentazione dei dati sul bilancio, viene annunciato il nome della società post fusione, Fiat Chrysler Automobiles, con il nuovo logo Fca.

Nel maggio del 2014 Marchionne presenta il primo piano industriale di Fca, mentre il primo agosto di quell'anno si svolge l’assemblea straordinaria dei soci che approva la fusione di Fiat con Chrysler e con essa l’inizio ufficiale di Fca. Finiscono in questo modo 115 anni di Fiat con sede legale a Torino perché questa viene trasferita in Olanda. Il 6 ottobre si avvia a Wall Street la quotazione del titolo Fca, lo stesso giorno in cui le nuove azioni del gruppo vengono trattate anche a Piazza Affari con il nuovo nome che sostituisce quello Fiat. La fusione di una società italiana con una società americana dà vita a un’organizzazione multinazionale che opera in più di 140 paesi con un organico di 199.000 dipendenti. 4 Nel 2015 il marchio di auto di lusso Ferrari viene quotato sulla Borsa di New York in previsione al suo scorporo da FCA che avverrà l’anno successivo e lo stabilimento per la produzione di trasmissioni di Verrone, in Italia, si aggiudica l’oro del World Class Manufacturing. Nel 2018 l’Amministratore Delegato di FCA Sergio Marchionne muore e viene sostituito da Michael Manley. 1.4 Accordo FCA – PSA Il 30 ottobre 2019 il Wall Street Journal parla di trattative in corso tra FCA e la francese PSA per una possibile fusione paritetica (50/50), che porterà alla creazione di un nuovo gruppo di dimensioni e risorse globali, detenuto in parti assolutamente uguali tra gli azionisti di Groupe PSA e gli azionisti di FCA. La società derivante dalla fusione unisce le ampie e crescenti competenze di entrambe le società e crea nuove tecnologie in campo di mobilità sostenibile, tra cui la propulsione elettrificata, la guida autonoma e la connettività digitale5, dà vita ad un gruppo leader nel settore automotve con le dimensioni, le capacità e le risorse necessarie. L’aggregazione proposta crea il quarto costruttore automobilistico al mondo in termini di unità vendute (8,7 milioni di veicoli), con ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro 6 e un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi di euro. 7 L’importante creazione di valore risultante dall’operazione è stimata in circa 3,7 miliardi di euro in sinergie annuali a breve termine che deriverebbero principalmente da una più efficace allocazione delle risorse e

3 Fonte: www.rainews.it 4 Fonte: www.fcagroup.com 5 Fonte: www.fcagroup.com 6 Fonte: www.fcagroup.com, rappresenta i Ricavi Netti di FCA (esclusa Magneti Marelli) e i Ricavi di Groupe PSA) 7 Rappresenta l’EBIT Adjusted di FCA (esclusa Magneti Marelli) e l’Utile Operativo Corrente di Groupe PSA (esclusa Faurecia)

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dalla maggiore capacità di acquisto insita nella nuova dimensione del gruppo risultante dalla fusione, garantendo che non ci sarà nessuna chiusura di stabilimenti. L’operazione viene effettuata in forma di fusione sotto una capogruppo olandese e la struttura di governance della nuova società verrà bilanciata tra gli azionisti, con una maggioranza di consiglieri indipendenti. Il consiglio di amministrazione sarà composto da undici membri: cinque nomi del consiglio di amministrazione sarebbero nominati da FCA (incluso John Elkann in qualità di Presidente) e cinque da Groupe PSA (incluso il Senior Independent Director e il Vicepresidente)8.

2. Profilo Aziendale Appartengono al gruppo FCA i marchi Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Dodge, Fiat, Fiat Professional, Jeep, Lancia, Ram, Maserati e Mopar, il brand che vende servizi post-vendita e ricambi. Le attività del Gruppo includono anche Comau per i sistemi di produzione, Magneti Marelli per componenti e Teksid come fonderie. Vengono forniti inoltre servizi di finanziamento, di leasing e di noleggio. La società è quotata al New York Stock Exchange (“FCAU”) e al Mercato Telematico Azionario di Milano (“FCA”). FCA ha sede legale ad Amsterdam e domicilio fiscale a Londra.

