I format televisivi - riassunto per esame PDF

Title I format televisivi - riassunto per esame
Author Sofia Moncada
Course Storia del cinema
Institution Università di Bologna
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Summary

Il format uno schema/modello di programma televisivo, con elementi originali, protezionelegale e valore economico, che può essere venduto e adattato in altre nazioni. Le differenze possono trovarsi in vari caratteristiche come in un compito o sfida particolare come lepoltrone girevoli di The Voice ...


Description

Il format uno schema/modello di programma televisivo, con elementi originali, protezione legale e valore economico, che pu essere venduto e adattato in altre nazioni. Le differenze possono trovarsi in vari caratteristiche come in un compito o sfida particolare come le poltrone girevoli di The Voice oppure in oggetti come le mazzette di soldi in Money Drop. I diritti dei format stabiliscono: -

diritto di concedere a parti terze di sviluppare uno o piú programmi basati sui format diritto di autorizzare queste parti terze a distribuire e trasmettere i nuovi programmi diritto di distribuzione in tutto il mondo diritti ancillari (sfruttare il programma in altri media merchandising, edizione musicale, radiofonici ect) diritti di vendere estratti dal programma in altri media diritti televisivi per i media digitali diritti video (videocassetta, dvd, cd rom ect)

Acquisire la licenza di un format significa ottenere un programma che é in fase di sviluppo da numerosi anni ed é giá realizzato in altri paesi. I titoli della licenza ottengono un documento noto come production bible (bibbia di produzione) che insegna al team tutto ció che devono sapere per realizzare il programma. Stabiliscono anche le regole dei format, come cose che devono rimanere intatte ed impedire modifiche sconsiderate. I documenti possono essere aggiornati con le info dei vari territori (es. se in un mercato non funziona un'idea, viene passato agli altri per stabilire questa regola negli altri format ed evitare fallimenti inutili) I primi accordi sui format a livello internazionale I primi accordi avvenne negli anni 20 su BBC, gli adattamenti arrivarono in australia e in canada. Uno degli show piú amati era Major Bowes Original Amateur Hour. Talent show tramesso per la prima volta a NY nel 1934 e fu poi adattato in australia. Dopo la Seconda guerra mondiale, Bbc and in America in cerca di idee ed il primo format trasmesso in tv fu uno show comedy per la radio “It paysto be ignorant” del 1942. “What's my line?” fu il primo format ad attraversare i confini sotto forma di programma televisivi, debutt il 2 febbraio 1950 su Cbs ed i quattro partecipanti dovevano risolvere il dilemma su quale fosse l'occupazione di un ospite, che rispondeva alle loro domande limitandosi ad un si o ad un no. I diritti televisivi di questo format sono considerati le radici giuridiche dell'industria del format televisivo e devono esserne considerate il certificato di nascita: per la prima volta un'emittente accettava di pagare per l'idea e la confezione di uno show e non più solo ed esclusivamente per una sceneggiatura. Itv, la prima emittente commerciale del Regno Unito, viene lanciata nel 1995 e fu la parte più embrionale per il mercato dei format. Mand, nel giro di una settimana, 5 format in onda e di cui treerano giochi a premi, mentre il quarto era un programma stunt (????) comedy basato sulla partecipazione del pubblico “People are funny” ed infine il quinto format era un talent intitolato “Chance of a lifetime”. Itv non acquist altri format per quattro anni. Spionaggio: la pratica di andare in un luogo per monitorare le reti locali, un tempo era come