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2.1 Prodotti e Client Prima dell’unione delle due società, Fiat e Chrysler producevano prevalentemente auto adatte ad abbracciare una fetta di popolazione più ampia possibile, standardizzando la produzione e pensando a soddisfare i gusti di più clienti possibili mantenendo i prezzi bassi. L’espansione della concorrenza soprattutto dell’estremo oriente, ha spinto il Gruppo a produrre auto sempre più all’avanguardia sia da un punto di vista estetico, sia tecnologico. Ad oggi l’offerta del Gruppo è estremamente varia ed è rappresentata dall’insieme dei brand che ne fanno parte: Fiat è il marchio per il mercato di massa focalizzato su auto piccole e compatte, Maserati è il marchio posizionato per offrire sportività e lusso ai massimi livelli puntando su clienti con una possibilità economica assolutamente più alta, Alfa Romeo è il marchio dedicato alle persone che cercano un’esperienza di guida più sportiva, Jeep è riconosciuta in tutto il mondo per la sua capacità fuoristrada e quindi è indirizzata ad

8 La rappresentanza dei lavoratori sarà conforme alla normativa in vigore 9 Fonte: www.fcagroup.com

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amanti del viaggio e delle lunghe strade. FCA offre, dunque, un portafoglio di marchi in grado di soddisfare le aspettative di ogni tipologia di consumatore. Il gruppo FCA nel 2019 ha consegnato complessivamente nel mondo 4.418.000 veicoli, dato in calo del 9% rispetto al 2018. Il brand Fiat ha immatricolato 660mila autovetture per una quota del 4,2%, in particolare le vendite di Fiat Panda la rendono leader indiscussa del segmento con oltre 185mila pezzi venduti. Alle sue spalle la 500 che migliora le vendite del 20,5% e le immatricolazioni di Alfa Romeo, soprattutto grazie al modello Stelvio, sono aumentate del 30%. I dati relativi a Jeep si confermano ai massimi livelli raggiunti in Europa con 167mila unità vendute nell’anno 2019. Relativamente al marchio Lancia, presente solo nel mercato italiano, registra un rallentamento delle vendite di Ypsilon del 5,4% rispetto all’anno precedente, che si pensa però subirà una spinta grazie alla nuova versione Hybrid. 10 Scorrendo la classifica delle auto più permutate in relazione a quelle più richieste dai singoli automobilisti, si nota che il 34,8% di coloro che possiedono una Fiat-Chrysler, al momento di cambiare auto, punta a legarsi di nuovo al marchio, ricoprendo il primo posto tra tutti le case automobilistiche e segnando un record importante legato alla fidelizzazione dei clienti.11 I siti produttivi FCA nel mondo sono oltre 100, 29 negli Stati Uniti (di cui 17 solo a Detroit), 23 in Europa (di cui 16 in Italia), 16 in America Latina (importante dal punto di vista dell’avanguardia lo stabilimento brasiliano di Pernambuco), 7 in Cina e 3 in India. L’esigenza di FCA di insediare i propri stabilimenti industriali in determinati paesi è sicuramente legata a scelte di convenienza prettamente economiche. Infatti, per la massimizzazione dei profitti, la scelta dei siti produttivi gioca un ruolo fondamentale per il perseguimento di quelli che sono gli obiettivi industriali prefissati. Soprattutto per far fronte ad eventuali cali di vendite, molte case automobilistiche si adoperano per la ricerca di nuove strategie tese al contenimento dei costi. FCA, per il contenimento dei costi di produzione, ha deciso di delocalizzare i siti produttivi in quei paesi in cui i costi della manodopera risultano decisamente più bassi. 2.2 Ideologia FCA crede e rispetta il WCM: “Il World Class Manufacturing è un sistema di produzione rigoroso e integrato che fa leva sul coinvolgimento e sulla crescita delle persone nei vari stabiliment FCA nel mondo. È alla base non solo dei nostri processi produttivi, ma soprattutto della nostra cultura industriale. L’obiettivo del WCM è quello di soddisfare le esigenze del cliente coinvolgendo e motvando i dipendent a ogni livello dell’organizzazione. Benché la tecnologia sia importante, investre nelle persone è ciò che realmente conta per raggiungere l’eccellenza nel nostro sistema produttivo”.12 [S. Marchionne] Il gruppo FCA considera fondamentale il rapporto con clienti, dipendenti, concessionari, fornitori e comunità. Il suo impegno per la sostenibilità deriva da una cultura aziendale che dà importanza all’integrità e al rispetto per gli altri. Con lo scopo di ottimizzare la gestione di questi aspetti FCA coinvolge ogni area, funzione e dipendente, dai vertici aziendali ai lavoratori negli stabilimenti e negli uffici in tutto il mondo.

10 Dati ACEA 11 Fonte: osservatorio ricerca auto nuova DriveK, dati classificati in base alla percentuale di automobilisti che richiede un preventivo per un’auto nuova dello stesso 12 Sergio Marchionne, www.fcagroup.com

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2.3 Mercat Prima della nascita del gruppo unico FCA, le due aziende in modo separato erano presenti maggiormente in pochi mercati particolarmente definiti: Chrysler vendeva per l'80% in Nord America tra Usa e Canada, mentre le vendite Fiat erano divise principalmente tra Italia e Brasile. Anche oggi questi sono ancora largamente i primi mercati del gruppo. I marchi con la diffusione più ampia sono Fiat e Jeep, Chrysler, Dodge e Ram sono offerti quasi interamente in America, mentre Lancia si rivolge esclusivamente all'Italia. Maserati e soprattutto Ferrari hanno un'ampia diffusione geografica, ma appartenendo a segmenti di nicchia sono prodotte in quantità ridotte. 13 I piani futuri prevedono un consolidamento della posizione nei paesi in cui la presenza è già forte, ma anche l'ingresso nei mercati a più ampio potenziale futuro. Dato che è difficile sostenere una presenza in un mercato solo attraverso l'esportazione, il gruppo si sta muovendo per espandere geograficamente oltre che numericamente la propria capacità produttiva in modo da poter raggiungere efficacemente i più importanti mercati dell'auto a livello globale. Assolutamente rilevante la considerazione dei paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) che hanno dimensioni e potenzialità economiche enormi, dato che i numeri riguardanti le nuove immatricolazioni in questi paesi subiranno rialzi molto consistenti nel prossimo futuro. Dato che FCA ha una presenza importante solo in Brasile grazie a Fiat che è il primo marchio per numero di vendite con più di 600.000 unità annue e più del 20% del mercato, il gruppo italo-americano intende destinare importanti risorse per conquistare fette significative anche negli altri mercati sopra citati. Regione operativa

Nord America APAC EMEA LATAM

Numero di consegne 2019 (in migliaia di unità) 2.401 149 1.272 577

Ricavi netti 2019 (in milioni di unità) 73.357 2.814 20.517 8.461

Numero di consegne 2018 (in migliaia di unità) (232) (60) (108) (8)

Ricavi netti 2018 (in milioni di unità) 973 111 (2.244) 309

2.4 Canali Distributvi A seconda del mercato, FCA presenta diversi metodi di distribuzione tra cui la vendita diretta tramite concessionari di proprietà in cui l’azienda ha i propri negozi di auto sui principali mercati e può vendere direttamente ai clienti finali (una piccola percentuale di mezzi venduti appartiene a questo canale in quanto la rete è piuttosto costosa da mantenere). Alternativamente può esistere la vendita diretta attraverso le National Sales Companies (NSC), filiali di proprietà di FCA situate nei paesi di destinazione, che possono pianificare gli ordini e acquisire veicoli dall’Italia o dagli Stati Uniti. Le NSC sono stabilite con lo scopo di gestire le vendite in modo più efficiente e monitorare direttamente le tendenze del mercato; dopo l'acquisiz...


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