andare a rubare l'idea e fare uno show del genere da soli. Dopo un inizio promettente, il mercato dei format rimase inattivo per tutti gli anni '60 e '70, mentrela tv diventava un medium per milioni di spettatori. Quando de Gaulle salì al potere nel 1958 per la Francia fu un momento cruciale perché la tv cadde solamente nelle mani dello stato. Si cre un monopolio e si cercava di proteggere la Rtf, ossia la radiotelevisione di stato francese, ad ogni costo e da tutti. Fino al 1976 vi erano solo due canali televisivi di Rtf e trasmisero solo di sera, annullando qualsiasi necessità di programmi diurni. Fu in questo periodo che la tv francese cre “Paroliamo”. “Candid Camera” esordì nel 1947 sulla radio, per poi spostarsi in televisione. Creata da Funt, attravers il mondo ad eccezione di alcuni paesi, come ad esempio la Germania. Il mercato dei format riprese negli anni '80, con l'espansione delle ore di programmazione alla fascia diurna, con l'aumento di domanda di contenuti e di conseguenza con l'ampliamento del mercato televisivo oltre i confini nazionali e sugli schermi tv europei comparvero programmi nuovi: soap opera statunitensi (es. “Dallas” e “Diynasty”), telenovelas e format di game show americani. Fremantle venne fondata da Talbot nel 1952 e la sua azienda fu pioniera nella vendita internazionale delle serie televisive statunitensi. La sua svolta arriv nel 1978 quando Talbot ottenne la rappresentanza di tutto il catalogo Goodson Todman, prima per la Gran Bretagna e poi per l'Europa ed il Medio Oriente. Questo accord contribuì a trasformare il mercato dei format in un business. Goodson era il creatore dei giochi a premi in America. Talbot television, come si chiamava la divisione internazionale di Fremantle, assunse

Storia evoluzione di intrattenimento Gli anni 90 furono un periodo di rapida espansione per i format, fu un periodo d'oro dove moltissimi format si estesero anche all'estero. Bisogna considerare che i primi anni 50 del 900 videro i primi format tv e anche i primi diritti di fare un remake. Questo grazie all'aumento delle tecnologie (piattaforme satellitari) e anche grazie alla comparsa dei primi reality show. Il sistema di produzione indipendente britannica era in embrione fin dagli anni Cinquanta ma si svilupp soprattutto con la nascita di Channel 4 nel 1982. A metà degli anni Novanta oltre alla Grundy, alla Action Time e alla Alomo si aggiunsero altre case di roduzione ad occuparsi di format: Bazal Productions che era stata venduta nel 1990 al Guardian Media Group (Gmg) che aveva ideato “Ready Steady Cook” il nostro “La prova del cuoco”, un programma di tale successo da essere spostato in prime time. Un’altra società era Mentorn, Barraclough, Carey (Mbc) che aveva ideato “Robot Wars” diventato di culto in molti paesi. Rdf Television, fondata nel 1993 da David Frank e infine Nbd Entertainment. Tutti i creativi di questo periodo non lavoravano per alla creazione di format, ma semplicemente di programmi che ritenevano potessero essere interessanti e di successo, senza aspirazioni internazionali, come spieg anche l’inventore di “Chi vuol essere

milionario?” Paul Smith. Oggi invece si lavora fin dal principio sulla costruzione di un contenuto format. Alla fine degli anni Novanta anche gli Usa iniziarono ad interessarsi ai format europei. Fino ad allora gli adattamenti dall’estero in territorio americano erano stati pochissimi e soprattutto scripted. Il primo format unscripted ad essere adattato fu “Ready, Steady, Cook!” ribattezzato come “REady…set…cook!” poi “Robot Wars” e poi “Whose Line Is It Anyway?”. Il successo di questi format spian il terreno ai quattro superformat successivi. L’ascesa dei programmi unscripted e delle reality tv Anche l’avvento della reality tv è da collocarsi negli anni Novanta. Anche se non rigidamente separati, si possono distinguere cinque tipi diversi di reality tv: 1. Documentari observational = documentari di osservazione 2. Factual entertainment = intrattenimento reale 3. Reality competition; 4. Talent show; 5. Constructed reality. Fatta eccezione per il numero 5, in tutti gli altri casi si tratta di 1) narrazione unscritped; 2) concorrenti che interpretano se stessi; 3)rivendicazione di un legame con il mondo reale. La distinzione scripted /unscripted non sta nella scelta dei personaggi che possono anche essere famosi ma non interpretare che se stessi, quindi senza avere una sceneggiatura. Infine i reality observational che sono di solito realizzati con telecamere nascoste rivendicano una maggiore genuinità rispetto ad altri reality come i talent che possono avere alcune parti scripted. Riguardo l’origine della reality tv, essa è molto combattuta. Sicuramente traggono ispirazione da programmi con concorrenti reali, in onda fin dagli anni Cinquanta, ma anche dai documentari “fly on the wall” (cioè quando il documentarista che indaga non viene percepito, osserva senza essere osservato). e un’altra influenza pu essere quella degli show lifestyle in onda anche questi dagli anni Settanta quando inizia ad affermarsi la consumer culture. L’avvento dei superformat I format che davvero fecero conoscere il format per originalità, copertura geografica e introiti nel mondo furono principalmente quattro (tutte case di produzione indipendente, tranne il 1): 1. Who Wants to Be a Millionaire? = uk —> il gioco che ha riscritto le regole, il game fu ideato da Paul Smith che voleva creare un game che aveva come obiettivo quello di vincere un ricco montepremi e ide “Cash Mountain” che fu rifiutato all’inizio da tutte le emittenti inglesi. Tre anni dopo, nel 1998, ci riprov e il format fu affinato ma il pilot non ebbe molto successo per via di alcuni elementi che lo facevano sembrare troppo un vecchio show del sabato sera, fra cui un palco troppo grande e troppo illuminato. Furono apportate quindi ulteriori modifiche, l’atmosfera fu scurita e si decise di puntare due camere che riprendevano in primo piano il concorrente in modo da avere molto pathos dalla sua espressione, soprattutto quando era sotto pressione per la scelta della risposta. La decisione di inserire risposte multiple fu un successo perché oltre ad essere innovativa dava al gioco una certa interattività perché lo spettatore da casa era stimolato a giocare insieme al concorrente. Lo show esordì nel 1998 su Itv ed ebbe un successo così dirompente ed immediato che nel giro di una settimana ricevette quaranta richieste di riadattamento e nel giro di un anno era stato messo sotto contratto in trentacinque paesi. Dieci anni dopo Millionaire era presente in 108 paesi nel mondo. 2. Survivor = uk = l'isola dei famosi, fu ideato da Charlie Parsons nel 1988 mettendo un

gruppo di celebritá in un'isola deserta. All'inizio non attiró molte attenzioni come programma televisivo, l'eliminazione settimanale presentava un elemento interessante e originale del programma, perché erano i concorrenti stessi a decidere. Solo dopo tre anni il format venne comprato in USA e ottenne subito un grandissimo successo in tutto il mondo. 3. Big Brother = olandese e in italia é grande fratello osservazione di un reality 24 ore su 24 ed eliminazione erano le caratteristiche fondamentali del format. Lanciato nel 1999 fu subito il bersaglio di molte critiche. Quando un gruppo di dirigenti di network statunitense videro il programma in europa rimasero sconvolti e decisero di riprogrammarlo anche in usa. Ha avuto successo perché é stato il primo format ad approdare su piú piattaforme come tv via cavo, satellitare ed online. Venivano messe in onda il sabato sera le riprese migliori (lavoravano piú di 200 persone li dietro) Big brother ha usato in maniera compiuta suite di montaggio digitale non lineare per ricavare da migliaia di ore di ripresa una breve narrazione destinata al programma serale del format. Queste suite rappresentano una ietra miliare nell’evoluzione della produzione tv. I sistemi di montaggio non lineare hanno eliminato la linearità artificiale dei nastri introducendo i computer e digitalizzando il processo di montaggio. Questa tecnica di racconto è stata adottata da tutti i reality venuti dopo: tutti hanno una shooting ratio molto alta (riprendono molte più ore di quelle necessarie per la versione montata del programma) e utilizzano suite di montaggio digitali non lineari per trovare storyline e formare l’arco drammatico della serie in fase di post-produzione. 4. Idols = uk aggiunse un elemento di reality a un genere, lo show di dilettanti, che risale all’era della radio. Il primo programma di questo tipo fu Major Bowes’Original Amateur Hour che Ted Mack port in tv nel 1946. I primi talent show (vetrine per dilettanti) erano radicati nel genere del varietà (fatto da intrattenitori professionali): palco-centrici e ideati sulla performance dei concorrenti sul set. I competition show contemporanei hanno mantenuto due principi della scoperta dei talenti e dei contest di popolarità ma differiscono per l’elemento di reality. La narrazione proposta è più complessa e stratificata e intreccia storie sui concorrenti e il loro background. Le storie si sviluppano in contesti diversi fra cui palco, backstage e location. I talent contemporanei pongono l’enfasi sul pathos e sulle emozioni, sul percorso compito dai partecipanti e sulle loro esperienze. Creano un contrasto fra riuscita e fallimento. Questo storytelling si affida alle suite non lineari dato che l’elemento del reality necessita dell’intreccio di ore di riprese dei concorrenti a casa, al lavoro, sul palco e nel backstage. Simon Fuller, ideatore del format propose l’idea a Lythgoe che per respinse in quanto aveva appena firmato un contratto con un altro talent Popstar. Non aveva elementi di studio e consisteva in una ricerca di talent per tutti il paese allo scopo di formare una band. Popstar divenne uno dei format venduti più velocemente dell’epoca, circa 40 territori. Tuttavia in molti paesi non venne riconfermato dopo la prima stagione e un dato determinante fu l’insuccesso della versione americana. Mentre si preparava la versione britannica, Simon Jones (Itv) entr in contatto con Simon Cowell il quale propose il progetto di Simon Fuller. Idols presenta forti analogie con Popstar ma il format migliorato aumentava l’interattività con il pubblico, andava a caccia di una star solista e c’era maggiore enfasi sugli show dal vivo e sulle grandi dimensioni. Idols illustra efficacemente il ontrasto tra le strategie narrative dei talent show pre e post reality. Lo show fu venuto a Itv, il nocciolo del suo appeal era l’intreccio tra la forza emotiva naturale della musica e delle emozioni suscitate da un arco drammatico costruito in modo ingegnoso. In America, American Idol divenne un’istituzione culturale e il programma principale per sei anni consecutivi. Nel 2002 erano state vendute 41 licenze locali. Questi 4 superformat hanno avuto un impatto notevole nella tv mondiale, diventando proprio un modello di riferimento (aumentando interattivitá), con i loro messaggi differenti. Hanno lanciato la rivoluzione dei format.

La nascita del sistema di compravendita dei format Negli anni 90 le trasformazioni del settore e l'evoluzione dei superformat hanno preso le basi per la rivoluzione dei format televisivi che ha riorganizzato il sistema in una espansione internazionale. Analizzeremo le 4 dimensioni della catena definite da Gary Gereffi: 1. Struttura input-output = la struttura della catena di valore dei format televisivi è composta da quattro segmenti (o box): un format viene ideato, poi distribuito, poi prodotto e poi acquisito. Questa sequenza pu essere sviluppata in maniera diversa. La strategia che gli agenti economici decidono di seguire dipende dalla propria posizione nel mercato, dal rapporto con le altre aziende, ecc. Partendo dalla produzione, fino a poco tempo fa il modello di business più comune era la concessione di licenza. Cioè chi detiene le proprietà intellettuali vende i diritti ad una società di distribuzione che a sua volte vende la licenza ad una società di produzione locale o direttamente ad un broadcaster, quindi gli agenti economici sono tre (A-B-C-C) o quattro (A-B-C-D). Ancora oggi molti format sono prodotti dietro licenza ma i proprietari di diritti hanno iniziato a privilegiare un altro modello: la produzione internazionale. Cioè quando è possibile scelgono di produrre direttamente i loro programmi all’estero, nei territori in cui possiedono strutture, aumentando la loro presenza all’interno della catena e quindi anche i loro introiti (A-A-A-B). Le aziende che si trovano all’altra estremità, quindi che si occupano della acquisizione, cioè della messa in onda, hanno ragionato su linee simili e così molti broadcaster sviluppando capacità produzione internazionale. Le opzioni che hanno sono tre: 1) vendono la licenza su base locale; 2)producono il format per un’emittente locale ; 3)mandano in onda il loro programma con una integrazione verticale della catena Poiché entrambe le parti vogliono essere coinvolte nel segmento produttivo, la proprietà e la relativa tutela resta una questione aperta creando una lotta di potere che si riflette nella struttura della governance della catena che tende anche ad escludere i distributori indipendenti poiché non detengono il possesso di alcun diritto. 2. Struttura della governance = la struttura della governance mette in luce le relazioni di potere all’interno della catena che possono essere o buyer-driven o producer-driven. Le prime sono tipiche delle industrie ad alto impiego di manodopera, come l’industria della moda che è controllata da pochi distributori globali a capo di vaste reti di subappaltatori. Le seconde, invece, sono tipiche di aziende a capitale e tecnologie intensivi, come le industrie automobilistiche, di aerei e di computer. Attualmente, per, molti studiosi sostengono che ci possano essere catene “multipolari” con fusioni fra buyer e produttori. Per la questione dei format la domanda è chi guadagni più potere nella catena fra produttori e fornitori. Un format riconosciuto fa profilo all’azienda e pu aiutarla, a mano a mano che si espande, ad espandere anch’essa a livello internazionale. Ne sono da esempio Big Brother per Endemol, Got Talent e Idols per FremantleMedia o Masterchef per Shine Quindi è innegabile che i produttori abbiano tratto vantaggio dai format ma la catena dei format resta sempre buyerdriven perché il potere più diffuso è sempre nelle mani dei broadcaster, che sono i grandi rivenditori della catena. Le emittenti ottengono notevoli profitti dai format di successo, ad esempio, riescono a vendere più facilmente gli spazi pubblicitari agli inserzionisti e se il programma ha molo successo ne costruisce il profilo e ne determina l’identità di rete. I rapporti di potere fra i broadcaster (rivenditori) e supplier (fornitori) sono determinati da tre fattori: 1. Qualità delle IP 2. Potere d’acquisto del rivenditore

3. Proporzione fornitore-rivenditore Il business dei format è diventato un sistema di compravendita poiché è progressivamente riorganizzato sulla base di una rete transnazionale di società sempre più interdipendenti a livello internazionale e le cui decisioni strategiche sono determinate dalla loro posizione all’interno della catena globale del valore dei format televisivi.

3. Territorialità = l'analisi della diffusione geografica delle GVC dei format televisivi rivela flussi commerciali rigidamente strutturati e con origini storiche. Ci sono tre livelli di esportatori di format tv: 1. Esportatori grandi (UK e Usa) → 2006-2008 esportato 431 format, UK batte USA 2. Esportatori medi (Argentina, Australia, Francia, Germania,Giappone,Pesi Bassi,Svezia) 3. Esportatori piccoli (Canada, Danimarca, Italia, Norvegia e Spagna). Questi dati hanno origini storiche: il mercato è ancora dominato dai due paesi che lo hanno avviato negli anni Cinquanta e gli altri paesi coinvolti nella compravendita sono paesi con una lunga storia commerciale, non a caso i primi paesi esportatori di format lo sono anche di merci. 4. Cornice istituzionale = identifica i modi in cui le condizioni e le politiche sociali, nazionale internazionali plasmano il processo di globalizzazione. Il sistema di compravendita dei format televisivi ha iniziato ad essere protetto da un nuovo regime legislativo internazionale. Da un punto di vista giuridico un format é il diritto di realizzare un remake di un programma in un determinato territorio. Il broadcaster deve accetttare di pagare per i suoi elementi intangibili (es. concept).. I format sono difficili da proteggere e la storia di questo settore é pieno di cause in cui le parti si contendono il riconoscimento della proprietá intelettuale.

Nazioni e concorrenza Nazioni e concorrenza, l'upgrade delle strategie nella catena globale del valore dei format Industrial upgrade: aggiornamento industriale, processo di miglioramento della capacità di un'azienda o di un'economia di spostarsi in nicchie economiche più redditizie e tecnologicamente sofisticate, ad alta intensità di capitale e di competenze. Nel 1982 viene lanciato il quarto canale del Regno Unito, il Channel 4, che era un publisherbroadcaster e committente, a cui venivano forniti prog...


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